Buongiorno, sono una ragazza di 22 anni fidanzata con uno di quasi 26 anni e abbiamo una relazione a

15 risposte
Buongiorno, sono una ragazza di 22 anni fidanzata con uno di quasi 26 anni e abbiamo una relazione a distanza perché lui fa il militare. Il problema è che riduciamo a vederci davvero poco e quando torna qui dice di non poter dedicare il 100% del suo tempo a me facendomi pesare il fatto che non riesce mai a stare un po’ con la famiglia e amici. Il punto è che ogni volta che è tornato siamo stati sempre a casa sua a mangiare dandogli modo di stare con i genitori a tavola, chiacchierare, giocare col fratello e uscire per passare a fare una chiacchierata con i suoi amici. La cosa che mi da fastidio in tutto ciò è che ha 26 anni ed ha vissuto anche all estero per un paio di anni prima di conoscerci, sempre per lavoro, e li veramente si è ritrovato a non poter vedere amici e famiglia per anni e ora perché ne sente il bisogno? Un uomo a 26 anni non dovrebbe concentrarsi più sulla vita sentimentale? Non dovrebbe garantirsi un futuro con me?. Gli ho provato a spiegare che è normale che sta poco tempo con i genitori e più con me quando torna, perché i genitori non possono MAI abbandonarlo, una famiglia l’avrà sempre a prescindere se ci passa poco tempo insieme. Ma una fidanzata, a 21 anni che decide di aspettarlo anche per 20 giorni per poterlo vedere poche ore solo è sbagliato che voglia la maggior parte delle ore per se per recuperare intimità, privacy e tutte le cose che mancano con un rapporto a distanza? E sbagliato voler scendere da casa sua dopo due ore che abbiamo mangiato li per uscire un po’ con lui e avere una vita “sentimentale normale” come il restante delle ragazze mie coetanee? È giusto che mi faccia sentire così pesante, così di troppo?Sbaglio io qualcosa? Per non parlare del fatto che è pronto a dire alla madre qualsiasi litigio banale nostro giusto per sentirsi avere ragione e sentirsi difendere. Ma voi nei suoi panni a chi dedichereste 9 ore disponibili?(E ci tengo a precisare che lui il pomeriggio fino la sera esce dalla caserma con i compagni, quindi la sua quotidianità da ragazzo la tiene). Come mi dovrei comportare?. Sbaglio a pensare che dopo settimane senza vederci lui quando torna debba stare con me e darmi tutto quello che è mancato in questo tempo distanti? Anche solo per la paura di perdermi o che mi annoi di questa situazione di starlo sempre ad aspettare?
Salve, ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico alla fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. Resto a disposizione, anche online.cordialmente, dott FDL

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Buonasera, è difficile poter valutare tramite messaggio ma mi pare che il tema emotivo che riguarda il suo ragazzo possa essere il distacco dalla famiglia di origine, considerato anche che non mette un confine netto alla sua intimità raccontando tutto alla madre. Detto ciò, sento nelle sue parole rabbia e sconforto ed è di questo che dovrebbe occuparsi. Dovrebbe chiedersi se è davvero ciò che vuole e focalizzarsi su come questo andamento relazionale la fa sentire.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve cara, le domande che si pone sono assolutamente legittime. Comprendo le ragioni del suo disagio e ne sono dispiaciuto. Tuttavia qualsiasi ipotesi formulata sulla base delle sole informazioni presenti nel suo scritto sarebbe a mio avviso riduttivo a fronte di una situazione complessa come la sua (tutte quelle che riguardano il vissuto umano lo sono). La invito per questo a contattarmi in privato, anche con un semplice messaggio se vuole; mi limiterei a farle solo qualche ulteriore domanda in modo da offrirle una consulenza più accurata. Cordiali saluti Dott. Antonio Panza.
Buongiorno,

lei porta una problematica di coppia, ed è in un percorso di coppia che potrebbero esser trattate le problematiche qui esposte. Allo stesso tempo resta la difficoltà di poterlo fare vista la distanza di lui. Le resta solo da riflettere se questa è la relazione che vuole, e se continuare a stare con lui anche a queste condizioni. Nel caso, potrebbe pensare ad un percorso psicologico dove possa esser supportata in questo momento della sua vita, affinché possa orientarsi rispetto a ciò che vuole da qui al prossimo futuro.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Il problema non è tanto stabilire chi ha ragione o chi ha torto. Dovrebbe iniziare a riconoscere che evidentemente le vostre esigenze sono differenti. Potreste intraprendere una terapia di coppia per "avvicinarvi", diversamente la dinamica attuale in cui si cerca di far prevalere le proprie esigenze porterà a vivere il rapporto come sempre più frustrante.
Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica relazionale. Cordiali saluti
Salve, le sue domande e perplessità sono assolutamente legittime. Tuttavia darle una risposta esaustiva è assolutamente impossibile. Il suo fidanzato è molto legato alla sua famiglia di origine e preferendo trascorrere il poco tempo a disposizione con loro è normale crei in lei dubbi e insicurezze. Parlarne con lui è la strada migliore e poi spetterà a lei valutare se ciò che riceve da questa relazione sia la cosa migliore per se stessa. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, dalle sue parole emerge quanto questa storia la stia facendo soffrire e quanto ad oggi non sia riuscita a trovare un buon equilibrio per lei in questa relazione. Pone tante domande su ciò che è normale o no e la mia idea è che non c'è una risposta corretta né un modo giusto di comportarsi. Forse dovrebbe semplicemente riflettere se questo è ciò che desidera, e come cambiare partendo da lei ciò che non va bene. Forse qualche incontro con uno psicologo potrebbe aiutarla a far luce dentro di se e sentire più profondamente cosa lei desidera. Sono a disposizione se desidera di persona o anche on line. Cordiali saluti. Dott.ssa Alessandra Domigno
Gentilissima, mi dispiace molto per i suoi vissuti dolorosi legati a non sentirsi compresa o abbastanza importante per il suo ragazzo. In realtà il problema è che vedendovi così poco anche il dover sacrificare minuti facendo altro la fa soffrire molto. Non deve essere facile anche per il suo ragazzo doversi giostrare nel vedere in poco tempo le persone a lui care, oltre a lei, amici e familiari, e probabilmente si sente sotto pressione nel non offendere nessuno nel scegliere con chi dividere la maggior parte del tempo. Questo però non significa che sta dando meno importanza a lei in quanto fidanzata. Sarebbe importante per voi parlarne senza litigare e comunicandovi i vostri vissuti, cercando magari un maggiore compromesso. In questo modo anche lei potrà vedere il comportamento del suo ragazzo sotto un'altra luce, mettendosi nei suoi panni, e non vedendo le scelte del suo lui come una mancanza di considerazione nei suoi confronti. Un caro saluto.
Gentile utente, credo che in ogni coppia sia importante comunicare e ridefinire quando c'è una situazione di disagio da parte una o da parte di entrambe le parti. Richiedere una consulenza psicologica di coppia potrebbe aiutare a trovare insieme il modo migliore per far fronte alle difficoltà e disagi descritti. Resto a disposizione anche online. Un caro saluto, dott.ssa Annastella Garritano
Salve, comprendo la
Sua difficoltà.
Potrebbe iniziare ad affrontare il suo disagio relazionale in un percorso di psicoterapia che la aiuterà a fare chiarezza sui suoi bisogni.

Resto a disposizione per eventuali dubbi
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Gentile utente, il disagio che vive merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, le difficoltà relazionali o i sintomi sono collegati e nascono all'interno di una storia di vita personale e unica. Quello che le posso suggerire è di valutare di intraprendere un percorso di psicoterapia in cui poter approfondire la questione. Rimango a disposizione. Un saluto, dott.ssa Marcella Boscolo
Lei sta chiedendo un parere per qualcosa che già sa che non le sta bene. Lui ha deciso cosa vuole, lei può decidere allo stesso modo di affrontare con serietà la discussione e scegliere come desidera la sua vita sentimentale.
Si ascolti con coerenza e agisca senza cadere nel vittimismo di chi si sente sbagliato.
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente. dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Salve, dalle sue parole nel descrivere questa relazione emerge tanta frustrazione e anche rabbia, e al di la del chiedersi cosa sia normale o meno la invito a chiedersi cosa lei desidera, quali sono le sue necessità più profonde. La vita e l'amore sono beni preziosi e dobbiamo scegliere con cura le persone con le quali li condividiamo. Io le consiglierei di fare un percorso psicoterapico per capire cosa veramente cosa vuole, cosa la rende felice e soddisfatta, così potrà capire quale direzione prendere. Un caro saluto. Dott.ssa Francesca Carfora

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