Mi e' stato diagnosticato un carcinoma duttale in situ g3. Devo ora fare la rmn per decidere il tipo
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Mi e' stato diagnosticato un carcinoma duttale in situ g3. Devo ora fare la rmn per decidere il tipo di intervento. Ora mi chiedo de la rmn indicasse che ci sono altre localizzazioni e" possibile che siano diversi istologicamente? Mi preoccupa molto il fatto che sia un g3 in questo caso che terapia post operatoria e' prevista?
Buongiorno, innanzitutto l’utilizzo della risonanza nello studio delle forme tumorali in situ è da valutare da caso a caso, in quanto, molto spesso , non dirimente per l’acquisizione di nuove informazioni. L’intervento , normalmente , si decide sulla base dell’estensione della lesione in relazione alle dimensioni della mammella colpita. Le forme “in situ” trovano , normalmente , soluzione nel trattamento chirurgico seguito, se sottoposti a chirurgia conservativa, a un ciclo di radioterapia, esclusivamente localizzata alla mammella. Negli ultimi anni , in base all’eta ed alcuni parametri presenti nell’esame istologico definitivo, la possibilità di suggerire una terapia endocrina a scopo preventivo.
Il G3 (grading 3) non si differenzia da questo tipo di trattamenti , in quanto anch’esso considerato comunque totalmente in situ. La sua diversità sta nel fatto che , avendo una attività cellulare più elevata, potrebbe nascondere un micro focolaio di forma infiltrante. In tal caso , una volta assunta tale eventualità , si dovrà decidere quale sia la terapia più indicata. Tale evento comunque non è molto comune.
A disposizione.
Il G3 (grading 3) non si differenzia da questo tipo di trattamenti , in quanto anch’esso considerato comunque totalmente in situ. La sua diversità sta nel fatto che , avendo una attività cellulare più elevata, potrebbe nascondere un micro focolaio di forma infiltrante. In tal caso , una volta assunta tale eventualità , si dovrà decidere quale sia la terapia più indicata. Tale evento comunque non è molto comune.
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Buongiorno Cara
La risposta del Collega Dr. Spinaci è davvero esaustiva e concordo pienamente.
Nella sua domanda mancano alcuni elementi che hanno rilevanza, la sua età, eventuali suoi precedenti, la eventuale famigliarità.
Quello che posso dirle è che se l'esame istologico definitivo confermerà la diagnosi iniziale non è prevista Chemioterapia.
La terapia post'operatoria sarà determinata dal tipo di intervento, conservativo o ricostruttivo e dai parametri biologici della neoplasia.
In ogni caso i tumori intraduttali sono quelli a migliore prognosi.
La risposta del Collega Dr. Spinaci è davvero esaustiva e concordo pienamente.
Nella sua domanda mancano alcuni elementi che hanno rilevanza, la sua età, eventuali suoi precedenti, la eventuale famigliarità.
Quello che posso dirle è che se l'esame istologico definitivo confermerà la diagnosi iniziale non è prevista Chemioterapia.
La terapia post'operatoria sarà determinata dal tipo di intervento, conservativo o ricostruttivo e dai parametri biologici della neoplasia.
In ogni caso i tumori intraduttali sono quelli a migliore prognosi.
Buongiorno signora, la risonanza serve per stabilire l'estensione della neoplasia e il suo rapporto tra volume neoplasia/volume mammario per pianificare il corretto intervento chirurgico (quadrantectomia vs mastectomia) garantendo una corretta radicalità oncologica a fronte di un buon esito estetico. L'eventuale presenza di ulteriori focolai di malattia potrebbero essere neoplasia in situ (come il focolaio biopsiato) o anche infiltrante. Lo si saprà al momento dell'esame istologico definitivo. Se tutto confermato come malattia in situ (indipendentemente dal grading G) il postoperatorio prevede la radioterapia (se quadrantectomia) e una discussione con l'oncologo per valutare un trattamento profilattico con ormonoterapia low dose oppure nulla. Certamente in caso di in situ confermato non sarà necessaria la chemioterapia. Buona giornata
d'accordissimo con i colleghi
la chirurgia è la sua terapia
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