Buongiorno. Mia moglie dopo una caduta con frattura intraspongiosa del piatto tibiale (settembre 20

3 risposte
Buongiorno.
Mia moglie dopo una caduta con frattura intraspongiosa del piatto tibiale (settembre 2018) ha presentato un forte formicolio al piede dx sempre a partire da gennaio 2019 e "curato" tramite 900 mg di gabapentin. La fisioterapia ha fatto il resto e tutto sembrava rientrato quando 2 mesi fa si è ripresentato questo formicolio ma di intensità decisamente maggiore.
Da allora il Gabapentin aumentato fino a 2000 mg non ha avuto alcun effetto.

Inizialmente si era pensato ad un ritorno di una doppia operazione alla schiena (L5.S1) ma una serie di esami + una infiltrazione tac guidata L5.S1 lo hanno escluso.

Adesso prende al giorno 300x3 mg di gabapentin, 60x1 mg di cymbalta, 4x3 mg di Sirdalud per tentare di arginare il problema, oltre all'Assonal come ricostituente.

Il problema è che non riuscendo a camminare sta perdendo la muscolatura che aveva riacquistato con la fisioterapia.

Vorrei sapere se a Roma c'è qualche struttura dove un neuroradiologo specialista nello studio dello spe possa confermare o escludere tale ipotesi.
Grazie
Michele
Ritengo le occorra un neurologo o neurofisiologo per lo Studio dei nervi periferici.

Per capire se si tratta di un dolore neuropatico da sofferenza di nervo periferico è sufficiente una Emg/Eng dei nervi SPE e SPI.

Per questo il Team che dirigo può dirimere la questione autonomamente presso Studio in Roma.

Se crede mi contatti.

Vedremo anche EX ed eventualmente RM se eseguita.

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Concordo con quanto le hanno già risposto:
bisogna chiarire perché persiste la sofferenza
del tronco nervoso (lesione cicatriziale ipertrofica? Calcificazioni inattese e improprie?
Buongiorno
Ha bisogno di fare elettromiografia degli arti inferiori per valutare sia gli esiti della frattura del piatto tibiale, sia eventuali radicolopatia da patologia del rachide lombosacrale

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