Come capire se la psicoterapeuta da cui sto andando può davvero aiutarmi? Non penso ci sarà mai un

16 risposte
Come capire se la psicoterapeuta da cui sto andando può davvero aiutarmi?
Non penso ci sarà mai un medico o professionista in generale che mi dica "Guardi, io non la posso aiutare", perciò dato che devo essere io paziente a rendermene conto, chiedo qui quali sono i campanelli d'allarme che ti fanno capire ciò?
Cioè come faccio a capire se la psicoterapeuta da cui sto andando fa al caso mio?
Vi ringrazio e vi auguro una buona giornata.
Salve, da quanto tempo ha intrapreso la terapia? Comunque credo che sia più opportuno per lei rivolgere queste domande direttamente al terapeuta che la segue, può essere uno step importante per la terapia stessa.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Buonasera, le consiglio di rivolgere questa domanda alla sua terapeuta, è molto importante creare una relazione sincera e di fiducia. Cordiali saluti. Dott.ssa Giulia Proietti
Salve, nessuno lo puo capire in anticipo, ma lo si può mettere alla prova. Se dopo qualche seduta, 4/5 sedute, non ci sono cambiamenti, anche piccoli, non è il professionista giusto per lei.
Cordiali saluti
Gentilissima,
Un'alleanza terapeutica e qualcosa che si augura già dal primo incontro e che si costruisce e si rinnova nel tempo.
Non è facile aprirsi e affidarsi all'Altro. Spesso si intraprende un lavoro personale proprio per questo.
La capacità di ascolto della sua terapeuta e la capacita di cogliere i suoi bisogni profondi; nonché il suo nucleo problematico, lo si sente fin da subito.
Si ascolti e ne parli proprio con la sua terapeuta, può questo essere un modo per cominciare a fidarsi e permettere all' Altro di entrare.
Buona continuazione.
Dott.ssa Maria Piscitello
Buongiorno,
Io credo invece che un professionista se non può aiutare la persona che ha davanti ha il dovere di dire che non lo può fare e inviare ad un collega.
Premesso ciò, può iniziare a definire a se stesso le aspettative che ha della terapia e poi le condividerà con la sua terapeuta.
Salve, il primo colloquio, in cui il paziente espone il problema, pone il professionista nella posizione di prevedere se è in grado di prendere in carico o meno. Molto dipende anche dalla disponibilità ad affidarsi del paziente e dal rapporto che si instaura tra le due parti. Non so se ho risposto alla sua domanda. Buona serata, dr.ssa Daniela Benvenuti
Salve. Il professionista, in genere, valuta se è in grado di affrontare il problema o meno e lo comunica, inviandola altrove. Ciò che funziona nella terapia è la relazione e l'alleanza terapeutica. Se non si riesce a stabilire non si creerà un clima di fiducia. La domanda che pone qui sarebbe opportuno che la ponesse a chi la sta seguendo, altrimenti si può stabilire un clima di difesa che impedisce di creare la relazione e l'alleanza che sono fondamentali per affrontare i problemi. Distinti saluti
Buongiorno, che domanda interessante! La sua è una domanda sull'incontro tra persone, ma anche una domanda sulle sue capacità di discernimento. L'incontro con un/a terapeuta avviene nel momento in cui ci si sente "connessi", in un contatto che cura, che placa, che ristora. A volte ci vuole poco affinché questo avvenga, a volte molto tempo, a volte però non avviene affatto e si cambia terapeuta. Le auguro di trovare la sua "connessione" terapeutica nel percorso che sta facendo. Cari saluti, Giovanna Silvestri
Gentile utente di mio dottore,
la psicoterapia funziona grazie alla alleanza terapeutica che si struttura tra paziente e specialista. Senza quest' ultima nessun cambiamento può avvenire e nessun obiettivo evolutivo può essere raggiunto. L alleanza terapeutica trova fondamento nella relazione di fiducia che si instaura tra paziente e psicoterapeuta. Se ce buona sintonia tra lei e lo specialista cui si rivolta allora ci sono buone possibilità che la terapia possa aver successo, altrimenti sarebbe opportuno trovare un altro terapeuta cui affidarsi.

Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, storie come la sua sono piuttosto frequenti e credo che le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia per capire meglio perchè la vostra storia si è interrotta.
In ogni caso rimanere in una situazione di tempo sospeso come la sua impedisce di poter vivere appieno una vita sentimentale e perciò può essere pericolosa soprattutto se si protrae per lungo tempo. Un cordiale saluto. Dott.ssa Georgia Silvi
Gent.le Utente,
premesso che lo psicologo/psicoterapeuta ha il dovere etico di comunicarle se è in grado o meno di poterla prendere in carico, se il professionista non ritiene di poterla aiutare la invierà ad un collega. Inoltre, rifletterei sul perchè le è venuto in mente questo quesito e lo proporrei in maniera aperta in seduta al suo terapeuta in modo che possiate confrontarvi. Questi sono passaggi fondamentali per la costruzione dell'alleanza terapeutica.
Un cordiale saluto
Gentile utente, può parlare delle sue aspettative verso la terapia al suo/a terapeuta, e capire se fa al caso suo semplicemente notando come si sente durante la terapia, quindi se si sente accolto, non giudicato, compreso, a suo agio tanto da potersi aprire.
Cordialità Dott.ssa Papi
Il mio vecchio analista mi ripeteva spesso, quando ci entravo in conflitto, che ognuno ha l’analista che si merita.
Questa affermazione dopo tantissimi anni mi è rimasta in testa; penso che, pur nell’ironia, avesse ragione.
Ergo: se lei vuole essere aiutato, la sua terapista l’aiuterà di certo. O comunque troverà un terapeuta che la possa aiutare.
Cordiali saluti
Non è semplice rispondere alla sua domanda, tuttavia sin dai primi colloqui si renderà conto di quanto 'feeling' (alleanza terapeutica) si possa essere instaurato. Ne parli con il suo terapeuta, faccia presente i suoi stati d'animo ed il suo punto di vista. Cordiali Saluti
Salve,
è importante che lei si trovi a suo agio con lo psicoterapeuta, libero di potersi esprimere e parlare. Si renderà conto con il tempo se la terapia apporterà dei cambiamenti anche nella sua vita. Ma l'importante è che lei non si trovi a disagio e si senta aiutato e supportato dal professionista che ha scelto. Cordiali saluti
Gentile utente, penso che qualsiasi professionista abbia il dovere di dire quando non è in grado di aiutare la persona che ha davanti. Pertanto, la invito a fidarsi della terapeuta alla quale si è affidato e porre a lei questa domanda. Vedrà che aprirà degli spunti interessanti per la sua terapia! Saluti

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