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Studio Privato di Psicologia
Via Volturno 7, Bologna

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Esperienze

Su di me

Sono una psicologa, psicoterapeuta ad indirizzo psicoanalitico, iscritta all'ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna con n. 375a.
La mia fo...

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Specializzazioni

  • Psicoanalisi
  • Psicodiagnostica
  • Psicologia Clinica
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Punteggio generale

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O
Profilo verificato
Presso: Studio Privato di Psicologia seduta di psicoterapia

Conosco la dottoressa Giovanazzi dal 1991. Ho interrotto diverse volte la terapia ma ho sentito sempre il bisogno di continuare la terapia. Purtroppo ho una patologia che si chiama disturbo bipolare che alterna stati depressivi a stati di euforia. Per questo la dottoressa mi ha consigliato di rivolgermi anche ad uno psichiatra. Stimo molto la dottoressa Giovanardi che mi è stata particolarmente vicina nei momenti più bui. Grazie Susanna . L'obiettivo della terapia è raggiungere il mio equilibrio.

T
Presso: Studio Privato di Psicologia seduta di psicoterapia

Professionista competente molto disponibile e preparata .Esperienza molto positiva , la consiglierei alla mia migliore amica

Dott.ssa Susanna Giovanazzi

Grazie Tiziana,
la consapevolezza acquisita Le sarà molto utile e l'aiuterà
nelle situazioni che dovrà affrontare. Buon proseguimento

B
Presso: Studio Privato di Psicologia seduta di psicoterapia

Sono in terapia con la dottoressa Giovanazzi da un paio di anni e pur non essendo abituata a scrivere recensioni su internet, ho deciso di lasciare questo commento perché le sono grata di avermi aiutata a riprendere in mano la mia vita. La decisione di intraprendere una terapia è stata una delle decisioni migliori che abbia preso e la dottoressa è bravissima. Mi sono sempre sentita sostenuta e accolta nel mio processo di crescita personale, la consiglio di cuore.

Dott.ssa Susanna Giovanazzi

Grazie Beatrice


D
Presso: Studio Privato di Psicologia seduta di psicoterapia

Cominciavo a sentirmi depressa, triste, senza via d'uscita, ma l'accoglienza e la forte empatia, hanno risposto alle mie esigenze. Il percorso che abbiamo fatto insieme mi è servito molto. Grazie


M
Profilo verificato
Presso: Studio Privato di Psicologia seduta di psicoterapia

Sono molto contenta di aver conosciuto la dottoressa giovanazzi in quanto è un' ottima professionista molto attenta alle mie problematiche e mi ha consigliato ottime strategie, e poi, è molto disponibile e questo mi dà molta tranquillità.
La consiglio vivamente


L
Presso: Studio Privato di Psicologia seduta di psicoterapia

Mi sono rivolta alla Dottoressa Giovanazzi per iniziare un percorso di psicoterapia per la prima volta. La terapia mi sta aiutando molto a trovare un equilibrio. Fin da subito mi sono sentita accolta ed a mio agio, cosa fondamentale per me in quel momento.


S
Presso: Studio Privato di Psicologia psicoterapia di coppia

MI HA ASCOLTATO ATTENTAMENTE, HA CAPITO L'ORIGINE DELLE MIE PROBLEMATICHE E MI E' SEMBRATA MOLTO PREPARATA.OTTIMA EMPATIA.


M
Presso: Studio Privato di Psicologia seduta di psicoterapia

La dottoressa Giovanazzi si è dimostrata essere una persona attenta, scrupolosa e paziente. Consiglio caldamente un percorso terapeutico con lei. Durante le prime sedute si preoccupa di avere un quadro completo del paziente, anche attraverso test di vario tipo, ripercorrendo eventi del suo passato a volte dimenticati. Questo approccio gli consente di avviare un discorso su basi solide.


M
Presso: Studio Privato di Psicologia Prima Visita

Ho grosse difficoltà di relazione con gli altri, nella dottoressa ho trovato un ascolto attento. Mi è sembrata molto empatica e intuitiva sui miei pensieri più nascosti e confusi.


E
Presso: Studio Privato di Psicologia sostegno alla genitorialità

Ho ricevuto , dalla dott Giovanazzi Susanna, un buonissimo trattamento, molto disponibile e preparata , mi ha accolto con grande professionalità unita ad una grande simpatia , cosa da non trascurare , e con risultati buoni anzi molto buoni !


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buon pomeriggio
Vi scrivo nella speranza di ricevere un aiuto diverso dai tanti ricevuti in questi lunghi anni
La mia storia inizia da piccola, quando mio padre (maniaco del controllo e molto narcisista), comincia a mettere le basi per ciò che sarebbe diventata la mia infanzia/adolescenza. Controllo, privazioni, violenza, sia fisica che psicologica: erano tante infatti le occasioni in cui mi veniva detto che ero una persona orribile, manipolatrice, falsa, doppiogiochista, e che se non fossi cambiata e non fossi diventata una persona migliore, nessuno mi avrebbe mai amata, nessuno sarebbe mai rimasto al mio fianco.
Non sto qui a raccontare nel dettaglio tutti gli eventi che si sono presentati, ma perché si capisca al meglio la mia situazione, sostanzialmente mio padre mi ha sempre voluta e desiderata come la rappresentazione di un’immagine che lui si era creato su ciò che doveva essere sua figlia. Brava a scuola, obbediente, rispettosa, diligente. Non appena io mi allontanavo da questa immagine, (andavo male a scuola o rispondevo in modo scortese, o volevo fare una delle tante cose che lui mi proibiva, come truccarmi) allora iniziavano le botte e le vessazioni psicologiche.
Quando mia madre provava a prendere le mie difese, lui ci guardava con disprezzo e la incolpava di essersi fatta manipolare e prendere in giro da me.
Tutto questo è durato fino ai 17 anni, quando ho smesso di parlargli e ho preso in mano la mia vita, cominciando a fare le cose che mi erano sempre state vietate, come uscire con le mie amiche o frequentare un ragazzo. Questo ha comportato una separazione in casa tra i miei genitori che è durata per 4 anni.
Contemporaneamente, io ho iniziato un percorso di psicoterapia che mi ha aiutato pian piano a perdonare mio padre e ricominciare a parlare con lui, tentando di ricostruire un rapporto. Ho imparato a gestire il suo carattere e a farmi rispettare, tant’è che adesso abbiamo un rapporto civile e quasi affettuoso (nei limiti dell’affetto che entrambi riusciamo a dimostrare).
Io mi sono laureata, lavoro, e sono andata a vivere da sola.
Sembrava che tutto si fosse rimesso a posto. Invece è stato proprio a causa di questa transizione, che le cose hanno iniziato ad andare veramente male.
Ho conosciuto un ragazzo all’università, e sono andata a convivere.
Da lì, i miei comportamenti autodistruttivi hanno piano piano logorato il nostro rapporto, portandoci alla fine ad una rottura (che non so se sia definitiva). Il problema è iniziato con una mia diagnosi di DOC da relazione, continuato con una diagnosi di Disturbo borderline, che è sfociato poi in periodi di profonda depressione.
Io mi sono spesso interrogata sul perché fosse successo tutto questo, e l’unica risposta a cui sono arrivata è la seguente: per tanto tempo non ho avuto niente di ciò che desideravo, un abbraccio da mio padre, il suo sostengo, un suo incoraggiamento, un suo “ce la puoi fare!” “Tu sei una bella persona”, non ho mai avuto qualcuno che mi amasse incondizionatamente e basta, che perdonasse i miei errori da adolescente, che mi capisse e semplicemente continuasse ad amarmi anche quando non ero esattamente la persona migliore del mondo. Quando ho incontrato il mio ragazzo, ho iniziato a pretendere tutto questo, come se mi fosse dovuto. Come se avessi iniziato letteralmente a mangiare con voracità l'amore che mi veniva dato, come se non mi bastasse mai: pretendevo che mi si perdonassero tutti gli errori perchè io poverina ero malata, che lui si annullasse per me solo perchè io ne avevo bisogno. Gli ho rovinato intere serate, l’ho fatto piangere, l’ho fatto allontanare, e ogni volta mi riavvicinavo a lui con la promessa che sarei stata migliore. E migliore non lo sono mai diventata. Non importava quanto mi dimostrasse: non bastava mai.
Se mi portava la Luna, io volevo Marte. Se per una sera invece che stare con me voleva guardarsi un film, allora lo accusavo di non amarmi davvero. Lui mi ha più volte manifestato il suo disagio, più volte si è allontanato da me e ha provato a lasciarmi, ma alla fine tornava sempre. Io dal canto mio non ho mai ascoltato i suoi avvertimenti, i campanelli d'allarme, me ne sono sempre fregata fino a che lui è arrivato al limite e mi ha lasciata.
Sono stata profondamente egoista. E quando sembrava che lo avessi capito, in realtà durava solo qualche settimana, e dopodiché ricominciavo con il mio modus operandi.
La mia domanda è: come rendersi migliori nonostante le ferite che si hanno dentro?
Io da sola proprio non ci riesco. Sono cosi concentrata sul mio dolore che vedo solo me stessa e mai l'altro, con il risultato di aver distrutto un bellissimo rapporto.
Grazie a chiunque mi risponderà.

Buongiorno, premettendo che è difficile dare indicazioni senza conoscere bene la situazione, la prima cosa che mi viene in mente è che nel rapporto con il suo ragazzo lei ancora richieda la presenza di suo padre, in una sorta di identificazione con lui, anche se l'ha fatta tanto soffrire, che le fa ripetere continuamente quei comportamenti, come se lui fosse ancora vicino.
E' necessario che lei torni su quel padre interiorizzato, distruttivo, che ancora parla dentro di lei. Ha ancora bisogno di lavorare su se stessa. Tanti auguri

Dott.ssa Susanna Giovanazzi

Salve, ho un problema legato alla mia relazione sentimentale con un ragazzo,
ci siamo conosciuti quest'estate, ma effettivamente ci frequentiamo da 5 mesi, all'inizio della nostra frequentazione andava tutto bene, la nostra è una relazione a distanza ma almeno un paio di volte al mese ci siamo promessi di vederci per più giorni consecutivi...
La cosa che mi dispiace quando siamo insieme è che lui spesso usa il cellulare e si isola, anche quando ci sono i suoi amici ad esempio si isola e guarda video su youtube mentre noi invece parliamo nella vita reale, ho provato a parlargliene ma lui non si rende conto della situazione, dice solo che sta poco tempo al cellulare ma effettivamente non è così. considerando questo fattore, spesso quando sono con lui mi annoio perchè è come se fossi da sola visto che sta al cellulare inoltre spesso mi sento sprecata e sento di sprecare tempo perchè potrei impiegare quel tempo per fare qualcosa di più produttivo. Non so cosa fare infatti mi sono ripromessa nelle prossime uscite di portarmi un libro da leggere...dovremmo passare una settimana insieme a pasqua perchè abbiamo già organizzato il viaggio però non ho molta voglia e l'idea di passare le vacanze con lui un po' mi rattrista, mi rattrista anche il fatto di non avere più l'entusiasmo che avevo all'inizio però purtroppo non posso farci nulla, è anche merito suo se non sono soddisfatta..., credo il mio errore sia stato quello di avere delle aspettative nei confronti di questo ragazzo, aspettative che puntualmente ha deluso, adesso non ho più nessuna aspettativa e mi sento più in pace.. ma la cosa che più mi preoccupa di lui è che ha degli atteggiamenti violenti, più volte mi ha spinta e lo scorso weekend mi ha stretto il viso con le mani, non mi ha mai fatto male fisicamente, però ci sono rimasta molto male, e anche se voglio perdonarlo, faccio finta di non pensarci per qualche giorno ma poi ci ripenso e mi assale un senso di tristezza.
I suoi scatti di rabbia a mio avviso sono ingiustificati, una volta stavamo dormendo e io a volte quando dormo mi muovo o mi giro dall'altra parte, lui mi ha spinta dicendomi che non riusciva a dormire, io stavo dormendo e ho fatto questo movimento involontariamente ma nel momento in cui mi ha spinta e mi ha sgridata mi sono svegliata. Dopo però l'ultimo episodio in cui mi ha stretto il viso ho un po' di paura a trovarmi da sola con lui e non so come comportarmi... ne abbiamo anche parlato e lui riconosciuto di avere avuto atteggiamenti violenti anche nei confronti della sua ex, mi ha promesso però che non lo farà più e che non succederà più e io gli credo, però non riesco a smettere di pensare a quel gesto, vorrei un aiuto per poter riuscire a perdonare questo gesto e andare avanti, è da una settimana che ci provo ma il ricordo riaffiora sempre, cosa dovrei fare?

Buongiorno, perchè dovrebbe essere aiutata ad accettare questa situazione? Mi sembra molto importante che lei si fidi delle sue sensazioni verso questa relazione, che già dopo 5 mesi descrive problematica. Le consiglio di cercare uno/a psicoterapeuta che l'aiuti ad allontanarsi da lui e dai suoi sensi di colpa. Non fa cenno a come sono state le sue relazioni precedenti, ma credo che un percorso psicoterapeutico, la renderebbe consapevole di alcune sue dinamiche che probabilmente ripropone nella coppia. Le auguro un buon percorso e la saluto cordialmente .

Dott.ssa Susanna Giovanazzi

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