Salve sono un uomo di 52 anni operato da 12 mesi con robot da vinci prostatectomia radicale ,e ho de
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Salve sono un uomo di 52 anni operato da 12 mesi con robot da vinci prostatectomia radicale ,e ho deboli erezione spontanea ,la domanda è, ho saputo della nuova tecnica punture di plasma ,o piastrine derivanti dallo stesso sangue del paziente.potrebbe funzionare anche nel mio caso?
Buonasera dopo prostatectomia Radicale può essere utile effettuare una terapia con inibitori della 5 fosfodiesterasi. ne parli con il collega che l'ha operata Sono certo che potrà aiutarla.
Il plasma ricco di piastrine è una tecnica di recente acquisizione in campo andrologico che ha numerosi impieghi clinici e attinge alla medicina rigenerativa. In ogni caso dopo prostatectomia la terapia prescritta per la riabilitazione andrologica si avvale degli inibitori della 5 fosfodiesterasi
Resto a disposizione per qualsiasi necessità
Cordiali Saluti
Fabrizio muzi
Il plasma ricco di piastrine è una tecnica di recente acquisizione in campo andrologico che ha numerosi impieghi clinici e attinge alla medicina rigenerativa. In ogni caso dopo prostatectomia la terapia prescritta per la riabilitazione andrologica si avvale degli inibitori della 5 fosfodiesterasi
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Gentile paziente, le terapie di cui parla hanno ancora scarse evidenze scientifiche. Di sicuro sembrano essere promettenti i primi risultati ma siamo lontani dal parlare di “scienza”.
Sicuramente le consiglierei un approccio terapeutico scientifico è basato sull’evidenz aclinica come quello della terapia riabilitativa con ibPDE5.
Ad ogni modo è utile consulti uno specialista
Sicuramente le consiglierei un approccio terapeutico scientifico è basato sull’evidenz aclinica come quello della terapia riabilitativa con ibPDE5.
Ad ogni modo è utile consulti uno specialista
La prostatectomia radicale in ogni sua forma (a cielo aperto, laparoscopica e robotica) è divenuta un intervento sempre più diffuso per la cura del carcinoma prostatico.
Il deficit erettile conseguente a prostatectomia riconosce una eziopatogenesi multifattoriale.
Inoltre esistono cause psicologiche che facilitano la comparsa di deficit erettile: i pazienti spesso si ritengono meno attraenti per il partner per le cicatrici e per la mancanza dell’eiaculazione, temono di provare dolore durante il rapporto ma soprattutto la paura indotta dalla malattia oncologica, causa importante anche di riduzione della libido.
Per un buon esito del trattamento riabilitativo postoperatorio è necessario che collaborino Sessuologo e Andrologo, per coadiuvare le terapie farmacologiche con un opportuno approccio psicosessuologico.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Saluti.
Dott. Aldo Marinacci
Il deficit erettile conseguente a prostatectomia riconosce una eziopatogenesi multifattoriale.
Inoltre esistono cause psicologiche che facilitano la comparsa di deficit erettile: i pazienti spesso si ritengono meno attraenti per il partner per le cicatrici e per la mancanza dell’eiaculazione, temono di provare dolore durante il rapporto ma soprattutto la paura indotta dalla malattia oncologica, causa importante anche di riduzione della libido.
Per un buon esito del trattamento riabilitativo postoperatorio è necessario che collaborino Sessuologo e Andrologo, per coadiuvare le terapie farmacologiche con un opportuno approccio psicosessuologico.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Saluti.
Dott. Aldo Marinacci
Salve, ad oggi i trattamenti che hanno la migliore resa sono gli inibitori della fosfodiesterasi 5 da assumere secondo uno schema settimanale e la somministrazione di prostaglandine al bisogno Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti
Purtroppo dopo l'operazione può succedere.
Bisogna pensare a varie strategie.
Vaccum device
Ormoni
PDE5 pillole per semplificare
ed altro
Poi conviene fare un Doppler penieno dinamico e capire.
Bisogna pensare a varie strategie.
Vaccum device
Ormoni
PDE5 pillole per semplificare
ed altro
Poi conviene fare un Doppler penieno dinamico e capire.
Gentile Paziente,
la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Le terapie rigenerative basate sull’utilizzo di plasma ricco di piastrine (PRP) o derivati ematici sono tecniche innovative e potenzialmente promettenti in ambito medico, utilizzate in diversi contesti per stimolare la riparazione tissutale. Tuttavia, nel caso specifico della disfunzione erettile post-prostatectomia radicale, ad oggi non esistono evidenze scientifiche conclusive che ne garantiscano l’efficacia, soprattutto in relazione alla situazione individuale (tempi di recupero, cause sottostanti, eventuali comorbidità).
È importante sottolineare che l’applicazione di queste metodiche richiede una valutazione personalizzata, che consideri la storia clinica, gli esami strumentali e le caratteristiche uniche del paziente. Per questo motivo, le consiglio di programmare una visita specialistica endocrinologica, durante la quale sarà possibile approfondire il quadro clinico, discutere le opzioni terapeutiche attualmente validate (come farmaci orali, terapie locali o altri approcci) e valutare l’eventuale appropriatezza di trattamenti sperimentali come il PRP.
Le informazioni fornite hanno carattere generale e non sostituiscono un consulto medico. Ogni decisione terapeutica deve essere condivisa con lo specialista di riferimento dopo un’attenta analisi del caso.
la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Le terapie rigenerative basate sull’utilizzo di plasma ricco di piastrine (PRP) o derivati ematici sono tecniche innovative e potenzialmente promettenti in ambito medico, utilizzate in diversi contesti per stimolare la riparazione tissutale. Tuttavia, nel caso specifico della disfunzione erettile post-prostatectomia radicale, ad oggi non esistono evidenze scientifiche conclusive che ne garantiscano l’efficacia, soprattutto in relazione alla situazione individuale (tempi di recupero, cause sottostanti, eventuali comorbidità).
È importante sottolineare che l’applicazione di queste metodiche richiede una valutazione personalizzata, che consideri la storia clinica, gli esami strumentali e le caratteristiche uniche del paziente. Per questo motivo, le consiglio di programmare una visita specialistica endocrinologica, durante la quale sarà possibile approfondire il quadro clinico, discutere le opzioni terapeutiche attualmente validate (come farmaci orali, terapie locali o altri approcci) e valutare l’eventuale appropriatezza di trattamenti sperimentali come il PRP.
Le informazioni fornite hanno carattere generale e non sostituiscono un consulto medico. Ogni decisione terapeutica deve essere condivisa con lo specialista di riferimento dopo un’attenta analisi del caso.
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