Buongiorno! Grazie in anticipo per la cortese attezione e disponibilità. Volevo porre una domanda ri

23 risposte
Buongiorno! Grazie in anticipo per la cortese attezione e disponibilità. Volevo porre una domanda riguardo l'ansia prima di una seduta. È "normale" provare ansia prima di andare dal terapeuta? Non parlo di ansia dei primi colloqui.. ma ansia che persiste da più di un anno. Ogni volta prima di presentarmi in seduta ho un ansia assurda, fatico a dormire, fatico a star ferma, e poi in seduta fatico anche a parlare. Volevo capire se è una cosa normale, dettata magari dalle mie difficoltà relazionali o dal contenuto della seduta. Oppure se è un problema legato al tipo di approccio e al terapeuta in sè. Non capisco bene se è una cosa normale oppure no. Grazie a tutti
Dott. Giacomo Carella
Psicologo, Psicologo clinico
Pistoia
Buongiorno, ne parli con il suo terapeuta. L'ansia che prova prima di ogni seduta, se è eccessiva, non fa bene e va eliminata. Rimango a disposizione

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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Più che parlare di normalità ritengo utile cercare di capire cosa Questo sintomo voglia dirle: non capita a tutti di provare questa ansia prima di una seduta pertanto ritengo fondamentale approfondire questo aspetto in terapia poiché potrebbero emergere utili informazioni.
Cordialmente, dott FDL
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Salve è sicuramente utile per il vostro lavoro che lei parli con il suo terapeuta di questi temi che sono sicuramente molto importanti. Un cordiale saluto
Dr. Michele Arnaboldi
Psicologo, Psicologo clinico
Bovisio Masciago
Buon pomeriggio,
se si tratta delle prime sedute può anche capitare ma se questo si verifica sempre di certo non è una cosa positiva né per lei né per quanto riguarda il lavoro che poi viene fatto in seduta. Quello che consiglio è di parlarne con il suo terapeuta.
Cordialmente
Dott. Michele Arnaboldi.
Dr. Salvatore Ciro Conte
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente, è complesso rispondere a questa domanda non conoscendola e non conscendo il lavoro che state facendo in terapia. Ritengo per tanto opportuno, se non fondamentale, condividere questi vissuti con il suo terapeuta, senza timore che possa farlo sentire giudicato. Il rischio è che lei si chiuda e si limiti nella relazione terapeutica e questo potrebbe non essere funzionale al lavoro che state facendo. un caro saluto
Dott.ssa Elisa Manfredi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Se parlasse di questa sua ansia con La/il sua/o terapeuta, sarebbe per voi una preziosissima occasione di lavoro confronto. Buon proseguimento
Dott.ssa Anna Marcella Pisani
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera,
Prima di giungere a conclusioni sul suo stato, del tipo è "normale" o no, le consiglio di condividere queste perplessità con il suo terapeuta, in modo da comprendere con lui il significato dei sintomi elencati.
Ad ogni modo, le posso dire, a carattere del tutto generale, che è normale e comprensibile provare "ansia" in certe fasi della terapia.
Come si trova con il suo terapeuta? Ha raggiunto gli obiettivi o alcuni di quelli prefissati? Il percorso terapeutico sta andando così come si aspettava? Ci sono alcune cose che vorrebbe dire al terapeuta, ma che al momento non ci riesce? Cos'è l'ansia secondo lei?
Queste sono alcune domande che possono aiutarla a fare maggiore chiarezza sulla sua ansia.
Le auguro di risolvere la sua situazione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Erika Castiglione
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Prato
Buonasera,
le consiglio di parlarne in seduta con il suo terapeuta, perchè con molta probabilità affrontare quello che prova, potrà portare allo sblocco emotivo che impedisce alla terapia procedere e darle i relativi benefici.
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, credo che proprio queste domande esplorante con il suo terapeuta potrebbero essere un ottimo punto di riflessione e osservazione per il vostro lavoro in terapia
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Claudia Elisabetta Muccinelli
Psicoterapeuta, Psicologo, Professional counselor
Sesto San Giovanni
Buongiorno, anzitutto la ringrazio per aver condiviso con Miodottore la sua esperienza. Concordo con i colleghi nel ritenere che potrebbe essere opportuno portare questi vissuti in terapia, in modo da potersi confrontare con il suo terapeuta, e comprendere quale significato possano avere rispetto al percorso terapeutico, e anche rispetto alle altre sue caratteristiche di personalità. Le auguro buona giornata e buone cose. D.ssa Claudia Muccinelli
Dott. Emiliano Perulli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lecce
Buongiorno,
può capitare di provare ansia prima di una seduta o con l'avvicinarsi di essa, per tantissime ragioni che variano da individuo a individuo.
E' opportuno che ne parli con il suo terapeuta, per comprenderne ed elaborarne le ragioni.
Cordialmente, EP
Dott.ssa Elena Longari
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
San Giuliano Milanese
Buongiorno,
non credo esista una regola assoluta e per ogni paziente il vissuto è sicuramente diverso ma ciò che posso dirle è che, a differenza dei luoghi comuni che possiamo avere in mente, è normale entrare ed uscire da una seduta di terapia non completamente sereni: durante la terapia affrontiamo temi caldi e profondi e apriamo porte chiuse da tanto tempo che spesso sono difese da emozioni impegnative da gestire; per questo può essere normale provare un po' di ansia all'idea di affrontarli, è ottimo che lei la noti e che ci faccia sopra delle valutazioni. Il mio consiglio è comunque quello di rimandare questa cosa al suo terapeuta e affrontarla insieme, in quanto sicuramente sarà uno strumento utile per riuscire ad accedere a qualche tipo di funzionamento che lei presenta.
La ringrazio per la sua condivisione, spero di esserle stata utile. Rimango a disposizione.
Saluti,
Dr.ssa Longari Elena
Dott.ssa Zena Ballico
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, è difficile risponderle con le piche informazioni a disposizione. Certamente è da indagare se ciò che descrive è il suo stile relazionale, ancora irrisolto, o se ci sono difficoltà col terapeuta. É necessario che lei ne parli con lo stesso. Non si può dare una risposta a priori… Può avvalersi del consulto di un altro professionista se proprio non dovesse venirne a capo, ma il mio suggerimento è di confrontarsi in seduta sull’argomento. La difficoltà che esprime è materia della terapia.
Un caro saluto
Dott.ssa Valeria Blandino
Psicologo, Psicoterapeuta
Ispica
Gentile utente, provare ansia è indice di qualcosa che lei non riesce ad esternare nei confronti del suo terapeuta. La cosa migliore sarebbe portare questa sua difficoltà al suo terapeuta, parlarne, analizzarla e comprenderla insieme senza paure e difficoltà. Potrebbe poi chiedere un altro consulto ad altro terapeuta, se lo ritiene necessario, ma ribadisco la necessità e l'importanza di parlarne con il suo terapeuta.
Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore informazione
Dott.ssa Valeria Blandino
Dott.ssa Greta Di Marzo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Prato
Buongiorno, di questo aspetto ne ha parlato in seduta col suo terapeuta?
La seduta è lo spazio dove lei si dovrebbe sentire sicura, protetta, senza giudizio. Un confronto potrebbe aiutarla molto nella comprensione di questo suo aspetto.
Resto a disposizione
Dott.ssa GDM
Dr. Alfonso Panella
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Varese
Buongiorno. Recarsi in seduta prevede sempre, in un certo qual modo, la consapevolezza di stare per mettere a nudo i propri pensieri e le proprie paure. Una moderata ansia può sicuramente essere comprensibile, ma quando questa diventa persistente e immobilizzante potrebbe essere utile approfondirne l’origine. In questo caso, potrebbe parlarne direttamente con la collega o il collega, in modo da scavare in profondità la questione e cercare di capire se ci siano degli aspetti della seduta o del rapporto con il terapeuta che scatenano questa reazione, o se ci sia qualcosa di esterno che la influenza negativamente.
Mi rendo disponibile per un confronto anche online; per il momento, il primo consiglio rimane quello di dirlo apertamente e senza remore direttamente al suo terapeuta.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
Dott.ssa Costanza Zanini
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Salve gentile utente, la invito a parlarne con il suo terapeuta. Un livello di ansia elevato e persistente influenza il percorso e distoglie l'attenzione dalle motivazioni e dagli obiettivi iniziali. Penso che la relazione terapeutica rappresenti il nucleo principale della terapia stessa, quindi è bene che ci sia una comunicazione efficace e trasparente. Un saluto, resto a disposizione, dott.ssa Costanza Zanini
Dott.ssa Simona Del Peschio
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Cara utente,
Come suggeriscono i colleghi, non è opportuno, da parte nostra, risponderle se sia 'normale' o meno il suo sintomo. Lei è una persona unica così come lo è il suo modo di vivere le relazioni. E, probabilmente, il suo sintomo sta dicendo qualcosa rispetto alla relazione che sta attualmente vivendo col suo terapeuta. Per questo, proprio per dare possibilità di ascolto a quest'ansia che sta cercando di comunicarle qualcosa, il mio suggerimento è quello di portarla in seduta, di darle voce e parlarne col suo terapeuta. Potrebbe essere molto importante per la vostra relazione e, di rimando, anche per lei e per il suo modo di stare in relazione con gli altri (dato che, leggendo, mi pare di capire che un tema che porta è proprio questo).
Le faccio un grande in bocca al lupo e le auguro di sentirsi meglio.
Un caro saluto
Simona Del Peschio
Dott.ssa Roberta Maccarone
Psicologo, Psicologo clinico
Mesero
Gentile utente, mi dispiace che le sue sedute siano così difficili da affrontare. Penso che sarebbe di aiuto condividere questo suo stato di ansia con il suo terapeuta senza timore della sua reazione, perchè è un sentimento che il professionista deve conoscere e che deve essere indagato. Resto a disposizione Dott.ssa Roberta Maccarone
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buonasera, io credo che sia fondamentale che lei ne parli con il suo psicoterapeuta, per evitare che le sedute diventino controproducenti. Cordiali saluti.
Dott.ssa Monica Mugnai
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Montevarchi
Gentile Utente, sarebbe necessario un approfondimento rispetto alle informazioni che riporta. È sicuramente utile, però, parlarne direttamente col suo terapeuta. Questa ansia che riporta, infatti, ha come elemento d'innesco la seduta fissata il giorno precedente. Per un miglior lavoro sul suo funzionamento e un miglioramento della vostra relazione terapeutica, è altamente consigliato portare all'interno della stanza questo suo vissuto: lo farete diventare parte stessa del lavoro insieme.
Resto a disposizione per eventuali approfondimenti,
Dottoressa Monica Mugnai
Dr. Matteo Selva
Psicologo, Psicologo clinico
Montecatini-Terme
Buongiorno,
grazie per aver condiviso questo suo vissuto.
Ne ha parlato con il terapeuta? Credo che le sarebbe molto utile. Ciò le permetterebbe di porre sotto la lente di ingrandimento queste dinamiche che la turbano.
Potrebbero essere, dato che non ci conosciamo, molte dinamiche che possono comportare questo fenomeno. Alcuni spunti su cui riflettere potrebbero essere collegati alla figura del terapeuta in quanto professionista ( indipendentemente dalla sua individualità) e quindi: come si sente a relazionarsi con una persona con una certa professionalità? Non si fermi alla prima risposta, si dia modo di vedere "oltre".
Oppure potrebbe essere una caratteristica del terapeuta stesso come individuo. Quali sono queste caratteristiche? Come mai fanno trigger su di lei? Parlarne con lui potrebbe essere molto interessate.
Le auguro di chiarire questi dubbi,
La saluto
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Salve,

quanto descrive è una reazione che può capitare, ma non è da considerarsi “normale” in senso generale, perché l’ansia persistente prima di ogni seduta da più di un anno indica che qualcosa nella dinamica terapeutica o nella gestione delle emozioni scatena una forte attivazione. Le possibili cause possono essere diverse:

* ansia legata ai contenuti della seduta: affrontare temi dolorosi o emotivamente impegnativi può generare anticipazione ansiosa
* difficoltà relazionali o di fiducia: se trovare le parole o esporsi provoca disagio, può aumentare la tensione prima della seduta
* relazione con il terapeuta: a volte il tipo di approccio, lo stile comunicativo o la percezione del terapeuta come “giudicante” può amplificare ansia e resistenze

Alcune strategie utili: prepararsi brevemente prima della seduta, annotare ciò che si desidera trattare, usare tecniche di respirazione o rilassamento prima di entrare, e parlarne apertamente con il terapeuta. Il fatto di discutere queste sensazioni può diventare parte stessa del lavoro terapeutico.

Se l’ansia persiste in modo così intenso da interferire con il percorso, può essere utile confrontarsi anche con un altro professionista per valutare se il tipo di approccio attuale è adeguato alle sue necessità.

Resto a disposizione

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