Ho 49 anni e sto assumendo da diverso tempo una compressa di Cymbalta per depressione ansiosa
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Ho 49 anni e sto assumendo da diverso tempo una compressa di Cymbalta per depressione ansiosa, che si manifestava maggiormente con sintomi fisici: dolori muscolari, stanchezza, contratture, dispnea. Il mio medico mi ha prescritto da poco per 15 giorni delle iniezioni di Samyr. Ebbene, alla fine della cura mi sento bene fisicamente, non ho piu' dolori ne' stanchezza ma mi sento male emotivamente, come se la depressione fosse passata dal corpo all'anima. E' possibile una cosa del genere? Puo' essere il Samyr la causa di cio?
E' bene che continui la cura ora con le compresse? Grazie
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Se il samyr le ha fatto bene esistono anche le compresse
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Gentile Signore, temo sia possibile per il semplice fatto che il farmaco nella sua efficacia non le permetta però di elaborare il dolore. Il farmaco agisce in superficie: la qual cosa è chiaramente un bene; ma la invito ad intraprendere un percorso di psicoterapia personale per elaborare il dolore dell'anima di cui parla. Vedrà che queste due cose, ben combinate fra loro le porteranno un duraturo e definitivo beneficio.
In bocca al lupo.
Dott.ssa Melania Fanello
In bocca al lupo.
Dott.ssa Melania Fanello
Direi che, nonostante il farmaco abbia avuto un parziale risultato, la sua condizione sia da rivalutare, al fine di trovare il trattamento per farla tornare alla sua serenita’
Gli psicofarmaci sono di grande aiuto per favorire il buon esito di una psicoterapia. Non si può tuttavia trovare equilibrio solo con i farmaci. Mi creda, non succede mai! La esorto a iniziare o riprendere un percorso terapeutico che le le darà subito un orientamento e una preziosa sensazione di appoggio e serena ricerca delle motivazioni del suo disagio. Intanto gli psicofarmaci agevolano la psicoterapia che può essere breve ma comunque efficace.
Il samyr ha proprio questo effetto, cioè aiuta le energie fisiche ma non agisce sul sistema nervoso centrale. Si può tranquillamente associare ad un vero psicofarmaci per cui ti consiglio di continuare col la duloxetina e fare cicli di samyr. Ovviamente farebbe bene anche capire se ci sono dinamiche psicologiche dietro alla tua depressione oppure si tratta di una forma endogena. Nel primo caso aiuta anche una efficace psicoterapia.
Buon giorno, è opportuno che alla cura farmacologica venga affiancato un percorso di psicoterapia che le permetta di lavorare sulle dinamiche che l'anno portata a sviluppare questo disagio.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessandra Biondi
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessandra Biondi
Salve, la terapia farmacologica aiuta a stabilizzare il tono dell'umore, ma se non associata a psicoterapia spesso e' insufficiente.
Buongiorno Signora, credo la terapia farmacologica possa fare un pezzo, ma un sarebbe utile associare una psicoterapia per lavorare sulla sua depressione e cercare attraverso la combinazione di entrambe di risolvere la sua situazione e trovare un benessere psico-fisico.
Buongiorno, quello che le succede è assolutamente plausibile. Il farmaco, in fase acuta può essere un valido aiuto, tuttavia per certi mali, non è sufficiente. Approvo i suggerimenti dei colleghi che hanno già risposto su tutta la linea.
Un sintomo o una condizione di malattia è qualcosa che che accade nella vita e di cui dobbiamo curarci, non sbarazzarci. Se il dolore è nel corpo, una volta messo a tacere, si fa sentire nell'anima. Il dolore, sia fisico che psichico, va interrogato. Se non avesse necessità di comunicarci qualcosa, semplicemente, non ci sarebbe. Per quanto possa essere costoso, oneroso e lungo un lavoro psicologico è il modo migliore per uscire dal buco nero, non solo stando meglio, ma anche con nuove risposte su di sè. Si faccia coraggio
Cordialmente
Un sintomo o una condizione di malattia è qualcosa che che accade nella vita e di cui dobbiamo curarci, non sbarazzarci. Se il dolore è nel corpo, una volta messo a tacere, si fa sentire nell'anima. Il dolore, sia fisico che psichico, va interrogato. Se non avesse necessità di comunicarci qualcosa, semplicemente, non ci sarebbe. Per quanto possa essere costoso, oneroso e lungo un lavoro psicologico è il modo migliore per uscire dal buco nero, non solo stando meglio, ma anche con nuove risposte su di sè. Si faccia coraggio
Cordialmente
Buongiorno,
la terapia attuale ha risolto soltanto parzialmente il suo problema. La depressione porta con se' tristezza immotivata, mancanza di piacere oltre che sintomi fisici, che come dice lei, al momento si sono risolti.
Sarebbe il caso di rivalutare attentamente il suo quadro clinico in modo da poter assumere una terapia farmacologica adeguata e magari associarci una psicoterapia per potet ritrovare la sua serenita'.
la terapia attuale ha risolto soltanto parzialmente il suo problema. La depressione porta con se' tristezza immotivata, mancanza di piacere oltre che sintomi fisici, che come dice lei, al momento si sono risolti.
Sarebbe il caso di rivalutare attentamente il suo quadro clinico in modo da poter assumere una terapia farmacologica adeguata e magari associarci una psicoterapia per potet ritrovare la sua serenita'.
Il Samyr non c'entra affatto, sulla persistenza dei disturbi psichici.
Continui con il Cymbalta, se dovesse avere ancora disturbi, si rivolga allo Psichiatra, che cè la in cura.
Saluti
Continui con il Cymbalta, se dovesse avere ancora disturbi, si rivolga allo Psichiatra, che cè la in cura.
Saluti
Buongiorno, il samyr non produce la sua attuale sintomatologia; dovrebbe farsi di nuovo visitare dal suo specialista.
Cordiali saluti, Maurizio Luppi.
Cordiali saluti, Maurizio Luppi.
Salve, siamo tutti d'accordo nel dire che il farmaco da solo non basta, infatti non dovremmo dare al farmaco tanto potere, sicuramente il più delle volte il farmaco è necessario ma da solo non basta. I dolori dell'anima si possono risolvere soltanto con una psicoterapia. Eseguire un lavoro su di sè è necessario, andare ad analizzare tutto ciò che abbiamo relegato nell'inconscio e farlo emergere allo stato cosciente, molto doloroso ma necessario, spero che riesca a fare una buona psicoterapia, la saluto cordialmente, Eugenia Cardilli
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Gentile signora,
credo sia meglio dire che il suo dolore è tornato all'anima. Grazie al farmaco si possono tenere sotto controllo i sintomi fisici, di somatizzazione, togliendo l'apatia che toglie motivazione alla cura stessa. Con più consapevolezza e la forza di affrontare il lavoro psichico potrebbe dare un nuovo senso al suo dolore.
Tanti cari saluti
Luisa Rossi
credo sia meglio dire che il suo dolore è tornato all'anima. Grazie al farmaco si possono tenere sotto controllo i sintomi fisici, di somatizzazione, togliendo l'apatia che toglie motivazione alla cura stessa. Con più consapevolezza e la forza di affrontare il lavoro psichico potrebbe dare un nuovo senso al suo dolore.
Tanti cari saluti
Luisa Rossi
Buongiorno,
Non ritengo che la causa del malessere possa essere il farmaco ma piuttosto un disagio psicologico che sembra non essere mai stato affrontato. Nella cura della depressione è bene affiancare ad un intervento farmacologico sempre una psicoterapia volta ad indurre un reale cambiamento nel proprio modo di pensare e nei comportamenti. Non esiti ad intraprendere un percorso psicologico, cordiali saluti, Federica Rossi
Non ritengo che la causa del malessere possa essere il farmaco ma piuttosto un disagio psicologico che sembra non essere mai stato affrontato. Nella cura della depressione è bene affiancare ad un intervento farmacologico sempre una psicoterapia volta ad indurre un reale cambiamento nel proprio modo di pensare e nei comportamenti. Non esiti ad intraprendere un percorso psicologico, cordiali saluti, Federica Rossi
Buongiorno, è possibile che con il passare del tempo i sintomi della depressione possano assumere varie forme (somatizzata o più di tipo psichico), però i farmaci non possono indurre questi cambiamenti. Se la i sintomi depressivi sono presenti le sconsiglierei di interrompere la terapia; sarebbe meglio invece valutare con il suo psichiatra un adeguamento dl dosaggio o un cambio di terapia.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
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