Perché le diete povere di carboidrati sono ideali per molte persone

Dietistica • 14 febbraio 2017 • Commenti:

Oggigiorno sono molteplici le ricette salutari per la perdita di peso e la dieta low carb (povera di carboidrati) è ritenuta una delle migliori, ma è necessario prestare attenzione nell'intraprenderla.

I carboidrati (o glucidi) sono i principali macronutrienti energetici, assieme a proteine e grassi. Con regime alimentare low carb si intende una dieta che, nel bilancio fra le tre fonti energetiche, prevede un introito giornaliero di carboidrati inferiore al 30%. Per il conteggio delle dosi e delle percentuali si può ricorrere a calcolatori di carboidrati del cibo. Vediamo quindi perché tale dieta viene ritenuta da molti la migliore soluzione per la perdita di peso.

I principali vantaggi di una dieta low carb sono

  • il rapido calo di peso: i carboidrati sono la fonte di energia prediletta dal corpo, perciò ad una riduzione del loro apporto il corpo reagisce prima di tutto bruciando le scorte di glicogeno (che rappresentano l'unica riserva di carboidrati). Chi vuole ottenere un rapido calo di peso sarà entusiasta: nel giro di due settimane le riserve di glicogeno (350-500 grammi) verranno consumate e, considerando che ogni grammo di glicogeno si lega a 3 grammi d'acqua, il calo di peso sarà subito evidente. In seguito, il corpo inizierà a ricorrere ai grassi come principale fonte energetica;

  • il minor senso di fame: dopo l'assunzione di un alimento ad alto contenuto glucidico si verifica un innalzamento dei livelli di zucchero nel sangue, che il corpo cerca di contrastare producendo insulina. Questa aumenta il senso di fame, rendendo difficile rispettare una dieta per i soggetti che non hanno un buon auto-controllo. Una dieta low carb aiuta su questo fronte, aumentando il senso di sazietà e riducendo la fame;

  • la pancia piatta: i carboidrati possono promuovere i processi di fermentazione e una loro riduzione comporterà una diminuzione del gonfiore intestinale;

  • un miglior controllo della glicemia nei pazienti diabetici: seguendo una dieta low carb si riducono la glicemia postprandiale e i livelli ematici di insulina. Inoltre, la perdita di peso conseguibile aumenta la tolleranza glucidica.

Seguire un piano dietetico povero di carboidrati è consigliabile per chi vuole ridurre il proprio peso o migliorare la propria condizione medica di paziente diabetico.

Attenzione però agli effetti collaterali di un apporto ridotto di carboidrati (specialmente per le cosiddette diete no carb).

Deficit di carboidrati a basso

Non ricevendo sufficienti carboidrati dall'alimentazione, il corpo inizia a

  • produrre carboidrati tramite la gluconeogenesi: per non far mancare l’energia agli organi più esigenti (il cervello ad esempio, che usa quasi esclusivamente i glucidi come fonte energetica), il corpo inizia a degradare le proteine del tessuto muscolare. Chi cerca di mettere su peso (sotto forma di massa muscolare) tramite un'alimentazione low carb finisce quindi per aumentare la propria massa grassa a scapito di quella muscolare;

  • trarre energia da altre fonti, tipicamente iniziando a bruciare i grassi.

Dalla degradazione delle proteine verrà prodotta ammoniaca e da quella dei grassi corpi chetonici: data la natura tossica di entrambi, il corpo cercherà di eliminarli tramite le urine, con un conseguente affaticamento renale e la possibile formazione di calcoli. È quindi importante non ridurre troppo i carboidrati assunti e bere molta acqua per evitare la disidratazione.

Un altro pericolo delle diete low carb è la carenza vitaminica: frutta e verdura sono le principali fonti sia di carboidrati che di vitamine. Riducendone l'apporto per ridurre l'assunzione dei carboidrati, spesso si finisce per diminuire anche l'apporto delle vitamine, di cui altri alimenti sono poveri. Frutta e verdura sono anche i principali protettori tumorali e una riduzione del loro consumo può esporre a rischi nel lungo termine.

Ricerche hanno dimostrato anche che le diete low carb determinano nel lungo periodo un incremento dei livelli di omocisteina nel sangue, in misura proporzionale alla riduzione dei carboidrati nella dieta: è importante monitorarne i livelli in quanto l’iperomocisteinemia rappresenta uno dei principali fattori di rischio cardio-vascolare.A fronte di tali rischi, è opportuno valutare attentamente le informazioni sulla dieta che si vuole seguire, senza mai esagerare nell'assunzione o nella riduzione di alcuni alimenti.

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