Gentili dottori non so se leggete la mia precedente email cmq sono la disperata con lutti e traumi e

19 risposte
Gentili dottori non so se leggete la mia precedente email cmq sono la disperata con lutti e traumi e con la speranza vana di risolvere con la psicoterapia perché non so chi sia giusto per me. Credetemi ho una intelligenza emotiva, che raramente non mi fa costruire un buon feeling, ovvio poi a pelle ci si sente di più o di meno. Ed ovvio che se non si va nella stessa direzione ci si deve salutare. Io so che una lite forte con mio padre recente, mi scatena una consapevolezza amara, lui ci sta ma io mi sento emotivamente sola. Non l ho accettato metabolizzato, provo dolore e rabbia. Il primo step fu percepire mesi fa che ero come con un click distaccata, c ero io e lui. Non più fusa nel ruolo di figlia che ricerca spasmodicamente un riconoscimento. La lite mi fa dire che posso sopportare meglio il distacco, il mancato ruolo affettivo adeguato. Ma ho cominciato a stare male perché sopportare meglio, non è accettare definitivamente che lui ci sta, ma emotivamente ciò che mi da o non mi da, non mi soddisfa. Sento che ho perso condivisioni, momenti che rendono unico un rapporto sano tra padre e figlia e che permette alla figlia una sana consapevolezza di sé anche nel rapporto col maschile...e razionalmente dico ok ma emotivamente non sono pronta o non so come tradurlo in.. Accettazione. È un po', come posso far "pace" con lui ma non so far pace con me stessa e mi devasta al momento. Mi turba, mi angoscia. Ma non credevo o non sono sicura perché se lo fissi che questa percezione fosse responsabile della mia angoscia, rabbia, a tutto tondo, si abbasserebbe, diventerebbe dolore magari. Non angoscia. Posso giurarvi che meglio piangere 4 h di seguito che avere angoscia. Col primo butti fuori, accogli, liberi. La seconda mi pare mi faccia impazzire. Mi domando se il cervello si fonda. Poi ora riderete forse di nuovo, ma su un accadimento strano come lite e mie emozioni, muore Proietti, tutti o tanti avranno pianto, saranno dispiaciuti ma io sono 8 gg, che mi sento angosciata e non so perché. Non era un parente eppure sto male, oggi leggere dell'enigma sulla data morte e nascita ha scatenato un inferno. Una persona equilibrata si può stupire, perplimere e poi vive. E una come me che fa? Sintomi di ansia, tremore, confusione. Ero al super che faticavo a ricordare cosa prendere. Pareva avessi dentro me un mix di camera mortuaria, chiesa, cimitero, aria Mortifera. Siccome non sono una pivella, voi tutti conoscete la parola trigger, ora o sono pazza ripeto o non so capire cosa mi sia scattata post lite/evento del vip/ drammi vari nel mondo del lavoro questo tsunami di confusione e angoscia. Neppure gli ansiolitici funzionano e io posso pigliare pure altri farmaci ma mi rifiuto di credere che il mio sia un caso impossibile. Mi capitó mesi fa, proprio post emdr sbagliato diciamo così, una paura un ennesimo trauma per ciò che ne derivó che entrai in confusione simile ad oggi. Allora mi chiedo, se la confusione è stata una difesa da traumi ed emozioni forti, che non basta dirsi " hai già avuto una crisi così, sei sopravvissuta" per farla sparire? Non ricordo come sia andata via forse, magari avevo ancora un po di energia, non ero in menopausa ancora, non c era stato il lockdown e neppure la consapevolezza a metà con mio padre. Vabbe ma una allora non impara mai? Perché da oggi, come un vaso che pieno butta fuori, ho immagini di mia madre morta in ospedale, della rabbia, delle domande irrisolte, di mille dettagli, sono satura di tutto ciò che ho vissuto, di ciò che non va via. Sono giorni, oggi il top, che faccio una cosa o confusissima ed è stancante, temo mi si bruci il cervello o con inquietudine angoscia, con qualcosa che rode e non afferro. So pure per chi ci crede, tra voi, che un conto il piano razionale è un conto l'amigdala, che contiene le nostre memorie che poi si attivano per un x o y motivo. State leggendo di una donna che non è mai stata alle prime armi.. Ma io sono stanca, merito di vivere serena. E giuro per farvi capire come si soffre, che se mi dicessero cancelli tutti i ricordi e non starai più male, forse direi di sì? È orribile, ma io più di dire ad un terapeuta ciò, ma che devo mettermi dalla parte del terapeuta stesso. Voglio sapere se il meccanismo di confusione porti conseguenze peggiori, tipo Black out. Ne ho terrore. Ho pure letto di tutti i sintomi da PTDS. Eppure non Abbassano il livello ostinato di razionalizzare. Voglio sapere se una possa impazzire per l eccesso di memorie, immagini tipo flashback o "solo" star male. E voglio sapere se si può leggere notizie tristi strane curiose, senza che si attivino maledettissimi sintomi. L ansiolitico dalla lite con mio padre e questo livello di malessere non fa molto, io non voglio iniziare altri farmaci perché se la mente ammala la mente guarisce. Mi serve però qualcuno che mi tranquillizzi dapprima e poi mi insegni a tranquillizzarmi o mi dica lei ogni tot mesi stara male così, e che mi faccia capire dopo questa disamina cosa può farmi star male da attacchi di panico o semi panico, nonostante abbia suddetto tanta roba. Su mio padre ok, su un vip, che trigger ci può mai stare? A freddo so che mia mamma è stata andata via lo stesso giorno che mio fratello ebbe bisogno della rianimazione, per poi andare via 14 gg dopo. Mi colpi, ok proietti nato e morto stesso giorno, ma se fosse ciò, la rabbia o stupore o fastidio, mi sentirei meglio. Credetemi per il lavoro pure eccessivo che fo su di me, se e quando ho individuato un trigger, si abbassava la sofferenza, ovvio che però io mi ritrovo a non aver risolto paura della morte, e saturazione verso gli eventi mortiferi, aria Mortifera, vita frustante e solitaria condotta. Ora cammino scrivo torno a casa con sta mente piena di paura, angoscia e giuro e qui che voi dovreste aiutare, io non so calmarmi, forse prima della lite ecc con mio padre era meglio. Sarà assurdo ma non avevo fatto un altro distacco, e pure se avevo ragione ero io a cercarlo e scusarmi e tutto "illusoriamente" era uguale. Dopo tutto il cambiamento subito, dovevo continuare a credere che fosse tutto normale, un po come tornare in un luogo o da una persona di origine. Beh non so se so spiegarmi, ma nonostante lui ci sia io mi sento di non avere più le mie radici, i punti fermi. Non ne ho di costruiti perché single ne del passato e ammetto che mentre lo scrivo, sale angoscia. È brutto ritrovarsi soli, senza parenti, è smarrirsi. Io che poi ho a torto o meno, dato il mio tempo ai miei, vedi malattia di anni materna, mi illudevo di avere lui ancora. Sganciarmi e dover arrivare ad accettare che mio padre non c'è come volevo è angosciante, vorrei fuggire. Forse se potessi arrivare al 3 step, consapevolezza che la mia famiglia sono solo io, e lui potrebbe o andarsene in ordine naturale o cmq non ha più quel ruolo illusoriamente di riferimento, l angoscia andrebbe via. Io non ho solo i lutti veri dietro ma sto in un lutto in vita... Ora. Mi fa paura, non ho mai provato un malessere così.
Le consiglio di essere più concisa nel chiedere un parere, perchè così il suo testo risulta confusionario. Provi a sentire il suo psichiatra o, se non lo ha, ne senta uno. Dal vivo sarà più facile darle una mano.

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Gentile Utente, le sue parole esprimono una buona consapevolezza su quali meccanismi/situazioni le attivino tanta sofferenza. Comprendo che non sia semplice affidarsi ad uno specialista, ma se fossi in lei non mi arrenderei e ritenterei. Se oggi ha condiviso con noi il suo dolore penso che ancora sente di poterci riprovare, non molli!
Un caro saluto
Gentilissima, mi sembra di capire che lei sia particolarmente sensibile a tutto ciò che la circonda. Sta sicuramente vivendo un momento molto delicato, avere un sostegno psicologico la potrà aiutare a fare un po' di ordine.
Se ha bisogno può contattarmi.

Dott.ssa Ylenia De Carlo
Psicologa Psicoterapeuta CBT ed EMDR
Buongiorno, tante parole, tanta sofferenza e poche domande. Se ha scelto di scrivere credo che sia pronta anche ad essere ascoltata da qualcuno che le dedichi la giusta attenzione e il giusto tempo in modo esclusivo. Ci pensi. Le hanno mai somministrato test psicodiagnostici? Grazie a quelli non solo si può avere una fotografia della propria personalità e un'ipotesi diagnostica ma quindi anche capire quale può essere la strada piùadatta a lei. Se ha voglia di saperne di più sono qui. Le auguro il meglio.
Dott.ssa Federica Leonardi
Salve, a quanto risulta da ciò che scrive ha molto da dire. Pare quasi che lei conosca i motivi della sua sofferenza ma ha bisogno di mettere ordine nelle sue idee e nel suo pensiero. A mio modesto parere parlarne con uno psicoterapeuta o una psicoterapeuta potrebbe servirle a ritrovarsi in ciò che sa. La parola quando dall'altra parte c'è un ascolto attento e una presenza efficace può servire proprio a questo. La saluto cordialmente Marina Montuori
Dalla suo lunghissimo messaggio quello che fortemente emerge, senza entrare nel merito delle sue riflessioni, è un notevole abbassamento del tono dell'umore unito ad una agitazione (disforia) che può essere tranquillamente curato da un buon professionista della salute mentale come un neurologo o uno psichiatra. Una volta tranquillizzata la sintomatologia di confusione e agitazione potrebbe incontrare uno psicoterapeuta con cui andare un po' più a fondo sulle varie tematiche. Saluti. dr Rossana Scarpati
Non credo che ridere dei problemi di una persona faccia parte dell'essenza di un terapeuta. Penso che sia necessaria comunque l'empatia.
Sono i flashback che fanno stare male ed è su quelli che è importante lavorare.
Costruire un buon piano terapeutico è alla base di un buon lavoro.
Le auguro di prendere la decisione di lavorare su di se, si merita di meglio che continuare a stare male
Dott. Antonetta Monte
Buongiorno. Concordo con la necessità di FERMARE tutto questo fiume attraverso un lavoro rigoroso e possibilmente in presenza
Buongiorno,
a volte ritrovarsi soli è la più grande occasione per scoprire il flusso del proprio potenziale. Nietzsche scriveva che “Bisogna avere un caos dentro di sé per partorire una stella danzante”. Ecco, leggendola, io ho pensato che le serverebbe una guida, per dare foma.
Un cordiale saluto
Dr. Marzia Sellini
gentile signora, ciò che mi sembra emerga maggiormente dal suo lungo post è una difficoltà nelle relazioni familiari, in particolare con il padre. La figura paterna è essenziale sia per i figli maschi che femmine, ma a livello affettivo soprattutto per queste ultime e la soluzione non è rinunciarvi, ma elaborare il vissuto ed eventualmente trovare figure sostitutive. E' possibile migliorare ed appianare le relazioni difficili in genere con facilità con tecniche mutuate dalla terapia gestaltica. Cordiali saluti
Dal suo scritto emerge una grande sofferenza e angoscia. La perdita dei nostri familiari ci pone di fronte a tanti interrogavi sulla Vita e di come l'abbiamo vissuta con i nostri cari. La paura di andare incontro ad un altra perdita importante affettiva la destabilizza e le crea angoscia. Cerchi in questo momento uno pscitoterapeuta che l'aiuti a superare, contenere, prendersi cura delle sue normali paure. Un caro saluto
Buongiorno, molto è stato scritto dai colleghi, per scelta le dico due parole chiave che mi risuonavano dentro mentre la leggevo: ORDINE e CONFINI.
le auguro di scegliere la sua strada
Massimiliano
Buon giorno, nel suo caso specifico sarebbe meglio trattare la problemtica in studio con una psicoterapeuta della sua zona per poter fare il punto della situazione.
Buonasera, tante parole, tanta sofferenza che deve essere accolta, compresa e contenuta. Chieda aiuto ad un terapeuta.
Cordiali saluti


Buongiorno. Ho letto attentamente la sua richiesta, in cui descrive molto bene le sue angosce attuali.
La sua domanda è molto articolata, facendo riferiemnto ad un momento delcato d vita che sta attraversando, e che si porta dietro la sofferenza duna vita.
Il mio consiglio è quello di affidarsi ad uno psicoterpaeuta per potersi fermare e mettere ordine in questo flusso continuo di pensieri, emozioni e paure.
Un caro saluto Dot.sa Demontis Maria Gonaria
Gentilissima, le consiglio di cercare risposte alle sue domande recandosi presso uno studio o in consulenza online di uno psicoterapeuta.
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Salve.
Parla di lutto della vita. Nella gran confusione in ciò che descrive mi sembra di percepire un bisogno di controllare, capire. Se così fosse, l'impegno a controllare e capire, lascia poche energie per vivere.
Per il dolore e la sofferenza: più siamo forti, più possiamo sentirli in modo forte, quasi devastante ma è importante affidarsi ad un professionista che possa accompagnarla in questo percorso di sofferenza.
Per eventuali chiarimenti, sono disponibile
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare e profondamente pesante da sopportare, che meriterebbe di essere condiviso per alleviarne il dolore. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento, così difficile per lei. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Gentile utente di mio dottore,


Dal suo scritto emerge una grande sofferenza e angoscia. Cerchi in questo momento uno pscitoterapeuta che la aiuti a superare ed elaborare tutto questo.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara

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