Buongiorno, da anni soffro di una forma grave di disturbi ossessivi, con depersonificazione, immagin

15 risposte
Buongiorno, da anni soffro di una forma grave di disturbi ossessivi, con depersonificazione, immagini e pensieri presenti H24.
Mi sono stati prescritti varie volte psicofarmaci, tra cui ultimo brintellix. Tra le controindicazioni leggo di impatti sulla vita sessuale. Purtroppo tale aspetto andrebbe a toccare anche la mia vita lavorativa. Vi chiedo se è così e se esistono strade alternative per risolvere la mia problematica.
Grazie mille
Salve, ritengo utile esporre la questione al medico che ha prescritto i farmaci, figura professionale più competente in materia.
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere l'efficacia dell'intervento combinato ossia costituito da farmaco più psicoterapia dunque la invito, qualora non lo avesse fatto, a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentile utente, anzitutto grazie per aver condiviso
La questione che lei pone è abbastanza delicata, poiché tocca un argomento molto intimo
Ciononostante, il mio suggerimento è quello di poter cominciare una terapia farmacologia (prescritta da un medico psichiatra) supportata anche da un percorso di psicoterapia che possa aiutarla a vedere punti di vista alternativi rispetto a questa sintomatologia
Spero di averla un po' aiutata
Resto a disposizione, anche online
Cordialmente

Dr Eliana Nola
Gentile utente, per gravi forme di disturbo ossessivo compulsivo (DOC) si predilige un approccio combinato di terapia farmacologica e di psicoterapia. Rispetto la prescrizione farmacologica non entro in merito perché sono una psicologa. Invece per quanto riguarda la psicoterapia, consiglio un approccio cognitivo-comportamentale, tra l'altro elettivo per il DOC. Con tale approccio terapeutico si lavora sulla riduzione delle ossessioni e compulsioni e si migliora la qualità di vita della persona.
Pertanto le consiglio di intraprendere un lavoro terapeutico da affiancare a quello farmacologico.
Buona serata
Dott.ssa Melania Filograna
Buongiorno, ha mai valutato l’idea di riferirsi ad uno psichiatra psicoanalista?
Potrebbe intraprendere un percorso di indagine del profondo continuando con l’ausilio dei farmaci, se necessario.
Cordiali saluti,
Giada Bruni
Buongiorno, questa domanda la dovrebbe rivolgere allo psichiatra che le ha prescritto il farmaco. Nel caso in cui invece avesse bisogno di approfondire meglio il suo disagio, ne parli con uno psicoterapeuta.
Un caro saluto
Buongiorno, mi dispiace per il suo disagio. Ma ha già intrapreso un percorso psicoterapeutico, associato alla terapia farmacologica, o assume solo farmaci? Tutti i dubbi e le eventuali preoccupazioni che dovessero insorgere nel momento in cui assume dei farmaci dovrebbe condividerli col medico che glieli ha prescritti così da poter valutare insieme, eventualmente, un altro farmaco e o disaggi diversi.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Debora Manoni
Gentile utente, grazie per la condivisione. Per quanto riguarda la situazione farmacologica, chieda direttamente al medico prescrivente, in modo da capire con esso i possibili effetti collaterali. Credo inoltre che intraprendere un percorso di terapia potrebbe aiutarla, per comprendere cosa stia accadendo.
Resto a disposizione!
AV
Buon giorno e grazie per la sua domanda. Lei ha descritto una situazione clinica ben precisa che richiede certamente un supporto farmacologico da abbinare ad accurato percorso di psicoterapia al fine di meglio affrontare e risolvere eventuali situazioni problematiche e ricercare accurate strategie per un maggior benessere. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Gentile utente, le consiglio di discutere di tali sue preoccupazioni con lo specialista che le ha prescritto la terapia farmacologica che sta assumendo. Un caro saluto!
Salve, le suggerisco di approfondire i suoi dubbi sulla terapia farmacologica con il suo psichiatra di riferimento e di affiancare alla terapia farmacologica una percorso di psicoterapia per lavorare sul DOC e sulla gestione dei suoi pensieri che mi sembra occupino la maggior parte del suo spazio mentale.

Resto a disposizione per eventuali dubbi.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Buongiorno,
Mi spiace per ciò che le sta succedendo
Sono disponibile per aiutarla .
Mi contatti online.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Gentile utente,
Attraverso le sue parole mi arriva la grande confusione rispetto alla situazione attuale. È assolutamente comprensibile come, in un momento di grande sofferenza come questo, lei possa sentirsi incerto sulla strada intrapresa e timoroso rispetto agli ipotetici effetti avversi dei farmaci.
Una buona psicofarmaco-terapia però, ha esattamente lo scopo di massimizzare l'effetto positivo di una sostanza senza causarne effetti indesiderati potenzialmente dannosi. La invito quindi ad affidarsi con fiducia allo specialista in psichiatria, magari anche discutendo con lui i suoi legittimi timori sull'uso dei farmaci e sui loro effetti. Al contempo, però, ritengo importante che lei valuti di intraprendere (parallelamente alla consulenza medico-psichiatrica) anche un percorso di psicoterapia personale. Questo doppio binario di intervento, infatti, rappresenta il Gold standard per la risoluzione di una situazione di così grande sofferenza.
Con l'augurio di una buona giornata
Dott.ssa Silvia Costanzo
Salve, sarebbe opportuno conoscere chi le ha prescritto i farmaci. Suppongo uno psichiatra che le potrà dare tutte le informazioni necessarie sugli effetti delle medicine prescritte e intervenire nel caso per modificare la posologia se gli effetti secondari appariranno eccessivi. Le suggerisco di affiancare al percorso farmacologico una terapia psicologica che è la strada migliore e provata per un reale e permanente beneficio. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
È comprensibile che la gestione dei disturbi ossessivi possa essere complessa, e la scelta di un trattamento può coinvolgere diverse considerazioni, inclusi gli effetti collaterali dei farmaci.
Se è preoccupato per gli effetti collaterali legati alla vita sessuale o se ha già notato cambiamenti in questo ambito, è fondamentale discutere apertamente con il suo medico o il professionista della salute mentale che la segue. Possono esplorare altre opzioni di trattamento o adattare la sua attuale terapia per trovare la soluzione migliore per lei, bilanciando gli effetti benefici e gli eventuali inconvenienti.
Ci sono diverse alternative e approcci per gestire i disturbi ossessivi, compresi diversi tipi di terapia cognitivo-comportamentale (CBT) che possono essere efficaci. La terapia CBT potrebbe essere utilizzata da sola o in combinazione con i farmaci, a seconda delle esigenze individuali.
La sua situazione richiede una valutazione accurata da parte di professionisti della salute mentale.
Un saluto
Dott.ssa Giulia Cosi
Salve. Nella mia lunga esperienza di psicoterapeuta corporea bioenergetica, un percorso che parta dal contatto con le sensazioni, emozioni, percezioni corporee, aiuta a comprendere a cosa sono funzionali i disturbi. Si lavora sulle fragilità che si scopre essere punti di forza. Man mano che i disturbi diventano meno funzionali perderanno il loro potere e in modo impercettibile diminuiranno. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti

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