Salve.. Vorrei cercare di capire i risultati della risonanza alla schiena, in attesa della visita..

11 risposte
Salve.. Vorrei cercare di capire i risultati della risonanza alla schiena, in attesa della visita..
ridotta lordosi lombare corpi vertebrali ben allineati sul piano sagittale e di regolare altezza assottigliati e alterati nel segnale i dischi intersomatici da L3 a S1 su base disidratativa protrusione mediana e paramediana destra del disco L3-L4 senza impronte sulla superfice anteriore del sacco durale protrusione mediana e paramediana destra con frammento estruso e migrato nel canale spinale del disco intersomatico L4-L5 con effetto compressivo sulla superfice anteriore del sacco durale e conflitto radicolare di L5 di destra protrusione mediana del disco intersomatico L5-S1 con impronta compressiva sulla superfice anteriore del sacco durale cono midollare in L1 normoconformato canale vertebrale di regolare ampiezza non aree di alterato segnale da edema osseo della spongiosa dei segmenti in volume di esame
Salve, sarebbe importante conoscere la sua età e quali sintomi sono presenti. Comunque l'unico dato indicativo potrebbe essere la compressione del sacco durale in L5-S1 che potrebbe scaturire dei sintomi lungo l'arto inferiore. Le consiglio, successivamente alla visita, di effettuare della riabilitazione per eventualmente migliorare il sintomo. Le auguro una buona guarigione

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Dott. Francesco Bavelloni
Fisioterapista
San Lazzaro di Savena
Ciao, grazie per aver condiviso il referto. Ti spiego in modo semplice cosa significa:
La lordosi lombare è ridotta, cioè la curva naturale della zona lombare è un po’ meno accentuata del normale. Situazione molto comune e non grave, tipica con l'avanzamento di età.
I corpi vertebrali (le ossa della colonna) sono ben allineati e di altezza normale, quindi la struttura ossea è conservata.
I dischi tra L3 e S1 risultano un po’ “disidratati”, quindi un po' consumati. Segno che può comparire con l’età o dopo sovraccarichi, ma anche qui è una situazione molto comune.
A livello L3-L4 c’è una piccola protrusione del disco, senza compressione sul midollo o sui nervi, quindi niente di che.
A livello L4-L5 invece il disco ha una protrusione con un piccolo frammento erniato che comprime lo spazio dove passa la radice nervosa di destra (L5). Questo può essere correlato a sintomi come dolore, formicolio o perdita di forza alla gamba destra. Ma se non dovessi avere sintomi alla gamba destra allora puoi anche dimenticarti dell'esistenza di questa ernia.
A livello L5-S1 c’è un’altra protrusione che comprime anteriormente il sacco durale (la membrana che contiene le radici nervose). La conclusione è la stessa della protrusione L4-L5.

Il resto (cono midollare, canale vertebrale, tessuto osseo) risulta normale.

Detto questo, il referto descrive le immagini, ma non sempre ciò che si vede corrisponde al dolore o ai sintomi che una persona prova. Per capire davvero la situazione servono la visita clinica e la valutazione dei tuoi disturbi, così da collegare (o meno) i sintomi a quanto riportato.
Buongiorno,
dalla risonanza si evidenziano alcune alterazioni della colonna lombare, tipiche di fenomeni degenerativi dei dischi (disidratazione e riduzione dell’altezza dei dischi tra L3 e S1). In particolare:
L3-L4: protrusione del disco senza pressione sul sacco durale;
L4-L5: protrusione con frammento estruso che comprime la superficie anteriore del sacco durale e può causare sintomi lungo il nervo L5 a destra;
L5-S1: protrusione mediana con impronta sul sacco durale.
Il canale vertebrale ha ampiezza regolare, il midollo è nella norma e non ci sono segni di edema osseo.
Questi reperti confermano alterazioni degenerative che possono spiegare eventuali dolori o radicolopatie.
La valutazione clinica e l'esame obiettivo saranno fondamentali per capire meglio la situazione e per suggerirgli poi il percorso migliore da intraprendere
Dr. Luciano Brigandi
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Meda
Buongiorno
Avrei necessità di avere maggiori informazioni. Mi invii il suo numero di cellulare su questo sito affinché possa contattarla.
Senza impegno economico.
Grazie
Dott.ssa Rita Molinini
Fisioterapista
Verona
La lettura dei referti strumentali e perciò la diagnosi non è competenza del fisioterapista, ma del medico! Ti consiglio di far leggere a tuo medico di medicina generale la risonanza per valutare un consulto dal medico specialista o l’inizio di un percorso terapeutico.
Il fisioterapista può effettuare tramite valutazione funzionale gli effetti del quadro clinico e il grado di disabilità percepito dal paziente, come ad esempio la ridotta mobilità o l’irradiazione agli arti inferiori o la riduzione delle attività quotidiane a causa del dolore, ecc…
Buongiorno, la colonna lombare mostra segni di usura dei dischi (un po’ “invecchiati”), con due protrusioni e soprattutto un’ernia a livello L4-L5 che comprime un nervo sulla destra. Questo è il reperto più importante, perché può spiegare eventuali dolori lombari, sciatalgia (dolore che scende alla gamba), formicolii o perdita di forza. I risultati della risonanza devono essere sempre confrontati con i suoi sintomi da uno specialista che li compara e valuta la terapia più adatta a lei.
Dr. Matteo Tonino
Fisioterapista, Posturologo
Roma
Il referto descrive la situazione anatomica, ma non basta per capire l’impatto clinico: per questo è fondamentale associare sempre l’anamnesi e una valutazione funzionale accurata, così da stabilire il reale legame tra ciò che si vede in risonanza e i sintomi che lei presenta.

In molti casi, un percorso fisioterapico mirato e personalizzato può aiutare a gestire i sintomi e migliorare la funzionalità, riservando eventuali altre opzioni (come terapie infiltrative o chirurgiche) solo se realmente necessarie.

Resto a disposizione per una valutazione diretta e per impostare insieme il percorso più adatto.
Dott. Fabrizio De Lazzari
Fisioterapista
San Donà di Piave
Buongiorno, il risultato della lettura del medico radiologo devono poi essere confermati clinicamente dallo specialista ortopedico, in quanto se tale condizione produce anche sintomi lombari o irradiati allora vanno inquadrati con un adeguato protocollo terapeutico.
Gentile paziente,
la risonanza evidenzia una discopatia lombare degenerativa da L3 a S1 con segni di disidratazione dei dischi. In dettaglio:

* L3-L4: protrusione discale senza compressione significativa.
* L4-L5: ernia discale estrusa e migrata con conflitto radicolare sulla radice L5 destra.
* L5-S1: protrusione discale con impronta sul sacco durale.

Il quadro può giustificare sintomi di lombosciatalgia destra. È consigliabile una valutazione specialistica ortopedica o neurochirurgica per definire il percorso terapeutico più indicato.


Dott. Daniele Fusto
Fisioterapista, Terapeuta
Milano
Buongiorno, non è allarmante il suo referto, è molto più importante per noi sapere la sua sintomatologia: potrebbe essere dovuta alla sedentarietà o allo stare molto seduti, sicuramente indica che la sua schiena ha modificato la sua curca fisiologica diventando piu dritta, che in questo caso non è un bene. Con un po di consigli giusti e della fisioterapia con una vita più attiva sicuramente risolverà il problema.

Cordialmente
La risonanza evidenzia un quadro di degenerazione vertebrale comune per l'età, con disidratazione dei dischi (riduzione dell'ammortizzamento) e una postura leggermente appiattita (ridotta lordosi). La problematica più significativa è a livello L4-L5 (cioè la quarta e la quinta vertebra lombare), dove è presente una ernia espulsa e migrata che crea un chiaro conflitto con la radice nervosa di L5 di destra. Questo è il riscontro anatomico che spiega la potenziale presenza di dolore, intorpidimento o debolezza alla gamba destra. Anche le protrusioni L3-L4 e L5-S1 contribuiscono all'irritazione del sacco durale (meninge più esterna del midollo spinale, un rivestimento fibroso che protegge il midollo stesso e le sue radici nervose). Non essendoci edema osseo, il problema è principalmente meccanico-discale. In attesa della visita ortopedica o fisiatrica, il percorso conservativo iniziale prevede di evitare sforzi e flessioni del tronco e di valutare l'inizio di una fisioterapia mirata per la decompressione nervosa e la stabilizzazione del core.

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