Buonasera, Ad una persona in costante paura per il risultato di esami medici che attende (non i suo

18 risposte
Buonasera,
Ad una persona in costante paura per il risultato di esami medici che attende (non i suoi) cosa le si può dire per tranquillizzarla?
Fondamentalmente non c'è nulla, sono esami genetici preventivi, ma lei vede tutto così nero adesso ed è sempre in ansia che possa capitare il peggio. Lei ne è consapevole e sta facendo un percorso per questo. Ha questa forte paura che prende il controllo.
Però quando chiama per essere rassicurata nei suo momenti di maggiore ansia, quali potrebbero le cose giuste da dire?
Salve
Purtroppo uno stato ansioso patologico è difficile da gestire in terza persona. Capisco la sua richiesta e le rispondo: dipende dall'individuo con cui si ha a che fare. Solitamente la rassicurazione forzata non serve a nulla. Cerchi di utilizzare la massima comprensione nei confronti della situazione ed esponga i suoi argomenti con logica e chiarezza.
Rimango a disposizione
GM

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Salve, in questo tipo di situazione la rassicurazione è quanto più di deleterio e per queste persone perché non riusciranno mai giustamente ad ottenere le rassicurazioni di cui hanno bisogno ritengo Dunque fondamentale che possano affrontare questo aspetto all'interno di una terapia psicologica per accettare e tollerare l'incertezza.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL
Buonasera, purtroppo quando ci sono dei traumi o una storia dolorosa che hanno poi portato a sviluppare dei sintomi, ogni tipo di rassicurazione razionale lascia il tempo che trova. Capisco i suoi sentimenti di frustrazione e impotenza, ma credo che proporre a questa persona di fare un percorso per capire cosa la spaventa e perché ha sviluppato questa fobia possa essere la cosa migliore. AS
Gentile utente, la sua richiesta è assai delicata. Come hanno già detto altri colleghi non è facile stare accanto ad una persona fortemente in ansia, e le rassicurazioni sono sempre palliative e scarsamente utili. L'unica cosa che mi sento di dirle e di accogliere la sofferenza/preoccupazione di questa persona. Dare soluzioni o rassicurazioni non è molto utile, poichè l'altro spesso fatica a credere alle rassicurazioni altrui. Questa persona farà il suo percorso di terapia. Lei però può mettere in atto l'ascolto empatico "sono qua per te; ti ascolto; ti sono vicino in questo grande momento di paura e ansia per te".
Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Ha precisato che questa persona “sta facendo un percorso”. Le rassicurazioni hanno una funzione effimera: può porsi in una condizione di ascolto e, nel contempo, incoraggiarla il più possibile a parlarne in terapia.
Salve, l'ansia degli altri è certamente complessa da gestire, specialmente quando si viene scelti come persona di riferimento, da contattare nei momenti di forte crisi. Può sembrare di avere un grande masso sulle spalle e che ogni frase e parola detta, possa contribuire allo sbilanciamento del peso, e alla caduta dell'altro. si vorrebbe sempre avere la parola giusta da dire al momento giusto ma quello che le posso suggerire, da professionista del settore, è di interrogarsi su come questo ruolo che le è stato assegnato da questa persona la fa sentire. In seguito le consiglio di dare l'ascolto che si sente di dare, di limitare le rassicurazioni e di indirizzare questa persona (che se si confida, certamente si fida di lei) ad aprirsi e a trattare questi argomenti all'interno del percorso psicologico che sta seguendo. A volte ci vuole del tempo prima di sentirsi meglio. Ognuno ha il proprio percorso che non è lineare, ma personale. La fiducia nella possibilità di stare meglio e nella relazione di cura è spesso la chiave per avviarsi verso il cambiamento. Un caro saluto e un grande augurio. Dott.ssa Marialaura Moreni
Buongiorno
Sicuramente la prima cosa è rassicurarla e farle presente che per ogni cosa c'è una soluzione.
Per maggiori informazioni e colloqui specifici sono disponibile.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buongiorno, consigli a questa sua conoscente di poter usufruire del suo spazio di ascolto psicologico per affrontare tutte le tematiche che le suscitano ansia. Spesso le rassicurazioni che amici e famigliari erogano sono parole non ascoltate.
Questo tipo di disturbo necessita di molto tempo per poter ottenere dei risultati. La incoraggi a continuare senza sostituirsi a lei. Cordiali saluti Dr.ssa Lorella Mezzenga
Riflettendoci, a te cosa rassicura? Sembra banale ma la risposta più semplice spesso è quella giusta: quello che possiamo fare per stare vicino a chi ha bisogno di vicinanza, è esserci. Oltre a dirle ciò che secondo te la può rassicurare, cosa puoi fare? Puoi fare del tuo meglio, ma se lei non vorrà rasserenarsi, non dipenderà da te. Come hai detto a noi, ricorda anche a te che il suo bisogno di rassicurazione è sostenuto all'interno di un percorso psicologico, c'è un esperto accanto a lei apposta per svolgere quella funzione. Tu puoi fare tutto ciò che puoi, non di più. Provo tenerezza leggendo una domanda così, spesso ci chiediamo qualcosa del genere, eppure altrettanto spesso basta esserci per l'altro.
Gentile utente, la situazione non deve essere facile e nel pratico mi rendo conto che spesso quando si vuole rassicurare una persona in ansia si ottengono pochi risultati.

Fortunatamente la persona che descrive sta già seguendo il suo percorso psicologico e forse quando si ritrova a dover tranquillizzare la stessa persona provi a rimanere su un piano razionale. Cioè provi a portare il ragionamento e la conversazione sui dati di realtà a vostra disposizione.

Spero di averle dato uno spunto utile.

a presto

Buongiorno, io ti consiglio di fare domande specifiche su ciò che veramente le produce ansia. Dirle semplicemente che non è nulla minimizza ciò che sta provando e potrebbe essere assolutamente inutile. Fare domande su ciò che sta provando invece potrebbe distoglierla dal pensiero ossessivo ansiogeno.
A disposizione
Dr.ssa Cristina Mitola
Buongiorno, il miglior strumento è ascoltare e comprendere in questi casi. Le rassicurazioni funzionano fin la, perchè la persona lo sa già a livello cognitivo che non dovrebbe essere cosi in ansia, ma non ci riesce a non andare in ansia. Molta comprensione, e farla comunicare tanto.
Per qualsiasi cosa resto a disposizione.
Dott.ssa Irene Buzzoni
Salve, qualsiasi tipo di rassicurazione ad una persona con sistema percettivo fobico (sembra questo il caso) non produce nessun effetto positivo, anzi nella maggior parte dei casi paradossalmente produce l'effetto di aumentare e sostenere ansie e paure. Quando chiama per essere rassicurata, di fatto, sta adottando la "tentata soluzione" della richiesta di aiuto (tipica in questo tipo di problematiche), che non fa altro che mantenere e sostenere il problema. Ritengo che sia migliore cercare di non alimentare questo tipo di comportamento (accogliendo la sua sofferenza-preoccupazione) che non fa altro che alimentare il circolo vizioso (paura-richiesta di aiuto). Un giusto approccio sarebbe quello di indagare la natura di queste paure e successivamente con delle tecniche mirate permetterle di affrontarle, trasformando la paura in coraggio. Purtroppo, quando la paura viene lasciata libera si trasforma in ansia e panico. Cordiali Saluti
Ciao, non esiste una formula magica da dire o da mettere in pratica, potrebbe essere consigliabile un sincero ascolto ed un contenimento, ma tutto è sommario senza un percorso di terapia, che già sta facendo.
Più che altro mi chiedo, da dove viene questo suo bisogno di aiutarla e sostenerla? Perché si sente cosi "richiesto/a"?
Saluti
Quando una persona è costantemente preoccupata e ansiosa riguardo ai risultati di esami medici preventivi, è importante fornire un sostegno empatico e rassicurante. Puoi aiutarla a superare questa fase di ansia offrendo parole di conforto e incoraggiamento.

Comincia mostrando empatia e dimostrando di comprendere le sue preoccupazioni. Sottolinea che capisci quanto sia difficile l'attesa dei risultati e sottolinea che sei lì per sostenerla in ogni modo possibile.

Ricorda a questa persona che gli esami preventivi sono fondamentali per prendersi cura della propria salute e individuare eventuali problemi in anticipo. Sottolinea l'aspetto positivo di questa scelta, sottolineando che sta facendo tutto il possibile per il proprio benessere.

Quando ti chiede rassicurazioni durante i momenti di maggiore ansia, cerca di concentrarti sui dati oggettivi. Fai presente che la probabilità di risultati negativi è molto bassa in questi casi, poiché si tratta di esami preventivi. Invitala a focalizzarsi sui dati e sulla probabilità di risultati positivi.

Incoraggiala nel suo percorso di gestione dell'ansia e offri il tuo sostegno costante. Falle sapere che hai fiducia nella sua forza e nella sua resilienza, e che insieme supererete questa fase. Suggerisci attività piacevoli o distrazioni che possano aiutarla a concentrarsi su altre cose durante i momenti di ansia.

Tieni presente che ogni persona è unica e potrebbe reagire in modo diverso. Ascolta attentamente le sue preoccupazioni e personalizza le tue risposte in base alle sue esigenze. Se l'ansia persiste o peggiora, potrebbe essere utile suggerire di parlare con un professionista della salute , come uno psicologo, che può fornire un supporto specifico per affrontare l'ansia legata ai risultati degli esami medici.
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Buongiorno. Lei pone una domanda molto interessante. E nota che la reazione della persona a cui fa riferimento supera il limite. Di fronte ad una persona che mostra livelli di ansia superiori a quelli attesi di fronte ad un fatto o ad una data situazione vedo altri che reagiscono minimizzando, cercando di incoraggiare la persona con modalità che risultano anch'esse fuori luogo. In questo modo si banalizza lo stato emotivo dell'altro, anche quando è eccessivo. La mia posizione è quella anzitutto di accogliere e provare a riformulare quello che l'altro mi ha detto (capisco che...), in modo che indirettamente si prova ad accompagnarlo ad un esame di realtà e contemporaneamente si pongono le basi per una alleanza, che poi diventa utile per provare a fare qualche passo in più verso la proposta di un atto di affidamento ad un professionista. E' importante arrivare al punto in cui la persona colga che c'è un eccesso di cui occorre prendersi cura.
Buonasera,
In casi come questi l'ansia assume una rilevanza patologica, che può essere trattata all'interno di un percorso con un professionista. L'ansia, infatti, generalmente consiste in una iperattivazione fisiologica in assenza dello stimolo avverso. Spesso chi ne soffre è consapevole della situazione ma questo non basta a lenire la sofferenza che si sperimenta.
Per quanto riguarda il tipo di supporto e aiuto che può darle, è importante non colpevolizzare chi soffre di questa patologia e comprendere che le difficoltà e la perdita di controllo derivano da un disturbo e non unicamente dalla volontà di chi li sperimenta.
Un saluto, Dott. Lorenzo Atti
Buongiorno, capisco la preoccupazione per questa persona e la volontà di rassicurarla quando agitata. A volte però la rassicurazione potrebbe risultare controproducente nella risoluzione del sintomo ansioso.
Le suggerirei di entrare piuttosto in empatia con la persona, non rassicurandola ma comprendendola e ascoltandola nella sua sofferenza e al tempo stesso indirizzarla ad un terapeuta per trattare in modo professionale il problema.
Un caro saluto, dott.ssa Giulia Pelini

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