buonasera. c'è questo dubbio che mi affligge da un po' a cui non ho ancora risposta e spero di trova

23 risposte
buonasera. c'è questo dubbio che mi affligge da un po' a cui non ho ancora risposta e spero di trovarla qui. sono un minore in una situazione molto difficile che vorrebbe trovare aiuto in uno psicologo, l'unico ostacolo che mi ferma è il tale: in caso mi venga mai diagnosticato un disturbo, lo psicologo è tenuto a dirlo ai miei genitori? spero di essere stato chiaro, grazie a tutti per il vostro lavoro :-)
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per il problema che la affligge in questo periodo.
Sarebbe opportuno innanzitutto capire se lei è minorenne. In seguito, qualora dovesse emergere una problematica di natura psicologica, si faranno le dovute valutazioni insieme al paziente cercando di soddisfare le sue esigenze ed anche quelle imposte dal codice deontologico.
'Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Carla Ferraro
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Firenze
Ciao, io ti suggerisco di parlare con i tuoi genitori rispetto al tuo disagio in termini molto generici. Vista la tua minore età è necessario il consenso dei tuoi genitori al trattamento. Dopodiché il rapporto che instauri con lo psicologo è privato e gli incontri con i genitori nel caso si fanno in tua presenza. Chiedi aiuto prima ai tuoi genitori e poi ad uno esperto. Resto a disposizione per qualsiasi altra informazione.
Dott.ssa Angela Peronace
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Santa Croce sull'Arno
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua richiesta. Innanzitutto avrei bisogno di sapere la sua età effettiva. Nel caso fosse un minore, le consiglio prima di parlare con i suoi genitori, anche perché, per questioni deontologiche, il professionista è tenuto ad informare entrambi i genitori del percorso psicologico. Le successive sedute saranno tutte all’interno di uno spazio privato e riservato, in cui lei, in un contesto non giudicante, potrà esprimersi liberamente.
Resto disponibile per un confronto,
Buona giornata.
Dott.ssa Angela Peronace.
Dott.ssa Jessica Maranza
Psicologo, Psicoterapeuta
Urbino
Gentile utente, essendo minorenne i tuoi genitori devono firmare un consenso informato che autorizzi il professionista a prenderti in carico. Dopo questo primo incontro, qualsiasi eventuale comunicazione con la tua famiglia viene prima discussa e concordata con te, all'interno di una relazione terapeutica di sicurezza e fiducia che ti permetta di esprimere liberamente le tue difficoltà. Ti auguro di trovare presto l'aiuto di cui senti la necessità. Buona giornata, dott.ssa Jessica Maranza
Dott. Gianpaolo Bocci
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Latina
Ciao,
la risposta è si.
Non conosco bene la tua situazione, ma se è complicato parlare direttamente con i tuoi genitori, potresti chiedere ad una persona adulta che conosci e di cui ti fidi di aiutarti a dirlo ai tuoi.
Alla tua età è troppo dura portare dei pesi tutto da solo.
Un grandissimo abbraccio.
Gianpaolo
Dott.ssa Camilla Ballerini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, il primo passo è chiedere ai tuoi genitori il consenso al trattamento psicologico. Una volta che loro acconsentono i contenuti della terapia rimangono privati e di volta in volta se c'è bisogno di fare qualche comunicazione lo si fa insieme. Se temi la reazione dei tuoi genitori potresti provare a rivolgerti ad una persona adulta a te vicina che può aiutarti a far comprendere ai tuoi genitori che hai bisogno di aiuto. Potrebbe essere anche una tua insegnante.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Salve più che porre l'attenzione su cosa dire o non dire ai suoi genitori forse le sarebbe utile valutare l'utilità o meno di un consulto qualora lei viva un forma di disagio psicologico. Le rammento che nel caso in cui lei sia un minore un professionista ha la necessità di avere il consenso dei suoi genitori per svolgere la sua attività. Ora se lei non si trova in una situazione particolare dal punto di vista legale è opportuno che coinvolga i suoi genitori in questa sua esigenza. Un cordiale saluto
Dott.ssa Federica Carbone
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, essendo un minore, per iniziare un percorso di psicoterapia è necessario il consenso dei suoi genitori. Le consiglio di condividere con loro la sua volontà e soprattutto i bisogni e le difficoltà che l'hanno portata a tale necessità.
Dott.ssa Franca Vocaturi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno,
mi permetto di darti del tu visto che si un minore. Proprio in quanto tale per seguire un percorso di psicoterapia o sostegno devi essere accompagnato dai tuoi genitori che devono dare il consenso. Dopo di che il percorso che tu farai è cosa tra te e il terapeuta, potrai sentirti libero di parlare, perchè concorderai con il terapeuta quello che sarà riferito ai tuoi genitori. Nulla verrà detto loro senza che tu ne sia al corrente, ma loro dovranno essere informati e questa è una buona cosa perchè solo così potranno comprendere il tuo malessere ed esserti di aiuto.
Ti auguro il meglio!
Dott.ssa Franca Vocaturi

Dott.ssa Rebecca Silvia Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Usmate Velate
Gentile utente, per poter effettuare un consulto psicologico è necessario il consenso informato di entrambi i genitori. Ti consiglio, quindi, di parlare con loro di come ti senti e, se non sai come farlo, puoi rivolgerti ad un adulto di fiducia per farti aiutare. In seguito, quello che dirai al* tuo psicolog* non è detto che venga riferito ai tuo genitori: dipende dal quadro! In ogni caso, ricorda che qualsiasi cosa succederà, l* psicolog* ha come primo obiettivo il tuo benessere! Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Gigliarelli
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Ciao, beh diciamo che in ogni caso è un percorso che si costruisce assieme. Deontologicamente per lavorare con un minore siamo obbligati a chiedere il consenso ad entrambe i genitori. Poi le eventuali comunicazioni vengono concordate. Spero di esserti stata utile. Rimango a disposizione per qualsiasi informazione. Un caro saluto
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, la prima cosa che mi sento di dirti è di provare a comunicare ai tuoi genitori il tuo bisogno. Inoltre in quanto tu minore i tuoi genitori dovranno essere sempre informati di ciò che ti accade e del percorso terapeutico, saranno infatti loro a firmare i consensi informati.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Angela Ricucci
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bergamo
Ciao, prova a parlare con i tuoi genitori dicendo in maniera molto generale come ti senti e perché vorresti andare da uno psicologo. Se con loro non sei a tuo agio potresti provare con qualche altro adulto, potrebbe essere un tuo insegnante? Un parente? Chi vuoi tu!
Per rispondere alla tua domanda, sarà lo psicologo a valutare cosa e quanto dire ai tuoi genitori, ma non preoccuparti perché lo farà solo e soltanto per il tuo benessere. Un caro saluto
Dott.ssa Silvana Zito
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Ciao,
intanto fai bene a cercare altri pareri esperti su come gestire la tua situazione.
Dalla tua richiesta sembra ci siano ostacoli comunicativi tra te e i tuoi genitori comuni agli adolescenti che arrivano al mio studio.
A volte per la paura per il giudizio, la vergogna, rischio della perita della fiducia ecc.
Essendo minore età è necessario il consenso dei tuoi genitori al trattamento.
Lo specialista sicuramente ti ascolterà insieme ai genitori, ma anche da solo e potrai esprimere le tue preoccupazioni.
Sarà poi l'esperto ad aiutarti e comunicare ai genitori quando sarai pronto nel modo più appropriato possibile, senza metterti in difficoltà. Non sarai più solo!
Affronta il problema, insieme ad un supporto si potrà risolvere, se lo trascini non può che peggiorare le cose. Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti contattami pure tramite sms privato Auguri! Dott.ssa S.Zito
Dott. Andrea Brumana
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera e grazie per aver condiviso con noi le tue preoccuazioni. Lo psicologo è tenuto al segreto professionale, per quanto ovviamente essendo minorenne è necessario un incontro con i genitori perchè possano dare l'autorizzazione ad incontrarti. Quello che uno psicologo andrà a dire ai genitori viene spesso concordato col minore e direi che si è sempre molto attenti ad una comunicazione che non offenda le parti interessate. In ogni caso posso dire che quello che chiami disturbo è prova di una sofferenza non ascoltata che merita uno spazio in cui trovare sfogo e da lì si parte, un passo alla volta. Resto a tua disposizione. Cordialmente, Dott. Andrea Brumana
Dott.ssa Fabiola Ribechini
Psicologo
Castelfiorentino
Ciao, per intraprendere un percorso psicologico se minorenni serve l'autorizzazione dei genitori e, pur restando nel segreto professionale, i genitori verranno comunque informati dell'andamento generale delle sedute, anche se non potremo come psicologi riportare ciò che ci viene detto esattamente. Ci sono casi particolari in cui si può e si deve rompere in segreto professionale, ma ti verranno spiegati qualora tu decidessi di intraprendere un percorso psicologico.
Adesso però mi sento di farti una domanda: quale sarebbe il problema se i tuoi genitori venissero a sapere della eventuale diagnosi? Perché questa cosa ti provoca disagio? E soprattutto, se pensi di avere un disturbo e pensi che ti sia di aiuto un consulto con uno specialista, perché tirarsi indietro per questa paura?
Spero di esserti stata di aiuto e che tu possa trovare nei tuoi genitori la comprensione per iniziare un percorso psicologico.
Ciao,
Dott.ssa Fabiola Ribechini
Dott. René Galante
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buon pomeriggio, considerando la sua età è necessario il consenso dei genitori per iniziare un percorso di supporto psicologico. Parli con loro dei suoi bisogni e del suo desiderio di ricevere un aiuto professionale. Saluti
Dott. Mauro Simonetti
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Gentile Utente, come ben delineato dai colleghi per una presa in carico da uno psicologo é necessario che entrambi i genitori firmino il consenso informato, ottenuto quello il segreto professionale vincola lo psicolgo a comunicare ai genitori solo informazioni concordate con lei e solo se strettamente necessario.
Questo significa che necessariamente i suoi genitori devono essere informati della sua volontà a cominciare un percorso e devono essere d’accordo sul farglielo iniziare, in teoria non serve dire altro, certo i genitori potrebbero voler sapere le motivazioni dietro.
L’unico modo per ricevere una breve assistenza psicologica senza il consenso dei genitori é rivolgersi ad un consultorio o vedere se nella sua scuola hanno fatto firmare a inizio anno ai suoi genitori la liberatoria per lo psicologo della scuola, in tal caso può andarci senza che i suoi genitori debbano ricevere avviso o firmare ulteriori cose, si tratta però di interventi brevi nel tempo mentre per un percorso più duraturo é necessaria la presa in carico da parte di uno psicologo.
Sul fronte diagnosi le consiglio di non pensarci ora essendo assolutamente prematuro valutarlo, la cosa vitale é motivare i genitori a farla cominciare da lì sarete lei e il collega terapeuta a gestire le situazioni che sorgeranno e insieme valuterete cosa e come dirlo ai genitori.
Spero di esserle stato utile, se ha ulteriore bisogno non esiti a contattarmi.

Dottor Mauro Simonetti
Dott.ssa Silvia Masi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Treviglio
Gentile Utente,
quando un minore arriva a chiedere aiuto ad uno psicologo, quest'ultimo è tenuto ad avere il consenso di entrambi i genitori, ancor prima di incontrarti. Questo, nel mio modo di lavorare, si declina quasi sempre anche in un primo momento di consultazione, dedicato ad alcuni incontri che svolgo con la sola coppia genitoriale. Tale fase mi permette di raccogliere diverse informazioni a me molto utili, ad esempio informazioni riguardanti la tua storia, che magari tu giustamente non ricordi, perchè appartengono alla tua infanzia o perchè riguardano la storia dei tuoi genitori e della loro coppia. Se poi viene deciso di strutturare uno spazio terapeutico per te, minorenne, la nostra relazione rispetterà il segreto professionale e tutto ciò che mi porterai nella stanza di terapia, rimarrà tra di noi. C'è un'eccezione: se dovessi avvertire pericoli e urgenze che non mi permettono di tutelare il tuo benessere, sarò io la prima a comunicarti di avere la necessità di parlare ai tuoi genitori di qualcosa che in quel momento mi sta preoccupando per te ma, in quanto professionista della salute mentale, sarò tenuta ad avvertire il tuo contesto di vita primario.
Dott.ssa Alessandra Musumeci
Psicologo clinico, Psicologo
Misterbianco

Buonasera, e grazie per aver condiviso la tua domanda. Hai fatto bene a cercare chiarezza su una questione così importante.
In Italia, uno psicologo ha il dovere di rispettare la riservatezza anche nei confronti di un minore.
Riservatezza e minori: Lo psicologo è tenuto a mantenere il segreto professionale, ma poiché sei minorenne, i tuoi genitori (o tutori legali) hanno il diritto di essere informati su aspetti generali del tuo percorso. Questo non significa che verranno condivisi tutti i dettagli delle sedute, ma potrebbero essere informati se emergono situazioni gravi che richiedono il loro intervento (ad esempio, rischi per la tua sicurezza).
Parla apertamente con lo psicologo fin dall'inizio delle tue preoccupazioni sulla privacy. Spiega cosa ti preoccupa e chiedi come gestirà le informazioni.
Puoi contattare servizi psicologici gratuiti per minori (ad esempio, presso la scuola o il consultorio familiare della tua zona), dove gli psicologi sono abituati a lavorare con minori e rispettare la loro autonomia.
Se hai bisogno di ulteriori informazioni o suggerimenti, sono qui per aiutarti. Hai fatto un passo importante cercando supporto, e spero che troverai il giusto aiuto.
Dott. Umberto Savinelli
Psicologo, Psicologo clinico
Trento
Ciao, per andare in seduta da uno psicologo privato sicuramente c'è necessità del consenso dei genitori sotto i 18 anni.
Come alternativa hai a disposizione i consultori di zona che sono accessibili anche dai minori e che non hanno l'obbligo di divulgare le informazioni senza consenso.
La cosa però che mi verrebbe da chiedere è: come mai ti preoccupa la comunicazione di un'ipotetica diagnosi?
Forse chiarirti questo elemento ti permetterebbe di vivere anche più serenamente la richiesta di fare un percorso.
Buongiorno a te, nel momento in cui decidi di intraprendere un percorso psicologico, necessariamente c'è bisogno del consenso di entrambi i genitori.
Si, nel caso in cui attraverso una valutazione psicodiagnostica, ti venga palesato un disturbo, è opportuno farlo riferimento ai tuoi.
La tutela, in caso di minori, è fondamentale.
Un caro saluto!
Dott.ssa Elvira Camela
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno, grazie per aver condiviso il tuo dubbio!
La tua è una domanda importante e comprendo che l'idea che quello che viene fuori dai colloqui possa essere riferito ai genitori crei timore e resistenza nel cercare aiuto. Preciso che ogni intervento viene valutato caso per caso considerando molti fattori, tuttavia proverò a darti qualche informazione generale per provare ad aiutarti a fare chiarezza!
Due grandi capisaldi su cui si basa il nostro mestiere sono il mantenimento del segreto e la tutela del benessere della persona. Il primo serve a garantire che tu possa sentirti al sicuro nel raccontarti ed esprimerti in tutti i tuoi lati -anche quelli più scomodi!-, favorendo di pari passo la costruzione di un'alleanza e una sensazione di fiducia. Il secondo invita noi professionisti ad agire per garantire il tuo miglior interesse e che tu stia bene. Proprio per questo, nei casi in cui si valuti la presenza di particolari rischi per il tuo benessere, è necessario dialogare con i genitori per chiedere collaborazione.
Tuttavia, ci tengo a rassicurarti! Proprio perché è importante che tra psicologo e paziente si crei un legame di fiducia e venga tutelata la sicurezza degli incontri, questo intervento viene condiviso, spiegato e discusso insieme a te prima di svolgerlo, in modo da decidere insieme le modalità della comunicazione (ad esempio cosa dire, in che modo, se in tua presenza o assenza) ed esplorare tuoi eventuali dubbi o paure che ne conseguono (cos'è che mi preoccupa nel dire questa cosa ai miei? Cosa temo?) . Questo perché in un percorso psicologico si sta come in una squadra, si stringe un'alleanza in cui la regola numero 1 è collaborare e agire insieme con l'obiettivo comune di farti stare meglio!
Comunque, se dovessi avere dubbi o curiosità più specifiche su questo argomento, non esitare a esporle in sede di incontro! Inoltre, nel caso non ne fossi a conoscenza, ti segnalo la presenza di servizi pubblici (psicologo scolastico, consultorio familiare) a cui si può scrivere o andare -da soli o in compagnia di amici!- in modo anonimo e gratuito per un primo incontro informativo cucito su misura per te.
Spero di averti dato alcuni spunti su cui riflettere e ti auguro di iniziare presto un percorso per prenderti cura di te!

Dott.ssa Elvira Camela

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