Ho 45 anni . 10 mesi fa sono stato operato di cataratta definita presenile e per glaucoma ad angolo
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Ho 45 anni . 10 mesi fa sono stato operato di cataratta definita presenile e per glaucoma ad angolo stretto. Premetto che mi ero rivolto ad un oculista poiché iniziavo a non mettere più a fuoco i testi sul cellulare a 10-15 cm. Sono stato operato con lenti EDOF e correzione glaucoma .
Prima dell’intervento non avevo alcun disturbo o sintomo , se non la presbiopia .
Successivamente ho sviluppato una uveite all’occhio destro e sono stato ricoverato per 10 giorni e sono tornato in sala operatoria tre volte per fare pulizia. Mi chiedo se è normale dopo 10 mesi dall’intervento avere i seguenti sintomi: non riesco a mettere a fuoco da vicino, non riesco a mettere a fuoco da lontano, non riesco a leggere il numero di targa dell’auto che mi sta di fronte, quando guido la sera le luci delle altre auto si abbagliano nei miei occhi impedendomi letteralmente di guidare in sicurezza e creandomi anche un disagio psicologico per via del quale mi trovo in cura. In aggiunta a questi problemi mi ritrovo tutti i giorni una sensazione di corpo estraneo in entrambi gli occhi e vedo alla destra e alla sinistra due archi neri.la situazione peggiora notevolmente quando mi trovo in posizione sdraiata. mi domando il motivo per il quale l’oculista che mi ha dapprima visitato e poi operato non mi abbia messo al corrente nemmeno nel consenso informato circa questi possibili effetti collaterali e problematiche che sarebbero potute insorgere. Chiedo ad un esperto se è possibile fare una correzione chirurgica o di altro tipo per ritornare a vedere come vedevo prima accettando anche l’idea di non mettere a fuoco da vicino. non ho mai usato occhiali prima di fare l’intervento. Sono disposto a spendere qualunque cifra a patto di trovare qualcuno capace di risolvermi la situazione. Nel frattempo la mia causa legale contro l’oculista che mi ha operato sta procedendo per il meglio.
Prima dell’intervento non avevo alcun disturbo o sintomo , se non la presbiopia .
Successivamente ho sviluppato una uveite all’occhio destro e sono stato ricoverato per 10 giorni e sono tornato in sala operatoria tre volte per fare pulizia. Mi chiedo se è normale dopo 10 mesi dall’intervento avere i seguenti sintomi: non riesco a mettere a fuoco da vicino, non riesco a mettere a fuoco da lontano, non riesco a leggere il numero di targa dell’auto che mi sta di fronte, quando guido la sera le luci delle altre auto si abbagliano nei miei occhi impedendomi letteralmente di guidare in sicurezza e creandomi anche un disagio psicologico per via del quale mi trovo in cura. In aggiunta a questi problemi mi ritrovo tutti i giorni una sensazione di corpo estraneo in entrambi gli occhi e vedo alla destra e alla sinistra due archi neri.la situazione peggiora notevolmente quando mi trovo in posizione sdraiata. mi domando il motivo per il quale l’oculista che mi ha dapprima visitato e poi operato non mi abbia messo al corrente nemmeno nel consenso informato circa questi possibili effetti collaterali e problematiche che sarebbero potute insorgere. Chiedo ad un esperto se è possibile fare una correzione chirurgica o di altro tipo per ritornare a vedere come vedevo prima accettando anche l’idea di non mettere a fuoco da vicino. non ho mai usato occhiali prima di fare l’intervento. Sono disposto a spendere qualunque cifra a patto di trovare qualcuno capace di risolvermi la situazione. Nel frattempo la mia causa legale contro l’oculista che mi ha operato sta procedendo per il meglio.
se il denaro potesse curare tutte le malattie oculari, caro sig, non esisterebbero i ciechi.
Cmq ha la mia disponibilità a seguirla e , laddove fosse necessario anche a valutare , con molta calma e prudenza, un eventuale reintervento.
Tuttavia i dati che ci fornisce sono talmente labili che mi dispiace di non poterle dare alcun consiglio efficace.
mi rendo conto della gravità della sua sintomatologia e faremo il possibile per alleviargliela.
Tenga presente che lei si presentava al suo chirurgo oculista come un caso particolarmente complesso e delicato in quanto affetto dall'associazione di glaucoma +cataratta.
Le invio i migliori saluti ed auguri
Daniele Di Clemente
Cmq ha la mia disponibilità a seguirla e , laddove fosse necessario anche a valutare , con molta calma e prudenza, un eventuale reintervento.
Tuttavia i dati che ci fornisce sono talmente labili che mi dispiace di non poterle dare alcun consiglio efficace.
mi rendo conto della gravità della sua sintomatologia e faremo il possibile per alleviargliela.
Tenga presente che lei si presentava al suo chirurgo oculista come un caso particolarmente complesso e delicato in quanto affetto dall'associazione di glaucoma +cataratta.
Le invio i migliori saluti ed auguri
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