Gentili dottori, fin da bambina ho sofferto di disturbo ossessivo: i rituali o le ripetizioni mi ser

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Gentili dottori, fin da bambina ho sofferto di disturbo ossessivo: i rituali o le ripetizioni mi servivano a calmare l'ansia, che è sempre stata fortissima. Adesso che sono anziana le ossessioni sono notevolmente diminuite, ma esercito una ipervigilanza su di me, tanto da inibire, già sul nascere, qualsiasi emozione o desiderio mi possa comparire alla coscienza. Così mi sento svuotata, demotivata, depressa e senza una reale capacità di esprimermi liberamente con me stessa e con gli altri. E' anche questo un risvolto del disturbo ossessivo, oppure ha un'altra definizione? Prendo Zarelis, ormai da dieci anni, ma vorrei cambiare, o, meglio ancora scalare e smettere. Assumo anche Lorazepam che è il solo, per fortuna, che ha su di me una capacità di disinibizione e quindi antidepressiva a tutto campo. So che le benzo non dovrebbero essere prese per lunghi periodi, ma mi sembra che non esista un farmaco, nel mio caso, che produca gli stessi effetti. Cosa ne pensate? Grazie per le gentili risposte.
Buonasera, le rispondo per argomenti esposti:

La sensazione di ipervigilanza o meglio di ipercontrollo è un'atteggiamento tipico di questi disturbi, tanto da non riuscire poi a dare una giusta connotazione emotiva ad un sentimento, da li una persona dice di sentirsi anaffettiva, piatta e senza emozioni.
La depressione spesso accompagna il Doc ed è spesso una conseguenza del disturbo primario. Nel contempo con la depressione le ossessioni si fanno più 'intrusive' e meno si riesce a controllarle.
Per la terapia, meriterebbe provare farmaci più specifici per il disturbo di cui soffre, spesso il DOC necessita di trattamenti più incisivi a dosaggi (dello zarelis non riporta il dosaggio) più elevati per trarne beneficio rispetto ad una comune depressione.
Smettere i trattamenti è sempre una richiesta a cui rispondiamo caso per caso, in modo diverso.
Nella sua condizione, anche se l'intensità negli anni si è ridotta, il disturbo sembra compromettere il suo funzionamento e/o comunque le genera un certo disagio emotivo. Interrompere quindi la terapia farmacologica potrebbe peggiorarle l'attuale condizione.
Le consiglio inoltre di associare ad una terapia farmacologica per lei più efficace, un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale che rappresenta un presidio di efficacia, riconosciuto a livello internazionale.
Le auguro buona serata e spero di esserle stato utile.
Cordiali Saluti.

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