Buongiorno. Mi è stata diagnosticata un ernia espulsa L5-S1. I sintomi che mi da non sono gravissimi

6 risposte
Buongiorno. Mi è stata diagnosticata un ernia espulsa L5-S1. I sintomi che mi da non sono gravissimi, ma la cosa più brutta è il dolore alla gamba che si presenta di notte e non mi fa dormire. Dicono che l'ernia potrebbe risolversi spontaneamente, ma io convivo col dolore già da due mesi e mezzo, ho fatto cure anti infiammatorie e sto facendo l'ozono terapia. Forse qualche miglioramento c'è stato, ma il dolore continua. È ancora possibile, dopo tutto questo tempo, una guarigione spontanea? O sono destinata all'intervento chirurgico? Grazie
Buonasera,
il decorso delle ernie discali è molto variabile,possono riassorbirsi nel giro di poche settimane così come possono invece persistere per molti mesi o non guarire affatto. Se con le terapie conservative il dolore è diminuito ed è di lieve entità si può aspettare per vedere se il miglioramento continua. Se invece il dolore è particolarmente intenso va presa in considerazione la soluzione chirurgica.
Rimango disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti e La saluto cordialmente

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Salve signora, sicuramente 2 mesi e mezzo e l’insuccesso della terapia infiammatoria non sono fattori positivi per aspettare ancora una regressione spontanea. Mi sembra di capire che oltre il dolore non ci siano disturbi motori e questo è bene. Le consiglio comunque di far valutare la situazione da un neurochirurgo che qual’ora lo riterrà opportuno, potrebbe consigliarle un trattamento conservativo magari di tipo manuale per scongiurare un eventuale intervento chirurgico.
Buongiorno,
uno dei fattori chiave è l'intensità del dolore. Se è diminuito dopo le terapie da lei descritte si può aspettare e vedere se c'è la regressione dei sintomi. In caso contrario, se i sintomi persistono e il dolore non cala d'intensità, è il caso di rivolgersi a un neurochirurgo per stabilire la terapia più adeguata, che sia conservativa o chirurgica.
Cordiali saluti.
Gentile signora/e, dopo due mesi e mezzo almeno una valutazione del neurochirurgo sarebbe opportuna, per valutare se sono presenti deficit neurologici o segni di irritazione radicolare importanti.
Poi l'intervento chirurgico si decide eventualmente solo se ci sono indicazioni cliniche e radiologiche chiare.
Resto a sua disposizione, cordiali saluti.
Buongiorno, il decorso clinico che ha descritto lascia pensare che una remissione spontanea sia sempre più difficile. Se non l'ha già effettuata le consiglio come hanno fatto altri colleghi di effettuare una visita da un neurochirurgo per valutare eventuali deficit neurologici in atto.
Le consiglio anche di fare una visita da un osteopata per capire se la sua colonna vertebrale ha uno scorretto equilibrio che potrebbe influire sulla guarigione dell'ernia.
Rimango a sua disposizione.
Buongiorno, in accordo con gli altri colleghi le consiglierei di farsi vedere da un neurochirurgo per stabilire se è il caso di intervenire o meno chirurgicamente. L'evoluzione delle ernie non è sempre la stessa.
Un caro saluto

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