Una domanda la psicoterapia io ho sempre sentito che non può curare da sola disturbi biologici, neur
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Una domanda la psicoterapia io ho sempre sentito che non può curare da sola disturbi biologici, neurologici ma cosa comprenderebbe questo tipo le schizofrenie,bipolarismo,psicosi,demenza?
La psicoterapia non è la panacea di tutti i mali si intende questo?
La psicoterapia non è la panacea di tutti i mali si intende questo?
È vero che la psicoterapia, da sola, non può sempre rappresentare l’unico intervento sufficiente per trattare alcune condizioni di natura prevalentemente biologica o neurologica. Disturbi come la schizofrenia, il disturbo bipolare, le psicosi o la demenza, ad esempio, hanno spesso una componente organica importante che richiede l’integrazione di più approcci terapeutici.
In questi casi, il trattamento più efficace è generalmente quello integrato, che combina l’intervento farmacologico (prescritto e monitorato da un medico psichiatra) con un percorso psicoterapeutico. La psicoterapia, infatti, non si propone come “panacea di tutti i mali”, ma rappresenta un prezioso strumento complementare. Può aiutare la persona a comprendere meglio sé stessa, a gestire i sintomi, a migliorare le relazioni e la qualità della vita, anche in presenza di patologie gravi.
Per questo motivo, è utile e consigliato, per approfondire il proprio caso specifico, rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
In questi casi, il trattamento più efficace è generalmente quello integrato, che combina l’intervento farmacologico (prescritto e monitorato da un medico psichiatra) con un percorso psicoterapeutico. La psicoterapia, infatti, non si propone come “panacea di tutti i mali”, ma rappresenta un prezioso strumento complementare. Può aiutare la persona a comprendere meglio sé stessa, a gestire i sintomi, a migliorare le relazioni e la qualità della vita, anche in presenza di patologie gravi.
Per questo motivo, è utile e consigliato, per approfondire il proprio caso specifico, rivolgersi ad uno specialista.
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La psicoterapia da sola non può curare disturbi con una forte base biologica o neurologica, come schizofrenia, disturbo bipolare, psicosi o demenza. Tuttavia, è spesso una componente fondamentale del trattamento integrato: aiuta nella gestione dei sintomi, nel supporto emotivo, nell’aderenza ai farmaci e nel migliorare la qualità della vita. Non è una “panacea”, ma può fare una grande differenza se affiancata ad altri interventi adeguati.
Salve, nelle condizioni cliniche da lei citata, la psicoterapia è bene che sia abbinata ad una cura di tipo farmacologico. Questi due percorsi insieme possono consentire al paziente un migliore adattamento e un miglioramento nella sua gestione della patologia
Salve,
ha posto una domanda molto importante e condivido con lei la riflessione: la psicoterapia non è una panacea e non pretende di esserlo. È vero che alcuni disturbi di origine neurologica o con una forte componente biologica, come ad esempio la schizofrenia, il disturbo bipolare, le psicosi o alcune forme di demenza, richiedono spesso un intervento integrato, in cui la psicoterapia si affianca alla cura farmacologica e al supporto medico.
Detto questo, la psicoterapia può comunque avere un ruolo prezioso anche in questi casi: aiuta la persona a comprendere meglio ciò che vive, a gestire emozioni e relazioni, a migliorare la qualità della vita e a costruire un senso di sé anche nella fragilità. Non cura da sola disturbi neurologici, ma può essere un alleato importante nel percorso di cura, sempre nel rispetto del quadro clinico specifico di ciascuno.
Resto a disposizione se vuole approfondire.
Un caro saluto.
ha posto una domanda molto importante e condivido con lei la riflessione: la psicoterapia non è una panacea e non pretende di esserlo. È vero che alcuni disturbi di origine neurologica o con una forte componente biologica, come ad esempio la schizofrenia, il disturbo bipolare, le psicosi o alcune forme di demenza, richiedono spesso un intervento integrato, in cui la psicoterapia si affianca alla cura farmacologica e al supporto medico.
Detto questo, la psicoterapia può comunque avere un ruolo prezioso anche in questi casi: aiuta la persona a comprendere meglio ciò che vive, a gestire emozioni e relazioni, a migliorare la qualità della vita e a costruire un senso di sé anche nella fragilità. Non cura da sola disturbi neurologici, ma può essere un alleato importante nel percorso di cura, sempre nel rispetto del quadro clinico specifico di ciascuno.
Resto a disposizione se vuole approfondire.
Un caro saluto.
Buongiorno,
la sua domanda è molto intelligente, e tocca un punto fondamentale: la psicoterapia è uno strumento potente, ma non è adatta a tutto da sola.
Quando diciamo che “la psicoterapia non è una panacea di tutti i mali”, intendiamo proprio che non può sostituire il trattamento medico nei disturbi che hanno una base biologica o neurologica importante. Parliamo, ad esempio, di condizioni come:
– schizofrenia,
– disturbo bipolare,
– psicosi acute,
– forme di demenza o decadimento cognitivo.
In questi casi, la psicoterapia non è inutile, ma non può essere l’unico trattamento. È spesso utile in affiancamento alla terapia farmacologica, per aiutare la persona a comprendere meglio ciò che vive, gestire le emozioni, migliorare le relazioni e la qualità di vita.
In altre parole: la psicoterapia non cura l’origine biologica del disturbo, ma può aiutare la persona a convivere meglio con la sua condizione, a ridurre la sofferenza e a funzionare meglio nella vita quotidiana.
Un caro saluto,
dott. Jacopo Modoni
la sua domanda è molto intelligente, e tocca un punto fondamentale: la psicoterapia è uno strumento potente, ma non è adatta a tutto da sola.
Quando diciamo che “la psicoterapia non è una panacea di tutti i mali”, intendiamo proprio che non può sostituire il trattamento medico nei disturbi che hanno una base biologica o neurologica importante. Parliamo, ad esempio, di condizioni come:
– schizofrenia,
– disturbo bipolare,
– psicosi acute,
– forme di demenza o decadimento cognitivo.
In questi casi, la psicoterapia non è inutile, ma non può essere l’unico trattamento. È spesso utile in affiancamento alla terapia farmacologica, per aiutare la persona a comprendere meglio ciò che vive, gestire le emozioni, migliorare le relazioni e la qualità di vita.
In altre parole: la psicoterapia non cura l’origine biologica del disturbo, ma può aiutare la persona a convivere meglio con la sua condizione, a ridurre la sofferenza e a funzionare meglio nella vita quotidiana.
Un caro saluto,
dott. Jacopo Modoni
Gentile utente,
la sua domanda tocca un punto cruciale: il rapporto tra psicoterapia e disturbi con una forte componente biologica e neurologica.
È vero che la psicoterapia, da sola, non può "curare" patologie come schizofrenia, disturbo bipolare, psicosi o demenze. Questi disturbi richiedono infatti un approccio integrato, che comprende farmacoterapia, supporto psichiatrico e interventi psicosociali.
Tuttavia, la psicoterapia svolge un ruolo fondamentale nell'accompagnare la persona lungo tutto il percorso di cura. Innanzitutto, aiuta ad accettare e seguire con costanza la terapia farmacologica, affrontando paure, pregiudizi e effetti collaterali. Sappiamo bene quanto la non aderenza ai farmaci sia un problema diffuso in queste patologie.
In secondo luogo, offre uno spazio per elaborare l'impatto emotivo della diagnosi, contenere l'angoscia legata ai sintomi, ricostruire un senso di agency (capacità di agire) e di speranza. Persone con disturbi gravi spesso si sentono in balia della malattia, incapaci di influire sul proprio stato. La psicoterapia le aiuta a riappropriarsi di zone di scelta e di azione, per quanto piccole.
Inoltre, lavora sugli aspetti relazionali e sociali, così cruciali in questi disturbi. Aiuta a gestire lo stigma, a mantenere o ricostruire legami significativi, a trovare un proprio posto nel mondo. Sappiamo quanto l'isolamento e la solitudine peggiorino la prognosi di queste patologie.
Infine, la psicoterapia offre strategie e strumenti per gestire i sintomi, prevenire le ricadute, incrementare il funzionamento globale della persona. Insegna a riconoscere i segni precoci di scompenso, a mettere in atto comportamenti di coping (far fronte alle difficoltà), a sviluppare abilità sociali e di problem-solving.
In sintesi, nelle patologie gravi la psicoterapia non è "la" cura, ma è parte integrante e imprescindibile della cura. Non sostituisce i farmaci, ma ne potenzia l'effetto e lavora su aree che i farmaci da soli non possono raggiungere.
L'obiettivo non è la scomparsa totale dei sintomi - non sempre possibile in quadri così complessi - ma il recupero del maggior grado di benessere, funzionamento e partecipazione sociale per quella specifica persona. E in questo processo di recupero, il contributo della psicoterapia è davvero prezioso.
Spero che queste riflessioni possano essere utili per inquadrare meglio il ruolo della psicoterapia nei disturbi gravi. Rimango a disposizione per qualsiasi altro chiarimento.
Cordialmente, dott.ssa Elin Miroddi
la sua domanda tocca un punto cruciale: il rapporto tra psicoterapia e disturbi con una forte componente biologica e neurologica.
È vero che la psicoterapia, da sola, non può "curare" patologie come schizofrenia, disturbo bipolare, psicosi o demenze. Questi disturbi richiedono infatti un approccio integrato, che comprende farmacoterapia, supporto psichiatrico e interventi psicosociali.
Tuttavia, la psicoterapia svolge un ruolo fondamentale nell'accompagnare la persona lungo tutto il percorso di cura. Innanzitutto, aiuta ad accettare e seguire con costanza la terapia farmacologica, affrontando paure, pregiudizi e effetti collaterali. Sappiamo bene quanto la non aderenza ai farmaci sia un problema diffuso in queste patologie.
In secondo luogo, offre uno spazio per elaborare l'impatto emotivo della diagnosi, contenere l'angoscia legata ai sintomi, ricostruire un senso di agency (capacità di agire) e di speranza. Persone con disturbi gravi spesso si sentono in balia della malattia, incapaci di influire sul proprio stato. La psicoterapia le aiuta a riappropriarsi di zone di scelta e di azione, per quanto piccole.
Inoltre, lavora sugli aspetti relazionali e sociali, così cruciali in questi disturbi. Aiuta a gestire lo stigma, a mantenere o ricostruire legami significativi, a trovare un proprio posto nel mondo. Sappiamo quanto l'isolamento e la solitudine peggiorino la prognosi di queste patologie.
Infine, la psicoterapia offre strategie e strumenti per gestire i sintomi, prevenire le ricadute, incrementare il funzionamento globale della persona. Insegna a riconoscere i segni precoci di scompenso, a mettere in atto comportamenti di coping (far fronte alle difficoltà), a sviluppare abilità sociali e di problem-solving.
In sintesi, nelle patologie gravi la psicoterapia non è "la" cura, ma è parte integrante e imprescindibile della cura. Non sostituisce i farmaci, ma ne potenzia l'effetto e lavora su aree che i farmaci da soli non possono raggiungere.
L'obiettivo non è la scomparsa totale dei sintomi - non sempre possibile in quadri così complessi - ma il recupero del maggior grado di benessere, funzionamento e partecipazione sociale per quella specifica persona. E in questo processo di recupero, il contributo della psicoterapia è davvero prezioso.
Spero che queste riflessioni possano essere utili per inquadrare meglio il ruolo della psicoterapia nei disturbi gravi. Rimango a disposizione per qualsiasi altro chiarimento.
Cordialmente, dott.ssa Elin Miroddi
Esatto, hai colto bene il senso.
La psicoterapia non è una “cura per tutto”, e non può da sola risolvere tutti i disturbi, soprattutto quelli che hanno una base biologica o neurologica importante. In questi casi, si parla spesso di un approccio integrato, cioè una combinazione tra terapia farmacologica e psicoterapia.
Ecco qualche esempio per chiarire:
• Disturbi come la schizofrenia, il disturbo bipolare o le psicosi hanno una componente biologica significativa. In questi casi, i farmaci (come antipsicotici o stabilizzatori dell’umore) sono spesso fondamentali per stabilizzare i sintomi principali, mentre la psicoterapia può aiutare a:
• gestire le emozioni,
• migliorare le relazioni,
• sviluppare consapevolezza e strategie di coping.
• La demenza, essendo un decadimento progressivo delle funzioni cognitive, non può essere “curata” con la psicoterapia, ma può comunque trarre beneficio da interventi psicologici di supporto, sia per la persona che per i familiari.
Quindi sì, la psicoterapia non è la panacea di tutti i mali, ma è uno strumento molto prezioso che può fare la differenza, soprattutto se usato nel modo giusto, nel contesto giusto e — quando serve — in collaborazione con altri specialisti.
La psicoterapia non è una “cura per tutto”, e non può da sola risolvere tutti i disturbi, soprattutto quelli che hanno una base biologica o neurologica importante. In questi casi, si parla spesso di un approccio integrato, cioè una combinazione tra terapia farmacologica e psicoterapia.
Ecco qualche esempio per chiarire:
• Disturbi come la schizofrenia, il disturbo bipolare o le psicosi hanno una componente biologica significativa. In questi casi, i farmaci (come antipsicotici o stabilizzatori dell’umore) sono spesso fondamentali per stabilizzare i sintomi principali, mentre la psicoterapia può aiutare a:
• gestire le emozioni,
• migliorare le relazioni,
• sviluppare consapevolezza e strategie di coping.
• La demenza, essendo un decadimento progressivo delle funzioni cognitive, non può essere “curata” con la psicoterapia, ma può comunque trarre beneficio da interventi psicologici di supporto, sia per la persona che per i familiari.
Quindi sì, la psicoterapia non è la panacea di tutti i mali, ma è uno strumento molto prezioso che può fare la differenza, soprattutto se usato nel modo giusto, nel contesto giusto e — quando serve — in collaborazione con altri specialisti.
Salve, sicuramente la psicoterapia nnon è la panacea di tutti i mali ma aiuta a capire i propri comportamenti e nel caso di patologie psichiatriche il binomio psicoterapia e farmaco è la cosa milgiore da fare,
Ciao! La psicoterapia è uno spazio entro il quale è possibile lavorare su disturbi o difficoltà più o meno gravi. Ovviamente a seconda dei casi, è possibile poi coadiuvare l'intervento con interventi altri, come quello farmacologico. Chiaro però, che alla base l'efficienza e l'efficacia dell'intervento stesso dipenderà sia dalla relazione terapeuta-paziente, ma soprattutto dal paziente stesso e dalla sua volontà a lavorare per se stesso e per il proprio benessere.
psicoterapia è un percorso che dovrebbe permettere alla persona il raggiungimento di un cambiamento rispetto al punto di partenza dal quale ha iniziato. In alcuni casi è necessario affiancare anche una terapia farmacologica.
Sì, è corretto: la psicoterapia è un supporto importante, ma non è una la panacea e non cura tutto. Per disturbi come schizofrenia, disturbo bipolare, psicosi o demenza, servono spesso anche farmaci e supporto medico.
Arrivederci
Arrivederci
Gentile utente, grazie per la condivisione. La psicoterapia è un trattamento efficace per la maggior parte dei disturbi e della fatiche mentali. Talvolta, come nei casi di disturbi severi, quali la psicosi, è necessario unire la psicoterapia con la terapia farmacologica, in modo da avere una copertura del paziente a 360 gradi.
cordiali saluti
AV
cordiali saluti
AV
Gentile Utente,
mi permetto di riassumere, sperando di non semplificare troppo:
la psicoterapia è un percorso di condivisione tra vissuto personale (paziente) e strumenti-tecniche (professionista) volto al raggiungimento di un obiettivo concreto.
Alcune situazioni, sintomatologie, problemi, intoppi ecc. possono rientrare completamente e la persona ha maggiori strumenti e conoscenza personale, altre situazioni possono non dipendere direttamente dalla persona. In quel contesto la psicoterapia può essere un supporto per il benessere personale, nonostante un limite (ad es.) oggettivo (approccio alla situazione). L'importante è concordare un obiettivo che sia raggiungibile e realistico dato gli eventi che accadono e/o sono accaduti.
Spero questa riflessione Le sia utile.
saluti
mi permetto di riassumere, sperando di non semplificare troppo:
la psicoterapia è un percorso di condivisione tra vissuto personale (paziente) e strumenti-tecniche (professionista) volto al raggiungimento di un obiettivo concreto.
Alcune situazioni, sintomatologie, problemi, intoppi ecc. possono rientrare completamente e la persona ha maggiori strumenti e conoscenza personale, altre situazioni possono non dipendere direttamente dalla persona. In quel contesto la psicoterapia può essere un supporto per il benessere personale, nonostante un limite (ad es.) oggettivo (approccio alla situazione). L'importante è concordare un obiettivo che sia raggiungibile e realistico dato gli eventi che accadono e/o sono accaduti.
Spero questa riflessione Le sia utile.
saluti
Con alcuni disturbi si interviene in primis farmacologicamente.
Buongiorno, la psicoterapia aiuta le persone a comprendere e affrontare difficoltà emotive, psicologiche o relazionali, migliorando il benessere mentale e la qualità della vita. Viene utilizzata ad esempio, per gestire l’ ansia, la depressione, per affrontare traumi o lutti, per migliorare l’autostima, superare blocchi emotivi o comportamentali, per lavorare su relazioni difficili (di coppia, familiari, lavorative) ed in generale per comprendere meglio sé stessi ed i propri bisogni. A seconda dell’approccio (psicoanalitico, cognitivo-comportamentale, sistemico relazionale, ecc.), il terapeuta può aiutare il paziente ad esplorare il passato, cambiare schemi di pensiero disfunzionali o trovare nuove strategie per affrontare le difficoltà. Nei disturbi psichiatrici, la psicoterapia viene applicata come parte fondamentale del trattamento, spesso in combinazione con la terapia farmacologica al fine di ridurre i sintomi, riconoscere i segnali del disturbo, a comprenderne l’impatto sulla propria vita, modificare pensieri e comportamenti disfunzionali e per migliorare le relazioni sociali. Nei disturbi gravi si lavora anche sull’aderenza alla cura e sul funzionamento quotidiano. Spero di esserle stata d’aiuto.
Salve,
la ringrazio per la domanda che pone. Nel caso di disturbi con una componente organica che risulta compromessa, come per esempio nel caso di demenze e altre patologie di origine organica, la psicoterapia non può agire sulla funzione o area danneggiata in sè, in quanto questa è appunto compromessa per delle ragioni organiche. Quindi quello che in questi casi si può fare tramite in generale un intervento ti tipo psicologico è fornire una risposta integrata (cioè che avviene insieme ad altri interventi messi in atto, per esempio di tipo farmacologico, fisioterapico, assistenziale etc. in base alla problematica) e che cerca di lavorare sugli aspetti di competenza, come per esempio sui vissuti legati alla malattia al fine di ridurre l'impatto che la patologia organica può avere sia sulla persona che sulla propria famiglia.
Un Saluto
Dott.ssa Manfredini
la ringrazio per la domanda che pone. Nel caso di disturbi con una componente organica che risulta compromessa, come per esempio nel caso di demenze e altre patologie di origine organica, la psicoterapia non può agire sulla funzione o area danneggiata in sè, in quanto questa è appunto compromessa per delle ragioni organiche. Quindi quello che in questi casi si può fare tramite in generale un intervento ti tipo psicologico è fornire una risposta integrata (cioè che avviene insieme ad altri interventi messi in atto, per esempio di tipo farmacologico, fisioterapico, assistenziale etc. in base alla problematica) e che cerca di lavorare sugli aspetti di competenza, come per esempio sui vissuti legati alla malattia al fine di ridurre l'impatto che la patologia organica può avere sia sulla persona che sulla propria famiglia.
Un Saluto
Dott.ssa Manfredini
Salve, si necessita di un lavoro a più livelli che coinvolga diversi professionisti tra cui anche lo psicoterapeuta.
Saluti
Saluti
La psicoterapia aiutare la persona a comprendere e accettare la propria condizione,
gestire i sintomi residui e lo stress, migliorare l'aderenza al trattamento farmacologico,
sviluppare strategie di coping e resilienza e migliorare le relazioni interpersonali e il funzionamento sociale, ma per le condizioni con una forte base biologica e neurologica, il trattamento farmacologico è spesso essenziale e rappresenta la prima linea di intervento.
Nei disturbi da lei citati l'approccio più efficace è spesso multimodale, che combina la farmacoterapia con la psicoterapia e altri interventi psicosociali
gestire i sintomi residui e lo stress, migliorare l'aderenza al trattamento farmacologico,
sviluppare strategie di coping e resilienza e migliorare le relazioni interpersonali e il funzionamento sociale, ma per le condizioni con una forte base biologica e neurologica, il trattamento farmacologico è spesso essenziale e rappresenta la prima linea di intervento.
Nei disturbi da lei citati l'approccio più efficace è spesso multimodale, che combina la farmacoterapia con la psicoterapia e altri interventi psicosociali
Salve, le rispondo a grandi linee: la psicoterapia può aiutare negli ambiti di cui parla ma deve, nel caso di psicopatie o simili, essere associata a terapia farmacologica la quale è somministrata dallo psichiatra.
Gentile utente,
In queste condizioni complesse, l'efficacia della cura si realizza attraverso la sinergia tra lo spazio della relazione terapeutica e un trattamento farmacologico mirato e personalizzato.
Cordiali saluti
In queste condizioni complesse, l'efficacia della cura si realizza attraverso la sinergia tra lo spazio della relazione terapeutica e un trattamento farmacologico mirato e personalizzato.
Cordiali saluti
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