Cause, sintomi, test e trattamenti della gonorrea

Ginecologia • 18 gennaio 2017 • Commenti:

La gonorrea, detta anche blenorragia o scolo, è una delle più comuni malattie sessualmente trasmissibili. L’agente patologico che la causa è Neisseria gonorrhoeae, un batterio relativamente “debole”, che viene inibito dai comuni disinfettanti e dal calore e presenta brevi tempi di sopravvivenza su superfici come lavandini o water. È in grado invece di crescere e riprodursi in ambienti caldi ed umidi, come gli organi genitali femminili, l’uretra ed anche la bocca o il retto.

Questa infezione, diffusa tipicamente in adolescenti e giovani, presenta un rischio di contagio molto alto tramite i rapporti sessuali. Infatti qualsiasi forma di contatto non protetto, compresi fellatio, cunnilingus, rapporti anali e baci, permette la trasmissione dell’infezione al partner.

Durante il parto il batterio può anche essere trasmesso al neonato al quale può causare una grave forma di congiuntivite o un’artrite settica, mentre se l’infezione del feto avviene durante la gravidanza aumenta il rischio di aborto o parto prematuro.

Sintomi della gonorrea

I principali sintomi causati dalle infezioni di gonorrea compaiono di norma entro una settimana dal contagio e sono evidenti più di frequente nel maschio, mentre le donne subiscono non di rado infezioni asintomatiche.  Anche se la sintomatologia risulta differente tra i due sessi, questi sintomi si localizzano per entrambi principalmente a livello dell’apparato genitourinario e la manifestazione tipica sono delle secrezioni purulente giallastre dal pene o dalla vagina, accompagnate da un costante stimolo alla minzione e da senso di bruciore a livello dell’uretra.

Sintomi nell’uomo

Entro una settimana dal contagio la gonorrea si mostra causando l’uretrite gonococcica, che consiste in fuoriuscite dal canale uretrale di un muco incolore che accumulandosi acquista consistenza e assume una colorazione giallognola. Si hanno inoltre prurito e bruciore, in particolar modo durante la minzione: l’evidenza di questi sintomi porta spesso a cercare rapidamente il consiglio di un medico.

Per questo motivo è comune che il trattamento antibiotico sia iniziato precocemente, evitando eventuali complicanze che portano l’uretrite a diffondersi in altri settori genitali causando anche sterilità nelle fasi più avanzate.

È bene ricordare che i sintomi possono anche mitigarsi spontaneamente, ma ciò non riduce il rischio di infezione ed è comunque consigliato consultare un medico per ricevere una diagnosi precisa.

Sintomi nella donna

La sintomatologia risulta molto più variabile nel sesso femminile e può apparire dopo una decina di giorni, ma anche più tardivamente, fino ad un mese dopo l’avvenuto contagio.

Spesso l’infezione è asintomatica e, nel caso si manifestino sintomi, questi risultano più lievi che nell’uomo e comprendono piccole perdite vaginali accompagnate da arrossamento e bruciore a livello vaginale.

Anche per le donne però non trattare l’infezione, anche se lieve, può causare gravi complicanze che portano alla sterilità nei casi più gravi. La gonorrea può infatti espandersi al collo dell’utero ed alle tube di Falloppio, causando ascessi ed infiammazioni locali, che possono evolvere ad una condizione più generalizzata di malattia infiammatoria pelvica. Questa è un'infezione del tratto genitale superiore che può provocare febbre, dolore addominale, ascessi interni e dolori pelvici cronici.

Infine sia nella donna che nell’uomo vi è il rischio di una co-infezione da Chlamydia, che comporta per entrambi i sessi l’aumento del rischio di complicanze, se non trattata adeguatamente con antibiotici.

Sintomi orali e rettali

Dato che la gonorrea è in grado di trasmettersi tramite ogni tipo di contatto non protetto, può capitare nelle donne o in coppie omosessuali un’infezione a livello rettale che nella maggior parte dei casi resta comunque asintomatica. I sintomi, quando presenti, comprendono prurito e dolore anale, raramente accompagnati da piccole perdite ematiche.

Anche l’infezione a livello orale non comporta sintomi particolarmente frequenti o gravi, poiché consistono in semplici irritazioni di gola e tonsille.

Diagnosi e trattamento della gonorrea

Nell’uomo la gonorrea è facilmente diagnosticabile dall’esame clinico, mentre per la donna è spesso più difficile riconoscere l’infezione a causa della frequente assenza di sintomi. L’assenza di sintomi o una loro riduzione spontanea spesso portano il paziente ad evitare il trattamento dell’infezione e ciò può determinare la diffusione del batterio in altri tessuti e l’insorgenza di complicanze.

Per accertarsi di un’eventuale infezione è necessaria un’analisi delle secrezioni provenienti dal tessuto colpito. Esistono analisi colturali, ma anche test genetici per i quali è necessario un semplice campione d’urina.

Dato che ancora non esistono vaccini nei confronti di questo batterio, l’unica prevenzione attuabile è l’utilizzo del profilattico e l’astensione dai rapporti a rischio, mentre per quanto riguarda la cura della gonorrea vengono utilizzati efficaci antibiotici come spectinomicina, ceftriaxone o ciprofloxacina.

Questi farmaci sono in grado di fornire una rapida risposta all’infezione, inoltre la somministrazione è indolore e spesso una singola assunzione è già sufficiente per guarire e prevenire eventuali complicazioni.

È consigliabile estendere la terapia anche ai propri partner sessuali (anche se asintomatici) come misura di sicurezza e ovviamente astenersi da pratiche sessuali fino a completa guarigione.

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