Quale la composizione del nostro peso? Scopriamolo con la Bioimpedenziometria

Esperto Federica De MaioNutrizione • 20 febbraio 2017 • Commenti:

Decidere di iniziare un percorso nutrizionale, significa voler perdere peso o, perché no, decidere di aumentare la massa muscolare. Come si fa a monitorare la composizione corporea e a capire il peso di che cosa è fatto? Un esame che risponde a questo quesito è la Bioimpedenziometria.

Perché la Bioimpedenziometria?

La Bioimpedenziometria permette di:

  • accertare che alimentazione e allenamento stiano realmente facendo perdere tessuto adiposo e non altri tessuti più importanti (come quello muscolare);

  • controllare quanto grasso è presente nel corpo, prima di avviare un programma di dimagrimento;

  • calcolare il metabolismo basale, le percentuali di massa muscolare e grassa, in modo da adattare alimentazione e allenamento;

  • accertare l'entità di eventuali stati di ritenzione idrica;

  • controllare se l'acqua totale in valore assoluto e nei compartimenti intra ed extracellulari rimanga stabile, evidenziando un sostanziale equilibrio idrico.

La bioimpedenziometria permette di accertare se l'andamento del peso non sia costante, se giornalmente l'acqua presente possa variare considerevolmente, che un calo ponderale non sia sinonimo di diminuzione di grasso (soprattutto se si verifica in poco tempo) e che a seguito di una dieta incontrollata varino i valori di acqua e massa proteica (cioè la massa cellulare).

È quindi possibile distinguere un soggetto tendenzialmente sotto stress da uno con buona massa cellulare e una persona disidratata da una in ritenzione idrica. La BIA si basa sul principio che i tessuti biologici si comportino come conduttori, semiconduttori o isolanti.

Le soluzioni elettrolitiche (sia intra che extracellulari) dei tessuti magri sono degli ottimi conduttori, mentre osso e grasso degli ottimi isolanti, non attraversati dalle correnti.

Il protocollo di esecuzione del test prevede che:

  • il soggetto si sdrai supino;

  • si applicchino quattro elettrodi, due sulla mano e due sul piede;

  • attivando il macchinario, si misureranno reattanza e resistenza del corpo;

La resistenza rappresenta la capacità di tutte le strutture biologiche di opporsi al passaggio della corrente elettrica. I tessuti privi di grasso sono buoni conduttori (quindi ideali per la corrente) mentre i tessuti adiposi al contrario sono cattivi conduttori.

La reattanza invece è la forza che si contrappone al passaggio della corrente elettrica. I valori ottenuti andranno verificati nel tempo, ma il grosso vantaggio della BIA è che permette di evitare grandi inesattezze nella valutazione del soggetto, poiché da subito si può dosare un allenamento e un piano alimentare in funzione della sua situazione "reale", proponendo attività personalizzate sia nell'intensità che nella durata.

Diventa quindi possibile – in base agli esiti del test – proporre piani di allenamento e diete personalizzate sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo.

Commenti: (0)