Gli strumenti dentistici più usati

Odontoiatria • 6 febbraio 2017 • Commenti:

Gli strumenti dentistici possono essere suddivisi in due grandi categorie:

  • strumenti usati da ciascuno di noi per l'igiene orale quotidiana;

  • strumenti professionali usati dal dentista.

Gli strumenti dell'igiene orale che tutti noi dobbiamo usare

L'igiene orale è la base della salute della bocca e previene molti possibili problemi o disagi, come la carie o il tartaro. Tutti noi dobbiamo usare quotidianamente diversi strumenti di pulizia dentale, che permettono alla nostra bocca di essere sempre pulita in profondità. Eccoli:

  • spazzolino, elettrico o manuale, a seconda delle vostre preferenze, è lo strumento basilare per la pulizia dei denti. Va usato dopo ogni pasto, insieme a un buon dentifricio, e sostituito spesso;

  • filo interdentale, indispensabile per rimuovere i residui di dagli spazi interdentali che lo spazzolino non riesce a raggiungere

  • pulisci lingua, molte persone – diciamo pure la maggioranza – dimenticano l'importanza della pulizia della lingua. Quest'ultima infatti può ospitare batteri nocivi per la salute dei denti e delle gengive;

  • collutorio, non sempre indispensabile, da usare secondo il consiglio del dentista.

I più comuni strumenti usati dai dentisti

Nello studio del dentista si trova molta strumentazione medica specifica, che spesso è quella su cui si concentrano le paure dei pazienti. Molti hanno paura del trapano dentista, altri dello specillo, alcuni vanno nel panico anche solo alla vista dello specchietto. Conoscere la strumentazione dentistica e il suo scopo può essere utile per superare le paure. Dunque, ecco gli attrezzi dentistici più comunemente usati:

  • specchietto dentistico, spesso il primo strumento che si incontra quando si va a fare una visita. Serve al dentista per vedere i denti da tutte le angolazioni, valutarne l'allineamento, il colore e la pulizia dal tartaro, ma anche per scoprire eventuali carie;

  • specillo dentistico, il nome vi dirà poco, ma è uno strumento che tutti conosciamo. È quel piccolo uncino che il dentista usa per saggiare la durezza dei denti e per grattarne la superficie, per verificare la presenza di tartaro;

  • trapano, lo strumento di cui tanti hanno paura. Ogni dentista ne ha in dotazione diversi, a seconda dei diversi scopi. I trapani vengono usati per rimuovere la carie, per limare i denti e per altri compiti ancora;

  • pinze per il cotone, usate per piazzare e rimuovere il cotone nella bocca del paziente;

  • scavatore, anche se il nome è altisonante, in realtà si tratta di un piccolissimo cucchiaio installato in fondo a una bacchetta metallica. Serve per rimuovere la carie o altra materia molle;

  • poltrona dentista, perché anche la poltrona in sé può essere considerata uno strumento del dentista. È indispensabile per accogliere i pazienti e farli sentire comodi. Contiene la lampada che serve al dentista per svolgere le sue operazioni, il lavandino, le unità per l'aspirazione, l'impianto elettrico che permette il funzionamento dei trapani e degli altri attrezzi. È l'oggetto più importante e costoso tra le forniture dentistiche basilari.

Un po' di storia...

La più antica testimonianza di pratiche dentistiche data addirittura a 9000 anni fa. In un cimitero neolitico in Pakistan sono infatti stati ritrovati dei denti forati da una fresa. Sappiamo poi con certezza che tra gli antichi egizi c'erano medici specialisti dei denti, mentre nei testi medici di Ippocrate e di Aristotele si parla anche di odontoiatria e si descrivono attrezzi come le pinze per l'estrazione dentale. L'odontoiatria, insomma, è qualcosa di vecchio, quasi quanto l'essere umano, anche se ovviamente la forma in cui la conosciamo – con l'uso di tecnologie avanzate, esami clinici complessi o dell'anestesia – è qualcosa di molto recente.

Interessante è anche la storia dello spazzolino da denti. Fin dalla preistoria gli esseri umani hanno usato degli oggetti per pulirsi i denti, dagli aculei di porcospino alle ossa degli animali. Ovunque nel mondo e in qualunque epoca sono stati usati rametti di particolari alberi, come l'Azadirachta indica (neem) o il banano. Lo spazzolino come oggi lo conosciamo però è stato inventato da un'inglese, William Addis, che lo inventò mentre si trovava in carcere, usando un osso di animale forato e delle setole. Uscito dalla galera, iniziò a produrre in serie la sua invenzione e diventò molto ricco.

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