Tutto quel che c’è da sapere sul metodo Lamaze

Ginecologia • 23 marzo 2017 • Commenti:

Il metodo Lamaze, messo a punto dall’ostetrico francese Fernand Lamaze, risale alla fine degli anni Cinquanta e rappresenta ancor oggi una delle più comuni tecniche dei corsi preparto.

Come funziona il metodo Lamaze?

Il metodo Lamaze si prefigge vari scopi, fra cui i principali sono:

  • rendere il parto il più indolore possibile

  • insegnare e far conoscere il funzionamento del corpo

  • aumentare la consapevolezza nella donna sulle proprie capacità di collaborazione durante il parto

L’essenza dei corsi preparto basati sul metodo Lamaze consiste nell’insegnare tecniche di respirazione, considerate il metodo naturale per contrastare i dolori del parto. I corsi mirano ad aiutare la donna ad imparare come reagire al dolore, in maniera da agevolare contestualmente il parto ed aumentare il senso di benessere.

Durante i corsi, le future mamme ed i loro partner vengono istruiti sulle funzionalità e i cambiamenti del corpo della donna, durante i 9 mesi di gravidanza fino al momento del parto.

Al termine del corso con il metodo Lamaze, le partorienti sono in grado di conoscere a fondo le proprie potenzialità e riescono a collaborare al parto con varie strategie, fra cui la respirazione è una delle tante.

La filosofia Lamaze sancisce che la nascita è:

  • normale

  • naturale

  • salutare

Inoltre afferma che le donne hanno il diritto di partorire senza l’intervento medico, in primis evitando parti cesarei ove non necessariamente richiesti per ragioni cliniche specifiche.

Il metodo Lamaze è d’aiuto anche nei casi in cui l’intervento medico sia necessario o quando si desiderino farmaci antidolorifici, dietro consenso informato da parte della donna.

Cosa ci si deve aspettare dai corsi Lamaze?

Il tipico corso Lamaze consiste in almeno 12 ore di lezioni, di solito in classi composte da non oltre 12 coppie. Alle donne e ai loro partner viene suggerito di intraprendere il corso all’inizio del settimo mese di gravidanza. I corsi Lamaze comprendono:

  • lezioni sul travaglio e sulla nascita, anche attraverso la proiezione di video sul parto;

  • tecniche focalizzate sulla respirazione durante il travaglio;

  • modalità di collaborazione e partecipazione durante il parto;

  • altre tecniche di respirazione e strategie naturali per aiutare a ridurre i dolori del parto, attraverso il massaggio, la camminata, i cambiamenti di posizione, l’idroterapia;

  • suggerimenti e consigli per consentire al partner di incoraggiare e supportare la donna durante il travaglio;

  • comunicazione allo staff ostetrico dei propri bisogni e delle proprie esigenze;

  • creare consapevolezza sulle complicazioni che potrebbero insorgere durante il travaglio e la nascita, e sugli interventi medico-chirurgici che potrebbero rendersi necessari;

  • spiegazione del trattamento epidurale e di altre opzioni per gestire il dolore attraverso farmaci;

  • lezioni sul periodo post partum;

  • istruzioni sulle prime interazioni con il bambino;

  • informazioni riguardo l’allattamento al seno.

La consapevolezza derivante dalla partecipazione ai corsi Lamaze, permette di aiutare ad affrontare il parto e la nascita, rendendoli eventi piacevoli, da vivere senza traumi.

Come fare a scegliere il giusto corso preparto?

Prima di scegliere il corso preparto basato sul metodo Lamaze, bisogna informarsi per essere sicuri di affidarsi a strutture specializzate, dove la mamma e il papà possano essere seguiti da personale competente e professionale. Il proprio ginecologo, potrà indicare alcune strutture, pubbliche o private, a cui rivolgersi per iscriversi e partecipare ai corsi.

Il metodo Lamaze può aiutare a rendere il parto un evento piacevole, attraverso le tecniche di respirazione a cui viene attribuita un’importanza determinante, come strumento per agevolare la dilatazione e l’espulsione, ma anche come metodo di training autogeno che contribuisce a distogliere l’attenzione dal dolore. Il controllo totale della respirazione, soprattutto durante le spinte, aiuta anche ad evitare lacerazioni perineali e a garantire un apporto maggiore di ossigeno al bambino nel momento della nascita. Il controllo del respiro interviene infine anche sulle emozioni: rallentarlo aiuta a placare l’agitazione e dona una sensazione di benessere.

Per ulteriori informazioni e domande è possibile rivolgersi al proprio medico, che saprà fornire le informazioni necessarie per affrontare il momento del parto in maniera meno traumatica possibile.

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