Esperienze

Hai mai avuto la sensazione di essere bloccato in un momento difficile della tua vita, senza sapere da dove cominciare per sentirti meglio? Affrontare ansia, stress, difficoltà relazionali o periodi di cambiamento può essere complesso, ma non devi farlo da solo.
Sono una psicologa specializzata in approccio clinico e mi occupo di supportare le persone nella comprensione e nella gestione delle proprie difficoltà emotive e psicologiche. Lavoro con chi si sente sopraffatto dall’ansia, chi vive situazioni di stress cronico, chi fatica a gestire le proprie emozioni o sta attraversando un momento difficile o sente di essere in un momento di crisi o di bisogno di risposte.
Le problematiche su cui posso offrirti supporto includono:
- Ansia e stress legati alla vita quotidiana, lavorativa o relazionale
- Problemi relazionali (familiari, sentimentali, lavorativi)
- Gestione delle emozioni, rabbia, senso di colpa, pensieri negativi o paure ricorrenti
- Bassa autostima e insicurezza personale
- Senso di insoddisfazione o crisi esistenziali
- Difficoltà ad affrontare cambiamenti importanti (lavoro, trasferimenti, separazioni)
- Disturbi d’ansia, come il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), attacchi di panico o fobie
- Disturbi depressivi, quando la tristezza e la perdita di interesse rendono difficile affrontare la quotidianità (depressione, distimia ecc)
- Disturbi del comportamento alimentare (come bulimia, anoressia, binge eating, ortoressia, vigoressia ecc), aiutando a comprendere le motivazioni sottostanti e gestire il rapporto con il cibo e il corpo
- Difficoltà legate al perfezionismo e al controllo, che portano stress e insoddisfazione (ansia da prestazione per esami, università, lavoro o scuola, ma anche per aspettative sulla propria vita personale)
- Identità di genere e orientamento sessuale, offrendo supporto a chi sta esplorando il proprio sé o affrontando difficoltà legate all’accettazione personale e sociale
- Discriminazione e difficoltà vissute dalle minoranze (LGBTQ+, culturali, etniche), aiutando a elaborare il disagio e rafforzare il proprio benessere psicologico
- Supporto psicologico per le donne, affrontando tematiche legate alla maternità, alla pressione sociale, ai cambiamenti del corpo e alle difficoltà emotive
- Elaborazione del lutto per aborto spontaneo o volontario, offrendo uno spazio sicuro per comprendere e affrontare il dolore, il senso di colpa o il senso di perdita
- Supporto per la genitorialità
Essendo, inoltre, al quasi completamento della mia specializzazione in psicosessuologia posso aiutarti per situazioni come:
- Difficoltà nella sfera sessuale, come calo del desiderio, ansia da prestazione, difficoltà nel vivere la sessualità in modo sereno e appagante
- Disfunzioni sessuali di origine psicologica, come vaginismo, dispareunia, difficoltà di erezione o eiaculazione precoce, affrontate in un ambiente rispettoso e privo di giudizi
- Traumi legati alla sessualità, supportando chi ha vissuto esperienze negative e vuole ritrovare un rapporto positivo con il proprio corpo e la propria intimità
Infine, ho maturato esperienza con problemi come demenze (anche precoci), malattia di Alzheimer ed altri disturbi cognitivi presso la ASL della mia città e so che spesso queste situazioni portano sulle spalle dei familiari un grosso peso, o essere una difficile diagnosi da accettare in età giovanile, per cui posso supportarti in casi come:
- Disturbi cognitivi e deterioramento mentale, come difficoltà di memoria, attenzione e linguaggio legati all’invecchiamento o a patologie neurodegenerative (anche in età giovanile o a esordio precoce)
- Supporto per persone con Alzheimer o altre forme di demenza, aiutandole a mantenere la qualità di vita e a gestire i cambiamenti cognitivi ed emotivi
- Sostegno ai familiari di persone con demenza, fornendo strumenti pratici e supporto emotivo per affrontare il carico assistenziale, la comunicazione e l’adattamento ai cambiamenti del proprio caro
- Svolgimento di sessioni di training neurocognitivo per stimolare le funzioni cognitive e contrastare l’avanzamento di queste patologie
Posso assicurarti che nel mio lavoro offro un ambiente di ascolto sicuro, accogliente e privo di giudizi. Il mio obiettivo è aiutarti a comprendere meglio te stesso, riconoscere le dinamiche che ti fanno stare male e darti strumenti concreti per affrontarle.
Posso guidarti alla pratica di tecniche di rilassamento come la mindfulness e molte altre, validissime per aiutarti a rendere il percorso più dolce e acquisire consapevolezze importanti.
Se senti il bisogno di un confronto o vuoi capire meglio come posso aiutarti, puoi prenotare un primo colloquio conoscitivo. Sarò felice di accompagnarti in questo percorso di crescita personale e benessere psicologico.
Esperto in:
- Psicologia Clinica
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19 recensioni
Punteggio generale
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G. G.
Dottoressa molto empatica e competente, ed anche molto dolce e gentile con cui ci si sente subito a proprio agio. La consiglio vivamente.
Francesca
Fin da subito la dottoressa Serena mi ha tranquillizzato mettendomi a mio agio. È una persona molto preparata e soprattutto umana . La consiglio vivamente!
R.E.Ro
Ogni uomo ha la sua storia. Ognuno di noi pensa che la sua sia più grave. No, niente è serio e difficile quando hai accanto una dottoressa come Serena che ti aiuta a capire i blocchi dell'anima, della mente e del corpo.Dottoressa preparata e disponibile nel ascoltare e supportare il paziente.. Grazie
Beatrice
Gentile ed empatica, ha la capacità di mettere subito le persone a proprio agio. Mi sono trovata molto bene, è molto professionale e preparata, mi sento di consigliarla
T.M.
La mia psicologa è davvero eccezionale: preparata, empatica e sempre pronta ad ascoltarmi. Grazie al suo sostegno ho affrontato momenti difficili, trovando sempre un ambiente accogliente e comprensivo. Un grazie di cuore per la sua professionalità e umanità!
Risposte ai pazienti
ha risposto a 8 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buonasera
Sono ormai due anni che ho terminato una relazione eppure non riesco ad andare avanti.
Sono diventata l'amante del mio ex e non so come uscirne...ora lui há anche un figlio, ma dice che sono importante per lui e vorrebbe continuare a vedermi comunque...ci parliamo per email. Mi ha bloccato.
Mi vergogno...mento a familiari ed amici che pensando che sia tutto finito.
Sono una persona orribile...lo sto manipulando?
Buonasera a te, e grazie per il coraggio che hai dimostrato nel raccontarti con tanta onestà. So che non è facile ammettere certe cose, soprattutto quando dentro di noi si affollano vergogna, senso di colpa, confusione e un profondo bisogno d’amore.
Parto da una cosa importante: non sei una persona orribile. Sei una persona che sta soffrendo, che si trova invischiata in una relazione che ormai non le fa più bene, e che – come tante altre persone – fa fatica a lasciar andare qualcosa che un tempo è stato significativo, forse persino tutto.
Il fatto che vi scriviate per email, che lui ti abbia bloccato altrove, che tu debba mentire agli altri… sono tutti indizi che questa situazione ti sta pesando profondamente e ti sta togliendo libertà e serenità. Senti di essere “l’amante”, ma non per scelta: ti ritrovi in un ruolo che probabilmente non avresti mai pensato di occupare, e che ora ti fa sentire in conflitto con i tuoi valori e con la tua autostima.
La verità è che non si può manipolare una persona se non si è consapevoli di volerlo fare. E tu non stai cercando di ferirlo, né di “giocare sporco”. Anzi, hai ancora un forte legame affettivo con lui, e probabilmente è questo che ti tiene incastrata: la speranza che quel qualcosa tra voi non sia finito davvero, che lui torni, che ti scelga. Ma mentre resti lì ad aspettare segnali, la tua vita è ferma, sospesa tra passato e presente, e ogni giorno fa un po’ più male.
Lui dice che sei importante per lui… ma quanto di quello che ti dà è reale, concreto, coraggioso? Riesci a immaginare un futuro in cui lui faccia davvero spazio per te nella sua vita, in modo pieno e trasparente? O quello che sta accadendo è che ti tiene lì per non perderti del tutto, mentre però ha scelto altrove?
Ti faccio alcune domande che possono aiutarti ad ascoltarti meglio:
• Che cosa ti lega ancora a lui? È amore o è più paura di perderlo per sempre?
• Come ti fa sentire, dentro, questo ruolo “nascosto”? Ti fa crescere o ti fa spegnere?
• Se un’amica ti raccontasse la tua stessa storia, cosa le diresti con il cuore?
La via d’uscita c’è, anche se ora può sembrarti lontana. Non inizia con grandi gesti, ma con piccoli atti di verità verso te stessa. Per esempio, puoi iniziare a scrivere ogni giorno cosa desideri davvero in una relazione – cosa ti fa sentire amata, rispettata, scelta – e confrontarlo con ciò che stai vivendo. Da lì, piano piano, potrai riappropriarti della tua dignità emotiva e scegliere come proseguire.
Se vuoi, posso restare qui accanto a te in questo percorso. Non sei sola. E, te lo ripeto con forza: non sei una persona cattiva. Sei solo una persona che merita di stare meglio. E possiamo costruire insieme un modo per farlo, quando ti sentirai pronta. Ti va?

Buone festività, mi chiamo Flavia, ho 42 anni dalla provincia di Brescia.
Sono etero, ho avuto relazioni con tre uomini, tutte di lunga durata. Ho un amico gay, ammetto che mi piace soprattutto per la persona che è, lui lo sa benissimo che lo ammiro, lo porto sul palmo della mano e fosse stato etero mi sarei fatta avanti senza scrupoli. Capitolo principe, nonostante sia gay vedo che anche lui è come affezionato molto a me, ci cerchiamo spesso. Se a volte per raffreddarmi cerco di staccarmi per qualche giorno, lui lo capta e mi cerca un po' più subdolamente, mi stuzzica con qualche frase, tirandomi per il maglione per rivolgermi parola, mi tasta il piede per farmi riagganciare a lui e cose simili. Qualche strano campanello mi è capitato quando mentre si parlava di altro mi ha chiesto se avrei preferito lui o una vincita di 10mila euro. Gli risposi seccata che pure lui però si faceva domande strane per essere gay! Oppure se gli lascio un bigliettino sciocco se lo conserva per anni, non butta mai niente di mio e quando gliel'ho fatto notare mi ha detto che ci tiene molto, boh io non lo trovo proprio un comportamento di amicizia. Detto ciò, capitolo due, se si avvicina una ragazza e lo bacia sulla guancia non provo nulla, nel senso che non sono gelosa perché sono soddisfatta e consapevole del nostro rapporto e del suo affetto per me anche se non lo ha mai esplicitato. Però sto provando gelosia quando vedo che una ragazza appena entrata nel gruppo, di cui mi hanno riferito che mi scredita alle spalle (e lui lo sa) come se avesse qualcosa nei miei confronti e che quando capta le mie amicizie cerca di inserirsi per interferire e portarseli dalla sua parte (la sensazione mi è stata riferita dai diretti interessati, una dei quali la tiene a distanza per questo motivo, cosa che avrei gradito anche in questo caso) sta pian piano infiltrandosi anche in questo rapporto con l'amico gay e noto che lui è divertito con lei, c'è feeling. Io non intendo dire a lui come comportarsi, né sono invidiosa nel vederlo sorridere, faccio però fatica a ingoiare il fatto che si renda disponibile a fare comunella con chi mi denigra perché se io tengo a lui e qualcuno venisse a screditarlo, fino a un certo punto lo farei entrare nella mia vita, quindi lascio fare e poi tiro le somme col rischio di dirigermi verso altri lidi anche se mi spiacerebbe perché è evidente che ci vogliamo bene e non so onestamente fino a che punto per lui sia solo amicizia. Vorrei spezzare questa gelosia nei loro confronti, anche perché poi me ne distacco a modo mio e lui dopo un paio di giorni inizia a "strattonarmi" per ripristinare il rapporto. Le persone ingorde non mi sono mai piaciute, io sto bene con lui e non ho bisogno di altro e seppure qualche ragazzo mi cerca in amicizia sa che deve rispettare la nostra.
Ciao Flavia, grazie per aver condiviso con tanta sincerità una parte così intima e profonda della tua vita. Il tuo messaggio racconta una relazione complessa, intensa e carica di significati affettivi importanti, e credo che tu abbia già fatto un lavoro notevole nel riconoscere e nel descrivere le emozioni che provi. Posso immaginare quanto possa essere coinvolgente e, a volte, anche faticoso.
Vorrei partire da una riflessione: i legami più significativi non sempre rientrano in categorie nette come “amicizia” o “amore”. A volte, quando una relazione è tanto profonda, affettuosa, esclusiva per certi versi, può generare confusione su quali siano i limiti, i ruoli e persino i sentimenti in gioco. E in questo, non sei sola: è una dinamica comune e molto umana.
Tu dici chiaramente di sapere che lui è gay, eppure non neghi che se non lo fosse, ti saresti fatta avanti. Questo desiderio non è un errore, né un problema da “correggere”. È solo una parte del tuo sentire, che si scontra però con la realtà oggettiva: lui non è disponibile sul piano romantico-sentimentale in senso eterosessuale. Questo genera una tensione interna tra accettazione e desiderio. E non c’è nulla di sbagliato in questo.
Ora, rispetto alla gelosia verso questa nuova ragazza: non suona come una gelosia “romantica” in senso stretto, ma più come un senso di minaccia nei confronti di un rapporto che per te è unico e quasi sacro, qualcosa che forse ti dà stabilità, riconoscimento e anche un tipo di “esclusività affettiva” che ti fa sentire scelta, importante, vista. Quando entra in gioco una persona che ha un atteggiamento ambiguo nei tuoi confronti, e vedi il tuo amico non solo non prendere le distanze ma addirittura divertirsi con lei, è naturale che tu possa sentirti tradita. Soprattutto perché, come dici, se i ruoli fossero invertiti, tu avresti agito diversamente.
Questa differenza nei comportamenti e nella sensibilità relazionale ti porta a farti domande su quanto lui stia davvero capendo ciò che rappresenti per lui… e quanto tu ti stia dando, forse, più di quanto ricevi indietro.
Alcune domande che potresti porti, con delicatezza e senza giudizio, potrebbero essere:
• Che cosa cerco davvero in questo rapporto? Qual è il bisogno profondo che viene soddisfatto?
• Quali confini emotivi mi servirebbe mettere per proteggermi, pur mantenendo il legame?
• Quali emozioni mi spingono a tollerare dinamiche che mi fanno soffrire?
• Se potessi liberamente scegliere, senza paura di perdere nulla, che tipo di relazione vorrei con lui?
E infine: la tua gelosia non è un problema da “spezzare” come fosse un oggetto da rompere. Piuttosto, prova a vederla come un segnale di qualcosa di prezioso per te che senti minacciato. La domanda potrebbe non essere “Come faccio a non essere gelosa?”, ma “Che cosa sta cercando di proteggere questa gelosia?”. Spesso dietro alla gelosia si nasconde un bisogno di sicurezza, riconoscimento e reciprocità.
Se vuoi, possiamo lavorarci insieme, passo passo. Puoi raccontarmi di più sul vostro rapporto, su come ti fa sentire, su cosa vorresti cambiasse. Ti va?

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