Salve, Da qualche anno soffro di un disturbo alimentare di tipo restrittivo, innescato da una dieta

4 risposte
Salve,
Da qualche anno soffro di un disturbo alimentare di tipo restrittivo, innescato da una dieta ipocalorica autogestita che non sono riuscito ad interrompere una volta raggiunto un peso ottimale. Nell’ultimo anno sono riuscito, con l’aiuto di un supporto psicologico e nutrizionale, a interrompere la discesa e riportare il mio stato ad un bmi 18/18.5 (in origine 29, punto più basso 17).
Nonostante questo, mi sento in forte stallo, in quanto la mia alimentazione risulta comunque fornente controllata e limitata. Sento costante senso di colpa legato al consumo calorico ed all’aumento ponderale, che cerco di controllare mediante attività fisica. Quest’ultima, per quanto non estrema in termini assoluti (1h di esercizio e 10/15k passi al giorno) mi risulta comunque molto difficile/tassante sia a livello fisico che a livello mentale.
In sintesi mi sembra di non riuscire a trovare un equilibrio tra alimentazione e attività fisica che mi permetta di sentirmi a mio agio.
Quali consigli potrebbero essere utili per dare una svolta a questa situazione?
Un forzato abbandono dell’attività fisica potrebbe avere un reale beneficio per dissociarla dal carattere di controllo ponderale?
Il rivolgermi ad un aiuto nutrizionale più specializzato in queste casistiche potrebbe aiutarmi in qualche modo?
Dott.ssa Licia Striuli
Dietologo, Nutrizionista, Internista
Arese
Buongiorno, il disagio che si avverte dal suo scritto è importante. Solitamente agire forzando con mentalità tutto o nulla (es interrompere del tutto l'attività fisica) è controproducente e potrebbe peggiorare la spirale dei sensi di colpa.
Sarebbe meglio agire apportando graduali "passi indietro" rispetto al setting di controllo e imposizione estremi in modo che non risultino distonici (es incominciare a ridurre l'esercizio di un'ora che non precisa e mantenere la camminata, che ha un benefico effetto antistress), e seguire una serie di strategie cognitivo comportamentali erogate possibilmente da un'equipe multidisciplinare (psicologo psichiatra nutrizionista internista).
Cordiali saluti

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Dott.ssa Nicoletta Bernabei
Dietista, Nutrizionista, Dietologo
Livorno
Buonasera, per quanto riguarda l'alimentazione suggerisco di evitare calcoli e troppi controlli e cercare di concentrarsi sul senso di fame e sazietà. Per l'attività fisica sicuramente ridurla e fare ciò che le piace sarebbe la cosa migliore. Però suggerisco in primis di tutto un consulto psicologico e correttivo per eliminare il senso di colpa. Sicuramente affidarsi ad un team multidisciplinare come suggerito dalla collega è l'ideale. Resto a disposizione per consulenze anche online Dietista Nicoletta
Buongiorno, le consiglio di affidarsi ad un team specializzato : diverse figure professionali coinvolte nella riabilitazione psico - nutrizionale finalizzata a raggiungere e mantenere uno stato nutrizionale salutare e ripristinare comportamenti alimentari corretti. La saluto cordialmente.
Dott. Francesco Pepino
Nutrizionista, Dietologo, Dietista
Bergamo
Ciao e grazie per aver condiviso la tua esperienza. È importante riconoscere che stai facendo un percorso complesso e delicato, e il fatto che tu abbia già raggiunto alcuni progressi è un segnale positivo. Tuttavia, è chiaro che ci sono ancora delle difficoltà da superare per raggiungere un equilibrio duraturo e sereno. Ecco alcuni consigli e riflessioni che potrebbero esserti utili.

Rivolgersi a un nutrizionista o dietista specializzato in disturbi alimentari è una scelta molto valida. Questi professionisti hanno esperienza nel supportare persone che affrontano situazioni simili alla tua e possono aiutarti a ristrutturare il rapporto con il cibo, lavorando per ridurre il senso di colpa legato al consumo calorico e all’aumento ponderale. Possono anche aiutarti a pianificare un’alimentazione bilanciata, creando un piano alimentare che non sia solo focalizzato sul controllo calorico, ma che promuova la salute fisica e mentale. Inoltre, possono supportarti nell’affrontare le paure legate al cibo, aiutandoti a reintrodurre gradualmente alimenti che potresti aver eliminato o che ti causano ansia.

L’attività fisica che descrivi sembra essere molto focalizzata sul controllo del peso, il che può renderla stressante e poco piacevole. Potrebbe essere utile ridurre temporaneamente l’esercizio fisico, considerando un periodo di pausa o riduzione dell’attività per dissociarla dal controllo ponderale e ridurre il carico mentale e fisico. Esplorare attività più leggere e gratificanti, come yoga, camminate rilassanti o attività creative, potrebbe aiutarti a concentrarti sul benessere mentale piuttosto che sul consumo calorico. Cerca di riconnetterti con il piacere del movimento, trovando un’attività che ti faccia sentire bene, senza essere legata alla compensazione delle calorie assunte.

Il supporto psicologico è fondamentale per affrontare il senso di colpa, l’ansia e le paure legate al cibo e al peso. Potresti considerare di approfondire il lavoro sulle emozioni, esplorando le radici del senso di colpa e delle paure legate all’aumento di peso. Lavorare sull’autostima e sull’accettazione, concentrandoti sul valore che hai al di là del tuo peso o dell’aspetto fisico, può essere molto utile. Affrontare il perfezionismo, spesso legato a standard irrealistici di controllo e perfezione, è un altro aspetto importante da considerare.

Per gestire il senso di colpa, potresti tenere un diario alimentare emotivo, annotando non solo ciò che mangi, ma anche le emozioni associate ai pasti. Questo può aiutarti a identificare schemi negativi e lavorare su di essi. Praticare un’alimentazione consapevole, concentrandoti sui sapori, sulle texture e sul momento presente, può aiutarti a ridurre l’ansia legata al cibo. Prova a concederti piccoli “esperimenti” in cui mangi qualcosa senza calcolare le calorie o pianificare l’esercizio fisico per compensare.

Ricorda che il recupero da un disturbo alimentare è un processo graduale e non lineare. È normale avere momenti di stallo o difficoltà. Cerca di essere gentile con te stesso e di celebrare i piccoli progressi. Accetta che il peso non definisce il tuo valore: il tuo benessere mentale e fisico va oltre il numero sulla bilancia.

Infine, partecipare a gruppi di supporto per persone con disturbi alimentari potrebbe essere utile. Condividere esperienze con chi sta affrontando sfide simili può fornire un senso di comunità e comprensione. Un approccio multidisciplinare che includa un supporto nutrizionale, psicologico e, se necessario, medico, è spesso la strada migliore per raggiungere un equilibrio duraturo e sereno.

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