Buonasera egregi dottori, sono un ragazzo di 18 anni. Sin dalle scuole elementari sono stato sem

18 risposte
Buonasera egregi dottori,
sono un ragazzo di 18 anni.
Sin dalle scuole elementari sono stato sempre molto bravo a scuola: prendevo voti alti, approfondivo e studiavo in automia gli argomenti di mio maggior interesse (cosa che faccio tutt'ora), apprendevo in fretta ciò che mi interessava e avevo ottime proprietà di linguaggio. D'altro canto mi sono spesso sentito dare dello stupido da molti miei coetanei a causa della mia continua distrazione (dovuta principalmente alla noia e all'inclinazione a fantasticare) e della mia difficoltà nel comportarmi correttamente in situazioni sociali. Ciò ha portato ad acquisire una certa insicurezza che si manifesta nel non credere nella validità delle proprie opinioni (considerandole sbagliate a prescindere) e nella difficoltà nel sostenere dibattiti con persone non intime (in quanto non mi sento tranquillo e il mio pensiero sembra "bloccarsi", per poi tornare a fluire normalmente tempo dopo).
Secondo voi dovrei sottopormi ad un test del qi professionale, in modo da valutare se ci siano problemi a livello cognitivo (data la mia grande inclinazione alla distrazione)? Dovrei inoltre consultare uno psicologo per risolvere il mio problema di insicurezza? (ho già seguito un percorso di terapia psicologica a causa della mia forte ipocondria).
Grazie a chi risponderà
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. Più che test di intelligenza, da quello che scrive, sarebbe utile che potesse rivolgersi ad una/un professionista che tramite colloqui clinici, possa fare una corretta diagnosi differenziale, aiutandola a distinguere quelle che sono delle condizioni "emotive" da quelle eventualmente neuro -atipiche. Questa valutazione potrà instradarla verso il corretto approccio psicoterapeutico con il quale affrontare le fragilità e il malessere che racconta. Un caro saluto.

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Se ti fa stare tranquillo, fai tutti i test del caso per capire se ci sono problematiche specifiche. Quello che racconti però può assolutamente essere affrontato con un percorso psicologico che ti permetta di conoscerti e di superare le criticità di cui parli e che ti permetta di vivere meglio la tua vita. Avendo già seguito un percorso per superare l'ipocondria, sai già di cosa parliamo, si tratta ora di salire un gradino in più e magari di riuscire a capire l'origine di questi problemi. Un saluto!
Buongiorno. Sarebbe interessante approfondire, ai fini di comprendere meglio la sua situazione, cosa intende per distrazione e difficoltà a comportarsi correttamente nelle situazioni sociali. Molte persone attraversano periodi di insicurezza e difficoltà nell'interazione con gli altri, specialmente durante l'adolescenza e il passaggio all'età adulta. La distrazione, la propensione a fantasticare e la difficoltà nelle interazioni sociali possono avere molteplici cause, che vanno dalla normale variabilità del funzionamento umano ad eventuali condizioni come ansia sociale o disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Tuttavia, la diagnosi accurata richiede un'analisi completa da parte di professionisti psicologi e medici specializzati in salute mentale. Se sente che queste sfide stanno influenzando significativamente la sua vita quotidiana e il suo benessere emotivo, potrebbe essere utile rivolgersi ad uno/a psicologo/a, che potrebbe aiutarla ad esplorare le sue paure, insicurezze e fornire strategie per affrontarle in modo più efficace. Lavorare su tali aspetti potrebbe anche influenzare positivamente la sua capacità di interazione con gli altri e migliorare la sua autostima.
Potrebbe essere interessante fare una valutazione del QI, in quanto potrebbe fornire indicazioni dei punti di forza e di debolezza delle sue abilità cognitive ma non è l'unico indicatore del suo potenziale. La decisione di consultare uno psicologo e/o sottoporsi a un test del QI dipende dalla sua percezione dei suoi bisogni e obiettivi. Resto a disposizione, anche online. Un caro saluto. Dott.ssa Elena Gambirasio
Buongiorno uno Psicologo Clinico, attraverso il colloquio clinico ed eventualmente test psicodiagnostici potrà chiarirle la diagnosi e quindi rispondere alle sue domande, dandole inoltre il supporto psicologico di cui ha bisogno; se poi la diagnosi indicasse uno specialista specifico, terapeuta o neuropsicologo provvederà lui stesso ad informarla e a suggerire, in caso non ne conosca lei stesso, dei colleghi preparati.
Buonasera e grazie per la sua condivisione. Dal suo breve racconto posso consigliarle, più che cercare ulteriori conferme esterne tramite ad esempio un test per il QI, di rafforzare quello che è il suo senso dell'identità. L'insicurezza di cui parla passa proprio dal non avere un senso d'identità coeso e strutturato in grado di "reggere" quelli che sono i feed negativi provenienti dall'esterno. Attraverso il lavoro con un professionista del nostro campo potrà indagare su di lei e sulla grande importanza che attribuisce a questi pareri esterni con i quali probabilmente si identifica. Rimango a disposizioni per eventuali chiarimenti e per un colloquio conoscitivo. Cordialmente, dottor Moraschini
Buongiorno, considerando la sua giovane età e la necessità di risolvere al meglio e il prima possibile la sua situazione di disagio, il mio consiglio spassionato è quello di affidarsi, prima di ogni altra cosa, ad uno psicoterapeuta e di valutare insieme a lui/lei la necessità e la natura di eventuali altri step.
Le faccio i miei migliori auguri e rimango a disposizione.
dott.ssa Nadja Pagliaro
Carissimo utente buongiorno.
Crede che la sua distrazione sia talmente tanto “grave” da impedirle di svolgere una vita funzionale ?
Il fatto che abbia una buona inclinazione allo studio e all’apprendimento mi fa intuire che a livello cognitivo non so quanti grandi problemi ci possano essere, magari tutti questi pensieri non è che sono emersi a causa del giudizio dei suoi coetanei ?
Capita, purtroppo, che si venga trascinati da ciò che gli altri dicono e pensano di noi, ma noi siamo realmente come ci rappresentano gli altri ??
Mi sembra che lei sia in una fase anche della vita sottoposta a molti cambiamenti già di per sè, sta lei stesso cercando il suo posto nel mondo ed è assolutamente normale credere a ciò che i suoi coetanei gli dicano. Una cosa che le consiglio è di cercare di arginare il più possibile eventuali commenti non simpatici che gli vengano fatti, lei deve pensare a quanto valga, ha una intera vita davanti e le cose che può fare e raggiungere sono molteplici.
Lei non è il giudizio degli altri, lei è lei.
In ogni caso consiglio un consulto psicologico per andare a fondo alla sua profonda insicurezza, affinché la sua autostima possa accrescere.
Rimango a disposizione
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Gentilissimo, la concretezza e la consapevolezza con la quale lei espone e descrive il suo disagio è una prova tangibile del fatto che, forse, le cause di questo malessere non sono da ricercare nelle sue ridotte capacità attentive ma in qualcosa di più profondo che non è possibile enucleare in questa sede. Questa riferita insicurezza ad affermare con determinazione le sue opinioni al di fuori della cerchia ristretta unita alle difficoltà nelle relazioni potrebbero essere i veri temi da approfondire in uno spazio adeguato di consulenza psicologica ed eventuale psicoterapia che le permetterebbero di irrobustirsi e disporre di strategie più funzionali per gestire la sua dimensione individuale e interpersonale. Restando a disposizione, la saluto cordialmente
Buongiorno, da come dice non si sente inferiore lei ma da come lo paragonano, non è quindi un pensiero suo. Non vedo la necessità di dimostrare la sua intelligenza, più che altro di affermare la sua autostima, ciò anche attraverso ad un nuovo percorso di terapia con un nuovo scopo di base.
Buongiorno,
grazie per aver condiviso la sua situazione.
I test di intelligenza, che tra gli altri aspetti misurano il più conosciuto QI, non sono esaustivi da soli per una valutazione diagnostica.
Inoltre, le difficoltà descritte potrebbero rientrare in un ambito più emotivo, quindi superabile attraverso un percorso psicologico, così come quello che ha già svolto per l'ipocondria.
Un/a professionista psicologo/a ha tutti gli strumenti per fare una diagnosi differenziale e indagare puntualmente la distrazione e le difficoltà di interazione sociale, così da comprenderne le origini e aiutarla a superarle.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Colombo
Buongiorno, da come descrive sembra che le conseguenze di che ciò che lei ha definito come "insicurezza" hanno sulla sua vita sociale siano molto impattanti a livello emotivo per lei. Questi sono aspetti che si possono affrontare in un percorso di psicoterapia e che, essendo lei così giovane, andrebbero prese in mano senza aspettare. Per quanto riguarda gli aspetti a livello cognitivo, invece, potrà valutare lei stesso con il professionista al quale deciderà di rivolgersi, se e quando valutarli. Infatti, secondo me, non è detto che lavorando su se stesso e sugli aspetti che entrano più in gioco nelle relazioni (autostima, ecc), ciò che lei ora sente come problematiche cognitive vadano un po' scemando. Ha mai provato a pensare che esse siano in realtà difese per non mettersi completamente in gioco a livello sociale?
Inoltre, un lavoro di costruzione dei propri aspetti personologici, può aiutarla ad instaurare relazioni nelle quali lei è meno vulnerabile ai giudizi o ai commenti dei pari.
Resto a disposizione per qualsiasi curiosità. Un caro saluto Dr.ssa Claudia Palmini
Gentile utente,

innanzitutto, desidero ringraziarla per aver condiviso con me le sue esperienze e le sue preoccupazioni. Sono lieta di poter offrire il mio supporto e la mia competenza per affrontare le tematiche che ha esposto.

Dal suo messaggio emerge chiaramente la sua profonda consapevolezza di sé e delle sue abilità cognitive. È comprensibile che le situazioni sociali possano risultare complesse e che la noia e la tendenza a fantasticare possano avere un impatto sul suo coinvolgimento. Questi aspetti possono essere compresi e affrontati con l'adeguato sostegno e la giusta consapevolezza.

Riguardo alla sua domanda sulla valutazione del suo Quoziente d'Intelligenza (QI) attraverso un test professionale, è importante considerare che il QI è una misura limitata delle capacità cognitive e non tiene conto di tutte le sfaccettature dell'intelligenza e delle abilità personali. Tuttavia, se ritiene che un test del QI possa fornirle ulteriori informazioni riguardo al suo funzionamento cognitivo, può certamente discuterne con uno specialista.

Quanto alla sua insicurezza e alla difficoltà nel sostenere dibattiti con persone non intime, è un aspetto che può beneficiare dell'intervento di uno psicologo. Una consulenza psicologica può aiutarla a esplorare le radici di queste emozioni e a sviluppare strategie per gestire l'insicurezza e migliorare la sua interazione sociale.

Mi sembra che lei sia già avanti nel percorso di consapevolezza e crescita personale, avendo affrontato anche una forte ipocondria attraverso una terapia psicologica. Continuare a lavorare su se stesso con l'aiuto di uno psicologo può offrirle nuovi strumenti per affrontare le sfide che ha menzionato.

Le suggerisco di prendersi il tempo necessario per riflettere su ciò che desidera ottenere da un eventuale percorso di supporto e di consultare un professionista qualificato. Uno psicologo potrà valutare la sua situazione in modo approfondito e personalizzato, guidandola nella scelta delle strategie e degli strumenti più adatti alle sue esigenze.

Resto a disposizione per ulteriori domande o per offrirle ulteriori indicazioni qualora lo desiderasse.

Cordiali saluti,
Ilaria
Buonasera,

Posso capire che la tua esperienza scolastica sia stata contraddittoria. Da un lato, sei sempre stato bravo a scuola e hai dimostrato una grande capacità di apprendimento e di approfondimento. D'altra parte, hai avuto difficoltà nel gestire le situazioni sociali e hai sperimentato insicurezza a causa delle critiche dei tuoi coetanei.

La noia e l'inclinazione a fantasticare possono essere fattori che influenzano la tua concentrazione e attenzione. È possibile che queste caratteristiche abbiano contribuito alla tua distrazione durante le lezioni o in altre situazioni. Tuttavia, è importante considerare anche altri fattori che potrebbero influire sulla tua capacità di concentrazione, come l'ambiente di apprendimento, lo stile di insegnamento o eventuali disturbi dell'attenzione.

Per quanto riguarda la valutazione del tuo quoziente intellettivo (QI), un test professionale potrebbe fornire informazioni utili sulla tua abilità cognitiva generale. Tuttavia, è importante sottolineare che il QI non è l'unico indicatore di intelligenza o di successo nella vita. Esistono diverse forme di intelligenza e abilità che non vengono misurate dal QI.

Se senti che la tua distrazione e la tua difficoltà nel comportarti correttamente nelle situazioni sociali stanno influenzando negativamente la tua vita quotidiana e il tuo benessere emotivo, potrebbe essere utile consultare uno psicologo. Uno psicologo può aiutarti ad esplorare le tue insicurezze, a lavorare sulla tua autostima e a sviluppare strategie per gestire la distrazione e migliorare la tua capacità di concentrarti.

Hai menzionato di aver seguito un percorso di terapia psicologica in passato a causa dell'ipocondria. Se ritieni che questa esperienza sia stata utile per te, potrebbe essere una buona idea tornare a consultare lo stesso psicologo o cercare un nuovo professionista che possa supportarti nella tua attuale sfida.

Ricorda che ogni persona è unica e che solo un professionista della salute mentale può fornire una valutazione accurata e un supporto personalizzato. Se senti che hai bisogno di ulteriori chiarimenti o di un sostegno più specifico, ti consiglio vivamente di cercare una consulenza professionale.

Spero che tu possa trovare il supporto necessario per affrontare le tue sfide e lavorare verso una maggiore fiducia in te stesso.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Via Indipendenza 67/2 (BO)
Buongiorno, sarebbe importante approfondire la distrazione di cui parla per valutare se e quali test cognitivi proporle. Le scale di valutazione dell'intelligenza non sono uno strumento sufficiente per la valutazione del funzionamento cognitivo, per questo è importante approfondire gli aspetti che riferisce in colloquio. Rispetto alla possibilità di iniziare un percorso di supporto psicologico e/o terapeutico mi sento di dirle che dipende dall'intensità del suo malessere rispetto all'insicurezza in se stesso e alle difficoltà che riferisce. La strutturazione dell'immagine di sè e quindi dell'autostima passa anche attraverso la relazione con gli altri pertanto certe esperienze possono avere una grande influenza su questi aspetti. L'adolescenza è un periodo di vita veramente complesso e le esperienze che riferisce nel rapporto con i suoi compagni possono avere avuto un peso importante nella strutturazione del sè, dei propri valori (ossia di chi vuole essere nel mondo, nella relazione con gli altri etc). In adolescenza ci si impegna per definire la propria identità, quindi l'insicurezza è comprensibile ed è difficile far fronte ai giudizi altrui. Lavorare sull'autostima, sull'affrontare il giudizio altrui, dar valore alle proprie risorse etc possono essere degli obiettivi terapeutici. Inoltre, se ha instaurato una buona relazione terapeutica con il professionista che l'ha seguita in passato, mi sento di suggerirle di rivolgersi nuovamente a quel terapeuta. Rimango a sua disposizione, anche online. Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Gentile utente,
percepisco il periodo di grande fatica che sta attraversando.
Personalmente, le consiglierei un percorso individuale in cui prima esplorare le sue emozioni, a descrivere cosa prova quando si relaziona con gli altri e come si sente rispetto al confronto con gli altri.
Potrebbe anche essere utile poi una valutazione cognitiva.
Siamo qui, non esiti a contattarci

FF

FF
Caro Utente, innanzitutto vorrei ringraziarla per aver condiviso con noi la sua storia e la sua sofferenza. Quando si tratta di questioni, argomenti psicologici (che si tratti di rapporti sociali, disagi personali, o dei disturbi, autostima, motivazione etc..) dare risposte con così poche informazioni su di una piattaforma web, è difficile. Ognuno di noi è diverso e per comprenderlo fino in fondo bisogna ascoltarlo attentamente e porre le giuste domande.
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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