Salve, sono una ragazza di 23 anni. Ho avuto il primo attacco di panico a 10 anni, e durante l'adole

Salve, sono una ragazza di 23 anni. Ho avuto il primo attacco di panico a 10 anni, e durante l'adolescenza a seguito di un lutto (un mio amico morto improvvisamente con cui condividevo tutti i miei ricordi positivi d'infanzia) ho avuto pensieri suicidi ed atteggiamenti autolesionisti per un po', più che altro perché tendevo a tenermi tutto per me e fingevo di stare bene avendo una vita sociale molto attiva e una volta superato il lutto e credo crescendo, quei pensieri sono spariti. Tuttavia, con l'inizio dell'università, ho iniziato a soffrire nuovamente di attacchi di panico, soprattutto notturni e frequenti e somatizzazioni quali mal di stomaco e reflusso a quel punto, visto il disagio notato anche dai miei genitori, sono andata in terapia psicologica per un paio di mesi, nonostante lo ritenessi inutile e sono riuscita a tenere più o meno sotto controllo l'ansia avendo rallentato un po' ma tutto ciò solo fino all'inizio del periodo covid. Il lockdown di Marzo l'ho passato relativamente bene, dopodiché, anche quando si è tornati più o meno alla normalità, ho iniziato ad essere sempre triste ed irritabile e ho iniziato ad avere di nuovo attacchi di panico. Da precisare che ho sempre avuto tendenze ipocondriache, infatti, ho eseguito varie visite cardiologiche negli anni visto la tachicardia dovuta agli attacchi di panico. Visto questo mio malessere, ho deciso di prenotare una visita psichiatrica. Il mio caso potrebbe richiedere l'utilizzo di farmaci? Sono sempre stata contro l'assunzione di farmaci. Grazie di tutto.