Stimatissimi dottori buongiorno. Mi rivolgo a voi per conto di mio marito, 40 anni, buona salute gen
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Stimatissimi dottori buongiorno. Mi rivolgo a voi per conto di mio marito, 40 anni, buona salute generale. Mio marito è miope elevato (-19 OS, -16 OD) affetto da coloboma in OD con visus residuo 2/10. Inoltre è affetto da maculopatia miopica in entrambi gli occhi che tuttavia non ha mai portato alla formazione di neovasi (ha avuto emorragie nel corso degli anni ma senza neovasi) consentendo all'occhio sinistro con correzione di LAC di mantenere un visus di 12/10. Da circa un anno è diventato presbite e questo ha causato una fortissima opacizzazione dei cristallini portando il visus a 8/10. Da qui i nostri dubbi. Lo stimato oculista che lo segue sostiene che un intervento di cataratta al momento non è consigliabile in quanto, nonostante nell'occhio sx la situazione sia stabile da molti anni mentre nel destro ha avuto una piccola emorragia recentemente, la sostituzione del cristallino con una lente creerebbe molto movimento nel vitreo, essendo la lente più piccola del cristallino naturale e questo nel 8-10% dei casi causerebbe un distacco di retina. Suggerisce quindi di aspettare 10 anni perché sostiene che in quella data la situazione sarà più stabile.Non convinti abbiamo sentito un altro specialista che sostiene invece il contrario dicendo che una volta che la situazione crei notevoli disagi è meglio intervenire in quanto le nuove IOL sono più grandi di una volta hanno una maggiore presa e soprattutto che tra 10 anni i tessuti saranno più rigidi, invecchiati e potrebbero creare problemi. Suggerisce di iniziare dall'occhio dx per vedere come reagisce e poi il sx. Ecco le domande: Cosa consigliate? Il fatto che abbia avuto una piccola emorragia nell'occhio dx qualche giorno fa non richiede di aspettare che l'occhio sia in quiete? Con una situazione di questo tipo quali problemi potrebbero insorgere? Grazie mille per una vostra risposta
l'intervento di cataratta nel paziente miope elevato ha sempre un rischio di maculopatia e distacco di retina maggiore rispetto ad un paziente normale; per questo in genere se l'opacità del cristallino non è molto avanzata le consiglio di aspettare: tuttavia la scelta dei 10 anni è un numero a piacere, nel senso che non esiste alcuna regola a tal proposito. Se suo marito riesce a veder bene ancora per 30 anni può aspettare tutto il tempo che vuole, viceversa se il visus cala nei prossimi 2 mesi l'intervento sarà inevitabile.
Cordiali saluti
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Gentile signora sono d’acc col dott Scorcia. La situazione clinica di suo marito è abbastanza delicata. Statevene buoni godendo i gli 8/10 nell’occhio migliore senza fare scommesse sul futuro. Mi sembra assurdo ipotizzare ciò che accadrà fra 10 anni. Continuate con i controlli cadenzati dal vostro oculista ma senza angosce. Nessuno di noi ha la palla di vetro
Saluti
Claudio Avolio
Saluti
Claudio Avolio
Assolutamente d'accordo con quanto detto sia dal dottor Scorcia che dal dottor Avolio. Ritengo quindi sia bene aspettare , fare controlli periodici e prendere una decisione chirurgica in base all'evoluzione del quadro clinico .
Gentile Paziente,
Grazie per la descrizione accurata della situazione di suo marito. Il caso è complesso, e la decisione sull’intervento di cataratta deve bilanciare i benefici visivi con il rischio di complicanze retiniche, in particolare il distacco di retina (DR) dato il quadro di miopia elevata, coloboma e maculopatia miopica.
Considerazioni chiave sulla chirurgia della cataratta in occhi altamente miopi
1. Rischio di distacco di retina
Gli occhi altamente miopi, con strutture oculari allungate e sottili, sono più soggetti a distacco di retina post-chirurgico.
Il rischio stimato varia tra il 5-10%, a seconda delle condizioni vitreoretiniche preesistenti.
L’intervento stesso può causare trazioni vitreoretiniche, specialmente se c’è un vitreo ancora aderente.
2. Ruolo della recente emorragia in OD
Se l’emorragia è recente, è prudente attendere la stabilizzazione prima di qualsiasi procedura intraoculare.
È essenziale escludere una neovascolarizzazione attiva con un OCT e angiografia OCT.
Aspettare troppo a lungo per l intervento chirurgico potrebbe portare a una cataratta ipermatura, aumentando la difficoltà chirurgica e il rischio di complicanze intraoperatorie.
Quando la cataratta inizia a compromettere la qualità della vita, è meglio intervenire prima che peggiori ulteriormente.
Dati i fattori di rischio, una strategia prudente potrebbe essere:
1. Monitorare attentamente l’occhio destro (OD) dopo l’emorragia
Aspettare almeno 1-3 mesi, con OCT e OCTA per confermare la stabilizzazione.
Se emergono neovasi, potrebbe essere necessario un trattamento intravitreale con anti-VEGF prima di qualsiasi intervento
2) Intervenire iniziando da OD
Dato che l’occhio destro ha un visus limitato e una maggiore fragilità, operarlo per primo permetterebbe di valutare la reazione dell’occhio senza compromettere l’unico occhio funzionale (OS).
Ricapitolando
L’intervento non è da escludere a priori, ma va pianificato con attenzione, attendendo la stabilizzazione dell’occhio destro.
La strategia di intervenire su OD per primo è ragionevole, ma solo dopo una rivalutazione con esami di imaging per minimizzare i rischi.
Un caro saluto,
Dott. Francesco Gelormini
Grazie per la descrizione accurata della situazione di suo marito. Il caso è complesso, e la decisione sull’intervento di cataratta deve bilanciare i benefici visivi con il rischio di complicanze retiniche, in particolare il distacco di retina (DR) dato il quadro di miopia elevata, coloboma e maculopatia miopica.
Considerazioni chiave sulla chirurgia della cataratta in occhi altamente miopi
1. Rischio di distacco di retina
Gli occhi altamente miopi, con strutture oculari allungate e sottili, sono più soggetti a distacco di retina post-chirurgico.
Il rischio stimato varia tra il 5-10%, a seconda delle condizioni vitreoretiniche preesistenti.
L’intervento stesso può causare trazioni vitreoretiniche, specialmente se c’è un vitreo ancora aderente.
2. Ruolo della recente emorragia in OD
Se l’emorragia è recente, è prudente attendere la stabilizzazione prima di qualsiasi procedura intraoculare.
È essenziale escludere una neovascolarizzazione attiva con un OCT e angiografia OCT.
Aspettare troppo a lungo per l intervento chirurgico potrebbe portare a una cataratta ipermatura, aumentando la difficoltà chirurgica e il rischio di complicanze intraoperatorie.
Quando la cataratta inizia a compromettere la qualità della vita, è meglio intervenire prima che peggiori ulteriormente.
Dati i fattori di rischio, una strategia prudente potrebbe essere:
1. Monitorare attentamente l’occhio destro (OD) dopo l’emorragia
Aspettare almeno 1-3 mesi, con OCT e OCTA per confermare la stabilizzazione.
Se emergono neovasi, potrebbe essere necessario un trattamento intravitreale con anti-VEGF prima di qualsiasi intervento
2) Intervenire iniziando da OD
Dato che l’occhio destro ha un visus limitato e una maggiore fragilità, operarlo per primo permetterebbe di valutare la reazione dell’occhio senza compromettere l’unico occhio funzionale (OS).
Ricapitolando
L’intervento non è da escludere a priori, ma va pianificato con attenzione, attendendo la stabilizzazione dell’occhio destro.
La strategia di intervenire su OD per primo è ragionevole, ma solo dopo una rivalutazione con esami di imaging per minimizzare i rischi.
Un caro saluto,
Dott. Francesco Gelormini
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