Dott.ssa Anna Clienti

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ha risposto a 1 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno, sono una madre single di 35 anni. Sono consapevole di essere dentro ad un problema relazionale di dipendenza affettiva. Vedo razionalmente come il mio partner con cui sono stata un anno e mezzo abbia messo in atto atteggiamenti manipolatori, svalutanti e ambivalenti. Non credo nel futuro di questa relazione interrotta da pochi giorni. So che devo concentrarmi su di me e suo mio figlio e questa quarantena non mi pesa, anzi mi aiuta. Scrivo perché ho anche tutta una parte emotiva che però non so gestire. Fatta di pianti, senso di vuoto, solitudine, desiderio che lui torni consapevole di ciò che ha fatto e con la volontà di rimediare. E mi giudico severamente per queste emozioni e per questi pensieri ossessivi che sono dissonanti rispetto alle mie convinzioni razionali sulla situazione. Come posso, concretamente, attenuare la discrepanza e vivere un normale lutto da separazione senza scoraggiamento e senza illudermi di avere un suo aiuto affettuoso nel tentativo congiunto di separarci in modo sano dopo una storia altamente tossica e snervante ? Ero già in terapia, a causa di questa relazione, e ci tornerò dopo la quarantena. Sono consapevole delle ferite e dei bisogni che mi porto dietro...vorrei solo che il mio cuore mettesse in pratica ciò che con la mia mente sento e decido. Non credo sia sano restare invaghiti di chi non può amarci o stare in coppia con noi. Grazie infinite.

Buongiorno, credo sia di fondamentale importanza continuare a farsi supportare dal suo terapeuta anche in questo momento di quarantena.
È doloroso rimanere attanagliati in una storia sentimentale, così come lo è, però, continuare a darsi delle colpe relative ai sentimenti provati. Non sempre si riesce a fare col cuore quello che la mente propone. Bisogna solo trovare il giusto e sano equilibrio, un equilibrio che solo lei riuscirà a stabilire col tempo.
Cordialmente
Dott.ssa Anna Clienti

Dott.ssa Anna Clienti

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