Salve, sono una ragazza di 17 anni appena compiuti e credo di avere una dipendenza dalla masturbazio

16 risposte
Salve, sono una ragazza di 17 anni appena compiuti e credo di avere una dipendenza dalla masturbazione. Mi ci è voluto tempo per riuscire a dirlo o scriverlo a qualcuno. Nessuno sa di questo mio problema. sono sicura di essere dipendente perché mi toglie tempo dalla scuola e dallo studio, perdo tantissimo tempo al giorno solo per questo. Vorrei risolvere questo problema senza terapeuta e se fosse con un terapeuta vorrei non aver bisogno di dirlo ai miei genitori dato che sono ancora minorenne. Ogni volta mi sento in colpa di aver perso cosí tanto tempo quando avrei potuto fare cose molto più produttive. Sapreste aiutarmi a sapere come devo fare?
Buonasera, capisco il tuo disagio nel chiedere ai tuoi genitori di andare da uno psicoterapeuta per il motivo che hai scritto nella tua domanda, non è detto che devi poi spiegare xchè, sei un adolescente e quindi puoi benissimo averne bisogno e quindi fare questa richiesta. Inoltre sarebbe una pratica naturale se non fosse diventata un ossessione fino a diventare per te una dipendenza e difficile da controllare. Diventa patologica quando non ci fa avere una vita normale e non interferisce nei nostri comportamenti giornalieri come lo studio ed il lavoro. Si dovrebbe mettere un freno distrarsi, tenersi sempre impegnata nello studio, nello sport e se si hanno hobby metterli in atto. Ti consiglio di fare dei colloqui psicologici con un professionista competente, in modo di poterti aiutare ad elaborare perchè è sorta tale compulsione ossessiva. Ti saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buongiorno, concordo con la collega. Puoi chiedere ai tuoi genitori di iniziare dei colloqui psicologici senza specificare il perchè. Capire da quanto tempo per te è diventata una ossessione e in quali momenti è più frequente, ti aiuterà a capirne il motivo. Rivolgiti con fiducia ad uno psicoterapeuta, potrai certamente risolvere il problema.
Buona fortuna
Fabiana Fratello
Gentile Signorina,

come tutte le dipendenze, anche la Sua va a riempire un vuoto, almeno in senso lato affettivo: diciamo che l'oggetto e la pratica sono un 'surrogato' che sta per qualcos'altro di cui ha bisogno/desiderio.

Del tutto impensabile poterlo risolvere senza un intervento clinico, ovvero una psicoterapia.

Cordiali saluti.


prof. Roberto Pasanisi
Polo Universitario "Principe di Napoli"
Buongiorno, concordo con i miei colleghi. Essendo minorenne, per chiedere una consulenza psicologica c’è bisogno del consenso informato dei tuoi genitori. Non per questo significa che dovrai spiegare loro nello specifico la natura della tua problematica, per questo potresti provare a parlargli spiegando che hai bisogno di chiedere un consulto per un disagio che senti ultimamente. Sei giovanissima e hai fatto già il primo passo, guardarti dentro, capire che qualcosa ti fa stare male e fare questa domanda cercando in qualche modo un primo aiuto, vedrai che se proseguirai con un professionista potrai comprendere la natura del tuo problema e stare meglio. In bocca al lupo... Dott.ssa Alessia Beni
Buongiorno. Dal mio punto di vista mi rivolgerei, terminato questo periodo, ad un consultorio.

Cordialità

Massimiliano Trossello
Buonasera concordo con il consiglio di rivolgersi a sportelli adolescenziali dei consultori. Vi ho lavorato diversi anni e sono molto preparati soprattutto per queste tematiche. Non c'è nulla di cui vergognarsi e è stata bravissima a parlarne, a scriverlo. Coraggio però non metta tutto a tacere, un percorso è fondamentale in questo momento, ma sicuramente da un terapeuta è necessaria la conoscenza e approvazione dei suoi genitori essendo minorenne.
Quello che sta vivendo con il suo corpo e con la conoscenza di sè non è tuttavia qualcosa che capita solo a lei, ma nella misura in cui le toglie del tempo in maniera importante, può darsi che abbia la funzione di ricoprire altro, che magari è apparentemente più complicato da affrontare.
non demorda coraggio e complimenti!
Giulia Pacifici
Buongiorno giovanissima ragazza. Desidero comunicarti che hai fatto molto bene ad aprirti! L'adolescenza è una fase di scoperta di se stessi: delle proprie emozioni, della propria fisicità e la masturbazione è un modo per esplorare il proprio corpo e provare delle sensazioni. Se però attualmente questa pratica si è tramutata in un pensiero ossessivo che toglie tempo allo studio e ad altre attività vale la pena rivolgerti a un collega spiegando ai tuoi genitori che senti il bisogno di parlare con uno psicoterapeuta per affrontare alcune difficoltà o malesseri che avverti. Anch'io mi sento di suggerirti il Consultorio Familiare dove puoi trovare uno spazio dedicato agli adolescenti e si accede senza prescrizione medica. Un caro saluto.
Rosaria Campisi
Buongiorno signorina, nel frattempo cerca solo di evitare attività e abitudini che possano favorire l'ossessività tipo, sostanze attivanti come anche le bibite gassate o caffè se ne prendi solitamente, sostanze o farmaci( stupefacenti, integratori, antistaminico, sigarette etc.), binge watching o attivita on line, alterazione del ritmo sonno veglia. Nel frattempo regolarizzare l'alimentazione cominciando con una buona colazione al mattino, fatti un programma di attività sportiva (almeno un ora al di), e cerca di controllare l'attività autoerotica dandole sfogo in orari prestabiliti associandola magari alla doccia o al bidet. Inoltre cerca un video che ti insegni la respirazione diaframmatica e praticala almeno 2 volte al giorno. Così facendo forse mettiamo il guinzaglio all'ossessione e riduciamo lo stato d'ansia bloccando il circolo vizioso imperante. Parla coi tuoi confidagli di avere un disagio personale e chiedi il consenso di sentire o vedere un professionista. In bocca al lupo e facci sapere come procede e che scelte hai fatto.
Gentilissima, hai avuto tanto coraggio ad aprirti su una questione così intima! Brava!
Credo che tu possa trovare lo stesso coraggio per affrontare il problema con uno psicoterapeuta che ti possa seguire in studio oppure on-line. La masturbazione è una pratica normalissima, ma la quantità di tempo che spendi interferisce con la tua quotidianità. Per questo è necessario l'intervento di un esperto, che ti sappia aiutare a capire cosa si nasconde dietro questa compulsione e a gestire emozioni quali il senso di colpa.
Data la tua età è necessario il consenso al trattamento firmato dai tuoi genitori, ma è privata la natura della consulenza. Puoi dire loro semplicemente che hai bisogno di risolvere alcune questioni tue personali.
In bocca al lupo, tutto si risolve!
Buongiorno.
Innanzitutto complimenti per il coraggio che hai avuto nel parlare di questa difficoltà. Credo che la tua dipendenza derivi da una quota di grossa ansia e angoscia che esprimi attraverso l'atto della masturbazione. Infatti dopo l'orgasmo è risaputo che il corpo si rilassa. Non sentirti in colpa per questo e sappi che noi tutti siamo FRAGILITA' E FORZA. Il fatto di averne parlato è il primo passo verso la guarigione. Brava!
Buongiorno, in adolescenza l'attività masturbatoria è fisiologica e spesso accompagnata da profondi sensi di colpa. Se si riferisce a ossessioni o a comportamenti masturbatori compulsivi che le impediscono di svolgere le tipiche attività quotidiane o le sottraggono tempo e forze per studiare, stare con il gruppo dei pari ecc. ecc., è consigliabile contattare un terapeuta, uno psicologo scolastico, uno psicologo dell'ASL/USL con l'obiettivo di cominciare un percorso di conoscenza personale, di supporto, di comprensione rispetto allo stadio adolescenziale che sta attraversando. Se a scuola c'è la figura dello psicologo probabilmente i suoi genitori hanno già espresso il consenso essendo lei minorenne. Altrimenti dovrà chiedere ai suoi genitori l'autorizzazione. Sappia che una volta in stanza di consultazione ci sarà solo lei e il professionista che sarà tenuto a raccontare ai genitori solo gli aspetti 'di cornice' e non i contenuti o i vissuti più intimi.
Cordialmente
Buongiorno, comprendo il suo disagio nell'esprimere la sua problematica in famiglia. Come già scritto da altri colleghi, le consiglio di chiedere ai suoi genitori di iniziare dei colloqui psicologici senza specificarne il motivo. Per esperienza maturata lavorativamente per casi come il suo da me trattati, le posso consigliare di cominciare ad essere più attenta nell'esaminare tutti gli atteggiamenti da lei esplicitati nell'ambito dell'affettività. Indubbiamente un percorso terapeutico sarebbe un aiuto molto valido. Saluti
Concordo pienamente con i colleghi. Il fatto che tu abbia solo deciso di scrivere questa domanda ed osservare per la prima volta in te il mondo emozionale dietro a questa azione è gia un passo per uscire da questa azione. il supporto di un terapeuta in questo caso ti aiuterà a far luce sull'origine di questa dinamica, che, se ti accorgi toglierti tempo ed essere troppa pervasiva, è necessario che tu prenda in carico nella tua responsabilità personale. La consapevolezza sul vuoto che riempi ti aiuterà ad uscirne. Un caro augurio di consapevolezza.
Come in tutte le dipendenze la causa può essere ricercata da una mancanza di affetto, di considerazione e di essere vista. Tutto ciò ti causa uno stato di tensione e per alleviarlo ti servi dell'autoerotismo per calmarlo. Ti consiglio di rivolgerti prima possibile ad un professionista del settore. Un caro saluto
Buonasera,

io sono una Psicoterapeuta dell'Eta' Evolutiva e lavoro molto con gli adolescenti. Penso che se ha deciso di scrivere questo messaggio sente che la masturbazione sta diventando qualcosa che non riesce piu' a gestire, come forse fino a qualche tempo fa. Percio' le consiglio di pensare insieme ad un terapeuta alle motivazioni piu' profonde che la spingono a masturbarsi continuamente. Avra' bisogno dell'autorizzazione dei suoi genitori essendo ancora minorenne, ma visto che lo spazio di terapia sara' solo suo, i suoi genitori non sapranno dei contenuti da lei affrontati. In bocca al lupo.
Salve, può dire ai suoi genitori di aver bisogno di un supporto, non necessariamente dovrà condividere le motivazioni della sua richiesta.
I contenuti della terapia sono personali.
Anche quella che chiami dipendenza va inserita nella tua storia, letta tenendo conto della tua persona, e di ciò che è accaduto fino ad ora. Il sintomo parla della persona, non può essere messo da parte senza un lavoro su di sé
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