Buongiorno. Ho 57 anni, non bevo, non fumo, (al massimo qualche tiro con sigaretta elettronica ), e

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Buongiorno. Ho 57 anni, non bevo, non fumo, (al massimo qualche tiro con sigaretta elettronica ), e da tempo ho problemi di erezione. Nonostante abbia assunto i soliti farmaci noti anche a dosaggi elevati, e abbia buoni stimoli fisici e mentali, ho inizialmente una buona erezione ma non il mantenimento di essa, che al contrario, risulta scarsa, soprattutto se cambio la mia posizione. Una prima visita urologia dava il seguente responso: addome trattabile - E.R. prostata x 1,5 liscia, fibroparenchimatosa - geniali esterni nella norma. Si consigliava Slider 100 per 3 mesi e anche gli esami del sangue prescritti e fatti successivamente risultavano nella norma. Tale terapia si rilevava inefficace, e il problema si ripresentava. Ho fatto un'altra visita da un altro specialista, il quale alla palpazione non rilevava nulla di anomalo e mi prescriveva cialis 5 mg per 4 mesi ed ecografia del pene di cui riporto l'esito : lo studio flussimetrico spettrale dopo farmaco iniezione intracavernosa di PGE 1 a 10 microgrammi e con campionamenti di flusso a 3,5, 10, 15 e 30 minuti dall'iniezione rileva netta elevazione del,picco sistolico e diastolico con velocità superiore rispettivamente a 35 e 8 cm/s successivamente con la progressiva distensione dei corpi cavernosi che giunge ad una modesta rigidità, si osserva normale graduale riduzione del flusso diastolico che giunge alla fase di azzeramento ma non raggiunge la normale fase di inversione che risulta appena accennata. Conclusioni: non segni di impotenza arteriosa, segni di lieve insufficienza del meccanismo veno occlusivo. Dopo aver letto tale referto e dopo aver constatato che il cialis 5 mg risultava inefficace, il medesimo specialista mi consigliava al massimo per qualche mese prostaglandina in attesa del posizionamento della protesi peniena, a suo giudizio, inevitabile. Mi sconsigliava le onde d'urto che io invece su suggerimento di un altro specialista ho voluto fare e ho da giorni terminato (9 sedute). Dopo tale trattamento posso affermare di aver notato qualche timido miglioramento, anche se non posso ritenermi ancora soddisfatto. Le mie domande sono: 1) non capisco il perché di questi pareri discordanti, onde d'urto si, onde d'urto no, è possibile che qualche specialista proponga la protesi senza tentare altre terapie a meri scopi di lucro? 2) dovrò proprio rassegnarmi alla protesi ? 3) ci sono centri dove c è la copertura del SSN? Io per fortuna non ho tumori della prostata o altre condizioni per cui possa usufruire del SSN.4) Come menzionato prima, le onde d'urto mi stanno dando qualche segnale positivo ma mi è stato spiegato che il processo di neoangiogenesi richiede tempo, per cui potrò avere ulteriori miglioramenti tra qualche mese? Ci sono altri trattamenti es PRP da cui potrei trarre beneficio o il mio destino è ormai segnato? Preciso che durante le onde d'urto e a tutt'oggi, assumo come terapia di supporto il cialis. Vi ringrazio per la pazienza e per la risposta, mi auguro esaudiente e comprensibile, e colgo l occasione per salutarvi cordialmente.
Salve
1) i pareri discordanti derivano dalle esperienze che ogni specialista ha maturato durante l'esercizio della professione, ma comunque sempre basati sulla letteratura scientifica
2) non deve, a mio parere, rassegnarsi alla protesi in quanto, a quanto leggo, sembrano esserci ancora margini per un trattamento non invasivo
3) ci sono centri con copertura SSN, ma non dispongono di tutti i tipi di protesi per motivi di rimborso regionale (come saprà ne esistono di diverse e con diverse caratteristiche)
4) il suo destino non è segnato; il consiglio è di attendere gli effetti dell'ultimo ciclo di trattamento eseguito prima di intraprendere altri percorsi terapeutici
Saluti

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mi sembra che in fatto tutta l'attenzione sia stata unicamente posta al pene... lei cita una genericità di esami ematici normali ma senza sapere quali e con quali valori nulla si può dire nel merito (capita che non sia svolti quelli necessari o che siano sottovalutati gli esiti di quelli utili, spesso senza verificare i loro rapporti). Credo che un ottimo andrologo che riprenda in mano la sua situazione, decentrando l'attenzione dal pene e valutando i diversi aspetti in gioco anche di tipo generale (metabolismo, ossidazione, vitamine, ormoni), possa darle migliori risposte per la possibile soluzione del problema. è evidente che ove ci siano gioco fattori extrapenieni, come è probabile visti i fallimenti delle terapie sinora svolte, questi andranno riequilibrati in modo adeguato e ciò non avrà tempi brevi.
Le risposte alla sue domande sono diverse, lunghe e complesse. Pur impiantando protesi, prima della protesi peniena ci sono altre soluzioni altrettanto valide.

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