Buonasera, sono stata operata di riparazione del legamento alare mediale per lussazione post-traum

8 risposte
Buonasera,
sono stata operata di riparazione del legamento alare mediale per lussazione post-traumatica della rotula sinistra. Ho dovuto aspettare un mese per l’intervento con il tutore rigido che ho tenuto per un altro mese dopo l’intervento. Dopo questo mese post- intervento ho cominciato con la fisioterapia. Dopo un mese di fisioterapia sono riuscita a flettere di 80 gradi. Oggi ho fatto la visita di controllo dall’ortopedico che mi ha fissato un’altra visita di controllo tra 3 settimane in cui se non raggiungo un notevole progresso (almeno 120 gradi) dovranno ri-operarmi per tagliare eventuali aderenze e procedere allo sblocco articolare in anestesia generale.
Cosa vuol dire? Non è possibile recuperare la flessione continuando con la fisioterapia per più tempo anziché ri-operare?
Grazie per la vostra attenzione
Buongiorno, vorrei evitare di contraddire ciò che le ha detto l'ortopedico, quindi le darò una semplice opinione. In genere, più si evita un intervento chirurgico e meglio è, perchè chiaramente i tessuti vengono traumatizzati, provocando possibili problematiche future, come le aderenze che vanno giustamente trattate. Le consiglierei di sentire il suo fisioterapista, perchè se lei è in grado di recuperare ancora la flessione, aspetterei, o meglio: se lei sta continuando ad effettuare le terapie fisioterapiche e sta continuando ad aumentare i gradi di flessione (il che non presuppone un blocco meccanico, ma solo tissutale), forse aspetterei e continuerei con la fisioterapia.
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Buonasera,
in termini molto generali le direi che, normalmente, dopo 1 mese dall'intervento il ginocchio dovrebbe flettere ALMENO 90 gradi.
Ora, le aderenze presenti causate dal trattamento chirurgico portano ovviamente ad una riduzione del ROM articolare che potrebbe ovviarsi in un vero e proprio blocco qualora non si sollecitasse il recupero della flessione nei tempi previsti.
A quel punto il trattamento chirurgico è inevitabile.
Lei si trova comunque in una fase chiave durante la quale può ancora recuperare gradi.
Le vorrei chiedere se il collega sta supportando la mobilizzazione articolare manuale con qualche terapia fisica come ad esempio la Tecar che ,generalmente, risulta molto utile per il trattamento delle aderenze post operatorie.
Inoltre sarebbe utile capire anche se l'estensione è invece completa.
Resto a disposizione.
Cordiali saluti
Buongiorno, sarebbe interessante capire come sta procedendo il recupero dell'articolarità, se è costante e regolare o se si è giunti ad una sorta di "stallo". Andrebbero valutati lo stato di irritabilità dei tessuti, la presentazione clinica del ginocchio ed altri fattori nel contesto articolare. Lo sviluppo di aderenze nel post-operatorio è una cosa piuttosto comune e la causa è proprio il "danno" che i tessuti subiscono durante la chirurgia per via delle incisioni e di altre pratiche specialistiche. Più passa il tempo più la situazione articolare si consoliderà finché sarà pressoché impossibile guadagnare ulteriori gradi di movimento. Sono d'accordo con il medico ortopedico che, qualora non si riesca ad incrementare l'articolarità in un tempo ragionevole, potrebbe essere necessario valutare un nuovo intervento chirurgico. Trattandosi di una situazione relativamente complessa, e senza ulteriori dati a disposizione, è difficile però dare un chiaro parere sulla questione. Resto a disposizione. Cordiali saluti
Buongiorno, situazione sui generis che purtroppo necessita di un esame obiettivo e di un confronto con ortopedico e team riabilitativo che ha seguito il caso.
Buongiorno,
Occorre un'accurata valutazione Fisioterapica e un resoconto del trattamento effettuato fino adesso (e a tal proposito, vorrei sottolineare l'importanza di una terapia attiva per recuperare i gradi di mobilità del ginochio!). Sicuramente serve ancora tanto lavoro, per cui va valutato passo passo l'andamento del recupero, i tessuti hanno bisogno di tempo e di giusti stimoli per riprendersi e tornare funzionanti!
A disposizione per eventuali chiarimenti
Buongiorno
Avrei necessità di avere altre info,
Mi contatti telefonicamente, senza impegno.
Grazie
Buongiorno, aver tenuto il ginocchio bloccato per 2 mesi ha fatto si che si instaurassero cambiamenti fisiologici ed istologici nei tessuti con importanti rigidità della capsula,legamenti e tessuti circostanti l’articolazione. Se ha recuperato 80 gradi, io penso ci sia ancora margine per un ulteriore recupero del range articolare. Insieme al fisioterapista consiglio massaggio trasverso profondo, pompage fasciali per favorire lo scorrimento del tessuto cicatriziale sui piani più profondi, PNF. Forzare con gradualità per ripristinare il completo ROM, è possibile solo se il dolore è gestibile e senza evocare riflessi di difesa che potrebbero inficiare l’efficacia delle manovre e riportare le strutture interessate a una fase di infiammazione. Appena possibile, la mobilizzazione passiva dovrà essere coadiuvata da movimenti attivi-assistiti e dal movimento attivo a carico naturale per poi inserire resistenze progressivamente maggiori, utilizzando resistenza manuale, pesi, elastici.
Avete tanto lavoro da fare, ma non è impossibile, e sicuramente meglio di uno sblocco articolare in narcosi. In bocca a lupo! Maria Putignano
Buongiorno, la ringrazio per le informazioni che ha scelto di dare, si tratta di una situazione particolare e sicuramente fuori dall’usuale quindi proverò a darle i miei consigli al meglio, avendo già avuto un paziente con una problematica simile alla sua. Innanzitutto è doveroso fare chiarezza sui 2 mesi di immobilità, purtroppo si tratta di una quantità di tempo davvero importante che credo debba essere prevista in casi davvero rari, non so se il suo caso rientrasse fra questi, ma avremmo dovuto parlarne tempo fa. Detto ciò il tempo prolungato senza movimento può portare i tessuti e se presente edema, a “fibrotizzare” ovvero ad irrigidirsi fino a creare un vero e proprio blocco articolare. E’ anche vero che l’immobilità non è l’unico fattore a determinare la fibrotizzazione, esiste anche una componente genetica (per quanto possa sembrare strano) che permette ai liquidi dei tessuti traumatizzati a seguito di un intervento a solidificare più velocemente (ad alcuni bastano poche settimane di immobilità). Per indagare questa cosa le chiedo se in passato o se in famiglia è mai successo qualcosa del genere a seguito di interventi o traumi. Magari questo non è il suo caso, potrebbe ancora esserci recupero nella flessione, per questo vi consiglio assolutamente di inserire tanto lavoro attivo muscolare e che includa il movimento insieme al fisioterapista e di non limitarsi solo a forzare la flessione manualmente. Se poi questo non sarà sufficiente ci sarà un piccolo intervento in sala che non dovrebbe durare troppo (dipende però dalla quantità di aderenze create) e che dopo faciliterà molto la ripresa della mobilità. Comunque se volesse darmi altre informazioni(età, stile di vita, causa dell’incidente, infortuni pregressi, data dell’intervento ecc.) Può scrivermi in privato e ne potremmo parlare insieme nei prossimi giorni. Buona giornata e buona guarigione!

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