Dott.ssa Chiara Negrini

Psicologa · Altro

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Dott.ssa Chiara Negrini

Via Costantino Nigra 37, Firenze 50136

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15/10/2025

Esperienze

Come psicologa, con formazione in corso presso la scuola sistemico-relazionale, utilizzo un approccio concreto di analisi delle difficoltà attraverso il lavoro sul qui e ora e tenendo conto anche di come la storia familiare vada ad influenzare la situazione e le problematiche attuali. Accanto alla formazione sistemico relazionale,formazione adatta a lavorare nel setting individuale nonché approccio preferenziale per percorsi psicologici di coppia e familiare, ho arricchito la mia formazione approfondendo le tematiche relative al lavoro con adolescenti e giovani adulti. L'esperienza in più ambiti e il costante approfondimento mi permettono di intervenire e lavorare con flessibilità elementi differenti che possano contribuire all'evoluzione personale e all'uscita da situazioni di sofferenza, introducendo la speranza che il rapporto psicologo-paziente dovrebbe sempre portare con sé. All'interno di uno spazio che deve essere accogliente ma anche trasformativo nasce una relazione di cura, una relazione nella quale la capacità di ascolto si presenta come il primo strumento da mettere in campo. Le prime fasi dell'incontro, sia nella ricostruzione della situazione attuale che nella comprensione condivisa delle richieste del paziente, sono di primaria importanza per costruire un percorso efficace.

Sito web: https://chiaranegrinipsi.wixsite.com/dott

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Aree di competenza principali:

  • Psicologo
  • Psicologia clinica

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Prestazioni e prezzi

  • Colloquio psicologico

    60 €

  • Colloquio psicologico di coppia

    80 €

  • Colloquio psicologico individuale

    50 €

  • Sostegno alla genitorialità

    80 €

  • Sostegno psicologico adolescenti

    60 €

13 recensioni

Tutte le recensioni contano e non possono essere rimosse o modificate dai dottori a proprio piacimento. Scopri come funziona il processo di moderazione delle recensioni. Per saperne di più sulle opinioni
  • M

    La dott.ssa Negrini si è mostrata da subito accogliente e attenta al mio vissuto, ha saputo creare un contesto sicuro e rispettoso che ha facilitato la mia apertura. È rispettosa e sensibile, offre il suo prezioso punto di vista con cura e delicatezza

     • InEquilibrio Firenze colloquio psicologico individuale  • 

  • R

    La dott.ssa Negrini mi ha accompagnata in un periodo davvero faticoso. Con osservazioni attente e puntuali e con molta professionalità, é stata in grado di individuare nodi che mi portavo dietro da molto tempo e di aiutarmi a scioglierli. Le sono grata!

     • Studio privato Firenze centro colloquio psicologico  • 

  • E

    La Dottoressa è stata accogliente dal primo momento. Grazie alla sua professionalità e all'attenzione che ha mostrato verso le mie difficoltà mi sono sentita capita.

     • Studio privato Firenze centro colloquio psicologico  • 

  • E

    Ho avuto il piacere di conoscere la Dottoressa Negrini sul consiglio di un’amica.
    Ho intrapreso con lei un percorso terapeutico da febbraio 2025, sono rimasta molto soddisfatta dall’alleanza terapeutica che si è costruita tra di noi, mi ha aiutato moltissimo in un periodo molto particolare e delicato! Chiara è dolcissima, empatica e disponibile, rimarrà sempre un punto di riferimento per me.

     • Studio privato Firenze centro  • 

  • J

    La Dott.ssa Negrini è un esempio di professionalità, empatia e accoglienza.
    Mi ha aiutata ad uscire da un forte periodo di crisi e confusione, in cui tante parti di me erano smarrite.

     • Studio privato Firenze centro  • 

  • A

    La dott.ssa Chiara è un’ottima psicologa.
    Sa accogliere, ascoltare e ti fa sentire compreso.
    È stato di grande aiuto il mio percorso con lei!

     • Studio privato Firenze centro  • 

  • G

    Ho intrapreso un percorso e mi son subito trovata bene, sempre cordiale ed estremamente disponibile, anche in momenti in cui mi sono trovata in estrema difficoltà

     • Studio privato Firenze centro  • 

    Dott.ssa Chiara Negrini

    GJ, la ringrazio molto per aver condiviso la sua esperienza


  • R

    Ho avuto il piacere di rivolgermi alla Dott. Negrini e posso dire con sincerità che è stata un’esperienza estremamente positiva. La dottoressa si è dimostrata fin da subito molto professionale, accogliente e attenta all’ascolto. La sua capacità di mettere a proprio agio e creare un ambiente di fiducia ha reso possibile un lavoro significativo.
    Grazie al suo approccio empatico e competente, ho potuto riflettere su aspetti di me che avevo trascurato e affrontare alcune difficoltà con una nuova consapevolezza. La consiglio vivamente a chiunque senta il bisogno di uno spazio sicuro in cui potersi confrontare e crescere.

     • Studio privato Firenze centro  • 

    Dott.ssa Chiara Negrini

    R. P., la ringrazio di cuore per le sue parole. Offrire uno spazio sicuro e accogliente è per me una priorità e le sue parole mi spronano a fare sempre meglio nel mio lavoro.


  • M

    La dottoressa è stata fun da subito molto accogliente. Mi ha messo a mio agio e mi ha aiutato a vedere le cose con più chiarezza

     • Studio privato Firenze centro  • 

    Dott.ssa Chiara Negrini

    M.N., la ringrazio per le sue parole, mi motivano a dare sempre il meglio nel mio lavoro.


  • C

    Una professionalità notevole, molto attenta e disponibile. Grazie a lei ho avuto il coraggio di aggrontare dei problemi nel migliore dei modi. Consigliata

     • Studio privato Firenze centro  • 

    Dott.ssa Chiara Negrini

    C.S, la ringrazio per la stima e la fiducia. È un privilegio poterla accompagnare in un percorso così significativo.


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore

Salve dottori sono un ragazzo che si reputa soddisfatto della propria vita , vivo serenamente e in equilibrio con me stesso , ho una buona memoria anche se mi è sorto un quesito per il cervello, come faccio a sapere se ho dimenticato qualcosa se lo dimenticata? Come faccio a ricordare tutto alla perfezione ? Ogni singolo dettaglio delle miei giornate ?

Gentile, intanto La ringrazio per aver condiviso questa riflessione.
È interessante notare che, pur descrivendo uno stato di benessere e serenità, si pone una domanda che sembra toccare un tema profondo: il bisogno di controllo della memoria, il desiderio di non perdere nulla di ciò che vive, forse anche il timore che qualcosa di importante possa sfuggire. Potremmo chiederci: che significato ha per Lei questa esigenza di ricordare tutto alla perfezione?
Dimenticare fa parte del funzionamento naturale della mente umana. Non siamo “macchine della memoria”, ma esseri che selezionano ciò che resta impresso in base a ciò che ci coinvolge, ci emoziona o ha un senso per noi. Ricordiamo ciò che, in un modo o nell’altro, è importante per la nostra storia. Non possiamo ricordare tutto, ma possiamo chiederci: che cosa temo di perdere, se dimentico?
I pensieri, anche quelli apparentemente paradossali o curiosi, parlano sempre di qualcosa. Forse questa domanda sulla memoria è una porta d’accesso per esplorare il Suo rapporto con il tempo, con il cambiamento, con il bisogno di controllo, o anche con la paura della perdita.
Se lo desidera, potremmo approfondire insieme questo tema, per capire meglio non solo il cosa dimentica o ricorda, ma soprattutto il perché questo tema diventa importante per Lei oggi, in questo momento della tua vita.
Un caro saluto,
Chiara

Dott.ssa Chiara Negrini

Buongiorno. Sono una donna di 50 anni. Fidanzata x 12 e spostata da 29 con lo stesso uomo. Il rapporto è sempre stato "movimentato", alti e bassi, litigarello. Purtroppo ho sempre "abbozzato" e cercato sempre di mediare e accondiscendere a cose che nn mi andavano bene, x il quieto vivere. Abbiamo avuto diverse crisi, cercavamo di chiarire ma alla fine le cose nn cambiavano e nn chiarivamo, finché un anno scopro il suo tradimento. Inizialmente allontano mio marito e dopo un mesetto torniamo insieme e i primi tempi andava bene, ma qnd ogni tanto tornavamo sull'argomento xke ci stavo male lui dava la colpa a me.. se tu nn ti comportavi cosi, è capitato... si scusa l'avrà detto ma sempre con il ma. Piano piano il rapporto è diventato chiuso, parliamo poco, nn si fanno cose insieme, io mi irrigidisco ed inizio a nn sopportarlo. Siamo andati da uno psicologo ma nn è servito. Ho detto di separarci. Ma è quasi un anno e lui ancora sta in casa con la scusa che nn ha soldi, che lui vuole recuperare (ma sa benissimo che anche da parte sua nn prova piu nulla ma lo dice solo x paura, xke da 40 anni che lavora nn si è messo soldi da parte). Abbiamo due figli quasi maggiorenni e prima erano solo grida e sgridi nei loro confronti, ora è un cagnolino che li porta, li prende, ci parla... cose che facevo solo io con i miei figli. Io mi sto chiudendo sempre piu e mi sento un po scansata anche dai ragazzi xke io ho sempre fatto le cose per loro e mi sento sostituita, xke lui lo fa con prepotenza (ha detto che stiamo lottando x ACCAPARRARSI i ragazzi, cosa assurda). Non lo sopporto piu. Siamo andati da un legale e aspettiamo l'atto di separazione ma nn so quando se ne potrà andare. Come posso superare questa apatia che mi prende, nn riesco proprio a fare nulla, sembra a volte che sia depressa, ho anche paura del dopo che resterò sola (i ragazzi vivranno con me), ma nn saprò cosa fare con loro, e in generale, poche amiche escono. Sono reoccupata x il mio oggi ed il mio domani. Grazie

Buongiorno,

La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Quello che racconta è il vissuto di una donna che per anni ha portato avanti un progetto di coppia e di famiglia con impegno, sacrificio, e tanta dedizione, spesso mettendo da parte sé stessa per il bene degli altri. È comprensibile che oggi si senta stanca, confusa, delusa e anche spaventata, soprattutto se ha la sensazione di essere rimasta sola, sia nella coppia che nel suo ruolo genitoriale.
Quello che mi colpisce nella sua storia è la centralità delle relazioni: lei si è sempre presa cura degli equilibri familiari, si è adattata, ha mediato, ha “tenuto insieme”, anche a costo di sacrificare parti importanti di sé. Questo è un ruolo che molte donne (madri, mogli, figlie) finiscono per assumere, spesso in modo invisibile, quasi scontato. Ma è un ruolo che alla lunga può svuotare, logorare, e far sentire non riconosciute.
Ciò che sta vivendo può essere visto come una crisi evolutiva, non solo dolorosa ma anche portatrice di un possibile cambiamento. La separazione (anche se ancora non concretizzata) segna un punto di rottura rispetto a un modo di stare in relazione che ormai non funziona. Unitamente alla fatica del dover ricostruire e riscoprire una propria identità personale che vada oltre i soli ruoli di moglie e madre. Questo passaggio però la mette anche di fronte a nuove domande: chi sono io oggi, fuori da questo legame di coppia? Cosa voglio per me? Come posso (ri)orientare la mia vita ora che i figli sono quasi adulti?
Mi colpisce, nella sua narrazione, come sia cambiata la disponibilità del padre nei confronti dei figli ed è proprio la modalità attuale che dice essere quella che non gli appartiene. Parlare di “accaparrarsi i ragazzi” potrebbe far scivolare nella direzione della competizione genitoriale, togliendo lo spazio a quello che di buono l’altro ha fatto nel corso di questi anni. Perchè se da un lato è vero che si può smettere di essere coppia coniugale, dall’altro è vero anche che non ci può essere una destituzione in quanto coppia genitoriale. Proprio per questo è fondamentale prestare attenzione a come si costruiscono oggi le nuove relazioni all’interno della famiglia, in un momento di transizione così delicato. Quando la coppia coniugale entra in crisi o si separa, c’è il rischio che le tensioni irrisolte vengano spostate sul piano genitoriale, trasformando i figli in alleati, testimoni o addirittura strumenti di conferma del proprio valore. Ma questo tipo di dinamica, anche se nasce da un bisogno di legittimazione o di riconoscimento, può intrappolare i ragazzi in ruoli ambigui, caricandoli di responsabilità emotive che non spettano loro. Il lavoro da fare, ora, è proprio quello di mantenere — per quanto possibile — una cornice adulta, dove ciascuno possa restare genitore a pieno titolo, senza bisogno di “vincere” sull’altro, e dove i figli possano sentirsi liberi di costruire un rapporto distinto con ciascun genitore, senza dover scegliere o schierarsi. Così sarà possibile trasformare questa crisi in un passaggio evolutivo, anziché in una frattura.
In momenti come questo, non è necessario affrontare tutto da soli, soprattutto quando il peso è troppo grande o la direzione sembra confusa.
Se lo desidera, resto a disposizione per approfondire insieme ciò che sta vivendo e offrire uno spazio di confronto e riflessione.

Un caro saluto,
Chiara

Dott.ssa Chiara Negrini

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