Buongiorno. Ho 49 anni, non ancora in menopausa, senza antecedenti diretti per cancro al seno. Ho ef
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Buongiorno. Ho 49 anni, non ancora in menopausa, senza antecedenti diretti per cancro al seno. Ho effettuato una microbiopsia al seno sinistro che ha rilevato su uno dei tre campioni un`iperplasia duttale atipica (2.2 mm sull asse maggiore, nessuna calcificazione) ed ho avuto due proposte terapeutiuche differenti: eseguire una macrobiopsia o effettuare un intervento chirurgico (zoonectomia). Sono un poco confusa. Da una parte preferirei evitare un intervento, dall`altra non vorrei che dopo aver fatto la macrobiopsia mi proponessero comunque un intervento, che allora vorrei fare direttamente. A meno che sospettino un intevento maggiore per il quale l`esito della macrobiopsia sia necessario. Da come ho potuto documentarmi, entrambe le proposte hanno vantaggi e svantaggi. Vorrei comunque avere certezza che il tessuto atipico sia rimosso completalmente.
Con diagnosi di ADH deve necessariamente sottoporsi ad intervento chirurgico di escissione.’in alternativa esegue nuova core biopsy
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Gentile paziente,
l’iperplasia duttale atipica è una lesione benigna ma considerata a rischio aumentato, motivo per cui è importante accertarsi che sia stata completamente rimossa. In alcuni casi la macrobiopsia può essere sufficiente, soprattutto se consente di asportare interamente il focolaio; tuttavia, quando la lesione è piccola o localizzata in un’area poco accessibile, può essere più appropriato un piccolo intervento chirurgico (zoonectomia) per garantire una completa escissione e una diagnosi definitiva.
La scelta tra le due opzioni dipende da fattori tecnici e radiologici specifici, quindi è utile discutere il caso con il senologo e il radiologo che hanno eseguito la biopsia. L’obiettivo è ottenere un margine di sicurezza e la certezza istologica della completa rimozione del tessuto atipico.
l’iperplasia duttale atipica è una lesione benigna ma considerata a rischio aumentato, motivo per cui è importante accertarsi che sia stata completamente rimossa. In alcuni casi la macrobiopsia può essere sufficiente, soprattutto se consente di asportare interamente il focolaio; tuttavia, quando la lesione è piccola o localizzata in un’area poco accessibile, può essere più appropriato un piccolo intervento chirurgico (zoonectomia) per garantire una completa escissione e una diagnosi definitiva.
La scelta tra le due opzioni dipende da fattori tecnici e radiologici specifici, quindi è utile discutere il caso con il senologo e il radiologo che hanno eseguito la biopsia. L’obiettivo è ottenere un margine di sicurezza e la certezza istologica della completa rimozione del tessuto atipico.
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