Via Colombo, 12/16, Genova 16121
Per un contatto diretto, emergenze o informazioni, rivolgersi al numero +39 3349741068 (anche Whatsapp)
Leggi di più24/08/2025
Via Colombo, 12/16, Genova 16121
Per un contatto diretto, emergenze o informazioni, rivolgersi al numero +39 3349741068 (anche Whatsapp)
Leggi di più24/08/2025
Consulenza online
Pagamento dopo la consulenza
Pagamento dopo la consulenza
94 recensioni
Rivolgersi al Dott. Boggero è stata una delle decisioni migliori che abbia mai preso. Fin dal primo incontro mi sono sentita accolta e compresa senza alcun giudizio.
Grazie al suo supporto ho acquisito strumenti concreti per gestire meglio emozioni e situazioni che prima mi mettevano in difficoltà.
Lo consiglio sinceramente a chiunque stia cercando uno psicologo competente.
Ho conosciuto Andrea tramite feedback positivi su questo sito. Posso assicurare che ha sempre un ottima soluzione a ogni problematica. E' uno psicologo cognitivo comportamentale e come tale ha un focus improntato sul comportamento, e in base alle situazioni proposte, aiuta a trovare delle alternative e dei spunti differenti che ti aiutano a riflettere e migliorare. Non ti fa mai sentire in disagio/difetto. Lo consiglio vivamente per coloro che non vogliono vivere la classica seduta di "sfogo" dallo psicologo, ma per coloro che vogliono veramente intraprendere un percorso di miglioramento personale
Encomiabile la sua volontà di partecipazione.molto attento e scrupoloso agli orari.
Dott. Andrea Boggero
Grazie!!
Il Dottor Boggero è una persona molto sensibile, mi sento subito perfettamente capita e sono molto contenta di come sta procedendo il percorso con lui
Dott. Andrea Boggero
Grazie davvero Chiara, ne sono molto felice
Professionale. Si nota la cura emotiva verso il paziente. Consiglio vivamente
Dott. Andrea Boggero
Mattia ti ringrazio!
Davvero molto attento all’ascolto e ti fa sentire proprio agio fin da subito non mi sono mai sentita giudicata e libera di esprimere le mie emozioni.
Davvero consigliato
Dott. Andrea Boggero
Grazie di cuore!
Il Dott. Andrea è uno psicologo con una dedizione unica. Abito lontano e le consulenze sono on line, ma nonostante questo il suo aiuto è prezioso e puntuale. Prende a cuore le emozioni ed è una presenza disponibile nei momenti più difficili, donando il suo tempo in modo amorevole. Consiglio vivamente il Dott. Andrea, per la sua empatia e sensibilità, e i suoi consigli sono frutto di studio, cuore e anima..
Dott. Andrea Boggero
Un ringraziamento dal profondo del cuore!
Il dottore ci ha messi subito a nostro agio,ci siamo trovati bene e abbiamo trovato efficacia nel trattamento svolto.
Torneremo sicuramente e lo consigliamo moltissimo!
Dott. Andrea Boggero
Davvero tante grazie!
Colloquio soddisfacente.Il medico mette a proprio agio ed è molto empatico
Dott. Andrea Boggero
Sara, le sono molto grato per questo feedback
Un professionista: ci ha guidati con empatia, competenza e grande sensibilità. Ha saputo ascoltarci senza giudicare e ci ha fornito strumenti concreti per migliorare la comunicazione e ritrovare equilibrio nella nostra relazione. Grazie al suo supporto abbiamo fatto passi importanti come coppia. Lo consiglio vivamente a chi cerca un aiuto serio ed efficace
Dott. Andrea Boggero
Grazie di cuore per le parole e per il feedback!
ha risposto a 2578 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve a tutti spero qualcuno come sempre e’ disponibile a rispondermi
Da circa 2 mesi dopo avvenimenti avvenuti nella mia città di morti per atti estremi, in me si sono scaturite tantissime paure in primis paura del suicidio e paura della depressione
( sono un ragazzo che da 20 anni con l’ansia ci vado a braccietto , avendo avuto tantissime paure con il tempo risolte , compresi gli attacchi di panico , paura di malattie , paure a deglutire ecc )
Ad oggi dopo 2 mesi di rimuginio, ossessioni di pensieri ….
1- ho risolto tramite terapia Act di terza generazione alcuni miei aspetti tramite la meditazione
2- ho trovato le risposte in merito alle paura sugli atti estremi, togliendo il pensiero intrusivo su di lui
3- ho risolto il pensiero in merito alla paura della depressione, trovando anche risposte su di essa
Da oggi mi sento molto rilassato avendo risposto al mie domande ossessive
Mi è successa una cosa assurda mentre ero dal barbiere rilassato un magone mi sale lungo il petto con una domanda che mi ha mandato completamente in paranoia , dopo tutto quello che ti è successo ad oggi chiediti HAI VOGLIA DI VIVERE OPPURE MORIRE ?????
Boom assurdo, mi sento fiacco , ho cominciato a parlare anche in famiglia per avere un supporto
DICO IO MA È NORMALE TUTTO CIÒ FINO A IERI AVEVO PAURA DI DEPRESSIONE E SUICIDI RISOLVO TROVO LE RISPOSTE A CIÒ’
Finalmente mi sento rilassato dopo giorni di ansia ed ora ?
Da premettere che non mi sta causando tensione particolare mi sento ugualmente rilassato ma ciò mi manda di nuovo a pensare
La cosa che mi fa pensare è che sono molto rilassato non mi stare in tensione come prima
Come mai ?
Significa che ciò è veritiero ? essendo che non mi crea forte ansia come i primi pensieri ?
La domanda mi porta a cercare risposte fissazione
Grazie veramente in anticipo un vostro riscontro e di grande aiuto
Salve, quello che descrive è un vissuto molto comprensibile, soprattutto alla luce della sua storia con l’ansia e del periodo che ha attraversato negli ultimi mesi. Quando si è esposti a notizie forti, come quelle che riguardano atti estremi, è purtroppo frequente che la mente inizi a produrre domande spaventose, immagini intrusive e paure che sembrano arrivare dal nulla. Non perché si desideri davvero ciò che si teme, ma perché la mente ansiosa tende ad attaccarsi proprio a ciò che fa più paura. Da quello che racconta, lei ha fatto un grande lavoro su se stesso. Ha messo in discussione le sue paure, ha cercato risposte, ha parlato, si è confrontato, e questo l’ha portata a un sensibile sollievo. È molto importante riconoscere questo passaggio, perché dimostra che lei ha risorse, capacità di riflessione e volontà di stare meglio. Il fatto che oggi si senta più rilassato non è un segnale negativo, anzi, è un segnale che il sistema di allarme interno si è in parte abbassato. La domanda che le è comparsa dal nulla dal barbiere, quella sul vivere o morire, ha tutta l’aria di essere l’ennesimo pensiero intrusivo. Non nasce da un desiderio reale, ma dal bisogno della mente di controllare, verificare, ottenere certezze assolute. Quando per molto tempo si è stati in allerta, il cervello fatica a fermarsi di colpo e va a cercare un nuovo terreno su cui riaccendere la preoccupazione. È un meccanismo molto tipico dell’ansia, non un segnale che lei voglia davvero morire. Il fatto che questo pensiero oggi non le provochi la stessa intensità di ansia di prima non significa che sia più vero. Significa molto probabilmente che lei è più stanco, più rilassato, meno contractto. L’ansia non si presenta sempre con la stessa forza. A volte è acuta e travolgente, altre volte è più sottile, più silenziosa, ma continua comunque a proporre dubbi. Ed è proprio questa calma apparente che può spaventare, perché la mente dice se non sto tremando allora forse è vero. In realtà no. L’assenza di forte tensione non è una prova di verità, ma spesso è solo il segno che il corpo sta recuperando. Il punto centrale non è trovare una risposta definitiva a quella domanda, ma riconoscere che è una domanda generata dall’ansia e non da un desiderio autentico. Il bisogno continuo di cercare risposte, di analizzare le sensazioni, di capire se si prova abbastanza paura oppure no, è esattamente ciò che mantiene il circolo attivo. Più si cerca la certezza, più la mente trova nuovi dubbi. È molto positivo che lei abbia parlato con la sua famiglia. Il supporto umano è una delle cose più protettive che esistano quando si attraversano periodi così. Continui a non restare solo con questi pensieri. E si ricordi che il fatto stesso che lei sia spaventato da queste domande, che cerchi rassicurazioni, che voglia capire, è già un segnale molto forte di attaccamento alla vita. Lei non è i suoi pensieri. I pensieri arrivano, passano, cambiano forma. Quello che conta davvero è come lei vive, cosa sente nel profondo quando non è intrappolato nell’analisi e nelle paure. E da quello che racconta, sotto tutto questo c’è una persona che vuole stare meglio e che sta già facendo passi importanti in quella direzione. resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Mia figlia, I liceo, sta riscontrando grosse difficoltà nelle prove scritte dove è sola col suo foglio bianco. Negli orali invece nessun problema, perché viene guidata e riesce a concentrarsi, prendendo ottimi voti. Si impegna molto e ci tiene alla scuola, i professori ci parlano di una ragazzina partecipe, capace e diligente, ma che spesso è assorta nei suoi pensieri. Non mostra ansia, ma solo un pò di frustrazione per le insufficienze nelle prove scritte.
Potrebbe valer la pena approfondire con uno psicologo e capire se si tratta di adhd inattentivo?
Buongiorno, da ciò che racconta si percepisce chiaramente quanto Lei sia attenta, presente e profondamente coinvolta nel benessere di sua figlia, e questo è già un elemento molto importante. La situazione che descrive è delicata ma anche ricca di segnali positivi, perché sua figlia viene riconosciuta come capace, diligente, partecipativa e in grado di ottenere buoni risultati quando è sostenuta nel ragionamento. Questo indica che le risorse ci sono, che l’intelligenza, l’impegno e la motivazione non mancano affatto. Il fatto che le difficoltà emergano soprattutto nelle prove scritte, quando si ritrova sola davanti al foglio bianco, può avere molte spiegazioni diverse e non necessariamente rimanda a un problema specifico “di etichetta”. Spesso, in età adolescenziale e soprattutto nei primi anni del liceo, entra in gioco un insieme di fattori emotivi, cognitivi e personali che possono rendere più faticoso organizzare i pensieri, partire da zero, mantenere l’attenzione senza un appoggio esterno. Il passaggio dalle medie al liceo è un cambiamento importante che richiede un diverso modo di studiare, di esporsi e di gestire le proprie risorse interiori, e non tutti i ragazzi lo affrontano con la stessa naturalezza. Il fatto che Lei non osservi in sua figlia una vera e propria ansia, ma piuttosto frustrazione, è un dato importante. La frustrazione spesso nasce proprio quando una persona si impegna, ci tiene, sente di avere le capacità ma non riesce comunque a ottenere il risultato che vorrebbe. Questo può minare la fiducia in se stessi, soprattutto se l’insuccesso si ripete nel tempo, anche in una ragazza che dall’esterno appare serena e ben funzionante. In questi casi, più che correre subito verso una definizione o un’etichetta, può essere molto utile fermarsi ad ascoltare cosa vive sua figlia dall’interno quando si trova davanti al compito scritto. Cosa le passa per la mente in quei momenti, cosa teme, cosa pensa di se stessa, che tipo di dialogo interiore si attiva. A volte ci sono pensieri di autosvalutazione, paura di sbagliare, difficoltà a dare una direzione ai pensieri, timore di non essere all’altezza, anche quando dall’esterno questo non è evidente. Approfondire con uno psicologo, se Lei e sua figlia lo ritenete opportuno, può essere assolutamente una buona idea, non tanto per cercare subito una diagnosi, quanto per capire meglio il suo modo di funzionare, i suoi punti di forza e gli ostacoli che incontra in quelle situazioni specifiche. Un percorso di questo tipo può aiutarla a conoscersi meglio, a trovare strategie più adatte a lei per affrontare le prove scritte e anche a ridurre quella frustrazione che oggi sta sperimentando. È molto importante che questo eventuale approfondimento venga vissuto come un’occasione di crescita e non come il segnale che c’è qualcosa che non va in lei. Il messaggio che passa a sua figlia conta moltissimo. Se sente che gli adulti di riferimento credono nelle sue capacità e la vedono come una ragazza valida che sta solo attraversando una difficoltà, questo la sosterrà molto più di qualsiasi etichetta. Infine, il fatto che agli orali riesca a esprimersi bene quando viene guidata suggerisce che il problema non è la mancanza di preparazione o di pensiero, ma piuttosto il modo in cui riesce ad avviare e organizzare da sola ciò che sa. Questo è un aspetto che può essere allenato e migliorato con il tempo, con il giusto supporto e senza fretta. resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.