Buongiorno, ho una sorella di 41 anni che ha sempre sofferto di ansia e depressione. Da quando ha l'

10 risposte
Buongiorno, ho una sorella di 41 anni che ha sempre sofferto di ansia e depressione. Da quando ha l'età di 15 anni fa uso di sostanze stupefacenti, con un intervallo di 5 anni , perché ha fatto una comunità terapeutica. Ha girato tanti specialisti e le è stata diagnosticato il Borderline. Costantemente è depressa e ansiosa con attacchi di panico, le sostanze stupefacenti sono l'unica soluzione ai suoi problemi. Ha fatto diverse terapie, con trittico , daparox, e alprazolam e altri medicinali. Vi chiedo, possibile che le terapie non abbiano nessun effetto, anche quando non è sotto l'effetto delle sostanze??? E' possibile che ci sia stato un errore della diagnosi e che non le abbiano mai prescritto uno stabilizzatore dell'umore, tipo Litio?? grazie infinite
Solitamente nel disturbo borderline viene prescritto uno stabilizzatore del tono dell'umore, perchè la disregolazione emotiva è una delle caratteristiche principali di questo disturbo della personalità. L'effetto a volte non è efficace come nei disturbi bipolari, soprattutto perchè il concomitante uso di sostanze d'abuso rende il quadro più instabile e interferisce con l'azione dei farmaci.

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Egregio signore .Credo che la mancata risposta ai farmaci sia dovuta all uso pregresso o saltuario delle sostanze stupefacenti. Probabilmente i recettori cerebrali sono saturi e non permettono ai farmaci di agire
Buongiorno, anch'io penso che l'uso continuativo di sostanze psicotrope porti nel tempo ad un'insufficiente risposta recettoriale, motivo che potrebbe essere alla base della deludente risposta ai farmaci assunti.
Circa il Litio: è un ottimo farmaco, ma va prescritto solo con certezza di diagnosi. Ciò è possibile solo dopo visione diretta della Paziente.
Gentile Signore, ritengo la situazione non possa essere compresa appieno senza una valutazione diretta del Paziente. la doppia diagnosi richiede una ultra specializzazione di settore.
La diagnosi è compatibile con il quadro da Lei descritto. È possibile che i farmaci menzionati non abbiano l’efficacia attesa, soprattutto se vi è un contesto esistenziale che attiva emozioni e comportamenti disfunzionali. Gli stabilizzanti possono essere una opzione (non per forza il Litio).
é possibile un errore diagnostico, in astratto.
Il quadro clinico descritto è lacunoso percio darle risposte utili e certe appare difficile: innanzitutto quali sostanze stupefacenti usa? 2)L'impulsività e la rabbia sono ben presenti nel funzionamento personale della sua congiunta? oppure la sintomatologia si riduce a un potenziale disturbo dell'umore? é mai virata in mania con antidepressivi triciclici, con la duloxetina o comunque con antidepressivi di qualsiasi genere?
Per venire alla sua domanda è possibile che singole molecole non funzionino o per motivi idiosincrasici o, come nella pratica piu spesso avviene perche sono sottodosate e non vengono prese con continuità.
Nella mia esperienza il dpk soprattutto ad alte dosi è efficace nelle forme in cui prevale l'acting out, e fenomeni di esternalizzazione delle proprie pulsioni
A fiuto, da quanto descritto da lei pare piu una sindrome ansioso depressiva, e un disturbo da panico. Occorre pero il paziente davanti per fare ipotesi piu attinenti la realta del disturbo clinico di cui la sua congiunta soffre
Se la diagnosi è corretta, per il disturbo borderline di personalità le terapie farmacologiche sono parzialmente efficaci. Sarebbe utile mettere in atto un trattamento di equipe strutturato di cui esistono alcunimodelli (uno dei più riconosciuti è la Terpia dialettico comprtamentale). RIguardo ai farmaci sono in accordo con i colleghi, gli stabilizzatori dell'umore in questi casi possono essere efficaci. Il litio è uno dei più efficaci ma va prescritto a pazienti altamente motivati e complianti alla cura altrimenti perde la sua incisività.
Cordialmente,
Dott.Rossi
Buonasera, il cervello insultato dalle droghe non risponde come dovrebbe ai farmaci, quindi sua sorella andrebbe ricoverata a lungo in una comunità terapeutica, dove non le sia possibile drogarsi, poi i farmaci potranno produrre beneficio.
Buonasera,
sarebbe necessario fare un'accurata storia anamnestica della sig.ra per poter impostare una terapia stabilizzante adeguata, magari supportata anche da un percorso psicoterapeutico. E' fondamentale però che sua sorella sia motivata nel cambiamento e compliante con la terapia farmacologica.
Cordiali saluti
Venticinque anni di uso di sostanze richiederebbe, come già indicato, un intervento forte a tipo comunità, per il quale tuttavia è necessaria una pur minima motivazione e, come lei scrive, gli stabilizzatori sono quasi sempre necessari.

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