Salve, sono una ragazza di 27 anni. Da ormai 4 o 5 giorni ho un fastidio costante alla pianta del
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Salve, sono una ragazza di 27 anni.
Da ormai 4 o 5 giorni ho un fastidio costante alla pianta del piede, nella parte anteriore appena sotto l'attaccatura delle dita (precisamente tra alluce e secondo dito). Non è doloroso, riesco a camminare normalmente e anche esercitando pressione non fa male, è più una specie di prurito, che però non cessa in nessun modo.
La pelle ad occhio non presenta anomalie di alcun tipo.
Ho provato a massaggiare, applicare ghiaccio, ho fatto pediluvi con acqua sia fredda che calda, ma niente mi ha dato sollievo, né tanto meno ha risolto.
Per la maggior parte del tempo questa estate ho utilizzato scarpe infradito, il modello di scarpa potrebbe aver influito? Premetto che ho sempre utilizzato questa tipologia di calzatura senza mai riscontrare alcun problema.
Cosa potrei fare per risolvere?
Grazie mille.
Da ormai 4 o 5 giorni ho un fastidio costante alla pianta del piede, nella parte anteriore appena sotto l'attaccatura delle dita (precisamente tra alluce e secondo dito). Non è doloroso, riesco a camminare normalmente e anche esercitando pressione non fa male, è più una specie di prurito, che però non cessa in nessun modo.
La pelle ad occhio non presenta anomalie di alcun tipo.
Ho provato a massaggiare, applicare ghiaccio, ho fatto pediluvi con acqua sia fredda che calda, ma niente mi ha dato sollievo, né tanto meno ha risolto.
Per la maggior parte del tempo questa estate ho utilizzato scarpe infradito, il modello di scarpa potrebbe aver influito? Premetto che ho sempre utilizzato questa tipologia di calzatura senza mai riscontrare alcun problema.
Cosa potrei fare per risolvere?
Grazie mille.
Buonsera!
Da quanto descrive, il fastidio che avverte potrebbe essere legato ad una lieve irritazione o compressione di una struttura nervosa (come un piccolo nervo digitale plantare) oppure a un sovraccarico funzionale della zona metatarsale.
Il fatto che non ci sia dolore vero e proprio ma una sensazione simile a prurito persistente (senza segni cutanei evidenti) potrebbe anche far pensare a una lieve neuropatia o a una sensibilizzazione locale.
Può provare ad eseguire esercizi di mobilità dell’avampiede e delle dita, ad esempio estensioni/sollevamenti controllati delle dita e piccoli movimenti rotatori con una pallina morbida sotto la pianta del piede. Continui anche con l'automassaggio che può aiutare a ridurre eventuale tensione fasciale.
In caso il sintomo persista oltre qualche giorno o si intensifichi, sarebbe consigliabile una valutazione in presenza.
Resto a disposizione per eventuali approfondimenti o per un consulto diretto, se lo desidera.
Un saluto,
Chiara Palazzi
Da quanto descrive, il fastidio che avverte potrebbe essere legato ad una lieve irritazione o compressione di una struttura nervosa (come un piccolo nervo digitale plantare) oppure a un sovraccarico funzionale della zona metatarsale.
Il fatto che non ci sia dolore vero e proprio ma una sensazione simile a prurito persistente (senza segni cutanei evidenti) potrebbe anche far pensare a una lieve neuropatia o a una sensibilizzazione locale.
Può provare ad eseguire esercizi di mobilità dell’avampiede e delle dita, ad esempio estensioni/sollevamenti controllati delle dita e piccoli movimenti rotatori con una pallina morbida sotto la pianta del piede. Continui anche con l'automassaggio che può aiutare a ridurre eventuale tensione fasciale.
In caso il sintomo persista oltre qualche giorno o si intensifichi, sarebbe consigliabile una valutazione in presenza.
Resto a disposizione per eventuali approfondimenti o per un consulto diretto, se lo desidera.
Un saluto,
Chiara Palazzi
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Buongiorno, potrebbe magari essere semplicemente screpolata? Provi ad applicare della crema idratante, aspettare qualche giorno e cambiare calzature. Le auguro una buona guarigione
Buongiorno. Il fastidio che descrive, localizzato nella parte anteriore della pianta del piede (avampiede), in particolare nell'area metatarsale tra il primo e il secondo dito, è una problematica comune che può derivare da diverse cause. La natura del fastidio, un persistente prurito senza dolore acuto o alterazioni visibili della pelle, suggerisce un'irritazione nervosa o un'infiammazione dei tessuti molli sottostanti.
Analisi del disturbo in ottica riabilitativa
Il disturbo potrebbe essere correlato a una metatarsalgia, anche se atipica per la mancanza di dolore franco. La metatarsalgia è una condizione infiammatoria che interessa i capi metatarsali e le strutture circostanti, come le borse sierose o i nervi interdigitali (come nel caso del neuroma di Morton). Il prurito, in assenza di lesioni cutanee, può essere un sintomo atipico di un'irritazione del nervo plantare mediale o di uno dei nervi digitali comuni.
Un altro fattore da considerare è lo stress biomeccanico. La zona che lei descrive è soggetta a un carico elevato durante la deambulazione. L'uso prolungato di infradito, come lei ha giustamente ipotizzato, può essere un fattore predisponente. Le infradito, infatti, destabilizzano il piede perché non offrono un supporto adeguato all'arco plantare e non stabilizzano il retropiede. Questo costringe i muscoli intrinseci ed estrinseci del piede a lavorare in modo anomalo per mantenere la stabilità.
In particolare, il meccanismo di presa delle dita (grip) per mantenere la scarpa in posizione aumenta la tensione sui muscoli flessori e sui nervi dell'avampiede, potendo causare l'irritazione che lei descrive. L'assenza di un supporto plantare e la ridotta capacità di assorbimento degli urti di questo tipo di calzature incrementano lo stress sulle strutture ossee e nervose dell'avampiede, favorendo l'insorgenza di sintomi atipici come il prurito.
Consigli riabilitativi e misure conservative
Data la descrizione del fastidio, l'approccio riabilitativo si concentra sulla riduzione dello stress biomeccanico e sul riequilibrio muscolare.
Cambiamento delle calzature: Per prima cosa, è fondamentale sospendere l'uso delle infradito e preferire calzature con le seguenti caratteristiche:
Suola rigida e stabile: Per ridurre la flessione eccessiva dell'avampiede durante la deambulazione.
Ampia punta: Per evitare la compressione delle dita e dei nervi interdigitali.
Leggero rialzo del tacco: Per scaricare l'avampiede (un tacco di 2-3 cm può essere sufficiente).
Supporto plantare: Una soletta anatomica può aiutare a ridistribuire il carico e a sostenere l'arco plantare.
Esercizi di stretching e mobilità:
Stretching dei muscoli plantari: Seduta, afferri le dita del piede e le tiri delicatamente verso di sé per allungare la fascia plantare. Mantenere la posizione per 30 secondi e ripetere 3-4 volte per piede.
Stretching dei muscoli del polpaccio: In piedi di fronte a un muro, appoggi i palmi delle mani. Mettendo un piede avanti e uno dietro, con la gamba posteriore tesa e il tallone a terra, fletta la gamba anteriore fino a sentire una tensione nel polpaccio. Mantenere per 30 secondi e ripetere 3-4 volte per gamba.
Esercizi di rinforzo e rieducazione propriocettiva:
Rinforzo dei muscoli intrinseci del piede: Esercizi di "raccolta" con le dita del piede (es. raccogliere una salvietta o una pallina da terra). Questo aiuta a riattivare la muscolatura stabilizzatrice dell'arco plantare.
Esercizi propriocettivi: Stare in piedi su una superficie instabile (es. cuscino o tappetino da yoga arrotolato) su un solo piede per 30-60 secondi. Questo migliora l'equilibrio e la coordinazione neuromuscolare del piede.
Terapie fisiche:
Massaggio e automassaggio: Utilizzare una pallina da tennis o da golf e farla rotolare sotto la pianta del piede, esercitando una pressione moderata. Questo può aiutare a sciogliere le tensioni muscolari e a stimolare la circolazione.
Impacchi freddi: Continuare ad applicare il ghiaccio, ma con una modalità più mirata, massaggiando la zona per 10-15 minuti. L'applicazione di ghiaccio può ridurre l'infiammazione e modulare l'irritazione nervosa.
Quando consultare un professionista
Se il fastidio persiste nonostante l'adozione di queste misure conservative per 1-2 settimane, è consigliabile rivolgersi a un fisioterapista o a un medico specializzato in ortopedia o fisiatria. Una valutazione clinica approfondita è necessaria per escludere altre patologie e impostare un piano riabilitativo personalizzato, che potrebbe includere terapie manuali specifiche, terapie strumentali (come la tecarterapia o ultrasuoni) o, se necessario, una valutazione per un plantare su misura.
Analisi del disturbo in ottica riabilitativa
Il disturbo potrebbe essere correlato a una metatarsalgia, anche se atipica per la mancanza di dolore franco. La metatarsalgia è una condizione infiammatoria che interessa i capi metatarsali e le strutture circostanti, come le borse sierose o i nervi interdigitali (come nel caso del neuroma di Morton). Il prurito, in assenza di lesioni cutanee, può essere un sintomo atipico di un'irritazione del nervo plantare mediale o di uno dei nervi digitali comuni.
Un altro fattore da considerare è lo stress biomeccanico. La zona che lei descrive è soggetta a un carico elevato durante la deambulazione. L'uso prolungato di infradito, come lei ha giustamente ipotizzato, può essere un fattore predisponente. Le infradito, infatti, destabilizzano il piede perché non offrono un supporto adeguato all'arco plantare e non stabilizzano il retropiede. Questo costringe i muscoli intrinseci ed estrinseci del piede a lavorare in modo anomalo per mantenere la stabilità.
In particolare, il meccanismo di presa delle dita (grip) per mantenere la scarpa in posizione aumenta la tensione sui muscoli flessori e sui nervi dell'avampiede, potendo causare l'irritazione che lei descrive. L'assenza di un supporto plantare e la ridotta capacità di assorbimento degli urti di questo tipo di calzature incrementano lo stress sulle strutture ossee e nervose dell'avampiede, favorendo l'insorgenza di sintomi atipici come il prurito.
Consigli riabilitativi e misure conservative
Data la descrizione del fastidio, l'approccio riabilitativo si concentra sulla riduzione dello stress biomeccanico e sul riequilibrio muscolare.
Cambiamento delle calzature: Per prima cosa, è fondamentale sospendere l'uso delle infradito e preferire calzature con le seguenti caratteristiche:
Suola rigida e stabile: Per ridurre la flessione eccessiva dell'avampiede durante la deambulazione.
Ampia punta: Per evitare la compressione delle dita e dei nervi interdigitali.
Leggero rialzo del tacco: Per scaricare l'avampiede (un tacco di 2-3 cm può essere sufficiente).
Supporto plantare: Una soletta anatomica può aiutare a ridistribuire il carico e a sostenere l'arco plantare.
Esercizi di stretching e mobilità:
Stretching dei muscoli plantari: Seduta, afferri le dita del piede e le tiri delicatamente verso di sé per allungare la fascia plantare. Mantenere la posizione per 30 secondi e ripetere 3-4 volte per piede.
Stretching dei muscoli del polpaccio: In piedi di fronte a un muro, appoggi i palmi delle mani. Mettendo un piede avanti e uno dietro, con la gamba posteriore tesa e il tallone a terra, fletta la gamba anteriore fino a sentire una tensione nel polpaccio. Mantenere per 30 secondi e ripetere 3-4 volte per gamba.
Esercizi di rinforzo e rieducazione propriocettiva:
Rinforzo dei muscoli intrinseci del piede: Esercizi di "raccolta" con le dita del piede (es. raccogliere una salvietta o una pallina da terra). Questo aiuta a riattivare la muscolatura stabilizzatrice dell'arco plantare.
Esercizi propriocettivi: Stare in piedi su una superficie instabile (es. cuscino o tappetino da yoga arrotolato) su un solo piede per 30-60 secondi. Questo migliora l'equilibrio e la coordinazione neuromuscolare del piede.
Terapie fisiche:
Massaggio e automassaggio: Utilizzare una pallina da tennis o da golf e farla rotolare sotto la pianta del piede, esercitando una pressione moderata. Questo può aiutare a sciogliere le tensioni muscolari e a stimolare la circolazione.
Impacchi freddi: Continuare ad applicare il ghiaccio, ma con una modalità più mirata, massaggiando la zona per 10-15 minuti. L'applicazione di ghiaccio può ridurre l'infiammazione e modulare l'irritazione nervosa.
Quando consultare un professionista
Se il fastidio persiste nonostante l'adozione di queste misure conservative per 1-2 settimane, è consigliabile rivolgersi a un fisioterapista o a un medico specializzato in ortopedia o fisiatria. Una valutazione clinica approfondita è necessaria per escludere altre patologie e impostare un piano riabilitativo personalizzato, che potrebbe includere terapie manuali specifiche, terapie strumentali (come la tecarterapia o ultrasuoni) o, se necessario, una valutazione per un plantare su misura.
buongiorno
Avrei necessità di avere maggiori informazioni.
Mi invii il suo numero di cell su questo sito, la chiamerò prima possibile.
Senza impegno economico.
Grazie
Avrei necessità di avere maggiori informazioni.
Mi invii il suo numero di cell su questo sito, la chiamerò prima possibile.
Senza impegno economico.
Grazie
Il fastidio che descrive, localizzato nella pianta del piede senza segni cutanei evidenti, può avere diverse cause: dalla semplice irritazione legata alla tipologia di calzatura (come le infradito, che costringono il piede a un appoggio particolare), a un sovraccarico funzionale o a una lieve sofferenza nervosa locale. In questi casi è utile sospendere temporaneamente le scarpe infradito, preferendo calzature con plantare più stabile, e valutare se il disturbo regredisce. Se il fastidio persiste oltre qualche giorno o tende ad aumentare, le consiglio una visita fisioterapica o ortopedica, in modo da indagare meglio con un esame clinico mirato e proporre l’approccio più adatto.
Buongiorno, vista la sede del problema è possibile che si tratti effettivamente delle infradito,magari stavolta ne ha usato un paio con un materiale a cui lei potrebbe essere allergica.Saluti.
Potrebbe essere una semplice infiammazione al metatarso, con delle terapie fisiche e cambiando scarpe passerà velocemente.
Il fastidio che riferisce, localizzato nella pianta del piede tra alluce e secondo dito, potrebbe essere legato a una sollecitazione meccanica della zona. L’utilizzo prolungato di calzature come le infradito, infatti, può favorire piccole alterazioni nell’appoggio o nella distribuzione del carico, anche se fino ad ora non aveva avuto problemi.
Il fatto che non ci sia dolore vero e proprio, né alterazioni visibili della pelle, è un elemento rassicurante. Tuttavia, il prurito persistente può dipendere da una tensione muscolare o fasciale del piede, da un’irritazione nervosa locale o semplicemente da un sovraccarico funzionale.
In questi casi può essere utile:
- alternare le calzature, preferendo modelli con un buon sostegno dell’arco plantare;
- valutare se un lavoro manuale mirato (osteopatico/fisioterapico) possa ridurre eventuali tensioni muscolari o fasciali.
- fare esercizi semplici di mobilità e stretching del piede;
Se il fastidio dovesse persistere oltre qualche settimana, le consiglio una valutazione specialistica: un esame clinico diretto permette di chiarire la causa e indicare il trattamento più adatto, così da risolvere definitivamente il problema ed evitare che si ripresenti.
Resto a disposizione se desidera una valutazione personalizzata.
Un saluto cordiale,
Tiziano Morrocchi
Osteopata e Fisioterapista
Il fatto che non ci sia dolore vero e proprio, né alterazioni visibili della pelle, è un elemento rassicurante. Tuttavia, il prurito persistente può dipendere da una tensione muscolare o fasciale del piede, da un’irritazione nervosa locale o semplicemente da un sovraccarico funzionale.
In questi casi può essere utile:
- alternare le calzature, preferendo modelli con un buon sostegno dell’arco plantare;
- valutare se un lavoro manuale mirato (osteopatico/fisioterapico) possa ridurre eventuali tensioni muscolari o fasciali.
- fare esercizi semplici di mobilità e stretching del piede;
Se il fastidio dovesse persistere oltre qualche settimana, le consiglio una valutazione specialistica: un esame clinico diretto permette di chiarire la causa e indicare il trattamento più adatto, così da risolvere definitivamente il problema ed evitare che si ripresenti.
Resto a disposizione se desidera una valutazione personalizzata.
Un saluto cordiale,
Tiziano Morrocchi
Osteopata e Fisioterapista
Buongiorno, il sintomo che descrive è una probabile neuropatia sensitiva superificiale a carico di un nervo chiamato nervo digitale plantare comune. Tale irritazione potrebbe essere stata provocata da una calzatura stretta oppure da un prolungato cammino a piedi scalzi e su superfici rigide. Normalmente si dovrebbe risolvere spontaneamente dopo qualche settimana. Qualora non ci fosse risoluzione è suggerita una valutazione da un fisioterapista oppure da un medico specialista ortopedico.
Buongiorno,
la soluzione più semplice è fare una valutazione funzionale della sua caviglia e delle articolazioni del piede dal suo fisioterapista di fiducia. Potrebbe essere una semplice infiammazione o nel peggiore dei casi un piccola neuroma di morton, ma non si preoccupi. é totalmente curabile e fa paura solo il nome.
cordialmente
la soluzione più semplice è fare una valutazione funzionale della sua caviglia e delle articolazioni del piede dal suo fisioterapista di fiducia. Potrebbe essere una semplice infiammazione o nel peggiore dei casi un piccola neuroma di morton, ma non si preoccupi. é totalmente curabile e fa paura solo il nome.
cordialmente
Buonasera, il fastidio costante, descritto come prurito nella parte anteriore della pianta del piede, senza dolore acuto o alterazioni visibili, è spesso associato a un'irritazione o compressione di un nervo interdigitale (come il nervo plantare comune). L'uso prolungato di infradito, pur essendo consueto, può aver influito alterando la biomeccanica del piede e aumentando lo stress sui tessuti molli. Il fallimento dei rimedi topici rafforza l'ipotesi neurologica. Per risolvere, è essenziale cambiare calzature, optando per scarpe chiuse, comode e con un buon supporto plantare che non comprimano l'avampiede. Se il sintomo persiste, è consigliato consultare un podologo o un fisioterapista per una valutazione approfondita del carico e della mobilità del piede, escludendo condizioni come un Neuroma di Morton o una neuropatia.
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