Salve, Vi scrivo in quanto vorrei capire se certe aspetti che ho notato negli ultimi tempi, e che m
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Salve,
Vi scrivo in quanto vorrei capire se certe aspetti che ho notato negli ultimi tempi, e che mi sembrano essere peggiorati, siano, secondo il vostro giudizio, da sottoporre all'analisi di un medico.
È normale mentre si parla avere dei momenti in cui ci si dimentica una parola, ma a me sembra che succeda un po' troppo di frequente. La cosa che mi preoccupa è che tali dimenticanze avvengono anche con parole normali, di uso comune. Certe volte impiego veramente tanti secondi per ricordare la parola esatta.
Altra cosa che reputo molto strana (e che non mi era mai sembrato di avere durante l'infanzia e l' adolescenza), è che quando leggo, spesso leggo frasi o parole diverse rispetto a quelle riportate effettivamente per iscritto su di una pagina o su di uno schermo. Per esempio: se su un foglio c'è scritto "il gatto dorme", io potrei tranquillamente leggerci invece "il gatto morde". Molte volte impiego tanto tempo per rendermi conto dell'errore e per capire cosa veramente c'è scritto. È come se la mia mente fosse convinta che ci sia scritta una cosa e i miei occhi vedono quella.
Anche scrivere sta diventando faticoso. Come nel parlare, anche quando scrivo faccio fatica a trovare (o ricordare) le parole giuste e mi perdo nella sintassi. Spesso ho l' impressione di scrivere periodi brevi e scollegati tra di loro.
Potrebbe anche essere che tutte queste cose siano dovute alla stanchezza e all'ansia, però mi preoccupa la frequenza con cui avvengono e il fatto che alcune di queste (le ultime due), sembrano essere esordite di recente.
Vi scrivo in quanto vorrei capire se certe aspetti che ho notato negli ultimi tempi, e che mi sembrano essere peggiorati, siano, secondo il vostro giudizio, da sottoporre all'analisi di un medico.
È normale mentre si parla avere dei momenti in cui ci si dimentica una parola, ma a me sembra che succeda un po' troppo di frequente. La cosa che mi preoccupa è che tali dimenticanze avvengono anche con parole normali, di uso comune. Certe volte impiego veramente tanti secondi per ricordare la parola esatta.
Altra cosa che reputo molto strana (e che non mi era mai sembrato di avere durante l'infanzia e l' adolescenza), è che quando leggo, spesso leggo frasi o parole diverse rispetto a quelle riportate effettivamente per iscritto su di una pagina o su di uno schermo. Per esempio: se su un foglio c'è scritto "il gatto dorme", io potrei tranquillamente leggerci invece "il gatto morde". Molte volte impiego tanto tempo per rendermi conto dell'errore e per capire cosa veramente c'è scritto. È come se la mia mente fosse convinta che ci sia scritta una cosa e i miei occhi vedono quella.
Anche scrivere sta diventando faticoso. Come nel parlare, anche quando scrivo faccio fatica a trovare (o ricordare) le parole giuste e mi perdo nella sintassi. Spesso ho l' impressione di scrivere periodi brevi e scollegati tra di loro.
Potrebbe anche essere che tutte queste cose siano dovute alla stanchezza e all'ansia, però mi preoccupa la frequenza con cui avvengono e il fatto che alcune di queste (le ultime due), sembrano essere esordite di recente.
Buongiorno,
capisco la sua preoccupazione: ciò che descrive – difficoltà nel trovare le parole, leggere in modo impreciso o percepire un calo nella fluenza linguistica – può effettivamente dipendere da diversi fattori. In molti casi, ansia, stress o affaticamento mentale possono influire sull’attenzione e sulla memoria, generando errori simili a quelli che riporta. Tuttavia, poiché nota un peggioramento e la comparsa recente di alcuni di questi sintomi, ritengo opportuno approfondire.
Le suggerisco di rivolgersi inizialmente al medico di base, che potrà indicarle eventuali accertamenti neurologici o neuropsicologici, per chiarire la natura del disturbo. In parallelo, può essere utile anche un confronto con uno psicologo per valutare l’impatto di ansia e stress sulle sue funzioni cognitive.
Dott.ssa Francesca Murgia, Psicologa Psicoterapeuta
capisco la sua preoccupazione: ciò che descrive – difficoltà nel trovare le parole, leggere in modo impreciso o percepire un calo nella fluenza linguistica – può effettivamente dipendere da diversi fattori. In molti casi, ansia, stress o affaticamento mentale possono influire sull’attenzione e sulla memoria, generando errori simili a quelli che riporta. Tuttavia, poiché nota un peggioramento e la comparsa recente di alcuni di questi sintomi, ritengo opportuno approfondire.
Le suggerisco di rivolgersi inizialmente al medico di base, che potrà indicarle eventuali accertamenti neurologici o neuropsicologici, per chiarire la natura del disturbo. In parallelo, può essere utile anche un confronto con uno psicologo per valutare l’impatto di ansia e stress sulle sue funzioni cognitive.
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Buongiorno,
la descrizione che fornisci è molto chiara e comprensibile. Può accadere che momenti di forte stress, stanchezza o ansia incidano sulla concentrazione e sul recupero delle parole, ma il fatto che tu noti una maggiore frequenza e alcune difficoltà anche nella lettura e nella scrittura merita senz’altro un approfondimento.
Nel mio approccio cognitivo-neuropsicologico valutiamo in modo integrato sia gli aspetti emotivi sia quelli cognitivi (attenzione, linguaggio, memoria, funzioni esecutive), per capire se i cambiamenti che percepisci siano transitori o se indichino un’alterazione specifica delle funzioni linguistiche.
Ti consiglierei di fissare un incontro di valutazione: attraverso un colloquio e alcuni test mirati potremo chiarire la natura delle difficoltà e, se necessario, indicare eventuali accertamenti medici o strategie di intervento.
Resto a disposizione per un primo appuntamento conoscitivo
Mariella Bellotto
la descrizione che fornisci è molto chiara e comprensibile. Può accadere che momenti di forte stress, stanchezza o ansia incidano sulla concentrazione e sul recupero delle parole, ma il fatto che tu noti una maggiore frequenza e alcune difficoltà anche nella lettura e nella scrittura merita senz’altro un approfondimento.
Nel mio approccio cognitivo-neuropsicologico valutiamo in modo integrato sia gli aspetti emotivi sia quelli cognitivi (attenzione, linguaggio, memoria, funzioni esecutive), per capire se i cambiamenti che percepisci siano transitori o se indichino un’alterazione specifica delle funzioni linguistiche.
Ti consiglierei di fissare un incontro di valutazione: attraverso un colloquio e alcuni test mirati potremo chiarire la natura delle difficoltà e, se necessario, indicare eventuali accertamenti medici o strategie di intervento.
Resto a disposizione per un primo appuntamento conoscitivo
Mariella Bellotto
Le difficoltà che descrive — dimenticare parole comuni, leggere termini diversi da quelli scritti, avere la sensazione di “perdersi” nel discorso o nella scrittura — non sono necessariamente indice di qualcosa di grave, ma meritano attenzione clinica. Possono derivare da diversi fattori: affaticamento cognitivo, stress cronico, ansia, disturbi del sonno, ma anche da alterazioni di tipo neurofunzionale, metabolico o infiammatorio che influenzano l’efficienza delle reti linguistiche e attentive. In certi casi, tali sintomi possono rappresentare una forma di disfunzione cognitiva lieve o transitoria legata al sovraccarico psico-fisico; tuttavia, se la frequenza e la durata stanno aumentando, è opportuno non attribuirli solo alla stanchezza. Le suggerisco di rivolgersi al suo medico curante per una valutazione iniziale e, se necessario, a un neurologo o neuropsicologo per un approfondimento cognitivo mirato. Nel frattempo, curi il riposo, riduca l’esposizione a fonti di stress prolungato e osservi se i sintomi variano in base ai momenti della giornata o al livello di tensione. Questi dettagli potranno aiutare molto nella diagnosi.
Salve, comprendo bene la sua preoccupazione, perché notare cambiamenti nelle proprie capacità di memoria, attenzione o lettura può essere davvero destabilizzante, soprattutto quando si manifestano in maniera frequente o improvvisa. La situazione che descrive – difficoltà a ricordare parole comuni, leggere in modo distorto o avere problemi nel costruire frasi scritte coerenti – può generare ansia, che a sua volta può amplificare la percezione delle difficoltà stesse. È del tutto normale interrogarsi sul possibile ruolo di stanchezza, stress o ansia, perché queste condizioni possono incidere sensibilmente sulla concentrazione e sulla fluidità del linguaggio.
Al tempo stesso, considerando che alcune di queste difficoltà sembrano essere comparsi di recente e riguardano funzioni cognitive specifiche, può essere utile, a scopo cautelativo, sottoporre questi sintomi a una valutazione da parte di un medico o di uno specialista in neuropsicologia. Una valutazione professionale può chiarire se si tratta di fenomeni transitori legati a stress e fatica o se ci sono altri aspetti che meritano approfondimento.
Parallelamente, un percorso psicologico personalizzato può essere utile per gestire l’ansia che questi sintomi generano, migliorare la concentrazione e individuare strategie pratiche per affrontare le difficoltà quotidiane. Questo approccio integrato può offrirle sia rassicurazione sia strumenti concreti per ritrovare sicurezza nel proprio funzionamento cognitivo e nelle attività quotidiane.
Resto a disposizione, Saluti
Al tempo stesso, considerando che alcune di queste difficoltà sembrano essere comparsi di recente e riguardano funzioni cognitive specifiche, può essere utile, a scopo cautelativo, sottoporre questi sintomi a una valutazione da parte di un medico o di uno specialista in neuropsicologia. Una valutazione professionale può chiarire se si tratta di fenomeni transitori legati a stress e fatica o se ci sono altri aspetti che meritano approfondimento.
Parallelamente, un percorso psicologico personalizzato può essere utile per gestire l’ansia che questi sintomi generano, migliorare la concentrazione e individuare strategie pratiche per affrontare le difficoltà quotidiane. Questo approccio integrato può offrirle sia rassicurazione sia strumenti concreti per ritrovare sicurezza nel proprio funzionamento cognitivo e nelle attività quotidiane.
Resto a disposizione, Saluti
Buongiorno,
Capisco bene la sua preoccupazionee: quando si iniziano a notare difficoltà nel linguaggio o nella lettura, soprattutto se nuove o percepite in aumento, è naturale sentirsi in allarme. Le situazioni che descrive, momentanee difficoltà nel ricordare parole comuni, leggere parole diverse da quelle scritte o faticare a organizzare il discroso, possono effettivamente avere molte possibili spiegazioni, che spaziano da fattori emotivi e funzionali (come stress, ansia, stanchezza o sovraccarico mentale) a cause di tipo neurologico o medico.
Nella maggior parte dei casi, quando questi fenomeni compaiono in un periodo di particolare tensione o affaticamento, tendono a essere transitori e migliorano con il riposo o con una riduzione dello stress. Tuttavia, poiché lei nota un peggioramento e la comparsa recente di alcune difficoltà, la cosa più prudente è condividere quanto prima queste osservazioni con il suo medico di base, che potrà indirizzarla verso eventuali accertamenti (ad esempio una visita neurologica o una valutazione neuropsicologica) per chiarire l’origine del problema..
Un caro saluto
Capisco bene la sua preoccupazionee: quando si iniziano a notare difficoltà nel linguaggio o nella lettura, soprattutto se nuove o percepite in aumento, è naturale sentirsi in allarme. Le situazioni che descrive, momentanee difficoltà nel ricordare parole comuni, leggere parole diverse da quelle scritte o faticare a organizzare il discroso, possono effettivamente avere molte possibili spiegazioni, che spaziano da fattori emotivi e funzionali (come stress, ansia, stanchezza o sovraccarico mentale) a cause di tipo neurologico o medico.
Nella maggior parte dei casi, quando questi fenomeni compaiono in un periodo di particolare tensione o affaticamento, tendono a essere transitori e migliorano con il riposo o con una riduzione dello stress. Tuttavia, poiché lei nota un peggioramento e la comparsa recente di alcune difficoltà, la cosa più prudente è condividere quanto prima queste osservazioni con il suo medico di base, che potrà indirizzarla verso eventuali accertamenti (ad esempio una visita neurologica o una valutazione neuropsicologica) per chiarire l’origine del problema..
Un caro saluto
Buonasera,
quello che descrive merita attenzione e una valutazione più approfondita. Difficoltà frequenti nel ricordare parole, leggere in modo confuso o perdere il filo nella scrittura possono effettivamente avere cause diverse: dalla stanchezza o stress prolungato, fino a fattori di natura neurologica o cognitiva che andrebbero indagati con un medico o un neuropsicologo.
È importante non allarmarsi, ma neppure trascurare il sintomo: un colloquio con il medico di base può essere il primo passo per escludere cause organiche e, se necessario, indirizzarla verso una valutazione neuropsicologica specifica. In parallelo, lavorare sulla gestione dell’ansia e della tensione mentale può ridurre l’interferenza emotiva sulle funzioni cognitive, come spesso si fa in terapia cognitivo-comportamentale di terza generazione.
Resto disponibile, anche online, per un approfondimento volto a migliorare la concentrazione, la chiarezza mentale e la gestione dell’ansia associata a questi episodi.
Un cordiale saluto,
Dott. Ivan De Lucia
quello che descrive merita attenzione e una valutazione più approfondita. Difficoltà frequenti nel ricordare parole, leggere in modo confuso o perdere il filo nella scrittura possono effettivamente avere cause diverse: dalla stanchezza o stress prolungato, fino a fattori di natura neurologica o cognitiva che andrebbero indagati con un medico o un neuropsicologo.
È importante non allarmarsi, ma neppure trascurare il sintomo: un colloquio con il medico di base può essere il primo passo per escludere cause organiche e, se necessario, indirizzarla verso una valutazione neuropsicologica specifica. In parallelo, lavorare sulla gestione dell’ansia e della tensione mentale può ridurre l’interferenza emotiva sulle funzioni cognitive, come spesso si fa in terapia cognitivo-comportamentale di terza generazione.
Resto disponibile, anche online, per un approfondimento volto a migliorare la concentrazione, la chiarezza mentale e la gestione dell’ansia associata a questi episodi.
Un cordiale saluto,
Dott. Ivan De Lucia
Ciao, quanti anni hai? L'età può essere un elemento utile da sapere al fine di consigliarti al meglio. A seconda di questa, e laddove non ci siano fattori di stress e ansiogeni particolarmente importanti in questo momento della tua vita, potrebbe essere utile una consulenza psicologica e/o neurologica e una valutazione neuropsicologica di supporto laddove ritenuta necessaria dallo specialista. Sottolineo nuovamente che l'età è un fattore importante da sapere per indirizzarti al meglio.
Gentile utente, capisco la preoccupazione che sente nei confronti di queste difficoltà. Se ritiene che ci siano delle differenze sostanziali rispetto al passato e che queste difficoltà le rendono difficile adempiere ai suoi compiti quotidiani può essere utile fare degli approfondimenti neuropsicologici che le consentano di capire se queste difficoltà cognitive sono reali o dipendano da altri fattori. Ci sono, infatti, diverse condizioni, anche legate ad ansia e fatica, che possono mimare deficit cognitivi ma che poi ad una analisi più attenta non vengono rilevati. Le nostre prestazioni cognitive non sono sempre uguali a se stesse e eventi personali, fattori ambientali o fattori interni possono alterare il normale svolgimento di tutti quei compiti cognitivi che siamo soliti svolgere durante le nostre giornate. Le auguro di trovare presto risposta ai suoi dubbi nella speranza di esserle stata di aiuto per capire come muoversi.
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