Esperienze
Credo che ognuno di noi abbia le risorse per superare le proprie difficoltà. Il mio lavoro è quello di aiutare le persone a farle emergere e a trasformarle in strumenti di cambiamento.
Sono il Dott. Luca Folletti e sono uno psicologo clinico.
Con una formazione incentrata anche sulla Psicologia del Lavoro, ho avuto modo di approfondire temi come ansia, stress, motivazione e dinamiche relazionali nei contesti quotidiani. Oggi scelgo di mettere queste conoscenze al servizio della Psicologia Clinica, con l’obiettivo di supportare la persona nella sua globalità, sia nella vita privata che in quella professionale.
Offro uno spazio di ascolto accogliente e privo di giudizio.
Accompagno adulti, adolescenti e coppie in percorsi di supporto psicologico per affrontare difficoltà personali e relazionali, momenti di cambiamento e sfide.
Utilizzo un approccio personalizzato a seconda delle esigenze uniche di ogni persona, per favorire consapevolezza e benessere psicologico.
Se vorrai iniziare un percorso di crescita sarò felice di aiutarti.
Attualmente, ricevo in Presenza presso Cento Medical Center Srl (Pieve di Cento, Bologna)
Aree di competenza principali:
- Psicologia clinica
- Psicologia clinica
Principali patologie trattate
- Disturbo ossessivocompulsivo ,
- Autostima ,
- Stress ,
- Disturbo d'ansia generalizzato ,
- Problemi relazionali ,
- +14 a11y_sr_more_diseases
Indirizzi (3)
Via Martiri di Monte Sole, 15, Bologna 40129
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
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Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Via Ponte Nuovo, 42, Pieve di Cento 40066
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Prestazioni e prezzi
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Colloquio psicologico
50 € - 68 € -
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Consulenza online
50 € -
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Analisi dello stress
50 € -
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Colloquio di coppia
50 € -
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Colloquio psicologico familiare
50 € -
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Recensioni
8 recensioni
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J
J.S.
Persona empatica e disponibile, mi sta aiutando a comprendere ed affrontare l’ansia che vivo in questo periodo
• Sedute di psicologia online - Dott. Luca Folletti • colloquio psicologico •
Dott. Luca Folletti
Lieto di poterla aiutare in questo percorso. Sta facendo un ottimo lavoro e stiamo andando verso la giusta direzione.
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M
M.B
Mi trovo davvero bene con il dottore e mi sta aiutando molto. Lo consiglio sicuramente
• Sedute di psicologia online - Dott. Luca Folletti • colloquio psicologico •
Dott. Luca Folletti
La ringrazio per il feedback positivo. Sta facendo un ottimo lavoro e sono convinto che con tempo e dedizione otterrà sempre più risultati.
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A
Alessandra M.
Esperienza molto positiva. Professionale e empatico, mi ha aiutata a riflettere sulle ragioni delle mie ansie e preoccupazioni, dando loro il giusto peso. Lo consiglio vivamente a chi, come me, esita sempre a compiere il primo passo verso una maggiore consapevolezza di sé.
• Sedute di psicologia online - Dott. Luca Folletti • colloquio psicologico •
Dott. Luca Folletti
La ringrazio molto per il suo feedback. Sono onorato del fatto che abbia tratto beneficio dai nostri incontri.
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L
L. R.
Ottimo professionista con grandi capacità di ascolto e disamina delle problematiche. Mi è stato di aiuto fondamentale nel superare il momento di difficoltà e travaglio interiore che stavo vivendo.
• Sedute di psicologia online - Dott. Luca Folletti • consulenza online •
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M
M.V.
Ottimo Psicologo.
Ti mette a tuo agio durante la seduta.• Sedute di psicologia online - Dott. Luca Folletti • colloquio psicologico •
Dott. Luca Folletti
La ringrazio per il gentile feedback.
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L
L.Z.
Sono contento di aver finalmente trovato uno psicologo che ti mette a tuo agio fin dal primo momento. Con professionalità ha saputo ascoltarmi ed aiutarmi fin dalla prima seduta.
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F
Federico
Molto professionale e disponobile. Ottimo servizio
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Dott. Luca Folletti
La ringrazio per il feedback positivo
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A
A.C.
Psicologo professionale ed empatico, mi ha aiutato molto a ritrovare un equilibrio con miei sentimenti in un periodo difficile della vita. Consigliato
• Cento Medical Center Srl • colloquio psicologico •
Dott. Luca Folletti
La ringrazio per il commento positivo. Sono lieto di averla aiutata a ritrovare la serenità.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 5 domande da parte di pazienti di MioDottore
Con mio marito abbiamo deciso di separarci e lo abbiamo comunicato a mio figlio di 17 anni a giugno scorso ma mio marito ancora sta in casa e non ha un grande dialogo con lui. Mio marito "sarebbe" piu rigido di me che sono piu permissiva e vorrei dare piu responsabilità a mio figlio, ma per non apparire "cattivo" mio marito si adegua a quello che faccio io. Fattosta che mio figlio se ne approfitta, esce il sabato con gli amici, la domenica anche... e quasi tutti i lunedì non va a scuola, studia il minimo. Ci sono anche settimane in cui non va a scuola piu giorni. Sta attaccato al telefono o al pc. Non posso buttarlo giu dal letto e non riesco nemmeno a vietargli di uscire il fine settimana, ma vorrei trovare un modo x "punirlo". Togliendo il telefono o il pc ottengo l'effetto opposto xke si chiude ancora di piu a mo di ricatto. Ho provato a togliergli il portafoglio o dirgli di non uscire ma esce ugualmente. A volte ho anche avuto l'impressione che abbia una sorte di "depressione" quando si chiude in camera per giorni (mancando anche 2 o 3 gg a scuola) ed esce solo per mangiare. Ho pensato che potesse dipendere anche dalla situazione con mio marito ma nn credo incida molto, diciamo che è abituato. Forse ho sbagliato a dargli troppa libertà anche se alla fine nn chiede molto. Durante la settimana va tt i giorni a sport (tranne qnd si chiude in camera) ed esce solo il sabato sera ed a volte la domenica pomeriggio. Non so cosa fare x fargli rispettare le regole xke ho paura che ora avendo 17 anni nn ha piu freno. Ad esempio qst sabato e domenica è uscito ed oggi lunedì non è andato a scuola, non si alza dal letto. Cosa posso fare x riprendere un po di potere su di lui ? Ho provato con il togliere il cellulare ed è stato peggio, ci parlo tanto, gli ho anche detto che ora è grande per capire cosa è giusto e cosa no e che se nn vuole andare piu a scuola o farsi bocciare per le assenze (xke è molto intelligente e con poco ottiene piu che sufficiente) ed andare a lavorare, è una sua scelta. Xo da mamma ne soffro e mi sento impotente. Ho pensato che una cosa che posso fare è non accontentarlo qnd mi chiede di fargli un favore o comprargli qualcosa ed essere piu dura (anche se nn sono cosi). Devo diventare piu severa ? Devo cambiare io ? Ho sbagliato ad essere troppo accondiscendente ? Cosa posso fare per farmi sentire e far rispettare quello che dico ? E farlo maturare e fargli capire che ci sono delle regole che vanno rispettate ? Come andare a scuola e nn fare solo quello che gli piace? Per l'assenza di oggi a scuola devo punirlo ? Come ? Sono davvero dispiaciuta e disperata xke so queli sono le sue capacità e anche lui le sa, ma non le sfrutta e se ne approfitta di me... mio marito puo borbottare ma nn fa nulla. Grazie
Buon pomeriggio, innanzitutto, la ringrazio per avere condiviso la situazione.
Bisogna considerare un primo aspetto fondamentale: cosa sia stato effettivamente comunicato a vostro figlio. Con questo intendo che non basta averlo messo al corrente del fatto che la vostra intenzione sia quella di separarvi; è necessario comunicargli esplicitamente che lui non abbia alcuna colpa e che questa decisione dipenda esclusivamente da voi. Un altro aspetto importante riguarda il rendere esplicito e chiaro il fatto che siate disponibili a parlarne ogni qual volta sia per lui necessario e che continuerete ad essere presenti per lui. In collegamento a questo aspetto, ritengo che sia fondamentale (in questo momento più che mai) che anche suo marito sia presente. Questo perchè la sua maggiore assenza potrebbe essere interpretata come mancanza di interesse o come mancata importanza del rispetto delle regole. Il supporto di suo marito è fondamentale. Altro aspetto fondamentale riguarda la proiezione che suo figlio potrebbe aver fatto in relazione al futuro di questa situazione: potrebbe chiedersi se resterete o meno in buoni rapporti o se tra voi ci sarà astio o meno. Il fatto che vi stiate separando non preclude che voi e vostro figlio non siate più una famiglia e che lei e suo marito non possiate più svolgere insieme il ruolo di genitori, mantenendo sempre rispetto e comprensione reciproca. Questo per far capire quanto sia importante il fatto che vostro figlio capisca che questa situazione non debba necessariamente portare alla creazione di maggiori tensioni ma, anzi, che possiate sempre essere presenti per lui. Un buon esempio potrebbe essere dato proprio dal ribadire l’importanza del rispetto delle regole (ad esempio la costanza a scuola per il raggiungimento degli obiettivi) e che vi mostriate uniti. Questo è il modo migliore per dare il giusto esempio. Se, nonostante gli accorgimenti attuati sulla base di quanto sopra riportato, suo figlio dovesse continuare a protrarre il suo comportamento per qualche settimana, potrebbe essere per lui utile iniziare un percorso psicologico. Spero di esserle stato d'aiuto e le auguro il meglio.
Buonasera, scrivo per parlarvi della mia situazione familiare. Ho un figlio di ventidue anni che, al di là di tutti i difetti, è un ragazzo d’oro che è sempre andato d’accordo con tutti e che ama la sua famiglia più di ogni altra cosa. Tuttavia ha una vita sregolata, sempre avuta, e questo da mamma mi fa stare sempre in pensiero.
Lui ha perso il padre a 12 anni e da allora gli è caduto il mondo addosso. Nel complesso è sempre stato un ragazzo raggiante e vivace, ma dopo la tragedia ho visto la sua personalità cambiare sempre di più, complice la pubertà/aolescenza. Ogni mese, per una settimana o più, diventa un’altra persona e si chiude completamente in sé stesso. O si chiude oppure è sempre fuori casa ad intrattenersi con sconosciute, e questo mi è stato detto dai suoi amici.
Diciamo che è tutto cominciato dai 16 anni in su … A quell’età ha anche lasciato la scuola … per quanto mi è stato possibile ho sempre cercato di parlargli e di essere presente, ma con il lavoro non ho molto tempo da dedicargli. Lui però mi risponde sempre “tutto a posto” con un sorriso, ma chi lo sa cosa gli frulla nella testa? mi sento in colpa perché ho paura di non aver fatto abbastanza e di non averlo cresciuto nella maniera adeguata. La perdita di mio marito ha annichilito anche me, ma adesso vedere mio figlio condurre una vita così non fa che farmi stare peggio …
Nei giorni in cui “sta bene” lavora (lavora in una società di calcio), fa molto sport ed esce con gli amici. Fa una vita normale, quindi. Poi si ripresenta “quel periodo” e diventa un’altra persona … Diventa mogio, asettico, cupo, impulsivo … L’ho sempre saputo che si intrattiene con donne più grandi di lui, evita le coetanee, e quando ho provato a parlargli con calma lui ha tergiversato come se l’argomento lo imbarazzasse … io so bene di essere all’oscuro di tante cose, e non voglio nemmeno intromettermi nella sua vita, ma ci tengo a preservare il benessere di mio figlio.
Purtroppo non ho la disponibilità economica necessaria per un consulto psicologico. Mi rivolgo a voi per delle delucidazioni, e vi ringrazio in anticipo per le eventuali risposte.
Barbara
Buonasera Barbara,
innanzitutto, la ringrazio molto per la sua condivisione.
Premetto che quello che sto per dirle si basa unicamente su quanto da lei descritto e che per trarre conclusioni basate su un’analisi situazionale più completa ed obiettiva, sarebbe necessario vedere suo figlio.
Detto ciò, il quadro da lei descritto fa riferimento ad una situazione delicata. Perdere un genitore durante la fase preadolescenziale può essere molto frustrante e destabilizzante per il bambino, sia sul piano emotivo e sociale che sul senso di identità (“Chi sono? Qual è il mio ruolo nella famiglia?”). Il fatto che i comportamenti da lei riferiti siano poi emersi in piena adolescenza, potrebbe non essere casuale: il ruolo dei genitori in questa fase è importante proprio perché essi danno la possibilità di ottenere delle chiavi di lettura per interpretare il funzionamento del mondo e per capire come affrontarlo, come porsi con esso. La perdita della figura di riferimento paterna potrebbe aver portato suo figlio ad avere incertezze su quale potesse essere il suo posto nel mondo. Il fatto che ci siano questi periodi di ritiro, potrebbe essere indicativo del fatto che suo figlio utilizzi la chiusura in sé stesso come meccanismo di difesa: in questo modo dedicherebbe quel tempo alla riflessione e all’elaborazione del lutto, entrando maggiormente in contatto con la parte più intima di sé che, invece, sarebbe più isolata durante le giornate in cui la sua routine scorre in modo più regolare. Per quanto riguarda il fatto che intrattenga ipotetici rapporti con persone più grandi, ciò potrebbe suggerire una ricerca di validazione da parte di chi può essere visto come più maturo, con maggiore esperienza. Allo stesso tempo, questo fenomeno può essere visto come il tentativo di sentirsi più adulto provando a colmare il vuoto lasciato dal padre.
Preciso ulteriormente che si tratta di congetture sulla base di quanto da lei riportato: non mi è possibile fare conclusioni senza aver parlato con suo figlio.
Mi soffermo su un altro aspetto: come ha giustamente detto, è importante non intromettersi nella sua vita, perché stiamo parlando di una persona adulta. Resta il fatto che rendersi disponibile e supportarlo come meglio può le fa onore. Lei sta facendo tutto ciò che può per aiutarlo, compreso aver chiesto il nostro supporto in questa piattaforma. La cosa migliore che potrebbe fare suo figlio sarebbe quella di iniziare un percorso psicologico o psicoterapeutico per andare ad indagare la situazione e per farsi supportare nel modo più opportuno. Questa però, essendo maggiorenne, è una scelta che deve spettare a lui.
Spero di esserle stato d’aiuto.
Buona serata
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