Le strisce sbiancanti per i denti funzionano davvero?

Odontoiatria • 9 febbraio 2017 • Commenti:

Molte persone si rivolgono al loro odontoiatra di fiducia chiedendo trattamenti di sbiancamento, per ottenere un sorriso più brillante e migliorare il colore dei denti, ma il trattamento professionale può avere costi elevati e richiedere numerose sedute.

Le strisce sbiancanti rappresentano un’opzione “fai da te”, che consente di effettuare un trattamento sbiancante a domicilio. I vantaggi dell’esecuzione domestica dello sbiancamento sono diversi:

  • minore costo;

  • maggior comfort, perché eseguiti in ambiente tranquillo e senza spostamenti;

  • facilmente reperibili nei negozi specializzati o nelle farmacie.

Come funzionano le strisce sbiancanti?

Le strisce sbiancanti sono costituite da materiale plastico intriso di materiale sbiancante (generalmente, perossido di idrogeno). Sono soggette a libera vendita, ovvero non è richiesta la prescrizione di un medico o di un odontoiatra per acquistarle.  

Molte persone preferiscono le strisce ad altri preparati (ad esempio, paste sbiancanti) perché presentano caratteristiche che le rendono meglio tollerate:

  • producono risultati più duraturi;

  • sono più semplici da utilizzare;

  • una volta applicate, è possibile uscire di casa o dedicarsi ad altre attività (non è necessario rimanere in casa per lavare i denti o altro);

  • sono trasparenti, quindi possono essere applicate senza interferire con le attività quotidiane e la vita relazionale del soggetto;

  • rispetto ai trattamenti che devono essere tenuti in sede tutta notte, sono più facilmente controllabili e danno meno problemi o effetti collaterali.

Come avviene il trattamento con le striscette sbiancanti

Le strisce sbiancanti vengono posizionate sulle arcate dentarie, sia superiore che inferiore: la faccia rivestita dall’agente sbiancante viene fatta aderire con la massima precisione possibile ai denti e lasciata per un periodo di tempo variabile. La durata del trattamento dipende da alcuni fattori:

  • quantità di perossido di idrogeno contenuto nella striscia

  • qualità del preparato

  • colore iniziale dei denti

Generalmente, i trattamenti con strisce sbiancanti richiedono l’applicazione per 30 minuti giornalieri per una durata complessiva di 7-14 giorni.

Si raccomanda di seguire le istruzioni fornite dal produttore poiché ogni preparazione possiede caratteristiche e modalità di uso diverse.

Efficacia delle strisce sbiancanti

L’efficacia del trattamento sbiancante con strisce varia da persona a persona e dipende da diversi fattori:

  • colore del dente di partenza,

  • tipo di macchia presente sui denti,

  • risposta individuale al trattamento,

  • tipo di striscia applicato,

  • concentrazione di perossido di idrogeno nel preparato.

In generale, i trattamenti con le strisce sbiancanti garantiscono buoni risultati e sono molto apprezzate dai soggetti che le utilizzano, ma raramente portano il dente ad un colore bianco perlaceo come sperato. Essi, infatti, sono in grado di migliorare lo smalto di poche tonalità rispetto al colore di partenza.

Durata dei risultati ottenuti con il trattamento sbiancante con striscette

I risultati ottenuti non sono permanenti, ma solo temporanei. Il colore dello smalto può migliorare significativamente con il trattamento, ma generalmente gli effetti durano poche settimane o mesi, rendendo necessario un altro ciclo di trattamento.

Per prolungare la durata dei risultati è utile ridurre l’assunzione di cibi e bevande che producono macchie nello smalto:

  • vino;

  • fumo di sigaretta o di sigaro;

  • tè;

  • caffè;

  • spezie;

  • alcolici;

  • farmaci.

 

Scegliere le striscette sbiancanti: il trattamento è adatto a tutti i denti?

Le striscette sbiancanti non producono effetti su tutti i denti, quindi è opportuno chiedere consiglio ad uno specialista prima di iniziare il trattamento.

Alcuni soggetti presentano caratteristiche tali da rendere difficoltoso lo sbiancamento e raramente otterranno un buon risultato, per esempio in caso di:

  • denti grigiastri;

  • denti con sfumature scure, brunastre o rossicce;

  • denti sottoposti a trattamenti riparativi o otturati;

  • malattie dello smalto.

Inoltre, possono essere presenti malattie dello smalto o delle gengive che controindicano completamente l’esecuzione del trattamento.

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