Dieta di eliminazione per le intolleranze alimentari

Nutrizione • 17 gennaio 2017 • Commenti:

Molto spesso capita di avere il sospetto di essere allergici a qualche cibo, senza però averne la certezza. Tale sospetto è molte volte una conseguenza di problemi digestivi o di un improvviso rash cutaneo, le cui cause sono spesso associate ad un alimento ingerito.

Ma come è possibile individuare l'esatto alimento responsabile della reazione allergica?
In questi casi una soluzione piuttosto efficace è rappresentata da una dieta di eliminazione.

La dieta di eliminazione è un regime alimentare da seguire per un breve periodo di tempo e che, come indica il nome, elimina dalla dieta quei cibi sospettati di causare una reazione allergica.

In un secondo momento questi cibi vengono reintrodotti in maniera graduale, così da poter stabilire quali cibi sono meglio tollerati e quali no.

L'obiettivo primario per cui si segue una dieta di eliminazione, è quello di individuare con precisione quegli alimenti responsabili di problemi di digestione e altre condizioni di interesse clinico.

I sintomi che inducono ad iniziare una dieta di eliminazione possono essere:

  • incontinenza con episodi di diarrea
  • gonfiore
  • stitichezza
  • eczema
  • acne

Quali cibi vengono eliminati in una dieta di eliminazione

Una serie di ricerche ha permesso di individuare 8 alimenti responsabili di circa il 90% delle reazioni allergiche: latte, uova, arachidi, nocciole, farina, soia, pesci e crostacei.

In genere, una dieta di eliminazione ha una durata che varia dalle 3 alle 6 settimane: si ritiene infatti che gli anticorpi prodotti dal corpo, in reazione ad una sostanza estranea, abbiano una vita media di circa tre settimane, che rappresenta pertanto l'orizzonte temporale minimo per valutare se effettivamente il corpo stia guarendo dall'eccessiva sensibilità a determinati alimenti.

In quali circostanze è utile una dieta di eliminazione?

Anche se si è convinti di seguire una dieta sana, è comunque possibile avere problemi di salute strettamente correlati alla propria alimentazione. In questi casi, si è soliti rivolgersi ad un medico ed eseguire alcuni test per individuare la presenza di allergie alimentari.

Molto spesso questo tipo di analisi non mostra alcun tipo di allergia significativa, perché si è in presenza di sensibilità ad alcuni cibi o ad un’intolleranza, non rilevate dalle prove allergiche.
È  proprio in queste circostanze che una dieta di eliminazione può essere utile per individuare l'esatto alimento responsabile della reazione allergica.

Un'allergia alimentare consiste in una reazione del sistema immunitario ad alcune sostanze presenti negli alimenti, pertanto l'ingestione di alimenti non ben tollerati può essere associata a sintomi come: rash cutaneo, gonfiore, difficoltà respiratorie e problemi di digestione vari.

È di vitale importanza per la propria salute individuare l'alimento che provoca le reazioni allergiche, dal momento che un processo infiammatorio continuo può essere dannoso.

Le intolleranze alimentari possono aumentare le possibilità di sviluppare:

  • sindrome da affaticamento cronico
  • artrite
  • asma
  • carenze nutrizionali
  • malattie autoimmuni
  • aterosclerosi
  • malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson e la demenza
  • disturbi dell'apprendimento
  • disturbi del sonno
  • aumento di peso e obesità
  • problemi renali

I benefici della dieta di eliminazione

Il primo obiettivo che è possibile raggiungere seguendo una dieta di eliminazione è quello di identificare i cibi responsabili delle reazioni allergiche.

Perché questo avvenga occorre rispettare alcune semplici regole:

  • annotare con cura gli alimenti ingeriti nel corso della giornata;
  • leggere attentamente l'etichetta dei prodotti acquistati;
  • informarsi sugli alimenti presenti nel piatto, se si è al ristorante.

Attraverso piccoli accorgimenti molti pazienti affetti da sindrome dell'intestino irritabile hanno registrato miglioramenti significativi nell'arco di pochi mesi, man mano che i vari allergeni venivano rimossi dalla dieta. Nello specifico, si è registrato un miglioramento nella motilità intestinale e una proliferazione della flora intestinale.

La dieta di eliminazione è risultata efficace per il trattamento di altri disturbi.

  • Sindrome da permeabilità intestinale
    In molte circostanze, la sindrome da permeabilità intestinale è legata a reazioni allergiche, a malattie autoimmuni e ad un'infiammazione diffusa in tutto il corpo. Questo tipo di disturbo, se non trattato, può portare al mancato assorbimento di nutrienti fondamentali come la vitamina B12. Quando si pensa che la causa sia da ricercare in un'intolleranza alimentare, allora una dieta di eliminazione rappresenta la soluzione più efficace.
     
  • Acne ed eczema
    C'è una stretta correlazione tra la comparsa di acne e di eczema e forme di allergie alimentari non diagnosticate. Tra i cibi maggiormente responsabili di malattie cutanee figurano: uova, pomodori, latte e cereali, e la loro eliminazione dalla dieta riduce notevolmente la presenza di lesioni acneiche sulla pelle.
     
  • Disturbi dell'apprendimento e autismo
    Negli ultimi anni si è osservato che molti bambini affetti da autismo e da disturbi dell'apprendimento presentano alcune intolleranze alimentari, come quelle al glutine o ai latticini. Sebbene non ci sia alcuna correlazione diretta tra l'autismo e le intolleranze alimentari, si può affermare che una dieta sana e ben bilanciata abbia comunque un impatto positivo sulla salute dei bambini. Inoltre, l'eliminazione di alimenti responsabili di reazioni allergiche dovute ad un'ipersensibilità a particolari sostanze, può migliorare altre condizioni come stitichezza e irritabilità intestinale con notevoli benefici sul benessere psicofisico dei pazienti.   In presenza di una sindrome da permeabilità intestinale provocata da intolleranze alimentari, alcune sostanze possono ricircolare all'interno dei vasi sanguigni fino al cervello dove interferiscono con importanti funzioni nervose. In più, tali sostanze quando sono a contatto con le cellule del sistema immunitario innescano un processo infiammatorio, che combinato alla carenza di importanti nutrienti, può peggiorare i sintomi legati a disturbi dell'apprendimento.
     
  • Emicrania
    Una dieta di eliminazione si è dimostrato un efficace rimedio contro le emicranie: i pazienti che hanno seguito un regime alimentare ben definito, eliminando gradualmente alcuni alimenti, hanno evidenziato nei mesi una riduzione degli episodi di emicrania e dei livelli di dolore percepito.

Che le allergie alimentari producano l’autismo non è stato dimostrato: l’unica cosa riscontrata è una correlazione, ma il rapporto causa-effetto è ben lontano dall’essere stabilito (vedi l’articolo di Luigi Mazzone, neuropsichiatra infantile dell´"Ospedale Pediatrico Bambin Gesù" di Roma, che oltre a lavorare attivamente nel campo dell´Autismo, sta conducendo una ricerca sulla selettività alimentare nei bambini)

Esperto

Vuoi un suggerimento medico? Contatta i nostri dottori!

Trova subito un dottore »

Commenti: (0)