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Studio Privato Dr.ssa Eleonora Abbate
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Esperienze

Su di me

Sono una psicoterapeuta a indirizzo analitico corporeo reichiano, una delle poche in Sicilia, la sola nella provincia di Messina. L'approccio che util...

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Formazione

  • Università degli Studi Palermo
  • Università La Sapienza Roma
  • Scuola di specializzazione in psicoterapia Società Italiana Analisi Reichiana Roma

Specializzazioni

  • Psicoterapia

Tirocini

  • Ospedale Psichiatrico Giudiziario Barcellona p.g.
  • Policlinico Universitario "Umberto I" Roma
  • Centro di Igiene Mentale Milazzo

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  • Italiano

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Professionista attenta, sempre disponibile, puntuale e gentile.

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Professionale, gentile, attenta e disponibile. Esperienza positiva, la consiglio!

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puntualità,gentilezza, studio accogliente dove mi sono sentita al mio aggio...


M
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Sempre molto disponibile, dolce e di grande aiuto.


D
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Puntuale, empatica, semplice ed efficace nella comunicazione.
Mentre sono lì penso: com'è bello parlare con qualcuno che ti "com-prende" davvero e che non ti dà risposte ma spunti su cui lavorare. Sono contenta del lavoro che stiamo facendo insieme.


A
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Dottoressa preparata e sensibile. Con pazienza e tenacia ha risolto il mio problema. ogni appuntamento creava più fiducia in me stessa. In 6 mesi mi sono ritrovata.


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Mi sento molto bene a parlare con lei mi piacerebbe parlare ancora di più per un colloquio


M
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Ottimo lo consiglio vivamente a tutti voi e brava


G
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Io la consiglio a tutti,una dottoressa straordinaria


V
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Ottima prima impressione. Super accogliente e puntuale. Attenta e chiara nelle spiegazioni. Competente e disponibile.


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 3 domande da parte di pazienti di MioDottore

. Ho molto paure e ansia che racchiudono quasi tutti gli aspetti della mia vita che sono subentrate da 2 mesi a questa parte. Provo a racchiudere le tematiche principali cercando di evidenziare i pensieri disfunzionali che faccio in relazione ad essi: RELAZIONE DI COPPIA Si potrebbe racchiudere tutto con la frase ‘ ho paura di non amarlo più ‘ ma è una frase cosi ambigua da poter andare incontro a interpretazioni diverse. Cerco di chiarirmi: qualsiasi relazione rilevante prima di quella attuale è stata soggetta a questo famoso ‘ho paura di non amarlo più’ come se i miei sentimenti dovessero continuamente ( o comunque in alcuni periodi ) dover essere sottoposti a revisione. Se qualche parametro per puro caso è più basso dell’altro parte l’allarme di chiedersi ‘ ma perchè ti senti cosi? Forse non lo ami più?’ E cominciano le crisi di ansia e paura. A volte mi sono sentita dire ‘ se ti fermi a chiederti se ami o no una persona hai già la risposta ‘, come se questa frase potesse essermi di aiuto, mi è stata vomitata addosso sancendo definitivamente l’attivazione di uno stato di pericolo e ansia quando anche solo mi ci fermo a pensare. La mia relazione è una relazione serena, fatta di comprensione, complicità, supporto reciproco. ed è proprio nei momenti in cui tutto è il più tranquillo possibile che la mia testa deve ricercare un problema e sa che lo riesce a trovare benissimo dentro di se con il famoso ‘ ho paura di non amarlo piu’ . Certe volte quando ci sto insieme, lo guardo mi fa ridere, sdrammatizza, mi distrae e il problema se ne va cosi come è venuto portandomi alla conclusione a cui arrivo oggi: è un problema che si crea la testa non è reale. UNIVERSITA’ Ho ansia nei confronti dell’università. Ho ansia delle responsabilità. In questo momento di crisi mentale non trovo la forza per approcciarmi con gioia ai miei esami, alla mia tesi, al mio percorso universitario. Nonostante abbia fatto 2 esami in piena crisi che avrebbero dovuto darmi la forza di capire che ce la posso fare, ad oggi non riesco a prendere il libro per studiare il nuovo esame. Non riesco a fare progetti a lungo termine perche penso ‘e se stai male? E se vai in crisi? Inutile prenderti questo impegno perche non sai se riuscirai a portarlo a termine’ e questa precarietà, questo non poter contare su di me mi agita da morire. Stasera a cena parlavamo del futuro, dei miei coetanei che si laureavano e io nella mia testa pensavo ‘ se solo voi sapeste cosa sto passando, se solo voi sapeste quanta paura mi fa questo discorso’ . Sono stanca, sono mentalmente stanca di sentirmi così. Basta. Voglio rilassarmi, voglio tranquillità. Voglio vivere il QUI E ORA. Voglio stare tranquilla, non voglio preoccuparmi del futuro, del passato, del presente. Voglio vivere come un bambino che pensa solo ai bisogni che ha in quel momento. Ma la mia mente viaggia, viaggia in continuazione. Non sta ferma, non si blocca, mi da fastidio. LONDRA-CASA Londra negli anni è sempre stato il mio porto sicuro, il posto in cui le ansie sparivano e io mi sentivo grande, forte. Quando l’ansia mi ha attaccato anche li, il ruolo di porto sicuro è stato inevitabilmente perso. Ad oggi londra mi agita, mi sembra il posto in cui io sono richiamata ai miei doveri e alle mie responsabilità ma io oggi non mi sento in grado di soddisfarli. A volte mi rendo conto che quello che prima mi piaceva e mi dava stimolo tipo ‘a settembre torno a Londra, si studia duro per raggiungere il successo’ ora è come se non mi stimolasse più. Se prima questo mi rendeva felice e mi rassenerava ora non lo fa più e sentirmi così mi genera ansia perche non mi riconosco, non so più chi sono. Sono 11 mesi che convivo con il mio ragazzo eppure sembra che adesso sto accusando l’essermi allontanata dalla casa precedente.ho vissuto con 2 coinquiline per 5 anni e dopo 5 anni sono andata a vivere con il mio ragazzo. La convivenze è stata un momento speciale, un momento in cui sentivo di avere il mio ambiente e le mie certezze ma quello che ha portato con se è stata una rinuncia al cameratismo che avevo con le mie coinquiline nel precedente appartamento —> sono terminate le sere di chiacchiere in cui a turno ognuna presentava le proprie paure e i propri problemi e dalle quali io imparavo o mi sentivo forte nel riconoscermi in situazioni e sensazioni che avevo già vissuto e superato. Ho lasciato un ambiente che comunque era stato casa mia per 5 anni e li è come se avessi lasciato anche una versione di me: la ragazza che veniva considerata forte, senza ansie, un po l’anello di coesione tra noi 3. Tutto questo l’ho somatizzato nel tempo, ma nella sua somatizzazione non ne ho fatto un dramma: l’ho riconosciuto come un passaggio di vita cercando di incanalarlo nei cassetti dei ricordi positivi e non del rammarico o del rimpianto. La cosa che mi fa sorridere è che le miei coinquiline le sento e vedo ancora, quindi nulla mi vieta di avere entrambe le cose. Solo che adesso sono cambiata io, non mi sento più in grado, non mi sento più a mio agio. Mi sento fuori posto. Mi sento spostata dal mio centro. AMICIZIE Fino ai 13 anni non mi sono mai preoccupata delle amicizie, anzi mi ritenevo una bambina piuttosto fortunata. La mia migliore amica si chiamava Carola. Era una persona molto diversa da me a livello di interessi e passioni ma nonostante questo mi sentivo molto capita da lei e ci stavo tremendamente bene insieme, al punto che quando lei non c’era io mi sentivo persa e incapace di relazionarmi all’esterno. Successivamente è entrata nella nostra amicizia Luana. Luana era molto più simile a me, con Luana potevo parlare di cose che con carola non riuscivo a condividere. Ho stretto tanto con Luana, il rapporto che si era instaurato era come quello con carola… quando luana si è fidanzata e carola è andata al classico e non allo scientifico i nostri rapporti si sono sgretolati. Da li io non ho mai più avuto lo stesso rapporto con nessuno. Mai più avuto una amicizia vera e sincera, mai più sentita cosi importante per un’amica. Ho legato molto di più con amici maschi,L Negli anni il mio gruppo di amici è stato composto da 8 maschi e io. Chiaro che mi sono sempre sentita un po un pesce fuor d’acqua, per quanto mi divertissi e rilassassi non c’era mai un momento in cui mi sentivo davvero inclusa e sopratutto quando il mio ragazzo non usciva io non venivo chiamata per uscire. Mi sono sempre sentita dipendente dal mio ragazzo sulla mia vita sociale. A Londra ho costruito la mia identità e ho ritrovato la capacità di sapermi trovare bene con le persone e non di essere sempre considerata ‘ la fidanzata di ’. Con questa ritrovata liberta quest’anno sono arrivate anche delle delusioni portandomi a fare pensieri di paura dell’abbandono, di esclusione, di non sentirmi al 100%sincera Negli anni ho sempre invidiato chi si portava un gruppo di amici ‘da una vita’ e si trovava bene con loro, perchè io sotto questo aspetto mi sono sempre sentita molto sola. ME STESSA Mi rendo conto che anche il modo prolisso che ho di scrivere mi renda una personalità molto netta, che non ammette l’incertezza e che tende ad entrare in uno stato di rimugino. che non sa vivere i sentimenti perche deve sempre razionalizzarli e dargli un nome. Mi odio per questo, odio questa parte di me che ‘non riesce ad essere leggera’. Odio avere sempre l’impressione di avere un cervello che va a mille. Odio non potermi sentire serena, odio dover accompagnare ogni cosa che mi succede nella vita con 1000 domande. Odio la presunzione che ho nel pensare ‘ che nessuno può aiutarmi o darmi una chiave di lettura diversa perche io ho già analizzato tutto, quindi se non riesco ad aiutarmi io non potrò farlo mai nessuno. Pensiero malato che porta con se il panico di non uscirne piu. Riconosco che c’è uno schema: faccio un pensiero, non riconosco le emozioni che provo associate a quel pensiero o comunque ‘ non le ritengo giuste ‘ , quindi mi spavento e mi agito’. E se invece l’ansia fosse un campanello d’allarme che mi dice che devo cambiare tutto? E se tutti i pensieri che mi generano ansia fossero veri? Questo è il pensiero che più di tutti mi spaventa. Ad un certo punto quando il mio cervello è saturo di pensare è come se attivasse un meccanismo di difesa: comincia a confondersi. Forzandomi nel distrarmi e nel fare altro. Ma è come se ogni giorno alternassi questi stati, come se fosse tutto finalizzato a stare mentalmente serena per un po e a non pensare, come se ogni ora fosse una sfida contro l’ansia e questo non mi permette di essere serena

Salve, immagino stia vivendo un grande sovraccarico di pensieri ansiogeni che la pervadono privandola delle sue energie, credo sia il caso di iniziare un percorso di crescita personale in cui piano piano impari a LASCIARE ANDARE perchè credo che alla base delle sue sofferenze ci sia una grande difficoltà nella separazione.
un saluto

Dott.ssa Eleonora Abbate

Salve , sofro di attacchi di panico dal 2020.
Ho 27 anni
Ebbi un incidente ragazzo aveva bevuto correva e per fortuna nulla di grave ma e stato traumatico.
Mi svegliavo la notte sempre stesso pensieri
Da li molta apprensione per la mia salute ma da li a pochi mesi avevo un pensiero fisso sempre riguardante l incidente che non mi faceva vivere bene . Poi ho iniziato un accademia e tutto è migliorato i pensieri sono da li spariti. Fin quando mia sorella 2021 si sposa e io contenta per luidato che ha 3 anni più di me. Ma mi sono sentita persa ho pensato " dovrò vivere la mia vita solo con me stessa" e da li attacco di panico derealizzazione e depersonalizzazione non sapevo chi ero mi sentivo persa per un mese ho avuto questi sintomi pensavo di essere diventata pazza , ma mi dicevo tu sai chi sei ma perché fai così smettila ma non riuscivo fin quando non ho ripreso a lavorare e a pensarmi un po di più. Da li per fortuna sono man mano migliorata . Ma ogni tanto ho paura di avere quell ansia quei pensieri intrusivi di non sentirmi me. E quando ci penso vado in ansia. Quidni le mi uniche domande perché è accaduto tutto ciò? Cosa mi consigliate? E poi io quando lavoro sto bene ma poi mi fisso su quella pura e mi sale ansia

Buongiorno, l'attacco di panico è paragonabile ad un terremoto che sconvolge e svuota energeticamente. Le consiglio innanzitutto di prendere appuntamento con uno psichiatra per abbassare il livello di allarme che il suo cervello/corpo ha attivato, dopo questo inizi un percorso di psicoterapia per comprendere cosa le stanno dicendo questi attacchi di panico, ogni sintomo, le ricordo, è un messaggio che il nostro corpo ci invia per farci crescere.
Un saluto

Dott.ssa Eleonora Abbate

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