Mi chiamo Chiara Lista e sono un medico internista.
Il termine “internista” venne utilizzato per la prima volta nel 1839 ad indicare quel medico che curava organi ed apparati “interni” in contrapposizione al chirurgo che praticava una medicina definita “esterna”. La visione dell'internista è sempre stata una visione globale, d'insieme, mai focalizzata su di un unico organo o apparato ma sul loro funzionamento integrato, a formare un organismo uno.
E' interessante anche notare come la definizione di ciò che c'è “dentro” l'uomo non sia univoca: da un lato possiamo dire che esiste, oltre alla biologia e alla chimica, un uomo “interiore” ovvero il vissuto del paziente, le sue percezioni, sensazioni, emozioni, e i suoi pensieri. Dall'altro, basandoci sugli insegnamenti della fisica quantistica, andando sempre più in profondità dentro la materia, oltre gli spazi subatomici, approdiamo a quello che viene definito “il mare quantico”, un mare ribollente di energia da alcuni anche chiamato “il campo del punto zero” o anche “Etere”. Secondo questa visione il campo (energia) viene prima della materia, la governa, la in-forma, rendendola ciò che è sul piano manifesto.
Questo approccio ci porta a definire l'uomo in primis come un campo di energia che ha determinate caratteristiche, qualità o informazioni; la malattia visibile sul piano fisico fondamentalmemte origina da un'informazione disarmonica, disordinata e caotica localizzata nel Campo, che precipitando/manifestandosi/collassando nella materia porta a un mal funzionamento; l'organismo non funziona più come un tutto armonico. Disarmonia significa attrito, attrito significa infiammazione in tutte le sue sfumature fisiopatologiche (acuta, cronica, degenerativa, neoplastica).
Ruolo dell'internista in questa ottica è quindi quello di aiutare a ristabilire un ordine venuto meno e a portare armonia, a livello non solo fisico ma anche o soprattutto energetico e psichico, un ordine interno globale che se possibile sia migliore del precedente, ovvero caratterizzato da una vibrazione del campo più elevata. Questo sarebbe l'optimum, riuscire a indentificare la malattia come un messaggio/segnale che ci indica che dobbiamo migliorare alcuni aspetti disarmonici di noi stessi, che è necessario cambiare, diventare “qualitativamente migliori”, più luminosi. Questa è la vera Guarigione, che corrisponde infine ad un ampliamento della propria Coscienza.
Per aiutare in questo processo – che è sempre molto soggettivo e personale- il medico internista si avvale di diversi strumenti; i più importanti a mio avviso sono due: se stesso (il proprio campo di Coscienza) e la parola.
Quando un paziente si reca dal medico, oltre ad entrare nel suo studio/spazio fisico entra a contatto col suo spazio psichico/di coscienza; la relazione medico-paziente crea un unico Spazio/campo che è una costruzione invisibile eppure predominante, Sacro come un tempio, è lo spazio della guarigione, in cui il medico offre una visione ordinata e sensata di ciò che sta accadendo al paziente, una meta da raggiungere insieme. Il concetto di “insieme” è fondamentale. Il medico guida il paziente tenendogli la mano, accompagnando, suggerendo, mai forzando, mai imponendo, mai sostituendosi a lui, mai lasciandolo solo. La parola del medico in questo processo è cardine. “In principio era il Verbo”. Ciò che in-forma la nostra materia e che crea la struttura di guarigione in primis è il suono. Dentro questa struttura poi si possono “fare cose”, prescrivere rimedi di vario tipo. Tendenzialmente se si ritiene come sopra detto che alla base della malattia ci sia un'infiammazione, e sempre un'intossicazione, si useranno rimedi che andranno a pulire il terreno (fisico e psichico) a riordinarlo, a disintossicarlo. Il nostro corpo è governato da un'Intelligenza che tende sempre all'omeostasi ovvero all'equilibrio; il compito del medico è quindi quello di mettere il corpo nella possibilità di ristabilire questo equilibrio, potenziando e sostendeno organi e funzioni deficitari.
Io amo molto le piante a tal fine, sia nella loro veste fitoterapica che vibrazionale/floriterapica/spagirica. Il regno vegetale porta con sè quella bellezza e quell'armonia che spesso all'uomo manca. In base alle condizioni mi avvalgo anche altri di rimedi (es.isopatici, omeopatici, oligoelementi) e, laddove sia necessario, allopatici.