Salve, vorrei chiedere un info. Mio nonno, di 90 anni, da un paio di notti sembra soffrire di atta
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Salve, vorrei chiedere un info.
Mio nonno, di 90 anni, da un paio di notti sembra soffrire di attacchi di sonno notturni. Essi si verificano allo stesso orario, quasi sempre un’ora dopo che si addormenta. Ad un certo punto del sonno inizia ad urlare o batte le mani e continua a ripetere frasi terrorizzato dicendo che c’è un uccello nella stanza o altri animali!
Lui nonostante abbia 90 anni è in gamba, ma è cardiopatico e quindi deve prendere molte pastiglie al giorno/sera.
Insomma vorrei chiedere se esiste tranquillante da potergli dare la notte prima di dormire, anche cose naturali! Qualsiasi consiglio è benaccetto.
Grazie,
Martina
Mio nonno, di 90 anni, da un paio di notti sembra soffrire di attacchi di sonno notturni. Essi si verificano allo stesso orario, quasi sempre un’ora dopo che si addormenta. Ad un certo punto del sonno inizia ad urlare o batte le mani e continua a ripetere frasi terrorizzato dicendo che c’è un uccello nella stanza o altri animali!
Lui nonostante abbia 90 anni è in gamba, ma è cardiopatico e quindi deve prendere molte pastiglie al giorno/sera.
Insomma vorrei chiedere se esiste tranquillante da potergli dare la notte prima di dormire, anche cose naturali! Qualsiasi consiglio è benaccetto.
Grazie,
Martina
Gentilissima Martina, le consiglierei di valutare questa situazione con un geriatra e/o un neurologo. Gli specialisti sapranno sicuramente aiutare suo nonno, eventualmente con dei farmaci.
Saluti!
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Cara Martina, ritengo opportuno approfondire la condizione clinica con l'aiuto di un geriatra o di un neurologo. I disturbi comportamentali del sonno possono avere anche rilevanza clinica ed è importante, oltre ad un adeguato trattamento farmacologico, anche capire se vi sono malattie alla base del disturbo, in modo da intervenire non solo sul singolo sintomo, ma anche sul quadro globale. Un caro saluto
Gentile Martina, ritengo opportuno approfondire la condizione clinica con l'aiuto di un neurologo. I disturbi comportamentali del sonno possono avere anche rilevanza clinica ed è importante, oltre ad un adeguato trattamento farmacologico, anche capire se vi sono malattie alla base del disturbo come malattie neurodegenerative. Inoltre, le consiglio di effettuare una valutazione neuropsicologica.
Gentile Martina, ha discusso di questo fatto con il medico curante di suo nonno? è fondamentale tenere aggiornato il medico rispetto cambiamenti così importanti e improvvisi, considerata anche la storia clinica di suo nonno e la terapia farmacologica attuale. Il dottore/la dottoressa potrà sicuramente darvi risposte più precise ed eventualmente consigliarvi una visita neurologica. Un saluto.
Salve,
possono esistere tranquillanti ma deve prescriverli il medico curante e prima di prescrivere farmaci così a caso, le consiglio vivamente una visita neurologica geriatrica che potrà convalidare la tesi da me sostenuta cioè di un principio di demenza ( normalissima e non preoccupante alla sua età) che spesso si manifestano agli esordi nel sonno.
Spero di esserle stata utile.
Un cordiale saluto ed un abbraccio al nonno.
possono esistere tranquillanti ma deve prescriverli il medico curante e prima di prescrivere farmaci così a caso, le consiglio vivamente una visita neurologica geriatrica che potrà convalidare la tesi da me sostenuta cioè di un principio di demenza ( normalissima e non preoccupante alla sua età) che spesso si manifestano agli esordi nel sonno.
Spero di esserle stata utile.
Un cordiale saluto ed un abbraccio al nonno.
Buonasera Martina,
Gli episodi che descrive potrebbero essere legati a incubi o disturbi del sonno, comuni tra gli anziani, soprattutto se sono in trattamento con molti farmaci. È fondamentale consultare un medico prima di introdurre qualsiasi nuovo rimedio o tranquillante, naturale o meno, per evitare interazioni con i farmaci attuali.
Nel frattempo, potrebbe essere utile adottare alcune strategie per migliorare la qualità del sonno di suo nonno: mantenere una routine di sonno regolare, creare un ambiente di riposo tranquillo e confortevole, e considerare tecniche di rilassamento come la meditazione o la musica calmante prima di dormire.
La valutazione di un neurologo o di uno specialista in medicina del sonno potrebbe fornire ulteriori indicazioni specifiche e sicure per gestire la situazione.
Cordiali saluti.
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Buonasera, suo nonno probabilmente , vista l'età, soffre di un disturbo del sonno e ciò pare essere abbastanza comprensibile. Vista la compresenza di patologie cardiache importanti le consiglio di consultare un neurologo presso l'ospedale a lei più vicino, di modo che possa usufruire del parere di uno specialista che lavora in equipe con altri professionisti della salute.
Buongiorno Martina, grazie per aver scritto con tanta premura verso il suo caro nonno. Quello che descrive – episodi notturni con urla, gesti improvvisi, allucinazioni visive come la presenza di animali nella stanza, che si verificano a un’ora circa dall’addormentamento – potrebbe indicare un disturbo del comportamento legato alla fase REM del sonno o una forma di delirio notturno, fenomeni abbastanza comuni in età avanzata, soprattutto se si è in terapia con più farmaci e si convive con patologie croniche come quella cardiaca. È importante tenere presente che tali episodi possono essere favoriti o amplificati da diverse cause come l’interazione tra farmaci, un possibile decadimento cognitivo iniziale, disturbi specifici del sonno o anche fattori ambientali come luci forti, rumori, o cambiamenti recenti nella routine serale. Un buon primo passo pratico può essere quello di tenere un piccolo diario del sonno in cui annotare orari, descrizione degli episodi, durata e stato di vigilanza prima e dopo l’evento, in modo da offrire al medico curante una base più solida per valutare la situazione. Le consiglio vivamente di non introdurre autonomamente sedativi o tranquillanti, nemmeno naturali, senza prima aver consultato il medico di base o un geriatra di riferimento, specialmente perché alcuni estratti naturali possono interferire con i farmaci cardiologici. In alcuni casi, a discrezione del medico, può essere utile valutare l’introduzione di melatonina a basso dosaggio o di tisane leggere con passiflora, valeriana o escolzia, ma sempre sotto sorveglianza professionale. Allo stesso tempo, può essere utile mantenere una routine serale stabile, evitare l’esposizione a stimoli intensi come televisione o luci forti prima di dormire, e assicurarsi che la camera sia tranquilla e poco stimolante. L’ideale sarebbe effettuare una valutazione geriatrica o neurologica per approfondire l’origine di questi episodi e valutare se ci sia un disturbo del sonno da trattare con attenzione. È molto positivo che suo nonno, a 90 anni, sia ancora lucido e attivo, e proprio per questo è importante intervenire in modo precoce e rispettoso per proteggerne la qualità della vita e il benessere psicofisico.
Ad ogni modo, farei riferimento ad uno specialista nella sua zona per poter comprendere meglio i segnali da monitorare. Un saluto e tanti auguri di serenità a lei e a suo nonno.
Ad ogni modo, farei riferimento ad uno specialista nella sua zona per poter comprendere meglio i segnali da monitorare. Un saluto e tanti auguri di serenità a lei e a suo nonno.
Buongiorno Martina, grazie per aver condiviso la situazione con tanta attenzione. Quello che descrive in suo nonno rientra in un quadro che viene spesso definito disturbo comportamentale del sonno REM o, più in generale, episodi di terrore notturno o agitazione durante il sonno. È importante sottolineare che, anche se può sembrare spaventoso, questi episodi non sempre indicano una malattia neurologica grave, soprattutto se suo nonno è in buona forma cognitiva e funzionale durante il giorno.
Detto questo, la comparsa improvvisa di questi comportamenti, la ripetitività e la loro intensità meritano una valutazione medica approfondita, soprattutto considerando l’età avanzata e la presenza di patologie cardiache e numerosi farmaci. Alcuni farmaci possono infatti influenzare la qualità del sonno o favorire agitazione notturna, e solo un medico può valutare in sicurezza eventuali strategie farmacologiche o integrative.
Per quanto riguarda l’uso di tranquillanti, anche quelli “naturali” o da banco, come la melatonina o tisane rilassanti, è fondamentale consultare prima il medico curante o un neurologo/geriatra: anche prodotti apparentemente innocui possono interagire con i farmaci cardiaci o provocare effetti indesiderati in una persona di 90 anni.
Nel frattempo, alcune misure comportamentali possono ridurre il rischio e l’intensità degli episodi: mantenere orari regolari di sonno, ridurre stimoli luminosi o rumori durante la notte, garantire un ambiente sicuro in camera da letto e, se possibile, monitorare i momenti di agitazione senza intervenire in modo brusco, per evitare che si ferisca.
In sintesi, la priorità è far valutare questi episodi da un geriatra o neurologo, che potrà verificare eventuali cause organiche, interazioni farmacologiche e proporre strategie sicure per ridurre il disagio notturno.
Resto a disposizione per approfondimenti
Saluti
Detto questo, la comparsa improvvisa di questi comportamenti, la ripetitività e la loro intensità meritano una valutazione medica approfondita, soprattutto considerando l’età avanzata e la presenza di patologie cardiache e numerosi farmaci. Alcuni farmaci possono infatti influenzare la qualità del sonno o favorire agitazione notturna, e solo un medico può valutare in sicurezza eventuali strategie farmacologiche o integrative.
Per quanto riguarda l’uso di tranquillanti, anche quelli “naturali” o da banco, come la melatonina o tisane rilassanti, è fondamentale consultare prima il medico curante o un neurologo/geriatra: anche prodotti apparentemente innocui possono interagire con i farmaci cardiaci o provocare effetti indesiderati in una persona di 90 anni.
Nel frattempo, alcune misure comportamentali possono ridurre il rischio e l’intensità degli episodi: mantenere orari regolari di sonno, ridurre stimoli luminosi o rumori durante la notte, garantire un ambiente sicuro in camera da letto e, se possibile, monitorare i momenti di agitazione senza intervenire in modo brusco, per evitare che si ferisca.
In sintesi, la priorità è far valutare questi episodi da un geriatra o neurologo, che potrà verificare eventuali cause organiche, interazioni farmacologiche e proporre strategie sicure per ridurre il disagio notturno.
Resto a disposizione per approfondimenti
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