Salve, sono un ragazzo di 30 anni, A Giugno ho notato la presenza di un angiocheratoma solido sul

2 risposte
Salve, sono un ragazzo di 30 anni,

A Giugno ho notato la presenza di un angiocheratoma solido sulla parte sinistra dello scroto. Questa pallina (apparsa qualche anno fa) e' stata comprimibile al tatto fino a qualche mese prima. Una volta solidificata ho iniziato a notare un fastidio al tatto. A seguito di questi sintomi ho eseguito una ecografia ai testicoli e reni. Ne e' risultato la presenza di un varicocele molto vecchio ed inoltre mi e' stato fatto notare una ipotrofia del testicolo (dimensioni ridotte e assenza di epididimo). All'eta' di 3 anni, inoltre, questo testicolo e' stato operato per una questione di "testicolo in ascensore".

Nell'arco di due settimane successive all'ecografia l'angiocheratoma e' sparito lasciando posto ad una vena molto evidente sulla parte sinistra dello scroto (mai notata prima), tale vena e' risultata dolente tanto che toccando i peli nelle vicinanze era come sentire il dolore di piccoli aghi, inoltre anche il testicolo ipotrofico e' iniziato ad essere dolente nella parte posteriore e superiore. Il dolore e' aumentato talmente tanto da non permettermi di dormire. DA NOTARE che il dolore (a tutt'oggi) non e' presente al mattino appena sveglio ma compare solamente in un secondo momento.

Una visita da un urologo non e' stata in grado di trovare l'effettiva causa del dolore. Il medico ha dato due possibili diagnosi:
- trombosi superficiale
- dolore proveniente da area addominale e irradiato nel testicolo

Il medico e' stato piu' propenso per la seconda opzione dato che il mio e' un lavoro di scrivania e passo molte ore seduto. mi ha consigliato una terapia di antinfiammatori e diosmina e avere pazienza.

Nei mesi successivi Il dolore e' diminuito un po' (abbastanza da permettermi di dormire la notte). A Settembre ho effettuato una visita da un medico flebologo che ha notato come il varicocele sia presente ma in una forma particolare in quanto le vene superficiali sono molto piu' grandi di quelle interne. A fine visita ha avanzato l'ipotesi che l'intervento fatto a 3 anni non sia stato fatto nel modo corretto e che abbia compromesso il sistema venoso del testicolo (comportando anche l'ipotrofia). La sua diagnosi per il dolore e' stata di trombosi dovuta al distacco dell'angiocheratoma.

Il medico mi ha consigliato la visita di un radiologo interventista per chiudere il varicolo. Il radiologo tramite eco-doppler ha diagnosticato la presenza di reflusso continue del sangue. Per la seconda volta mi e' stato fatto notare che il varicocele di per se non fa male e che il dolore potrebbe venire da qualche altra parte.

A meta' Novembre ho subito la procedura di sclero embolizzazione del varicocele tramite catetere. L'intervento e' stato eseguito con successo ma il medico mi ha avvertito che non potremo sapere l'esito prima di 5/6 mesi.

A seguito dell'intervento il testicolo ha cominciato a fare male ai livelli di Luglio per poi diminuire fino a livelli appena precedenti all'operazione. A questo punto, su consiglio del medico di famiglia sto prendendo antinfiammatori a base di bromelina (fino a 650mg al giorno). Il dolore e' diminuito ma continua ad esserci.

Al momento sono molto confuso. E' vero che il varicocele di per se non fa male? Puo' il dolore di una trombosi prolungarsi per 6 mesi? Come e' possibile che il dolore non venga dalle vene se sento come piccoli aghi quando le tocco? Se tra un paio di mesi continua a non passarmi il dolore e il reflusso e' stato risolto cosa mi consigliate di fare?
Purtroppo sembra una situazione un po' articolata e di cui non si può dire nulla senza valutarla direttamente e rivalutare gli esami (mi sembra abbastanza pochi e parziali) che ha svolto. La sintomatologia può derivare dallo stato di elevata sofferenza testicolare portato avanti per anni e/o da congestione pelvico-prostatica che non è stata valutata. Possono poi sussistere altre questioni più generali (metabolismo, ossidazione, ormoni, immunità) che sostengono uno squilibrio funzionale. Un buon andrologo con un po' di pazienza e con i dovuti esami dovrebbe essere in grado di decrittare il quadro e darle utili risposte.

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