Buongiorno, Ho 30 anni e da circa 2 anni è nata una simpatia con un collega, tramutata poi in un se

18 risposte
Buongiorno,
Ho 30 anni e da circa 2 anni è nata una simpatia con un collega, tramutata poi in un sentimento forte, mai provato prima. Tutto stupendo se non fosse per due problemi insormontabili: è più grande di me di 17 anni ed i miei genitori (con cui attualmente vivo) assolutamente non accettano la cosa, è sposato (seppur si comportano da separati in casa) e non ha ancora fatto il “passo” perché non mi vede mai ferma e decisa nella possibilità di intraprendere una relazione insieme.
Per la connessione mentale che abbiamo, per la chimica che si avverte e per il sentimento forte che sento che mi lega a lui, non ci penserei due volte ad iniziare una relazione con lui. Di contro sono perennemente bloccata dai miei genitori, perché mi hanno messa davanti ad un bivio, ovvero qualora dovessi stare con lui, loro non vorrebbero ”frequentarlo” ed il nostro rapporto inevitabilmente cambierebbe. Oltre al fatto che ritengono questa differenza di età come una “maledizione” e valuterebbero addirittura di cambiare città. Hanno addirittura pensato di andare a riferire di questo avvicinamento alla moglie o di fare presente la questione al datore di lavoro affinché lui venga licenziato. Mi hanno persino proposto di trovarmi un altro lavoro, per allontanarmi da lui, dal momento che non credono ci siano sentimenti veri, bensì che lui mi ha manipolata perché più grande, mettendomi contro di loro. Ho il cuore a pezzi, non voglio far soffrire i miei genitori, ma il pensiero di precludermi la possibilità di essere felice con lui mi avvilisce.
Gentile utente, buon pomeriggio. Comprendo il suo disagio e mi dispiace per il dolore che questa situazione inevitabilmente le causa. Purtroppo in amore non esiste una formula, nè un consiglio che possa essere valido per tutte le casistiche. Dalla situazione che lei ci propone, emergono tuttavia degli interessanti spunti di riflessione, ad esempio: cosa riesce a vedere in quest'uomo che in altri uomini potrebbe non ritrovare? Potrebbe esserci una risonanza con figure di riferimento del suo passato? Ma soprattutto, cosa le ispira fiducia in questa persona? Ciò che le consiglio di fare è di valutare con molta attenzione il prossimo passo, anche alla luce della situazione del suo partner, che si tiene attualmente ben saldo ad una relazione "confortevole"... Mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso psicologico, che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità. Inoltre, dal punto di vista relazionale ci sono sicuramente i presupposti per lavorare in maniera efficace e senza barriere di sorta che potrebbero ostacolare il suo percorso verso una felicità ritrovata.
Mi rendo disponibile per ulteriori informazioni, dubbi o curiosità. Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Gentile utente da una parte i suoi genitori non la stanno lasciando libera nonostante sia adulta, di decidere per la sua vita, dall'altra il suo partner che come detto dal collega, preferisce rimanere in una situazione "confortevole" senza prendersi la responsabilità di una sua scelta, lasciando a lei il peso della decisione. È comprensibile sentirsi confusa e bloccata.
Credo che potrebbe essere importante e necessario per lei approfondire meglio con un terapeuta quanto sta vivendo al fine di capire ciò che veramente desidera e superare questo momento così doloroso.
Le invio un cordiale saluto.
Patrizia De Sanctis
Gentile utente, ha descritto una situazione estremamente complicata e frustrante. Si trova investita di un ruolo da “ago della bilancia” e il suo gravoso compito è trovare un equilibrio tra due piatti sulla cui superficie si trovano i suoi affetti più grandi: l’amore e la famiglia. Tuttavia, chi ha bisogno di trovare un equilibrio, al momento e comprensibilmente, sembra essere lei e non è affatto semplice riflettere se entrambi i poli tra cui si divide hanno posto delle condizioni per potere mantenere saldo il legame con lei. Le suggerisco di ritagliarsi uno spazio neutrale, dove poter fare ordine fra i pensieri e le emozioni che sta sperimentando e per potersi percepire più solida nell’affrontare un futuro che risponda ai suoi desideri e ai suoi bisogni, e non a quelli altrui. Augurandole il meglio, la saluto cordialmente
Consiglio alcuni colloqui con un collega per chiarire le sue idee.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Cara,

La tua situazione suona complessa e ricca di sfaccettature emotive e relazionali. Confrontarsi con un sentimento profondo e genuino in un contesto complicato può essere molto impegnativo. Comprendere le diverse dinamiche in gioco può aiutarti a prendere decisioni più informate.

Differenza d'età: Le relazioni con una significativa differenza d'età possono presentare sfide, ma ciò che è più importante è il grado di maturità, comprensione e rispetto tra le parti. Le differenze di età possono o non possono avere un impatto significativo sulla relazione, dipende dai valori, dagli obiettivi e dalla dinamica tra le due persone.

Il coinvolgimento familiare: La famiglia può svolgere un ruolo cruciale nelle nostre vite, ma è anche importante riconoscere i propri limiti come individuo. Se senti che la tua famiglia sta cercando di prendere decisioni per te, potrebbe essere utile riflettere su ciò che vuoi veramente per te stessa e su come gestire le dinamiche familiari.

Situazione coniugale del collega: La situazione attuale del tuo collega è un altro aspetto da considerare. Sebbene si comportino come "separati in casa", resta il fatto che è ancora sposato. Questo potrebbe avere implicazioni legali, emotive e sociali, e può essere fondamentale per te riflettere sulle conseguenze di una relazione con una persona sposata.

Connessione emotiva: È chiaro che provi un forte legame con il tuo collega. Questa connessione può essere un indicatore importante del potenziale di una relazione, ma è fondamentale considerare tutti gli altri fattori in gioco.

Ti consiglio di cercare un supporto psicologico. Parlare con uno psicologo ti potrebbe aiutare a fare chiarezza sui tuoi sentimenti e a navigare nelle complesse dinamiche relazionali che stai vivendo. Un terapeuta può offrirti una prospettiva esterna e strumenti per affrontare la situazione nel miglior modo possibile per te.

Con affetto e comprensione,
Ilaria.
Gentile utente, mi rendo conto che la situazione in cui si trova è davvero molto complessa: da una parte ci sono dei dati reali, come la differenza d'età, il fatto che è sposato e la non accettazione di lui da parte dei suoi genitori, mentre dall'altra ci sono i suoi sentimenti, che la spingono con forza verso di lui. Credo che un dato importante da approfondire sia l'inevitabile importanza che lei attribuisce al parere dei suoi genitori, tant'è vero che dice "non voglio farli soffrire", come se per essere felice lei, dovesse sacrificare la felicità dei suoi genitori, o meglio, come se i suoni genitori le dovessero "se fai quel che ti rende felice, noi non siamo più felice". Viene spontaneo ipotizzare che ci sia un legame particolare tra lei e i suoi genitori. Al di là di quel che lei sceglierà di fare, se troncare la relazione con lui o se starci insieme pagando il prezzo di un periodo di poca accettazione da parte dei suoi genitori, credo che sia importante che lei si focalizzi profondamente su se stessa e capisca come mai si trova in questa situazione e che cosa desidera veramente per lei, al di là di quel che decideranno di fare e pensare i suoi genitori e questo collega. La scelta è sua. Come dice, è ad un bivio ed entrambe le strade comporteranno benefici e sacrifici. Ma lei che cosa desidera? Quali sono i suoi reali bisogni? Solitamente, quando ci si sente così e ci si trova in situazioni simili, significa che si è perso almeno parzialmente il contatto con se stessi, al punto che scegliere e decidere sembra impossibile, ma restare in questa situazione, è troppo doloroso. Credo che potrebbe farle bene mettere in pausa le voci di tutti gli altri e concedersi uno spazio per se stessa dove pensare e capire, e lo spazio migliore per farlo è quello della psicoterapia.
Spero di esserle stata utile, se vuole parlarne, io sono disponibile.
Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Carissima
Dalle sue parole emerge la sofferenza che sta provando in questo momento per la sua situazione sentimentale
Pur essendo ancora molto giovane lei è ormai una donna, e forse per lei è arrivato il momento di pensare a quelli che sono i suoi confini emotivi e fisici ed elaborare questo senso di colpa nei confronti dei suoi genitori.
Probabilmente l’aiuto di un professionista della salute potrebbe sostenerla in questo momento così difficile
Rimango a disposizione anche on line
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Margutti
Buonasera, le consiglio di approfondire con uno specialista.
Sono a disposizione, anche online.
Un saluto, dottoressa Nibbioli.
Buonasera cara. Sicuramente la situazione che sta vivendo non è semplicissima, ma credo che le cose pian piano possano essere comprese e a quel punto risolte. Intanto le dico che non è un caso che lei stia con una persona che ha delle difficoltà di separazione: nei rapporti, cara, vi è la legge dell'uguaglianza. Da quello che capisco, anche lei ha delle difficoltà a separarsi dai suoi genitori(separarsi nel senso psichico). Attraverso un percorso di terapia può capire sicuramente come riuscire a farlo e a trovare da sola le risposte alle sue domande. La saluto.
Stefania Russo
È comprensibile che tu sia confusa e in conflitto tra i tuoi sentimenti e le preoccupazioni familiari. Come psicologo, posso dirti che è importante prendere in considerazione sia il tuo benessere emotivo che il rispetto per i tuoi genitori. Tuttavia, alla fine, la decisione riguarda te e la tua felicità. Potrebbe essere utile cercare un supporto professionale, come una consulenza individuale o di coppia, per esplorare i tuoi sentimenti, valutare le dinamiche familiari e prendere decisioni più consapevoli. Ricorda che la tua felicità e realizzazione personale sono importanti nella tua vita.
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua storia e capisco la sua fatica. Le consiglio di approfondire con uno specialista. Sono a disposizione, anche online.
Un caro saluto, dott.ssa Maria Siponta La Forgia
Gentilissima,
a 30 anni si è abbondantemente adulti e quindi è impensabile che i genitori debbano decidere per la propria vita.
Vivere con loro sicuramente non aiuta ad ottenere la sua libertà, ma è comunque un suo diritto essere felice e prendere le proprie decisioni in autonomia, in particolar modo quando ciò non implica in nessun modo una mancanza di rispetto nei loro confronti. Il mio consiglio è quello di staccare un po' questo cordone ombelicale e di vivere la vita a suo modo.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Ferrucci
Buongiorno, comprendo la difficoltà e il dolore che sta vivendo. Non è facile ed è una situazione complessa che merita la giusta attenzione e comprensione. Per questo motivo la invito a prendere contatto con uno psicologo o psicoterapeuta con il quale intraprendere un percorso che la possa aiutare a far chiarezza dentro di sé. Solo quando ci sarà chiarezza dentro di lei potrà prendere una scelta serena, indipendentemente da ciò che l'esterno pensa o vuole per lei.
Dott. Iacopo Curzi
Gentile utente buongiorno.
I suoi genitori potranno dirle tutto quello che vuole, ma secondo lei, potrebbero fermare eventualmente una sua decisione di intraprendere una relazione con un uomo ?
Ha 30 anni, nonostante viva con loro, deve mettere in chiaro i limiti oltre il quale non possono andare e, a mio parere, una relazione sentimentale può essere uno di quelli.
Non si faccia influenzare dal pensiero della sua famiglia, è una donna adulta, se questo uomo la rende felice si butti.
Buona fortuna
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Gentilissima, comprendo bene il disagio dato dalla situazione nella quale si trova: vivere un conflitto non è mai semplice, tanto se interno a noi quanto se, a maggior ragione come nel suo caso, coinvolge anche terze parti nel reale.
Ora, per il versante interno, per cui si sente divisa tra parti e sentimenti in lotta, per cui veda il desiderio di viversi questa relazione e il senso di colpa che prova verso i suoi, c'è da fare un lavoro un po' più strutturato. Per quanto riguarda invece il fronte esterno, credo che la cosa migliore sia arginare per quanto possibile l'influenza dei suoi genitori.
Comprendo che non sia affatto facile, in quanto è molto doloroso voltare le spalle alle persone che ci hanno cresciuto e cui dobbiamo indubbiamente molto; d'altra parte, malgrado i conflitti di lealtà, a un certo punto dobbiamo scegliere ciò che è meglio per noi, a volte anche a costo di deludere altri. Minacce a parte, a livello di realtà i suoi genitori avranno molto meno potere di quanto non millantino, per cui la inviterei a rivedere la situazione in quest'ottica e vedrà che la sua paura si ridimensionerà automaticamente. Certo, la paura: non la colpa. Ma anche su quella si può lavorare.
Resto a sua disposizione. Coraggio!
Gentile Cliente buonasera. Non si senta perduta in quanto è una situazione più frequente di quanto si immagina. I genitori spesso tendono ad essere ipervigilanti e drastici quando sono convinti che i figli stiano prendendo delle decisioni che vanno contro i valori su cui hanno fondato il loro senso di famiglia. Preciso che per prendere una decisione in maniera sana per lei non è sufficiente consultare quanto qui detto. Tuttavia espongo un concetto che è alla base della costituzione stessa di ogni famiglia, ossia: l'ABBANDONO del nucleo familiare di origine. Per quanto possa sembrare crudo o cinico, questo concetto è sotto i nostri occhi, in natura come nella storia dell'uomo, e ci dimostra sempre la sua efficacia. Le persone che scelgono di formare un loro nucleo familiare a prescindere dalle decisioni della famiglia di origine hanno molte più probabilità di sentirsi appagate e soddisfatte della loro vita. Va detto che è importante comprendere bene le intenzioni dell'uomo in questione. Provate a fare un passo ciascuno e uno per volta. Magari provi a rendersi autonoma andando via di casa indipendentemente dallo stare con lui o meno, e vedere che succede. Non abbia premura. Valuti e ponderi con calma. Ascolti bene ciò che prova, cerchi di vedere nell'altro dimostrazioni che confermino che i sentimenti sono assolutamente ricambiati. Per quanto si trovi a scegliere tra due dolori e due perdite molto strazianti quella dell'amore della sua vita è difficile che se la perdonerebbe, solo per far contenta i suoi genitori. Diversa è la situazione, se i suoi, invece, abbiano fondati motivi per diffidare di quest'uomo. Allora si confronti con loro e cerchi, seriamente, di comprendere il loro punto di vista ed il ragionamento che li porta li.
Ovviamente il consiglio migliore che posso darle è di consultare uno specialista fra di noi per ricevere un valido e pronto supporto che la aiuti in questa situazione spinosa. Resto a disposizione, Dott. Marco Casella.
Gentile utente, mi dispiace per la situazione che descrive.
Leggendo le sue parole, mi sembra che in questo momento della sua vita sta dando agli altri il potere di scegliere per lei stessa. Non è chiaro se attualmente lei è in una relazione con il suo collega ma mi arriva la sua difficoltà nel non riuscire ad avere ciò che desidera. Solo lei può definire, prima con sé stessa, poi con il collega e i suoi genitori, quali siano i suoi desideri.
Un caro saluto,
Dott.ssa Del Giudice Genoveffa

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