Buongiorno , sono Antonio , ho una moglie , un figlio di 7 e 2 di 4 mesi . dal 2009 dopo un attività

21 risposte
Buongiorno , sono Antonio , ho una moglie , un figlio di 7 e 2 di 4 mesi . dal 2009 dopo un attività andata male ( ipoteche , cambiali nn pagare , assegni non coperto ecc. ecc. ) ebbi una PRIMA crisi di ansia tanti da correre al pronto soccorso della zona ( era la prima volta , da allora ho iniziato a soffrire con alti e bassi di ansia o depressione , no so decifrare , in alcuni momenti immaginavo delle cose brutte a volte per me , a volte per altre persone a cui volevo e voglio bene , queste cose mi facevano star ancora peggio , questo per circa 2 anni .
Dal 2011 chiuso la mia attività ho intrapreso vari lavori per andare avanti economicamente e devo dire che ho passato momenti i cui stavo tranquillo e momenti in cui mi deprimevo .

Ad oggi non mi vengono più quei brutti pensieri che fortunatamente rimanevano solo pensieri , ma mi sento sempre un po’ più infelice , mi vengono con frequenza attacchi di panico / ansia ( mi manca l’aria ) , non so perché ma non riesco mai a decifrare , ho paura di viaggiare su autostrade per paura di rimanere nel traffico , ho paura di ascensori , di fare viaggi troppo lunghi , cose che non ho mai avuto , vi scrivo per chiedervi un aiuto , non so ancora se ho bisogno di un Psicologo o un Psichiatra, ho sempre paura di “perdere” la testa , tutto questo mi fa stare sempre male . Il mio medico curante mi ha detto di usare cipralex gocce , per 15/20 gg , ma in questo periodo senza un punto di riferimento di uno specialista non vorrei , fatto sta che non campo più bene .

Purtroppo dai primi sintomi ad oggi non mi sono mai confrontato con uno specialista e non ho mai preso nessun farmaco .
Gentilissimo, i sintomi che lamenta, sintomi peraltro non poco invalidanti, durano almeno dal 2009: e’ passato non poco tempo dal loro inizio, e probabilmente sente che è arrivato il bisogno di intervenire per stare meglio. Per quanto non sia da escludere l’opportunità di intraprendere anche una terapia farmacologica, prescritta da un medico psichiatra, di supporto almeno per una prima fase, ritengo che la strada elettiva per lei sia quella della psicoterapia. Può iniziare a fissare un colloquio con uno psicoterapeuta che possa aiutarla a trovare una strada per stare meglio, aspettare oltre non è opportuno ne’ consigliabile. Parallelamente, può valutare, parlandone magari anche col suo medico di base, se effettuare anche una visita psichiatrica nella eventualità appunto di affiancare alla psicoterapia, questa sì imprescindibile, anche una terapia farmacologica. Resto a disposizione per dubbi e chiarimenti. Coraggio. Un saluto, Marta Corradi

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Buongiorno Antonio, mi dispiace per la situazione di sofferenza che sta vivendo. Cambiamenti di vita importanti sono spesso legati a vissuti di ansia. Pertanto, ritengo che un percorso terapeutico potrebbe esserle necessario inizialmente per comprendere le cause e i fattori di mantenimento dei suoi comportamenti, pensieri e paure e, successivamente, a individuare delle adeguate strategie per farvi fronte.
Un caro saluto.
Dott.ssa Maneri
Gentile Signore è sicuramente una buona possibilità contattare uno psicoterapeuta e valutare con lui le possibili alternative. La situazione che sta vivendo non è sicuramente facile. In ogni caso lei è l'unico che può scegliere cosa fare per se, ovvero se continuare a vivere questa situazione o attivarsi per tentare di modificarla. Un cordiale saluto
Gentile Antonio,
in generale la terapia farmacologica dovrebbe sempre essere accompagnata da una psicoterapia. A maggior ragione quando si parla di depressione e ansia di tipo reattivo. Tuttavia dati i costi elevati di effettuare una psicoterapia privatamente (in questo portale siamo tutti specialisti che operano privatamente, e per questo ci siamo iscritti in questo portale), le suggerisco di chiedere al medico di base come poter accedere alle cure adeguate nel pubblico.
Un grande in bocca al lupo
Dott.ssa Marianna Soddu
Salve, per quanto riguarda l'utilizzo dei farmaci parli sempre con il proprio medico di fiducia. Inoltre, ha mai pensato di intraprendere un percorso di psicoterapia? Potrebbe aiutarla a gestire meglio queste paure e l'ansia che descrive.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, l'assunzione di psicofarmaci andrebbe sempre a mio parere valutata con il supporto di un medico psichiatra che conosce in maniera approfondita e specialistica la materia. Per quanto riguarda la sua sintomatologia lei descrive la prima crisi come avvenuta in un momento di "caduta" per così dire dovuta a problemi lavorativi (non di poco conto). Se quindi in quel caso si può parlare di una crisi "reattiva" dovuta al momento particolarmente difficile resta da capire il perdurare dei sintomi nel corso degli anni. L'attacco di panico è per eccellenza un modo per concentrare la propria angoscia (che può essere dovuta a tanti e diversi fattori) sul corpo. Potrebbe invece aprire un'interrogazione sui motivi di questa angoscia e provare a parlarne con un terapeuta. La saluto cordialmente, Marina Montuori
Salve, mi spiace molto per il disagio e la situazione. Ritengo fondamentale intraprendere un percorso di psicoterapia al fine di indagare e conoscere le cause, origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi. Per quanto riguarda l’utilizzo dei farmaci è la posologia, credo sia sempre meglio rivolgersi al medico prescrivente, sicuramente persona più competente in materia. Tenga presente, comunque, che il farmaco da solo non è in grado. Di arrivare alla conoscenza degli aspetti sopra citati, riscontrabili invece all’interno di un percorso psicologico.
Cordialmente, dott. FDL
Buongiorno, sicuramente vissuto di ansia e tristezza viste le sue vicissitudini degli ultimi anni sono comprensibili, ma chiaramente sono anche elementi che spesso portano un grosso carico di disagio ed effetti sulla qualità di vita.
La sintomatologia ansiosa che riporta ha, in particolare, una storicità visto che identifica il primo evento saliente nel 2009. Nei casi con storicità e con un nuovo innalzamento di sintomatologie spesso si sceglie la strada della psicofarmacologia, per contenere i sintomi nell'immediato, e della psicoterapia, per alleviare invece la sofferenza nel lungo termine identificandone le ragioni.
Le consiglierei quindi di associare all'assunzione di farmaci un percorso psicologico. Eventualmente può richiedere al suo medico curante una impegnativa per una visita psichiatrica o un colloquio psicologico (le prassi di dicitura variano a seconda dell'ambito territoriale) per un accesso in AUSL. Questo ha sicuramente il vantaggio del costo esiguo, o nullo, ma al contempo ha spesso una lista di attesa più lunga.
dott. De Rosa Saccone
Gentile Utente, il cipralex la può aiutare nel momento in cui ha una crisi intensa, ma non può essere una cura a lungo termine. Il mio parere è quello di iniziare con una psicoterapia, valutando poi insieme al terapeuta la possibilità di un consulto psichiatrico. I sintomi che lei prova sono tipici dell'attacco di panico, ma al di là della diagnosi è importante dare senso alla sua ansia. Le auguro di ritrovare serenità. Cordialmente, dott. Simeoni
Buongiorno, considerando che riporta di soffrire di frequenti attacchi di panico ed altre manifestazioni che condizionano fortemente la sua vita quotidiana e il suo benessere psicologico, è consigliabile che lei trovi un punto di riferimento stabile in modo che non sia più solo a gestire la sua situazione di disagio. E' possibile ipotizzare un intervento psicoterapeutico e se necessario anche farmacologico. Se il suo medico le ha prescritto un farmaco, ma lei non se la sente di prenderlo valuti la possibilità di rivolgersi effettivamente ad uno specialista in cui riporre la sua fiducia.
Cordiali Saluti
Dott. Donato Scorza
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Gentile utente,
leggendo le sue parole traspare molta sofferenza e preoccupazione, per sé e per i suoi cari.
Tutti proviamo a "farcela" da soli, è un processo naturale, ma lo è altrettanto chiedere aiuto quando ci rendiamo conto che da soli diventa più difficile. Per questo motivo la invito ad effettuare una consulenza insieme alla sua famiglia, inclusa da tempo nella sua difficoltà e nella sua preoccupazione. Probabilmente non ha mai pensato ad un'ipotesi di consulenza/terapia familiare, ma mi permetto di suggerirgliela perché ritengo che potrebbe essere molto utile sia per comprendere meglio cosa sia accaduto e sia accadendo, sia per trovare insieme nuove modalità di funzionamento più funzionali.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilaria Pallagrosi
Gentile Antonio, i sintomi che riferisce hanno a che vedere con una condizione ansiosa, ai quali si aggiungono sintomi tipicamente agorafobici (timore di prendere l'ascensore o di rimanere "imbottigliati" in autostrada). Si tratta di una condizione piuttosto comune e che talvolta non risponde bene al solo trattamento farmacologico, per cui è bene rivolgersi a uno psicologo clinico che possa darle delle indicazioni chiare su come intervenire. Tutte le manifestazioni d'ansia, infatti, si costruiscono su comportamenti specifici che tendono a preservare il problema, e che richiedono di essere smantellati singolarmente. Rimango a disposizione, anche privatamente, per ulteriori chiarimenti.
Gentile Utente,
sarebbe per lei opportuno rivolgersi ad uno psicoterapeuta per approfondire le cause di questi stati ansiosi che descrive. L'inizio di un percorso di psicoterapia è l'intervento più indicato per il trattamento di questi stati. Può esserle sicuramente di aiuto anche una terapia farmacologica per avere un sollievo dai sintomi ansiosi più fastidiosi ma quello che lei sembra lamentare è uno stato più persistente e rimasto "sotto traccia" per diverso tempo. Il timore di questi stati potrà ridursi con una loro maggiore comprensione accompagnata da uno psicoterapeuta.
Per prima cosa grazie per aver condiviso questo pezzo di sofferenza, farsi delle domande e cercare risposte è già di per sé un primo atto terapeutico.
L'ansia è una risposta assolutamente normale di fronte ad eventi stressanti, specialmente se portati avanti per molto tempo!
Concordo con i colleghi e mi rivolgerei ad un terapeuta per poter iniziare ad elaborare i vissuti e mettere in luce anche le risorse che sicuramente sono state fondamentali per arrivare sin qui!
Gentile utente, l’ansia è una risposta frequente in periodi di stress. Visto che i sintomi che riporta perdurano da molto tempo, le consiglio di contattare uno psicologo per poter valutare la situazione e poter individuare i fattori che mantengono la sintomatologia attiva dopo diversi anni dell’evento scatenante. Insieme al terapeuta potrete valutare l’opportunità di affiancare una terapia farmacologica a quella psicologica.
Saluti, dott.ssa Aisa
Caro Antonio, quello che lei scrive è molto forte e toccante. Lei è marito e padre e le responsabilità a cui deve far fronte non sono poche. Il suo senso di dovere e di non fallire per tenere in piedi la sua casa ed il suo nucleo familiare la sottopone a paure sicuramente reali ma che se affrontate da solo la schiacciano nella crudele morsa dell'ansia. Il mio suggerimento è quello di intraprendere un percorso psicologico per indagare le cause sconosciute, oltre a quelle già note, che la portano a sperimentare questa difficile situazione. Mi rendo disponibile per approfondimenti in merito. Una buona serata, Dott.ssa Valentina Maggiore
Buongiorno Antonio, mi dispiace per la condizione di ansia e sofferenza che ci racconta.
Credo sia giusto il suo non voler prendere farmaci senza prima contattare uno specialista da cui essere seguito: la strada migliore da percorrere ritengo che sia sempre quella di iniziare una terapia farmacologica in modo controllato e sicuro.
Penso che potrebbe esserle di aiuto contattare uno psicologo, con cui intraprendere un percorso: in primo luogo le potrà servire per avere anche il riferimento di uno psichiatra cui rivolgersi per un'eventuale terapia farmacologica; in secono luogo avrà la possibilità di potersi aprire e confrontare, in uno spazio riservato solo a lei. Sono stati anni molto duri, a quanto racconta, e credo che davvero abbia diritto ad un sostegno per ritrovare un po' di benessere e serenità.
Le auguro il meglio, per qualsiasi cosa, sono disponibile.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Carbone
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Buon giorno,
mi dispiace molto per la sofferenza che ha dovuto affrontare in questi anni. Ritengo che i farmaci possono aiutarla a gestire i sintomi dell'ansia, nei momenti acuti, ma non possono essere utili nella comprensione delle dimensioni emotive, relazionali e di contesto che si connettono alla sintomatologia.
Ritengo, dunque, efficace rivolgersi ad un professionista per intraprendere un percorso di sostegno ed intervento specifico.
Qualora lo desiderasse, rimango a disposizione per approfondimenti.
Dott.ssa Alessia Vecchio
Gentile utente,
potrebbe essere utile in questo momento essere supportato in un percorso psicoterapico in modo da contenere ed esplorare i suoi vissuti.
Vissuti che mi sembra di capire, sono legati ad uno stato ansioso depressivo che si protrae da diverso tempo ad intensità variabile.
Il contenimento farmacologico va bene, soprattutto nelle fasi iniziali e soprattutto se si è seguiti da un medico. (A volte può essere più utile “ascoltare i sintomi” piuttosto che metterli a tacere.)
Ma questo va integrato ad un lavoro psicoterapico.
Questo rende il lavoro sicuramente più complesso e anche più utile in termini di efficacia.
Saluti,
Dottore Diego Ferrara
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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