sono un ex pugile di 48 anni. ho spesso di allenarmi circa 10 anni fa perchè provavo un fastidio-do

3 risposte
sono un ex pugile di 48 anni.
ho spesso di allenarmi circa 10 anni fa perchè provavo un fastidio-dolore ai tendini delle dita in prossimità delle nocchè atte a colpire il sacco... bendaggi e guantoni non servivano a nulla...
sono rimasto fermo 5 ani e poi ho provato a riprendere ma nulla da fare: dopo circa un minuto che colpivo il sacco di boxe si riacutizzava il dolore in prossimità delle nocche.
Sono sato così fermo altri 5 anni e ormai sono passatro più di 10 anni ma ho riprovato oggi a colpire il sacco e sembra che sia passata solo una settimana... sempre dolore...
non ho mai avuto nessun altro problema o traumi ai tendini delle mani... come è possibile che dopo 10 anni ancora io sia impossibilitato a tirare qualche pugno sul sacco?
esistono rimedi veramente efficaci che non siano i soliti antinfiammatori, pomate freddo-caldo laser ecc.?
grazie
Salve,
ci sono dei casi in cui traumatismi e quindi stati infiammatori prolungati delle strutture portano ad un quadro di "ipersensibilità" di suddette strutture ad ulteriori sollecitazioni. In questo caso il fenomeno sembra estremo, ma il problema è che non si può passare da 0 a 100. Mi spiego: non si può tenere a riposo una mano per 5 anni e poi riprendere a colpire. Per risolvere l'infiammazione basta molto meno tempo (2 mesi con magari delle sedute di onde d'urto) e poi però bisogna riprendere gradualmente a tirare per riabituare la mano, idealmente facendo prima prima una fisioterapia di rieducazione allo sforzo e di ergonomia del gesto tecnico.
Una valutazione fisiatrica previa ecografia è sicuramente indicata.

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Buongiorno,
da come descrive il suo dolore, è possibile che si tratti di una sublussazione o lussazione dei tendini estensori a livello delle nocche, una condizione che può colpire chi pratica sport da impatto come la boxe. Spesso dipende da una lesione della banderella sagittale, che normalmente mantiene il tendine centrato sull'articolazione.
Questa instabilità non si risolve col riposo, né con i trattamenti standard, ma può essere diagnosticata facilmente con ecografia muscoloscheletrica dinamica. Se confermata, il trattamento più efficace è generalmente l’intervento chirurgico di stabilizzazione, che ha ottimi risultati anche negli atleti, permettendo il ritorno all’attività sportiva.

A seguire, si può impostare un protocollo riabilitativo specifico per rinforzare e stabilizzare la mano, ridurre il rischio di recidive e ritrovare sicurezza nell’impatto sul sacco.
Cordiali saluti,
Salvatore Failla, fisiatra a Caltanissetta

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