Buongiorno , sono affetto da malattia del collo vescicale congenita , operato la prima volta nel 201
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Buongiorno , sono affetto da malattia del collo vescicale congenita , operato la prima volta nel 2018 con un incisione con ansa ad L, inizialmente la situazione è migliorata , ma di poco , sono stato ri operato nel 2020 con una seconda incisione con ansa ad L , durante l intervento hanno visto che si era nuovamente chiuso il tratto operato la prima volta;
In questo caso le cose sono andate decisamente meglio , nel post operatorio non ho avuto nessun problema ,a differenza del primo intervento; l unico problema è stato l eiaculazione retrograda.
Da un mese a questa parte però noto la ricomparsa di una parte dell eiaculazione e qualche difficoltà ad urinare ; ora ho qualche domanda;
- è possibile che sia il preludio a una nuova istruzione ? O può essere si tratti di una semplice infiammazione?
- è possibile che il caldo incida nella condizione ? Perché il problema si ripresenta puntualmente nella stagione più calda
- cosa mi conviene fare ? Esami particolari oppure aspettare e prendere anti infiammatori ( al quale fra l altro sono allergico , quindi utilizzo solo aulin e Tachipirina)
In questo caso le cose sono andate decisamente meglio , nel post operatorio non ho avuto nessun problema ,a differenza del primo intervento; l unico problema è stato l eiaculazione retrograda.
Da un mese a questa parte però noto la ricomparsa di una parte dell eiaculazione e qualche difficoltà ad urinare ; ora ho qualche domanda;
- è possibile che sia il preludio a una nuova istruzione ? O può essere si tratti di una semplice infiammazione?
- è possibile che il caldo incida nella condizione ? Perché il problema si ripresenta puntualmente nella stagione più calda
- cosa mi conviene fare ? Esami particolari oppure aspettare e prendere anti infiammatori ( al quale fra l altro sono allergico , quindi utilizzo solo aulin e Tachipirina)
Viene il sospetto che a quanto descrive sia sottesa una discreta o consistente congestione infiammatoria pelvico-prostatica non valutata o troppo minimizzata. Questa è in grado di generare compressione sull'uretra prostatica e sul collo vescicale che così appaiono ristretti. In tale caso a nulla o poco serve un intervento come le incisioni eseguite perché una volta riparate il problema torna. Come per tutti i processi di congestione infammatoria una delle ragioni dia ccentuazione è il caldo la seconda (o la prima) è la sedentarierà magari associata a sovrappeso. Credo che tutta la questione debba essere attentamente rivalutata con i dovuti esami genitali (ecodoppler pelvico-prostatico e testicolare, analisi spermatica completa e coltura del secreto prostatico estratto) e nel caso più generali (stato metabolico-ossidativo, nutrizionale, ormonale, vascolare, fisico e stressogeno) per poi decidere nel merito.
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