Salve ,sono un ragazzo di 27 anni in cura da una psicoterapeuta da 3 sedute e gia mi sono affezionat

20 risposte
Salve ,sono un ragazzo di 27 anni in cura da una psicoterapeuta da 3 sedute e gia mi sono affezionato a lei.Io sono un ragazzo che ha molto bisogno di affetto e vorrei tanto un suo abbraccio ma so che è importante.Lei è molto fredda con me fisicamente mi ha dato solo la mano al primo incontro.Le ho detto per messaggio che sono attratto da lei ma non mi risponde perché secondo me l' ho messa in imbarazzo e non vuole niente a che fare con me.Mi è venuta una pazza idea di portarle al prossimo incontro una rosa e di chiederle di sedersi vicino a me sulla poltrona perché la vedo come una cosa distante uno di fronte all' altro.Non ho secondi fini voglio solo un abbraccio empatico di vicinanza da lei se accettasse. Lo che è una follia ma che faccio glielo chiedo quando la vedrò o peggioreró la situazione?
Dott.ssa Laura Bova
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Quartu Sant'Elena
Buonasera.
lei sta sperimentando un fortissimo tranfert terapeutico.
le consiglio di parlarne con il suo terapeuta in seduta e non tramite messaggio per poterlo interpretare assieme.
distinti saluti
Dott.ssa Laura Bova

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Dott.ssa Nicoletta Gentile
Psicoterapeuta, Psicologo
Pescasseroli
E' importante che parli con la sua terapeuta e le spieghi quello che le sta accadendo, quello che sente. Parlarne all'interno della relazione terapeutica la può aiutare, a dare un significato a questo suo forte bisogno di ricevere affetto e di essere abbracciato.
Grazie per aver condiviso il suo vissuto.
Dott.sa Nicoletta Gentile
Dott.ssa Antonella Cramarossa
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Bari
Gentile utente, il marcato bisogno di affetto di cui parla, oltre ad essere il motivo che l'ha portata a chiedere aiuto, ritengo sia un importante oggetto di discussione, confronto e approfondimento delle sedute con la collega. Tuttavia, non può diventare una richiesta da rivolgere direttamente alla stessa, che comprensibilmente si sottrae, cercando di mantenere una posizione neutrale, funzionale alla buona riuscita del percorso terapeutico.
Inoltre, come concilia l'attrazione che dice di provare nei suoi confronti con l'assenza di secondi fini? Provare a rispondere a questa domanda potrebbe aiutarla a comprendere meglio la condizione che vive e a gestire in maniera più opportuna il rapporto terapeutico. Anzichè avanzare alla sua terapeuta richieste come quelle citate, le suggerisco di sfruttare meglio le occasioni di incontro, confrontandosi con lei in merito a queste sue tendenze, in particolare il marcato bisogno di affetto. Cordialmente, Dott.ssa Antonella Cramarossa
Dr. Francesco Buccheri
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Genova
Buongiorno

E' importante che la relazione tra psicoterapeuta e paziente sia all'insegno del rispetto e la professionalita'. Tali caratteristiche prevedono una certa distanza dal punto di vista fisico e relazionale. Lo sviluppo di un desiderio di maggior vicinanza da parte del paziente e' comunque normale e rientra nelle complesse dinamiche di transfer. Le consiglio di avere un'attenta discussione di tali aspetti con la sua terapeuta.
Grazie, rimango a sua disposizione.
Dott.ssa Federica Zunino
Psicologo, Psicologo clinico
Albisola Superiore
Buongiorno,
La relazione terapeutica fra paziente e terapeuta necessita di un rapporto di fiducia e di accoglienza ed al contempo di una definizione di limiti e del distacco che consente al professionista una valutazione attenta e maggiormente lucida nel pieno rispetto delle esigenze del paziente e delle dinamiche che si sviluppano durante una seduta.
Quindi, le consiglio di approfondire tali elementi con la sua terapeuta che le spiegherà tali meccanismi. Cordialmente, dott.ssa Federica Zunino
Dott.ssa Arianna Corotti
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Salve, le consiglio di essere sincero e schietto in terapia. Probabilmente vede la sua terapeuta come una seconda madre a cui affidarsi ed essere ricambiato. Queste sono dinamiche transferali a cui i professionisti sono abituati. Si apra e vedrà che la sua terapeuta saprà gestire la situazione ed aiutarla a trovare un equilibrio tra il giusto distacco e l'empatia.
Dott.ssa Carmen Mitro
Psicologo, Psicoterapeuta
Pavia
Buongiorno! nello studio del terapeuta si mette in atto il proprio funzionamento, lo stesso funzionamento che si attiva al di fuori. L'occasione importante che si ha quando si fa una terapia è farsi aiutare dal professionista a scoprire in modo consapevole questo funzionamento, a vedere come si è da un altro punto di vista!. E utile, caro utente verbalizzare al terapeuta tutte queste sensazioni così da lavorare insieme sul significato e sul perchè si sono attivate. Buon lavoro
Dott.ssa Laura Ferrari
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Sanremo
Ricevere attenzione e ascolto, sentire la disponibilità dell'altro ai nostri bisogni è un'esperienza non solo coinvolgente ma in alcunicasi anche unica e nuova. Al centro del percorso di terapia c'è lei, le sue emozioni, i suoi bisogni e il suo funzionamento. Come si pone in relazione al suo terapeuta, , i suoi desideri e i suoi bisogni sono importanti perhè le permettono di capire molto di se stesso e del suo funzionamento e quindi possono anzi devono essere un argomento della terapia. Ciò non significa che la relazione con la sua terapeuta possa modificarsi o diventare qualcosa d'altro da un rappporto professionale che è molto diverso da una relazione di amicizia o sentimentale.
Dott.ssa Elisa Folliero
Psicologo, Psicoterapeuta
Spino d'Adda
Buongiorno,
Quello che sta sperimentando non è un fenomeno raro, si tratta di una proiezione di suoi vissuti, rivolti originariamente su determinati soggetti e, successivamente, a causa di dinamiche che si vengono a creare nel contesto terapeutico, proiettati sulla figura del terapeuta.
Riterrei opportuno che porti in seduta questo argomento come oggetto di discussione, al fine di elaborare sue emozioni inconsce e superare quello che, se non fatto oggetto di riflessione comune, potrebbe divenire un ostacolo all'alleanza terapeutica.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero
Buonasera. Probabilmente, sta vivendo un importante transfert verso la sua terapeuta che parla di vissuti emotivi già sperimentati e riattualizzati nel setting terapeutico. Da qui, le consiglio di parlarne con la sua terapeuta per dare loro un senso, affinché non si crei in lei un'aspettativa irrealistica circa il rapporto terapeutico, che, per quanto si nutra di empatia e accettazione, è di carattere unicamente professionale.
Cordialmente
Dottoressa Francesca Carubbi
Dott.ssa Alessandra Domigno
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, quel che le sta accadendo è qualcosa di abbastanza normale in una psicoterapia e potrà riportarlo in seduta e confrontarsi così con la sua terapeuta che saprà aiutarla e sostenerla. Ne parli nel setting terapeutico e non via messaggio cosa che effettivamente può causare rigidità per la difficoltà di spiegazioni ed interazioni. Buon proseguimento. Dott.ssa Alessandra Domigno
Dott.ssa Eleonora Sibilia
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Salve,
quello che lei sta sperimentando rientra nelle dinamiche transferali che avvengono nella relazione con il proprio terapeuta e di cui la sua psicoterapeuta sarà sicuramente a conoscenza. E' importante che lei parli apertamente con quest'ultima di tutto ciò che le accade, evitando messaggi o simili. Un saluto. Dott.ssa Eleonora Sibilia
 Maria Damiano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Frattamaggiore
Gentile utente, ne parli con la terapeuta mantenendo la giusta distanza data proprio dal setting che la dottoressa le ha dato. La vicinanza di cui parla in terapia si può raggiungere dal punto di vista emotivo, ne parli con lei.
Dr.ssa Damiano Maria
Dott.ssa Jessica Scheggi
Psicologo, Psicoterapeuta
Livorno
Buongiorno, non posso far altro che consigliarti come gli altri colleghi hanno già fatto, di parlarne a voce e in seduta direttamente con la tua terapeuta...portando le tue emozioni e sensazioni, può essere un buon inizio di terapia ...
Buon cammino!
Jessica Scheggi
Gentile utente, capisco il forte attaccamento che Lei prova verso la sua psicoterapeuta e il desiderio di un contatto più vicino, come un abbraccio. Tuttavia, è fondamentale ricordare che la relazione terapeutica è regolata da confini professionali ed etici ben definiti per proteggere sia Lei sia la terapeuta.

La mancata risposta al Suo messaggio potrebbe essere un tentativo della terapeuta di mantenere questa professionalità. Le suggerirei di parlare apertamente dei Suoi sentimenti durante la terapia. La Dott.ssa può aiutarLa a comprendere e gestire questi sentimenti in modo costruttivo. Invece di portare una rosa o cercare un contatto fisico, consideri di utilizzare il tempo in terapia per esplorare le ragioni dietro questi forti desideri.

Un caro saluto

Maria Grazia D'Argenio
Dott.ssa Alessandra Rosa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Pescara
Buon pomeriggio, quello che le sta accadendo è molto comune in quanto è il cosiddetto transfert terapeutico.
Le consiglio di parlarne con la sua terapeuta all'interno del setting terapeutico e non tramite messaggio, per poterla aiutare a dare un significato a questo suo bisogno di ricevere affetto.
Un caro saluto
Dott.ssa Alessandra Rosa
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, questo suo transfert merita un approfondimento in sede di terapia.
Ne parli tranquillamente con la sua psicoterapeuta, potrà così esprimere ciò che sente e ricevere risposta, Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,
la inviterei a parlare di questi suoi desideri e di queste sue fantasie in seduta. Potrebbe essere un importante spunto di riflessione su cui soffermarsi e da cui ripartire.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Elena Santomartino
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Preganziol
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé.
La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato.
Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare.
Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei.
A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Gentilissimo, all'interno di un setting terapeutico ci sono delle regole tra cui mantenere una certa distanza che non è mancanza di empatia ma necessità di conservare intatta una neutralità del terapeuta che deve accompagnarla in un lavoro con se stesso senza fraintendimenti e interferenze. La sua terapeuta si sta comportando in maniera deontologicamente corretta e non può accettare le sue proposte perché vorrebbe dire non svolgere bene il suo lavoro, anzi se lei continuasse con queste richieste la terapeuta sarebbe costretta a interrompere le sedute ma non perché non voglia lei ma perché sarebbe violato il setting terapeutico.
Dott.ssa Daniela La Porta

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