Dott.ssa Valeria Silvestri

Buongiorno, innanzitutto, mi dispiace molto per i lutti che hai vissuto. Affrontare una perdita è un processo complesso e delicato, che può avere un impatto profondo su diversi aspetti della vita, compresa la sfera emotiva e quella intima. È assolutamente naturale che il tuo desiderio e la tua disponibilità nei confronti della coppia possano essere cambiati in questo momento.
Da ciò che scrivi, sembra che tu abbia cercato di comunicare al tuo partner il tuo stato emotivo, ma che lui fatichi a comprenderlo pienamente. Questo non significa necessariamente mancanza di amore, ma potrebbe indicare difficoltà nel sintonizzarsi sulle tue esigenze in questo periodo di vulnerabilità. A volte, chi sta accanto a noi non sa come gestire il nostro dolore e può reagire con insicurezza o bisogno di rassicurazione, anche se in modo che può sembrare poco empatico.
Ti invito a chiederti: senti che il tuo partner sta cercando di starti vicino in altri modi? Riesce a darti supporto emotivo in altri aspetti della vostra relazione? Potrebbe essere utile avere un confronto aperto con lui, spiegandogli con calma che la tua minore "focosità" non è legata a lui, ma al dolore che stai elaborando, e che hai bisogno di sentirti compresa e sostenuta senza pressioni.
Se senti che questa situazione ti pesa e che il supporto non è sufficiente, potresti valutare di chiedere un aiuto esterno,, per affrontare il lutto e le dinamiche relazionali in modo più sereno.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni
Dott.ssa Silvestri

Gentile Signora,
La ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità e preoccupazione il vissuto che sta affrontando con sua figlia.
Da quanto descrive, emergono aspetti che meritano sicuramente un ascolto approfondito e uno spazio protetto in cui poter osservare insieme ciò che sta accadendo. Alcuni comportamenti, come le difficoltà relazionali, le oscillazioni emotive, le condotte oppositive e i segnali di disagio più marcati come l’autolesionismo, richiedono attenzione, ma vanno sempre letti all’interno della storia personale, familiare ed evolutiva della ragazza. In adolescenza è frequente che certe manifestazioni assumano una forma intensa e disorganizzata, soprattutto quando il mondo interno è abitato da forti emozioni difficili da comprendere e gestire. Più che “diagnosticare” subito, è importante costruire un percorso di valutazione clinica che possa far luce sui bisogni emotivi e psicologici della ragazza, aiutandola a trovare strumenti più funzionali per esprimere il suo mondo interno.
Mi rendo disponibile, se lo desidera, per un primo colloquio di accoglienza, in cui valutare insieme la situazione e definire i passi successivi più adeguati. In questi casi, un lavoro integrato che coinvolga anche la famiglia può fare una grande differenza.
Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore informazione o chiarimento.
Dott.ssa Valeria Silvestri